Riconoscere documenti falsi
Il riconoscimento documenti falsi è possibile nella maggior parte dei casi, solo a partire dall’originale. La manomissione dei documenti, infatti, può essere facilmente celata in una copia.
Tuttavia, l’analisi di una copia può essere utile nei seguenti casi:
- mancanza di allineamento del testo;
- diversa impostazione spaziale;
- cambi di carattere;
- cambi di calibro;
- mancanza di sequenzialità grafica;
- ripetizione della stessa identica firma su più pagine.
In queste circostanze, è possibile condurre un’indagine anche a partire dalla copia, in mancanza dell’originale.
Per tutti gli altri casi, come l’apposizione di una firma su una scrittura privata, ad esempio è indispensabile visionare l’originale.
L’importanza dell’originale e della sua provenienza
Anche se l’originale è in possesso da controparte, è necessario verificarne l’esistenza e la conformità con la copia in tuo possesso.
Il web è ricco di documenti falsi online e di software per la loro manipolazione; pertanto, è sconsigliabile fare affidamento su tali risorse.
E’ fondamentale accertarsi della provenienza del documento e verificare l’esistenza dell’originale.
Prima di avviare una perizia, sarebbe opportuno chiedere al proprio legale di verificare l’esistenza dell’originale.
La datazione inchiostro è uno strumento prezioso nei casi di falsificazione dei documenti.


Aspetti tecnici e legali
E’ importante distinguere tra esigenze tecniche e legali. Infatti, dal punto di vista giuridico, anche in presenza di una copia è necessario procedere con un disconoscimento del documento.
La perizia, in questo contesto, può supportare la difesa nel comprendere come formulare un eventuale richiesta di consulenza tecnica d’ufficio (CTU), fornendo elementi mirati e utili alla tutela del cliente.
Disconoscimento di una scrittura privata e querela di falso
Quando si intende contestare l’autenticità di un documento, il codice di procedura civile prevede due strumenti:
- disconoscimento della scrittura privata (art 214 c.p.c.)
- querela di falso (art 221 c.p.c.)
il disconoscimento riguarda le scritture private non autenticate né riconosciute, mentre la querela di falso riguarda principalmente atti pubblici o scritture private autenticate o riconosciute.
Firma su foglio bianco e modifica del testo
Nel caso specifico di una firma apposta su foglio firmato in bianco, non si ricorre alla querela di falso, bensì alla denuncia per riempimento abusivo.
In caso di modifica del testo, invece, la denuncia riguarda la volontà negoziale.
Quindi è fondamentale capire se eseguire u disconoscimento di firma o del documento.
Disconoscimento di un documento prodotto in fotocopia
“ Dal libro “Diritto processuale civile” di Francesco Paolo Luiso si scrive in riferimento alle fotocopie esibite come prova durante un processo.
L’art. 2719 del c.c. stabilisce che “le copie fotografiche di scritture hanno la stessa efficacia delle autentiche se la loro conformità con l’originale è attestata da pubblico ufficiale competente, ovvero non è espressamente disconosciuta “.
Pertanto, se una parte produce in giudizio una fotocopia di un documento e la controparte non ne disconosce espressamente la conformità all’originale, la fotocopia del documento si presume corrispondere l’atto fotocopiato e ha la stessa efficacia dell’originale.
La giurisprudenza equipara questo disconoscimento a quello previsto dall’art. 214 c.p.c. relativo alla sottoscrizione della scrittura privata.
La produzione di fotocopie in giudizio è una pratica comune, poiché si evita il rischio di smarrire gli originali.
Tuttavia, l’incertezza sulla genuinità di una fotocopia ne comporta l’inutilizzabilità come prova, fino a quando tale incertezza non viene superata.
Molte perizie grafologiche su testamento falso vengono eseguite su copie, ma questa pratica è sconsigliabile.

Come capire se un documento di identità è falso?
La perizia grafologica, in questi casi, si avvale spesso di firme apposte sulla carta di identità. Tuttavia viste le dimensioni sempre più contenute di tali firme, si preferisce far rifermento al cartellino anagrafico, che ne conferma la autenticità in quanto sottoscritto davanti ad un pubblico ufficiale in Comune.
E’ possibile, inoltre, controllare l’integrità della carta di identità attraverso l’ispezione con luci UV, che evidenziano la fluorescenza della particolare carta di cui è composta (filigrana – impasto di carta con presenza di particelle fluorescenti – non visibili ad occhio nudo) e verificare le sovrapposizioni della firma manoscritta con gli altri elementi della carata di identità (in quelle cartacee).

Come vedere se un documento è originale?

Un documento, come ad esempio un contratto o una scrittura privata, prevendono un testo, una data e delle firme.
Quando il testo è stato stampato e poi firmato, si osserva una dispersione dei residui di inchiostro sotto le firme manoscritte.
Le firme manoscritte devono mostrare la fluorescenza tipica dell’inchiostro, attestandone al genuinità.
Con un microscopio con luce polarizzata sarà possibile accertare la presenza delle caratteristiche dell’inchiostro e quindi escludere che possa trattarsi di una fotocopia.
Non è necessario eseguire una perizia calligrafica completa, ma solo eseguire gli accertamenti tecnico-strumentali.
Capita di eseguire perizia calligrafica testamento olografo in copia, ma ovviamente in questi casi il giudizio riguarderà la scrittura e non l’integrità documentale.
Come verificare se un documento è valido?
Un documento è valido se condiviso e sottoscritto dalle parti. E’ sempre possibile creare documenti falsi su internet, ma sarà poi l’impossibilità di esibire l’originale a decretare la falsità.
La firma falsa è un reato e non è privo di conseguenze. Oggi la facilità di creare il falso documentale è alla portata di tutti, ma un grafologo forense è in grado di smascherare il falso.
Le aziende, invece, cercano di tutelarsi attraverso diverse conferme informatiche, compresa la firma grafometrica.
