Datazione inchiostro

Sempre più clienti si rivolgono al grafologo forense poiché, riconoscono la propria sottoscrizione su un contratto, nutrono forti dubbi sulla data ivi apposta. Situazioni simili si verificano anche in caso del testamento falso, dove la data viene modificata per interessi specifici. Altri ancora, invece, dichiarano di non essere stati presenti in quella data o, addirittura, di non aver firmato il documento.
Sorge quindi il sospetto che la controparte abbia prodotto documenti falsi per interesse, e si ricorre a un perito grafologo per effettuare una perizia sulla firma e sulla datazione del documento.
Normalmente, chi crea un falso documentale fornisce alla controparte una copia.
Il perito grafologo, in questi casi, può solo esaminare la sottoscrizione e cercare elementi presenti nel documento che ne rilevino la manomissione, prima di un intervento in giudizio.
L’analisi grafologica peritale si concentrerà sulla manoscritta e sul testo dattiloscritto. In quest’ultimo si ricercano elementi che anticipino l’esame sulla datazione degli inchiostri, come ad esempio l’utilizzo di diversi inchiostri(spesso visibile anche dalla copia), parti manoscritte aggiunte o modificate, ecc.
La datazione inchiostro, però, può essere eseguita solo sull’originale e su espresso ordine del giudice.

Quali strumenti vengono utilizzati per la datazione dell’inchiostro?
La datazione degli inchiostri è un esame distruttivo che prevede il prelievo di una piccolissima porzione dell’inchiostro dal documento. Attraverso l’uso di solventi e le conseguenti reazioni chimiche, è possibile stabile in modo approssimativo il periodo di sottoscrizione. Questo esame viene normalmente effettuato da un chimico, ma è coordinato da un perito grafologo.
L’esame fornisce una indicazione di massima, perché il risultato dipende dalla conservazione del documento : l’esposizione al sole, il grado di umidità e le temperature atmosferiche possono influenzare l’inchiostro, facendolo sembrare più vecchio rispetto alla data di apposizione.
L’esame è effettuabile nei cinque anni dall’apposizione, dopodiché, l’inchiostro risulterà comunque invecchiato.

Quanto dura un inchiostro su carta?
La durata dell’inchiostro su carta dipende dalla sua consistenza e dalla sua conservazione. Escludendo le penne cancellabili che scompaiono con il calore, un inchiostro di buona qualità dovrebbe durare secoli. Basti pensare all’evoluzione dell’inchiostro nell’ultimo secolo e alle varianti di penne e altri strumenti grafici permanenti e anticontraffazione.

Esistono metodi non distruttivi per la datazione di un inchiostro?
Si, è possibile effettuare una perizia calligrafica, ma devono sussistere alcune condizioni essenziali:
- Deve essere trascorso un periodo di tempo significativo dalla redazione del documento, per osservare i cambiamenti fisiologici e fisici del soggetto scrivente;
- E’ necessario esaminare la grafia del soggetto scrivente nel corso degli anni.
Si pensi a come cambia la grafia di una persona di cinquant’anni che diventa anziana: sarà possibile studiare l’abilità grafo-motoria del soggetto scrivente nel corso degli anni, individuando le perturbazioni tipiche dell’età senile e le variabilità grafiche nel tempo.
Sarà così possibile collocare uno scritto nel tempo, identificando un’epoca in modo approssimativo.
Il vantaggio dell’esame calligrafico è che è eseguibile anche a distanza di molto tempo dalla stesura del documento, a differenza dell’esame chimico distruttivo.
Riconoscere documenti falsi

La perizia calligrafica nel processo penale è sempre più frequente, in quanto la firma falsa è un reato, così come la contraffazione di documenti per interesse personale.
Perizia calligrafica attendibilità
La datazione di un inchiostro e la perizia grafologica, insieme, forniscono dati e prove oggettive a supporto della propria tesi e permettono un giudizio più vicino alla certezza.
Cosa può fare la grafologia

Vuoi autenticare documenti storici?
ll perito grafologo effettua l’analisi grafologica forense anche sulle firme di opere d’arte, operando sia in ambito artistico che culturale. Spesso viene chiamato per autenticare firme sui quadri e manoscritti di valore storico e culturale.
Ad esempio, molto stretta è la collaborazione con i critici ed esperti d’arte in casi di dubbia autenticità.
La falsificazione di opere d’arte è una attività molto diffusa e complessa, che riguarda molti autori, soprattutto contemporanei.
I lavori che vengono eseguiti sono lunghi e complessi rispetto alla verificazione di una firma o di un testamento qualsiasi. Infatti, oltre allo studio della grafia. Si eseguono accertamenti sia sull’inchiostro o la pittura, sia sul supporto cartaceo o la tela.
L’esperto d’arte studia i particolari e li riconduce all’epoca e all’autore.
Le opere vengono confrontate con quelle famose e si determinano i tratti comuni che portano ad un giudizio di autenticità.
Faq
Come invecchiare la scrittura?
Attraverso il calore come l’esposizione continua al sole cado estivo.
Quando è stato inventato l’inchiostro?
L’invenzione dell’inchiostro risale a 4500 anni fa, utilizzato degli Egiziani e dei Cinesi.
Quando è stata inventata la scrittura?
La scrittura nasce in Mesopotamia, presso i Sumeri intorno al 3500-3300 a.C. La scrittura era costituita da pittogrammi, ovvero disegni stilizzati su tavole d’argilla che venivano cotte e conservate. Successivamente i Sumeri nel cercare di rappresentare i suoni passarono alla scrittura cuneiforme.