Firma grafologia: Analisi, Significato e Crescita Personale
Introduzione alla Firma Grafologia
In grafologia, la firma rappresenta un’impronta unica e la più caratterizzante della personalità di un individuo. È un’espressione personale non facilmente riproducibile da altri. Da questo punto di vista, molto più di ogni altro ambito della scrittura, è con la firma che ci mostriamo al mondo e lasciamo un’immagine simbolica di noi stessi. Ogni volta che mettiamo la firma a una lettera, un foglio, un contratto o anche ad un documento, stiamo mettendo in atto un gesto di grande significato: La volontà di affermare chi siamo, o per lo meno chi vogliamo che gli altri credano che siamo.
Non si tratta soltanto di un atto formale ma d’auto-affermazione. La firma è un punto d’incontro tra la dimensione pubblica e quella privata dell’essere umano. Da un lato, la nostra immagine sociale emerge in essa, è il nostro volto nel contesto lavorativo, familiare o relazionale; dall’altro, tratti più profondi e spesso inavvertiti della personalità, come difese automatiche, ambizioni, paure, risorse comunicative e relazionali.
Sebbene molte persone sembrino sempre firmare nello stesso modo, con tratti che ad un primo impatto appaiono abitudinari e ripetitivi, proprio in quella ripetizione si fissano e stabilizzano determinati schemi grafici, che, per la grafologia, sono significativi segni rivelatori psicologici e caratteriali del soggetto scrivente. La firma viene da sempre analizzata in ambito grafologico proprio perché, anche se con poche lettere o tratti, è un riepilogo della personalità di un individuo.
Analizzarla è come penetrare in una parte profonda dell’identità, e confrontandola con quanto scriviamo di solito, un grafologo può vedere facilmente se c’è coerenza tra l’immagine sociale e la realtà della persona, oppure se emergono divergenze significative che bisogna ulteriormente esplorare.
Per tutto questo, la firma è molto più di un semplice nome e cognome scritto: è un gesto simbolico, psicologico ed espressivo, in grado di narrare in qualche modo la storia personale di chi la appone. Per questo motivo si è uno degli elementi più interessanti e complessi della grafologia.

Il significato della firma in grafologia

Una persona può evolversi e svilupparsi, alla stessa maniera una firma è sempre e comunque in mutazione. Si parte dall’adolescenza, quando dare vita a molte firme differenti significa per piccoli gradi abituarsi a firmare, ma verso la fine della vita si torna a forme più basiche e stilizzate.
Evidentemente, la firma non è un aspetto casuale o puramente meccanico. Sebbene, in grafologia, essa sia considerata uno dei segni più rivelatori del carattere, tende a stabilirsi in maniera definitiva come lo specchio che riflette il nostro Io personale e sociale. Come se fosse una sintesi grafica del nostro modo di voler essere visti, ricordati, riconosciuti.
La persona esprime nella firma non solo tendenze del carattere, ma anche esigenze profonde sul piano dei desideri interiori, delle ansie, e forme nascoste di difesa di sé. Ogni scelta, segno o tratto compaiono nella firma come esiti condizionati da un processo differente, che sviluppa e difende la nostra identità o implementa comunque l’immagine che vogliamo dare di noi stessi.
In molti casi, quando un soggetto cambia la propria scrittura invece di rimanere la stessa. La ragione è che la firma assume nel tempo un significato piuttosto simbolico: essa si trasforma infatti nell’immagine di sé ormai affermata, che ci piace presentare agli altri e vorremmo sempre mantenere. È proprio questa sua natura ‘rappresentativa’ che la distingue dal resto scrittura quotidiana, in genere essa varia anche secondo l’umore del momento o condizioni psicofisiche.
Se la firma e il testo scritto coincidono in termini di stile, inclinazione e caratteristiche grafiche, il grafologo, tende a vedere in questo ultimo una buona coerenza dell’immagine pubblica con il mondo interiore della persona. Su questa base c’è un equilibrio tra essenza e apparenza che questa persona attua anche nei comportamenti sociali.
Oppure, se fra scrittura e firma ci sono notevoli differenze, si può pensare che potrebbero esserci conflitti interiori o strategie di autodifesa in atto oppure bisogni di compensazione. Ad esempio, tale differenza potrebbe indicare una persona una persona timida e riflessiva, che tende a difendersi dall’ambiente esterno.
In sostanza, la firma è un teatro dell’identità, in cui entrano in scena sia la personalità cosciente che i tratti meno visibili, quelli che spesso si manifestano solo nei dettagli grafici. Ed è proprio l’analisi di questi dettagli a rendere la grafologia uno strumento tanto affascinante quanto utile per la comprensione profonda del soggetto.
Elementi della firma e la loro interpretazione
Quando un grafologo si imbatte in una firma, egli non lo fa guardando solo l’aspetto grafico: egli legge una vera composizione ricca di significati. Ogni aspetto, dalle dimensioni alla pressione, agli abbellimenti, aggiunge vari particolari alla fisionomia ed il carattere del soggetto.
Prendiamo per esempio la dimensione della firma. Una firma molto grande (calibro elevato), può dare un’immagine di persona che vuole farsi vedere, che cerca di affermarsi o sentirsi riconosciuta. È come se si trattasse ad esempio di chi ha una forte inclinazione all’autorealizzazione o un senso dell’io ben sviluppato. Al contrario una firma piccola (calibro piccolo) può dare l’idea di una natura più discreta, più attenta, analitica ed introversa.
Un altro aspetto interessante è il rapporto tra nome e cognome. Se il nome è predominante sul cognome, ciò può significare che la persona si sente profondamente legato a sé stessa e alla propria individualità. Se invece è il cognome a prevalere, è probabile che ci sia un legame molto forte con la famiglia, le proprie origini o l’ambiente sociale in cui si ha vissuto. Alcune persone usano il solo nome, forse per apparire più amichevoli o informali. Altre, al contrario, firmano solo con il cognome, probabilmente per sottolineare un dato professionale o per distaccarsi dal fattore personale.
Anche l’inclinazione della firma ci dice molto. Una firma che si slancia verso destra suggerisce una persona aperta, dinamica, orientata verso il futuro e le relazioni. Se invece tende verso sinistra, potremmo trovarci di fronte a qualcuno di più riflessivo, prudente. Una firma dritta, senza apparente inclinazione, può indicare esigenza di equilibrio e controllo.
Non va trascurata neanche la pressione della penna: chi scrive e lascia un solco visibile sulla carta, normalmente è una persona energica, determinata. Al contrario, una pressione leggera può indicare sensibilità, tenerezza, ma anche una certa distanza emotiva o un po’ di stanchezza. Invece, se la pressione varia all’interno dello stesso scritto, con tratti marcati alternati ad altri deboli, potrebbero esserci nella persona instabilità emotive ed insicurezze.
Un altro indicatore valido è invece la velocità del gesto grafico. Infatti, mentre una firma veloce indica spontaneità, intuito, prontezza mentale, una più lenta e accurata, rivela riflessione, auto analisi ed autocontrollo. Ma una velocità eccessiva può nascondere indecisione o paura di sbagliare. E quanto alla leggibilità? Un segno comprensibile e chiaro è molto spesso appartiene a persone trasparenti, dirette, che non temono di mostrarsi per sé stesse. Viceversa, una forma quasi criptica, di difficile lettura, può indicare riservatezza, protezione, disinteresse per i giudizi altrui ma, in alcuni casi, anche modo per difendersi e non farsi leggere troppo facilmente.
Infine, i simboli e gli abbellimenti sottolineature, riccioli, tratti decorativi sono veri e propri messaggi grafici. Una sottolineatura netta e diritta sotto la firma, ad esempio, esprime determinazione, sicurezza, bisogno di lasciare il segno. Una linea curva, ondulata o incerta può riflettere invece emotività o bisogno di approvazione. Riccioli, abbellimenti o cerchi attorno al nome parlano di creatività, desiderio di essere notati o protetti, talvolta anche di vezzosità.
In conclusione, ogni firma è un piccolo simbolo, che ci dà parecchie informazioni di come siamo, come vogliamo vederci e, a volte, che preferiamo nasconderci. Di conseguenza, nonostante la superficie limitata che la firma occupa sul foglio rispetto al testo scritto, è uno degli elementi più importanti per analizzare la personalità di un soggetto.

Leggibilità della firma: firma leggibile vs illeggibile

Una delle caratteristiche più immediate e indicative di una firma è la sua leggibilità. A prima vista, infatti, è possibile cogliere se il nome e il cognome sono scritti con chiarezza o se la firma appare come un groviglio impenetrabile di tratti più o meno casuali. Eppure, proprio questo dettaglio apparentemente superficiale dice molto in realtà su come una persona si relazioni gli altri e con sé stessa. Una firma leggibile, infatti, è di solito segno di chiarezza interiore, autenticità e desiderio di trasparenza. Chi firma infatti in modo chiaro ha di solito ben pochi scrupoli nel mostrarsi per ciò che è. Non teme cioè di essere riconosciuto, si assume in modo piuttosto serio le proprie responsabilità e sente la necessità dell’immediatezza comunicativa. E la leggibilità è in effetti la traccia grafica di una certa coerenza tra ciò che si è realmente ovvero il soggetto dietro la firma e ciò che si manifesta pubblicamente: la persona si mostra senza veli e senza maschere, e magari se ne fregia, manifestando quindi una buona dose di consapevolezza di sé.
Al contrario, l’assenza di chiarezza apre a interpretazioni più complesse. L’immagine di una firma illeggibile è tipicamente associata a una certa riservatezza, o comunque a chi vuole proteggere una parte di sé, tenerla nascosta dalla curiosità altrui e dagli effetti di eventuali osservazioni esterne. Non è necessariamente un campanello d’allarme, piuttosto può significare una personalità molto riflessiva e selettiva nei rapporti, o ancora qualcuno che per semplice modestia non vuol dare all’occhio di chi guarda troppo in maniera disinvolta. In altri casi, potrebbe essere un segno di disperazione: è un po’ la donna che si copre con la borsa o il ragazzo che fissando i piedi dice “Non sono qua”. Significa che il foglio che mi chiede di firmare funge da barriera simbolica per ritirarsi, l’armatura con cui mi difendo da ferite o giudizi esterni. Quando la firma è così criptica da diventare letteralmente indecifrabile, allora segnala uno scarso coinvolgimento emotivo.
Inoltre, il contesto sarà di grande importanza: per alcuni la firma sarà meno leggibile in ambiente lavorativo, per automatismi o esigenze di rapidità, ma sceglierà un’altra firma, ordinata, in contesti personali. Anche questa sarà una questione interessante da osservare: in quali contesti la persona si adatta e quando inizia a scegliere livelli diversi di apertura o protezione. Proprio per questo, leggere la firma non è solo una questione grafica. È anche uno stile relazionale, è un bisogno di comunicare o non voler comunicare, è una questione di immagine di sé nel mondo. È un po’ come la voce; anche la firma parla, e talvolta lo fa con elevata intensità.
Firma e spazio
Un altro punto interessante nell’interpretazione grafologica, è vedere come una firma è disposta nello spazio del supporto cartaceo. Anche i sofisticati dettagli di questo aspetto raccontano più di quanto ci si possa aspettare sulla percezione del mondo da parte di una persona, sulle sue priorità e sulle sue inclinazioni. Perché possiamo immaginare che un pezzo di carta possa letteralmente raffigurare il mondo. E il posizionamento in esso della firma lo indica. A destra, a sinistra, al centro, in basso o nel quadro superiore, disperso attentamente in cima. E ciascuno di quelli ha un significato.
Al contrario, se la firma e posizionata verso del margine destro del foglio, si può presumere che il soggetto abbia uno slancio aperto e propulsivo verso il futuro; orientato agli altri, all’ esterno, all’ ampia comunicazione ed esplorazione. È un segno di chi si proietta, ama crescere, progredire, spontaneità, iniziativa e mettersi in rapporto. Spesso indica un temperamento marcato da dinamismi, movimento, talvolta dall’impazienza. Se, al contrario, la firma è nel centro o, si posiziona a sinistra, ecco che può significare un carattere più riflessivo e cauto, ancorato al passato. In alcuni casi, infine, può indicare la paura, la necessità di ritirarsi dall’ambiente esterno. Non indica una chiusura in senso stretto, è piuttosto un controllo del proprio spazio totalmente personale.
Anche la quantità di spazio occupato dalla firma è un indice prezioso. Una firma grande, che si allarga sul foglio, è spesso segnale di desiderio di visibilità, affermazione, bisogno di “esserci” e lasciare un’impronta. Chi scrive così tende ad avere una forte energia espressiva, talvolta anche una certa vanità. Al contrario, una firma piccola e raccolta, che occupa poco spazio, può rivelare una personalità più discreta, contenuta, con un buon senso del limite. In alcuni casi, può anche indicare autocontrollo, modestia, o un’intelligenza molto attenta ai dettagli.

Simboli e abbellimenti nella firma

Infine, molte firme non si esauriscono nel semplice nome e cognome, spesso essi sono sottolineati, hanno riccioli, svolazzi, tratti finali accentuati, cerchi o altri segni. Anche se questi segni sembrano estetici e non hanno nulla a che fare con la struttura della personalità, in realtà, anch’essi sono segni e sono traccia del subconscio. Se la linea direttiva è netta, diritta, decisa, esprime sicurezza. La persona desidera affermarsi, mettere un punto fermo su di sé e rafforzare la propria identità. Se è fluttuante, curvilinea, incerta, c’è insicurezza, bisogno di protezione o approvazione.
Allo stesso modo, i riccioli o gli ornamenti finali, come curve eleganti o tratti che si allungano, possono indicare creatività, gusto per l’estetica, ma anche un desiderio di attirare l’attenzione. A volte sono semplicemente espressione di una personalità artistica; altre volte riflettono un bisogno più profondo di piacere agli altri, di essere accettati o abbellire l’immagine di sé. Infine, se la firma include cerchi attorno al nome, linee che ritornano indietro o gesti simbolici, è importante osservarli con attenzione: possono rivelare tendenze protettive, meccanismi di difesa, o tratti del carattere come la testardaggine, la determinazione o la tendenza al controllo. Insomma, anche ciò che sembra solo “decorativo” ha un linguaggio. E in grafologia, ogni gesto conta.
Firma e pressione della penna
La forza con cui si imprime il tratto sul foglio è un altro elemento fondamentale. In grafologia si parla di “pressione” per indicare il livello di energia impiegato nel gesto grafico. Una pressione forte e decisa solitamente riflette un alto livello di vitalità, determinazione e presenza emotiva. La persona è coinvolta, sente con intensità, agisce con convinzione.
Al contrario, una pressione molto leggera può essere espressione di una sensibilità profonda, delicatezza, ma anche di un atteggiamento più distaccato o riservato. In certi casi, può segnalare una stanchezza interiore, un momento di fragilità o semplicemente uno stile di vita più pacato e controllato.
Se la pressione è irregolare con pochi tratti ben marcati e altri quasi invisibili c’è instabilità emotiva, conflitto tra quello che si vuole esprimere e ciò che si trattiene. La persona “oscilla” tra due impulsi; tra impulsi e frenate. Dunque, la pressione ci parla non solo di quanto la persona mette a disposizione di sé e degli altri, ma direttamente dello stato energetico, del temperamento e della disponibilità emotiva del soggetto. Osservare quanto altrui aiuta a vedere il “tono vitale” della firma e quindi della persona.

La firma nel tempo: evoluzioni e cambiamenti

La firma, nella sua banalità ripetitiva, non è immutabile. Anzi, è in costante evoluzione insieme a noi. Cresce con noi, attraversa i nostri momenti di crisi, le vette e le valli della nostra vita. La firma è in costante trasformazione, ma rivelatrice. Studiare la firma nel tempo e confrontare i tuoi modi di firmare è utile per verificare che cosa stia cambiando non solo nella tua firma, ma anche in te. Talvolta i cambiamenti si notano facilmente: tratti più lunghi; lettere più stilizzate; una scomparsa di nomi e cognomi o di altre lettere; rifiuto totale di alcune lettere e perfetto uso di iniziali. Altre volte sono meno chiari: pressioni più o meno intense; firma più fluida o rigida; più chiusa o più aperta.
Tutti i segnali appena elencati possono rivelare trasformazioni interiori consapevoli, semi-secretate o benissimo celate all’interno del sogno. Un cambiamento della propria firma non è puramente un’alterazione stilistica, ma rappresenta spesso una fase di rinascita: l’entrata in nuovi ruoli sociali, il desiderio di liberarsi del proprio passato, la volontà di costruirsi una nuova identità. Il non cambiare la propria firma nel corso degli anni può denotare stabilità e coerenza; oppure, a volte, vera e propria ostilità al mutamento. Conservare le firme effettuate durante i vari periodi della vita personale può essere un modo per tenere un diario esistenziale. Ed è anche per questo che molti grafologi non consigliano di portare firme risalenti a decenni diversi. Spesso, l’evoluzione della propria firma può essere un’anamnesi ideale.
Analisi di firme di personaggi famosi
Molti grafologi si sono cimentati nell’analisi delle firme di personalità note: politici, artisti, scienziati e celebrità. Ad esempio, la firma di Sigmund Freud ordinata ma decisa e rigida è spesso citata come emblema del rigore mentale e del controllo emotivo, mentre quella di John F. Kennedy, energica e inclinata a destra, è stata interpretata come espressione di leadership e dinamismo. Le firme dei grandi personaggi, se analizzate con attenzione, possono diventare veri e propri casi di studio grafologico.

Come richiedere un’analisi grafologica della firma

A questo punto, se leggendo hai sentito la voglia di scoprire cosa potrebbe dire la tua firma su di te, sappi che ottenere un’analisi grafologica è molto più semplice di quanto possa sembrare. Non ci vuole niente di particolare, basta un campione della tua scrittura accompagnato da almeno una firma. Meglio se la scrittura viene fatta in un momento di tranquillità ed utilizzando un foglio, senza righe o quadretti. Inutile dire che oggi come oggi inviare copie autentiche in mano ad un grafologo può non essere la scelta migliore. Potresti anche, in realtà, inviare OTTIMA qualità di scansione della scrittura e della firma. Indispensabile è scrivere anche un breve testo per consentire una comparazione tra firma e scrittura. Questo sarà fondamentale, in quanto permetterà di individuare le dissonanze tra ciò che mostriamo e ciò che siamo. A proposito, avete letto bene quest’ultimo passaggio: si, è possibile fare tutto a distanza da chiunque, basta far la scansione o trovare una fotografia con buona definizione.
Inoltre è importante che si tratti di un professionista qualificato. La grafologia è una disciplina che richiede quindi studio, esperienza e sensibilità: meglio affidarsi quindi a qualcuno che ci dia certezze sulla formazione svolta, magari diplomato in scuola riconosciuta o iscritto a specifica associazione di categoria. Così possiamo stare tranquilli che l’analisi avvenga con metodo, etica e rispetto. Ma a cosa può servire, concretamente, un’analisi grafologica della firma? In realtà, a molte cose. Può essere un primo passo per conoscersi meglio, per riflettere sulle proprie dinamiche interiori o per fare ordine su un momento di cambiamento. Oppure un riferimento da conservare per l’orientamento scolastico o professionale, per ottenere indicazioni utili sulle proprie attitudini, i propri punti di forza e le aree da sviluppare. E perché no inserirla come strumento nei percorsi di consulenza psicologica o educativa, come lettura del mondo interiore del paziente.
Soprattutto, la grafologia non ha lo scopo di “etichettare” o giudicare, ma di aprire una finestra sulla persona, sulle proprie potenzialità, sulle sue sfide e su ciò che a volte nemmeno lei stessa sa di comunicare attraverso la scrittura.
In fondo, la firma ci accompagna ovunque: è nostra, ci rappresenta, la tracciamo decine di volte senza pensarci. Ma proprio per questo, vale la pena fermarsi un attimo, guardarla con occhi nuovi, e chiederci: “Chi siamo davvero?”.
Faq
Cosa si capisce dalla firma di una persona?
La firma è rappresentativa dell’identità del suo autore, ma anche della sua autopercezione e dei suoi desideri.
Elementi come dimensione, leggibilità, inclinazione e gesti personalizzati possono indicare caratteristiche come sicurezza, autostima e creatività. La dott.ssa Marta Cappello utilizza l’analisi delle firme e del testo per ottenere un quadro dettagliato della personalità dello scrivente.
Chi sottolinea la propria firma?
Sottolineare la propria firma comunica sicurezza e desiderio di mettere la propria persona in primo piano, evidenziandola. La sottolineatura, però, può assumere altri significati in base allo stile e alla sua posizione.
Chi firma a destra o sinistra?
Normalmente chi firma a firma a destra esprime caratteristiche convenzionali e/o di orientamento al futuro, al contrario chi firma a sinistra mostra caratteristiche di una persona legata al passato, riflessiva e/o incerta. La posizione della firma aiuta anche a comprendere le modalità relazionali. La dott.ssa Marta Cappello analizza queste caratteristiche per comprendere meglio il profilo del soggetto scrivente.
Grafologia e Intelligenza Artificiale: Un Futuro di Collaborazione o Competizione?
La perizia grafologica, disciplina che analizza la scrittura manuale per identificare l’autore e rivelarne tratti di personalità, si trova oggi a un bivio interessante con l’avvento e la rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale (IA). Se da un lato l’IA offre strumenti potentissimi per l’analisi dei dati, dall’altro la complessità e la nuances insite nella scrittura umana pongono sfide uniche.
Tradizionalmente, il perito grafologo si affida all’osservazione meticolosa di innumerevoli elementi: la pressione del tratto, la forma delle lettere, la spaziatura, la velocità di esecuzione e le variazioni individuali. Questo processo, che richiede anni di esperienza e un occhio esperto, si basa su una comprensione profonda della fisiologia e della psicologia della scrittura.
L’IA, con le sue capacità di apprendimento automatico e analisi di grandi volumi di dati, sta aprendo nuove frontiere anche in questo campo. Algoritmi sofisticati possono essere addestrati per riconoscere pattern e anomalie nella scrittura con una velocità e una precisione potenzialmente superiori a quelle umane in determinate analisi quantitative. Software basati sull’IA sono già in grado di misurare con accuratezza angoli, curve e proporzioni delle lettere, fornendo dati oggettivi che possono supportare il lavoro del perito.
Tuttavia, la scrittura umana è intrinsecamente variabile e influenzata da una miriade di fattori contingenti: lo stato emotivo, la superficie di scrittura, lo strumento utilizzato, persino la fretta del momento. Cogliere queste sottili variazioni e interpretarle nel contesto di un’analisi autenticativa o di personalità rimane una sfida complessa per l’IA. La capacità di un perito umano di considerare il “gesto grafico” nella sua globalità, intuendo intenzionalità e sfumature, è un elemento difficilmente replicabile da un algoritmo pur sofisticato.
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Le Potenziali Sinnergie:

Piuttosto che una competizione diretta, il futuro più probabile sembra essere quello di una collaborazione sinergica tra il perito grafologo e l’IA. L’IA può diventare uno strumento prezioso per:
- Pre-analisi e Screening: Elaborare grandi quantità di documenti e identificare aree di potenziale interesse o anomalie preliminari, risparmiando tempo prezioso al perito.
- Analisi Quantitativa Oggettiva: Fornire misurazioni precise e dati statistici sulle caratteristiche della scrittura, riducendo la soggettività in alcuni aspetti dell’analisi.
- Creazione di Database Comparativi: Facilitare la creazione e la gestione di ampi database di scritture per confronti più efficienti.
Il perito grafologo, d’altro canto, apporterebbe:
- Capacità Interpretativa Olistica: La comprensione del contesto umano e delle sfumature psicologiche che influenzano la scrittura.
- Pensiero Critico e Giudizio Esperto: La capacità di valutare i risultati dell’IA alla luce della propria esperienza e di considerare fattori non quantificabili.
- Validazione Umana: La responsabilità finale dell’analisi e della redazione della perizia, elemento cruciale in contesti legali.
Le Sfide da Affrontare
Nonostante le promettenti prospettive, diverse sfide devono essere affrontate:
- Bias degli Algoritmi: L’IA apprende dai dati con cui viene addestrata. Se questi dati non sono rappresentativi della diversità della scrittura umana, gli algoritmi potrebbero sviluppare bias, portando a risultati inaccurati o discriminatori.
- Trasparenza e “Black Box”: Comprendere come un algoritmo arriva a una determinata conclusione può essere complesso. È fondamentale garantire la trasparenza dei processi di analisi dell’IA per assicurarne l’affidabilità e la validità scientifica.
- Standardizzazione e Validazione: È necessario sviluppare standard condivisi per l’utilizzo dell’IA nella grafologia e validare rigorosamente le prestazioni dei diversi software.
- Formazione dei Periti: I periti grafologi dovranno acquisire competenze nell’utilizzo degli strumenti di IA e nella loro interpretazione critica.
Conclusioni:
L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità significativa per evolvere la disciplina della perizia grafologica. Tuttavia, è improbabile che possa sostituire completamente l’esperienza e il giudizio umano. Il futuro più auspicabile è quello di una stretta collaborazione, dove l’IA agisce come un potente strumento di supporto al lavoro del perito, potenziandone l’efficienza e l’oggettività, ma lasciando alla competenza umana l’interpretazione finale e la comprensione profonda della complessità della scrittura manuale. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile sfruttare appieno il potenziale di entrambe le discipline, garantendo perizie grafologiche sempre più accurate e affidabili nell’era digitale.

Perizia grafologica su fotocopia: tutto ciò che devi sapere
Introduzione
Talvolta, nell’ambito di Consulenze Tecniche d’Ufficio (CTU) grafologiche, ci si trova nella condizione di dover verificare l’autenticità di una sottoscrizione avendo a disposizione unicamente una fotocopia. È importante sottolineare che l’analisi di una copia non esclude la possibilità di manomissione del documento originale.
L’esecuzione di una CTU su copie è certamente possibile, sebbene il giudizio debba essere espresso con riserva, in quanto la fotocopia rappresenta intrinsecamente una modificazione dell’originale.
L’esperienza ventennale di Marta Cappello come perito grafologo forense può offrire spunti utili per comprendere come esaminare le copie e quali accorgimenti adottare.

Ammissibilità della perizia grafologica su fotocopia

L’ammissibilità della perizia su fotocopia è spesso dettata dalla mancata reperibilità dell’originale. Si pensi, ad esempio, a contesti bancari, acquisizioni e cessioni in cui la documentazione prodotta è disponibile solo in copia, oppure a documenti depositati agli atti e successivamente smarriti.
Non esiste una normativa specifica che disciplini l’utilizzo di fotocopie in perizia grafologica, tuttavia diverse sentenze si sono espresse in merito.
È fondamentale ricordare che la perizia grafologica di per sé esprime un valore indiziario e, nel caso di un giudizio basato su una fotocopia, tale valore può essere considerato probante solo se corroborato da ulteriori elementi indiziari.
Condizioni per un'analisi efficace su fotocopia
La prima condizione per un’analisi efficace è la qualità della fotocopia; la seconda, meno rilevante, è il colore. Una fotocopia ad alta risoluzione consente l’individuazione di un maggior numero di dettagli utili all’esame delle caratteristiche grafiche. In alcuni casi, la riproduzione della copia può evidenziare particolari come le variazioni di pressione; in altri, può omettere collegamenti tra le lettere e alleggerimenti della penna, perdendo così dettagli significativi.
Una fotocopia di ottima qualità permette di eseguire una perizia grafologica e di raggiungere un elevato grado di certezza.

Tecniche di stampa e loro impatto sull'analisi grafologica

La stampa della copia può essere realizzata con stampanti laser o inkjet. Queste due tecnologie producono caratteristiche diverse e distinguibili sul foglio.
La stampante laser utilizza un toner in polvere che viene fuso sulla carta attraverso un laser e un rullo riscaldato. La firma risulterà più precisa, con bordi più definiti.
La stampa con stampante inkjet, invece, avviene tramite un inchiostro spruzzato sulla carta attraverso degli ugelli. La firma presenterà bordi meno netti e una qualità inferiore.
Eseguire una perizia grafologica su fotocopia permette non solo di distinguere il tipo di stampa, ma anche di individuare eventuali falsificazioni o modifiche apportate a un originale.
Metodologia dell'analisi grafologica su fotocopia
L’analisi della fotocopia prevede alcuni controlli preliminari sul testo dattiloscritto:
- delle spaziature di battitura;
- del carattere utilizzato;
- della dimensione dei caratteri;
- della coerenza dei vari elementi all’interno del documento;
- di eventuali differenze di stampa.
E sulla firma:
- coerenza dei rapporti spaziali con il testo;
- uniformità della firma e della sua stampa.
L’esame preventivo è fondamentale per individuare eventuali segni di composizioni artificiali del documento.
La firma manoscritta, in un documento in fotocopia ad alta risoluzione, può essere analizzata cogliendo aspetti legati alla dinamica del tracciato grafico e a elementi di spontaneità. Questi elementi permettono di escludere alcune tracce di manomissione. L’esame delle caratteristiche grafiche condurrà poi all’individuazione della tipologia di mano scrivente.
I limiti intrinseci alla fotocopia riguardano la composizione del documento e l’impossibilità di verificare la terza dimensione della scrittura, come la pressione esercitata.

Vantaggi e svantaggi dell'uso delle fotocopie in perizia grafologica

Le fotocopie, pur non offrendo certezze sull’integrità documentale, presentano il vantaggio di essere immediatamente disponibili. Tuttavia, i vantaggi sono nettamente inferiori rispetto agli svantaggi.
Il principale svantaggio nell’eseguire una perizia calligrafica su fotocopia è il rischio che la copia abbia alterato l’originale, compromettendo l’accuratezza del giudizio. Alcune copie possono omettere o aggiungere elementi non presenti nell’originale.
Per questo motivo, è cruciale esaminare tempestivamente l’originale per cogliere tutti gli elementi REALI necessari a impostare un’eventuale causa e definire le strategie legali.
Casi pratici e giurisprudenza rilevante
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FAQ sulla perizia grafologica su fotocopia
Quanto costa una perizia grafologica?
Il costo di una perizia grafologica dipende da diversi fattori:
- tipo di richiesta: orale, parere motivato scritto, relazione tecnica dettagliata;
- complessità del caso
- qualità del materiale fornito: fotocopia o originali, numero e qualità della documentazione;
- Urgenza della perizia;
- richiesta di sopralluoghi e di dibattimento.
Fasce di prezzo:
- Parere preliminare (su una firma): a partire da 300-700 euro;
- Parere preliminare (testamento olografo): a partire da 1000 euro;
- Perizia calligrafica (su firma): a partire da 600 euro;
- perizia calligrafica (su testamento olografo): a partire da 1500-2000 euro.
- Consulenza tecnica: a partire da 1200 euro.
E’ consigliabile chiedere un preventivo dettagliato, illustrando il caso e i documenti disponibili.
Quanto è attendibile una perizia calligrafica?
Fattori che influenzano l’attendibilità?
- Qualità del materiale in esame: originale o copie
- Scritture di comparazione adeguate;
- Competenza ed esperienza del perito grafologo;
Esistono sentenze della Cassazione in merito alle fotocopie?
Qui di seguito alcune sentenze:
- Corte di Cassazione n. 12978/2020
- Corte di Cassazione n. 13163/2021
- Corte di Cassazione n. 46603/2021
- Corte di Cassazione n. 8980/2022
Corte di Cassazione n. 12978/2020
Corte di Cassazione (n. 12978/2020):
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla parte civile Salvatore Angela (erede di Salvatore Camillo) contro la sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila che aveva assolto Giancarlo Rabuffo dal reato di calunnia.
I fatti alla base del procedimento:
Rabuffo aveva denunciato per falso Salvatore Camillo, legale rappresentante della società SAIES, sostenendo che nel procedimento civile di sfratto per morosità era stata depositata una dichiarazione integrativa del contratto di locazione con una sua firma falsa. La Corte d’Appello ha riformato la sentenza di primo grado (che aveva condannato Rabuffo), assolvendolo perché il fatto non sussiste, ritenendo non provata la falsità della querela.
Motivi del ricorso di Salvatore Angela:
La parte civile ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la motivazione della Corte d’Appello su tre punti principali:
- Inattendibilità dei testimoni: La Corte d’Appello aveva ritenuto inattendibile la versione di Salvatore Camillo e attendibile quella di un altro testimone (D’Alessandro), trascurando alcune incongruenze e il fatto che Rabuffo non avesse mai disconosciuto una dichiarazione integrativa successiva (senza data) relativa alla conversione in euro dei canoni.
- Inattendibilità delle perizie grafologiche: La Corte d’Appello aveva sminuito il valore delle perizie che attestavano l’autografia della firma di Rabuffo sulla dichiarazione integrativa disconosciuta, in quanto svolte su una fotocopia. La parte civile sottolineava che i periti avevano ritenuto la fotocopia chiara e avevano utilizzato anche un documento originale di comparazione.
- Disattenzione degli argomenti del Tribunale: La Corte d’Appello non aveva considerato che Rabuffo non aveva contestato la dichiarazione integrativa in euro e aveva pagato l’intero importo del canone indicato nella scrittura privata disconosciuta, rendendo implausibile la sua giustificazione successiva.
Il ricorso contestava anche l’erronea deduzione di Rabuffo sulla prescrizione del reato.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha ritenuto i motivi del ricorso manifestamente infondati. Ha ribadito il principio secondo cui, in caso di riforma in senso assolutorio di una sentenza di condanna, il giudice d’appello deve fornire una motivazione adeguata e plausibile, ancorata alle risultanze processuali, confutando specificamente gli argomenti della sentenza di primo grado.
Nel caso specifico, la Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello, pur riconoscendo l’ammissibilità di una perizia su fotocopia, aveva correttamente evidenziato i limiti di tale analisi e la necessità di integrarla con una valutazione logico-indiziaria del contesto. La Corte d’Appello aveva, inoltre, evidenziato lacune e imprecisioni nella testimonianza della persona offesa e fornito una spiegazione (seppur opinabile) sul pagamento dei canoni con assegni nonostante l’asserito accordo “in nero”.
In definitiva, la Cassazione ha concluso che la motivazione della sentenza impugnata era rafforzata e aveva evidenziato un’insufficienza probatoria tale da giustificare il ragionevole dubbio che aveva portato all’assoluzione di Rabuffo.
Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, e la parte civile è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di 2000 euro alla cassa delle ammende.
Corte di Cassazione (n. 13163/2021)
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Massimo Lo Surdo contro la sentenza della Corte d’Appello di Torino che aveva confermato la sua condanna per il reato di calunnia (art. 368 cod. pen.).
I fatti alla base del procedimento:
Il Tribunale di Torino aveva condannato Lo Surdo per calunnia. La Corte d’Appello di Torino aveva confermato tale condanna. Lo Surdo ha quindi presentato ricorso in Cassazione.
Motivi del ricorso di Massimo Lo Surdo:
Lo Surdo ha articolato cinque motivi di ricorso:
- Erronea integrazione dell’elemento materiale della calunnia: Sosteneva che la sua denuncia appariva talmente assurda e inverosimile da essere stata inizialmente iscritta come fatto non costituente reato.
- Omessa verifica della perizia svolta in altro giudizio: Lamentava che la Corte d’Appello non avesse verificato la correttezza di una perizia svolta in un altro procedimento, la cui assenza renderebbe impossibile sostenere la sua coscienza e volontà di muovere un’accusa mendace.
- Erronea valutazione della perizia grafologica eseguita su fotocopie: Contestava che i giudici d’appello avessero ritenuto corretta una perizia grafologica eseguita su documenti in fotocopia.
- Illogicità e contraddittorietà della motivazione sul risarcimento del danno: Criticava la conferma del risarcimento del danno alla parte civile e l’assegnazione di una provvisionale.
- Violazione di legge e vizio di motivazione sulla mancata concessione delle attenuanti generiche.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per le seguenti ragioni:
- Primi tre motivi (ricostruzione in fatto): Sono stati ritenuti inammissibili in quanto riproponevano rilievi già dedotti in appello senza confrontarsi con la motivazione della Corte distrettuale e sollecitavano una rilettura delle prove non consentita in sede di legittimità. La Cassazione ha sottolineato che il suo compito è verificare la logicità e la completezza dell’iter argomentativo del giudice di merito, non valutare la rispondenza della motivazione alle acquisizioni processuali.
- La Corte ha comunque osservato che la Corte d’Appello aveva adeguatamente motivato gli elementi a carico di Lo Surdo, evidenziando come le sue accuse avessero travalicato il diritto di difesa, come le critiche alla consulenza tecnica fossero infondate (anche per il suo rifiuto di sottoporsi al saggio grafico) e ricordando che la calunnia è un reato di pericolo che non richiede l’effettivo inizio di un procedimento penale a carico del calunniato, purché la falsa accusa contenga gli elementi necessari per l’esercizio dell’azione penale.
- Quarto e quinto motivo (statuizioni civili e attenuanti generiche): Sono stati ritenuti totalmente generici in quanto il ricorrente si era limitato a dolersi delle decisioni senza indicare chiaramente le ragioni di fatto e di diritto a sostegno delle sue censure, venendo meno al suo onere di critica argomentata avverso la sentenza impugnata.
Conseguenze della decisione:
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, Lo Surdo è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.
Corte di Cassazione (n. 46603/2021)
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Palermo limitatamente alla questione della sospensione condizionale della pena, dichiarando inammissibile il ricorso nel resto.
I fatti alla base del procedimento:
Baldassare Lo Duca era stato condannato dal Tribunale e successivamente dalla Corte d’Appello di Palermo per il reato di calunnia (art. 367 cod. pen.) per aver mendacemente disconosciuto un contratto di fornitura elettrica, simulando una truffa a suo danno e provocando l’inizio di un procedimento penale.
Motivi del ricorso di Baldassare Lo Duca:
Lo Duca presentò ricorso in Cassazione articolando tre motivi:
- Vizio di motivazione sul rigetto della richiesta di nuova perizia: Contestava che la prima perizia fosse stata svolta su una fotocopia del documento con la sua sottoscrizione (una mera sigla), nonostante le presunte obiezioni del perito sull’impossibilità di effettuare l’analisi.
- Vizio di motivazione sulla responsabilità: Criticava la fondazione della sua responsabilità su una registrazione fonica, una perizia grafologica e le dichiarazioni di tre testimoni di cui non sarebbe stata vagliata l’attendibilità.
- Violazione di legge e mancanza di motivazione sul diniego della sospensione condizionale della pena: Lamentava il mancato accoglimento della richiesta di sospensione condizionale della pena nonostante l’assenza di precedenti penali.
Decisione della Corte di Cassazione:
- Primo e secondo motivo (richiesta di nuova perizia e responsabilità): La Corte di Cassazione li ha dichiarati inammissibili. Ha rilevato che i motivi si presentavano come generiche negazioni delle prove raccolte e non si confrontavano adeguatamente con le argomentazioni convergenti dei giudici di merito, senza evidenziarne manifeste illogicità. In particolare, la Cassazione ha precisato che la sentenza d’appello chiariva che la perizia grafologica, pur svolta su una fotocopia di buona qualità, aveva concluso attribuendo la sottoscrizione a Lo Duca. Inoltre, la Corte d’Appello aveva basato la sua decisione anche su testimonianze che confermavano la stipulazione del contratto.
- Terzo motivo (sospensione condizionale della pena): La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato questo motivo e ha annullato con rinvio la sentenza limitatamente a tale punto. Ha constatato che la Corte d’Appello non aveva fornito alcuna risposta specifica al motivo d’appello riguardante la sospensione condizionale della pena. La motivazione del Tribunale sul punto (che si rifaceva alle ragioni del diniego delle attenuanti generiche, ossia la mancata ritrattazione dell’imputato) non era pertinente ai criteri di valutazione della sospensione condizionale, che si basano sulla prognosi di non recidiva. Non emergendo cause ostative radicali alla potenziale concessione della sospensione, la Cassazione ha ritenuto necessario un nuovo giudizio sul punto da parte di un’altra sezione della Corte d’Appello di Palermo.
In sintesi:
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di Lo Duca per calunnia, ma ha accolto il ricorso limitatamente all’omessa motivazione sulla richiesta di sospensione condizionale della pena, rinviando il caso ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Palermo per una nuova valutazione su questo specifico aspetto. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per il resto.
Corte di Cassazione (n. 8980/2022)
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Ferruccio Calvani contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma che aveva confermato il rigetto della sua querela di falso relativa alla girata di azioni della società Fiuggi Medicai Service spa (poi Villa Stuart srl) a favore del Gruppo Italfin ’80 spa.
I fatti alla base del procedimento:
Calvani, ex titolare di azioni privilegiate della suddetta società, aveva citato in giudizio il Gruppo Italfin ’80 e Villa Stuart srl in liquidazione, chiedendo di accertare la falsità della girata del titolo azionario a favore di Italfin ’80, autenticata da un notaio nel 1992. Calvani sosteneva di non aver mai sottoscritto quella girata o, in alternativa, di aver firmato un foglio diverso in assenza di un pubblico ufficiale. Il Tribunale aveva respinto la querela di falso, e la Corte d’Appello aveva confermato tale decisione.
Motivi del ricorso di Ferruccio Calvani:
Calvani ha presentato ricorso in Cassazione articolando tre motivi:
- Nullità della sentenza per violazione delle norme sul procedimento peritale: Contestava la legittimità della consulenza tecnica d’ufficio grafologica svolta su una fotocopia della girata azionaria, ritenendo tale esame inattendibile e la CTU affetta da nullità assoluta. Evidenziava, inoltre, che la consulenza aveva espresso un giudizio di mera probabilità sull’autografia della firma, non di certezza, e che l’indisponibilità dell’originale impediva di verificare eventuali manomissioni.
- Nullità della sentenza per violazione dell’art. 116 c.p.c.: Criticava la Corte d’Appello per aver desunto un argomento di prova dalla sua presunta condotta processuale in un precedente giudizio. Calvani sosteneva che non vi era contraddizione nel suo comportamento, avendo contestato in precedenza la validità sostanziale della cessione per vizi del consenso, e che la condotta processuale in altro giudizio non poteva essere utilizzata ai fini dell’art. 116 c.p.c.
- Nullità della sentenza per violazione dell’art. 132 n. 4 c.p.c.: Lamentava la motivazione contraddittoria della Corte d’Appello che aveva rigettato la querela per asserita carenza probatoria, non ammettendo la prova testimoniale del notaio e non valutando altre prove documentali (il registro delle girate del notaio e le dichiarazioni rese dal notaio in un procedimento penale), che avrebbero potuto dimostrare la mancata autenticazione della firma e quindi una manipolazione del titolo.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha dichiarato tutti e tre i motivi di ricorso infondati o inammissibili:
- Primo motivo: La Cassazione ha richiamato la propria giurisprudenza secondo cui la querela di falso è ammissibile anche contro una fotocopia non disconosciuta, fermo restando la valutazione del grado di probatorietà degli accertamenti eseguiti sulla copia. Nel caso specifico, la necessità della querela derivava dall’autenticazione notarile della firma. La Corte ha inoltre osservato che il ricorrente non aveva eccepito tempestivamente la nullità della CTU per essere stata svolta su copia, configurandosi una nullità relativa sanata dalla mancata eccezione nei termini. Infine, ha rilevato che la CTU aveva comunque espresso un giudizio di “alta probabilità” di autografia.
- Secondo motivo: La Cassazione ha affermato che il giudice di merito può utilizzare, per formare il proprio convincimento, anche prove o risultanze istruttorie di altri giudizi, considerandole come semplici indizi ai sensi dell’art. 116 c.p.c. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva correttamente rilevato la contraddittorietà nel comportamento processuale di Calvani tra il primo giudizio (in cui contestava la validità per vizi del consenso) e il secondo (in cui deduceva la falsità della firma). Tale motivazione è stata ritenuta logica e non sindacabile in sede di legittimità.
- Terzo motivo: La Cassazione ha ribadito che il mancato esercizio del potere discrezionale del giudice d’appello di ammettere prove testimoniali o richiedere la produzione di documenti non è sindacabile in sede di legittimità, salvo motivazione palesemente incongrua o contraddittoria, che nel caso non sussisteva.
Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali.
Esempi di grafologia: Cosa rivela la tua scrittura
Introduzione alla grafologia
La grafologia è una disciplina interessante perché attraverso l’analisi della scrittura a mano delle persone rivela varie caratteristiche comportamentali e psicologiche.
La scrittura infatti non era solo un mezzo di comunicazione sin dai tempi antichi, ma anche una via di espressione della personalità e delle emozioni dello scrivente del testo stesso. Con il tempo, ciò è cambiato, e la grafologia ha cominciato a prendere forma e ad essere coadiuvata da un metodo.
Molto spesso viene concepita come uno strumento di interesse con cui esplorare meglio se stessi o comprendere le altre persone.

Cos'è la grafologia

La grafologia è la materia che studia la scrittura a mano per dedurne i tratti caratteriali del soggetto scrivente. La parola deriva dalle parole greche γραφή (graphé) che significa “scrittura” e λόγος (lógos) “studio”. È interessante far notare che, benché spesso venga confusa con la perizia grafologica, la quale è una disciplina diversa e di rilevanza legale, mentre la grafologia resta un’interpretazione e analisi psicologica-caratteriale. Infatti, la perizia cerca di scoprire se un documento scritto sia autografo o meno, mentre la grafologia ne delinea caratteristiche interne alla persona, le emozioni, le motivazioni e i tratti del carattere. I segni, la pressione, la velocità della scrittura, insomma, i segni grafici, in quanto espressione del sistema nervoso lavorano insieme per rivelare la realtà psicologica del soggetto. I grafologi attraverso lo studio della scrittura riescono a conoscere meglio la persona, il suo carattere, i suoi comportamenti, le sue potenzialità e i suoi limiti, in quanto è un’ottima occasione di prendere coscienza di sé.
Esempi di analisi grafologica
Un esempio pratico di analisi grafologica potrebbe essere quello sui membri di una famiglia. Siamo abituati a riconoscere alcune scritture e immaginare come possano essere i parenti di una persona analizzando quello che scrivono.
Per esempio un sintomo di chiarezza mentale e stabilità emotiva potrebbe essere una scrittura ordinata ed omogenea, mentre un tratto più lieve può essere indice di una persona sensibile.
La grafologia, spesso si propone come punto di partenza per la riflessione sull’aspetto caratteriale della propria persona.
Si possono prendere in considerazione diversi tipi di analisi della grafologia. Uno dei quali è il francese, tra cui elementi come la pressione sulla carta, la dimensione delle lettere, la forma, la continuità e la velocità, è uno dei più usati. Un altro è il metodo italiano, la cui procedura prevede una visione globale iniziale, seguita da un’analisi particolareggiata, fino ad una sintesi generale delle combinazioni di segni prevalenti.
Le scuole grafologiche hanno anche interpretazioni simili. Alcuni segni rispetto ad altri sono semplicemente maggiormente rappresentativi del soggetto scrivente. Ad esempio, le lettere di grandi dimensioni (calibro alto) e pendenza delle lettere verso destra, possono simboleggiare l’estroversione e la socievolezza, mentre le lettere di dimensioni piccole (calibro piccolo) significano timidezza e riservatezza. Infine, l’inclinazione ha un significato specifico, e la scrittura inclinata verso destra significa apertura e spontaneità, mentre inclinata a sinistra riservatezza e cautela.
La maggiore consapevolezza della personalità che la scrittura può attribuire ad una determinata persona può applicarsi a molteplici campi. In effetti, alcune aziende usano la grafologia come parte del processo di selezione di nuovi lavoratori. Essendo profondamente concentrata sulla personalità, viene anche usata per l’orientamento lavorativo, facendo comprendere ai lavoratori le proprie abilità e interessi.
Infine, alcuni terapisti in ambito psicologico e pedagogico la usano durante la consulenza.
Per quanto riguarda la formazione dei grafologi ci sono scuole e istituti specializzati che offrono una preparazione ottimale per lo svolgimento di tale attività. Per esempio, l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo ha un diploma in Grafologia. Associazioni private di settore organizzano anche corsi sulla materia ogni anno per l’aggiornamento dei professionisti.

Metodi di analisi grafologica

Ancora, in base agli approcci metodologici impiegati, la grafologia può fondarsi su diverse logiche interpretative, ciascuna delle quali propone una specifica modalità di analisi. Tra i metodi più diffusi a livello internazionale si annovera quello francese, basato sugli studi di Jules Crépieux-Jamin. Questo metodo solitamente si ispira alle dimensioni formali della scrittura: la pressione esercitata sul foglio, che rimanda a una variabile emozionale o di vitalità; la dimensione delle lettere e la forma, arrotondata o angolosa, rigida o fluida; la scrittura continua o spezzettata; la celerità nell’atto grafico. Tali parametri di descrittivi e variabili vengono valutati attraverso una griglia sistematica, dalla quale dedurre le competenze cognitive e affettive e le aspettative comportamentali del soggetto esaminato.
Il metodo italiano, promosso da autori quali Girolamo Moretti, ripreso e ampliato anche dalle elaborazioni autoriali contemporanee. Questo approccio è più sinottico e contempla tre diverse fasi. La prima fase è la cosiddetta globalità, che consiste in un’anteposizione su come l’insieme si presenta alla prima occhiata: ordinato o disordinato, omogeneo o disomogeneo, dinamico o rigido. In una parola, si tratta di una lettura immediata e informale del temperamento del soggetto. Segue una fase analitica, dove si osservano uno per uno il tratto, l’interlineo, l’attacco e lo stacco delle lettere, le maiuscole, i collegamenti tra lettere, ogni elemento ha un determinato significato a livello personologico. Infine, si arriva alla fase di sintesi finale, in cui i dati osservativi raccolti vengono riuniti in modo coerente, tenendo conto degli eventuali punti deboli e forti del soggetto.
Interpretazioni comuni nella grafologia
Nelle interpretazioni più comuni della grafologia, si attribuiscono diverse caratteristiche della scrittura a specifici tratti della personalità, secondo una lettura che è simbolica, ma che si pone anche in una prospettiva psico-dinamica del gesto grafico. Ogni segno è infatti considerato come l’espressione visibile di un atteggiamento interiore, un segno, dunque, che il soggetto lascia sulla carta, e che con un’attenta osservazione può essere decifrato e interpretato. A titolo esemplificativo, la dimensione delle lettere (calibro) è un esempio di ciò. Infatti, lettere di grandi dimensioni sono interpretabili come segno di estroversione, espansività, bisogno di visibilità e talvolta di ambizione. Scrivere con lettere ampie, infatti, indica la volontà di occupare spazio, non soltanto sul foglio ma anche nell’ambiente reale, la spinta all’autodeterminazione del soggetto scrivente.
Lettere piccole, al contrario, si interpretano spesso come segno di riservatezza, introversione o protezione dall’altro. Una scrittura minuta può anche essere indice di precisione, cura del dettaglio, attenzione analitica, e anche protezione emotiva o senso di inadeguatezza, se la contrattezza è elevata. Un altro elemento significante è l’inclinazione delle lettere. Una scrittura inclinata verso destra si interpreta solitamente come indice di apertura e spontaneità emotiva verso gli altri. Indica un orizzonte e una proiezione ottimali. Inversamente, una scrittura inclinata verso sinistra può denotare controllo sull’ambiente circostante, su sé stessi come meccanismo di autodifesa.

Applicazioni della grafologia

Le applicazioni della grafologia sono molteplici e si estendono a diversi ambiti professionali, educativi e terapeutici, grazie alla sua capacità di offrire uno sguardo profondo e personalizzato sull’individuo.
Nel settore delle risorse umane, ad esempio, la grafologia viene talvolta utilizzata come strumento di supporto nei processi di selezione del personale, affiancando i metodi più tradizionali come i colloqui, i test attitudinali e le prove pratiche. Attraverso l’analisi della scrittura, è possibile ottenere indicazioni sulle caratteristiche comportamentali del candidato, come il livello di autonomia, la capacità di lavorare in gruppo, il modo di gestire lo stress o la propensione al problem solving. Sebbene non sia considerata una tecnica scientifica universalmente riconosciuta nel campo della psicometria, in alcuni contesti aziendali viene apprezzata come strumento complementare per approfondire la conoscenza del profilo umano e relazionale del candidato.
Un altro ambito di applicazione è quello dell’orientamento scolastico e professionale. Qui, la grafologia può offrire un valido aiuto nel riconoscimento delle attitudini naturali, delle predisposizioni cognitive ed emotive, e dei potenziali punti di forza di un individuo. Attraverso l’analisi grafologica, è possibile supportare giovani e adulti nei momenti di scelta scolastica, universitaria o lavorativa, fornendo una mappa più chiara delle proprie inclinazioni, delle modalità relazionali e delle esigenze interiori. L’obiettivo non è tanto di indirizzare, quanto favorire una maggiore consapevolezza di sé e dei propri mezzi, elemento fondamentale per prendere decisioni ottimali e più coerenti con la propria natura.
In ambito terapeutico e psicologico, alcuni professionisti integrano la grafologia nei loro percorsi di consulenza come strumento esplorativo e diagnostico. Non si tratta di un’alternativa alla terapia, ma di un mezzo di osservazione che può facilitare la comprensione dei problemi emotivi, delle dinamiche interiori e delle modalità relazionali del paziente. In particolare, la grafologia è utile per mettere in luce conflitti interni, schemi ricorrenti, blocchi emotivi o aspetti della personalità, che potrebbero sfuggire alla consapevolezza del soggetto scrivente.
Limiti e critiche della grafologia
In realtà, pur palesando un evidentissimo fascino per il fatto di consentire, attraverso uno strumento apparentemente semplice come la scrittura, una lettura caratteriale di certo non superficiale. La grafologia si trova ad essere a dir poco sottoposta a dure critiche in virtù di ciò che potremmo definire il suo essere “pseudoscienza”. La trasversalità del metodo di indagine, la mancanza di basi empiriche solide e di un consenso metodologico che ne certificano rigorosamente l’affidabilità e la validità, infatti, ne contestano fortemente la possibilità di offrire valutazioni oggettive e ripetibili della personalità. Sono stati infatti numerosi gli studi scientifici che hanno portato i ricercatori a mettere in discussione l’effettivo posizionamento della grafologia nello status di pseudoscienza dovuto anche allo scarso coinvolgimento e interesse da parte della classe scientifica a produrre verifiche sperimentali.
Altri criticano la questione delle attribuzioni eccessive o stereotipate che, soprattutto in ambiti professionali, scolastici o terapeutici, potrebbero avere delle importanti implicazioni etiche, per lo più nel caso in cui si possano prendere decisioni di qualsiasi tipo su un soggetto analizzato senza alcuna certificazione scientifica.

Come diventare un grafologo (associazioni e scuole)

Se desideri diventare grafologo, consigliamo vivamente di seguire una formazione strutturata, seria e accreditata, che ti permetta di acquisire una solida formazione teorica e pratica nel campo dell’analisi grafologica.
In Italia, la grafologia è una disciplina diffusa, quindi sono abbastanza numerose le scuole e le associazioni che offrono corsi di diversa durata e approfondimento.
Tra le realtà più autorevoli in Italia, c’è senz’altro l’università pubblica: l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” offre un corso con relativo diploma in Grafologia, per la sua approfondita impostazione accademica e il rigore metodologico. Un’altra è la Scuola superiore di Grafologia a Roma che offre un percorso triennale, riconosciuto e conforme alle linee guida dell’Associazione Grafologi Professionisti (A.G.P.). Oltre alla scuola di Grafologia “Seraphicum” sempre a Roma, con un corso triennale e diploma, e propone un percorso attento alla dimensione più umanistica e psicologica della disciplina ma anche scientifica.
Come grafologo, in ogni caso, dovrai continuare a formarti costantemente nel corso della tua vita professionale: in tutte le discipline che trattano la persona, è indispensabile una formazione anch’essa continua e solida base di etica e riflessione critica sul proprio operato. Solo in questo modo la lettura della scrittura potrà essere utile, professionale e rispettosa, sfruttando appieno il suo potenziale nei diversi contesti applicativi.
Faq
Come capire la scrittura di una persona?
La scrittura di una persona viene studiata da diverse angolazioni : spaziale, pressorio, formale e dinamico. Questi elementi sono tra di loro interidipendenti e creano nella loro interazione un gesto unico e personalizzato. La dott.ssa Marta Cappello offre uno studio approdondito e obiettivo.
Cosa si capisce dalla firma di una persona?
Lo studio della firma permette di comprendere molti aspetti della personalità di una persona come il senso di sè, l’autostima, la tenacia, la sicurezza e così via. La firma racchiude elementi aggiuntivi e spesso compensativi rispetto al testo. La dott.ssa Marta Cappello esegue l’esame della scrittura e della firma, fornendo un quadro dettagliato delal eprsonalità del soggetto scrivente.
Quali sono gli elementi di base per l'analisi grafologica?
Gli elementi di basi per una analsi grafologica sono il testo e la firma, ma posso completare l’indagine ache appunti e altri scritti vergati con velocità e accuratezza differente. Ognuno di noi presenta molti modi di scrivere e l’insieme di questi permette di eseguire uno studio approfondito e professionale.
La Dott.ssa Marta Cappello applica questi principi per fornire valutazioni accurate.
CTU Grafologica: Analisi, Nullità e Valore Probatorio
Premessa
Nel complesso mondo delle dispute legali, dove la verità si cela spesso tra documenti e firme, la Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) Grafologica emerge come uno strumento cruciale per far luce sull’autenticità di scritti e sottoscrizioni. Questa disciplina, che fonde competenze grafologiche con rigore giuridico, analizza minuziosamente i tratti di penna per accertare la genuinità o la falsità di un documento. Ma qual è il suo reale valore probatorio? Quando una CTU grafologica può essere dichiarata nulla? Esploriamo insieme questi aspetti fondamentali.

Quando la CTU Grafologica Incontra la Nullità: Vizi Procedurali e Sostanziali

Nonostante la sua importanza, la CTU grafologica non è immune da vizi che possono inficiarne la validità, fino a determinarne la nullità. Le cause di nullità possono essere di diversa natura:
Vizi procedurali: Mancato rispetto delle norme processuali che regolamentano l’espletamento della CTU. Ad esempio:
Omessa comunicazione alle parti dell’inizio delle operazioni peritali.
Mancata partecipazione dei consulenti di parte alle operazioni peritali (in determinate circostanze).
Violazione del contraddittorio tra le parti e il CTU.
Nomina di un CTU privo delle specifiche competenze tecniche richieste.
Vizi sostanziali: Irregolarità o carenze intrinseche all’elaborato peritale stesso. Ad esempio:
Mancanza di motivazione o motivazione insufficiente e contraddittoria delle conclusioni.
Utilizzo di materiale comparativo inadeguato o di provenienza incerta.
Errori metodologici o scientifici nell’analisi grafologica.
Eccesso di mandato da parte del CTU, che sconfina in valutazioni giuridiche o in ambiti estranei al suo compito.
È fondamentale che le parti vigilino attentamente sullo svolgimento della CTU e sull’elaborato peritale, sollevando tempestivamente eventuali eccezioni di nullità qualora riscontrino vizi procedurali o sostanziali.
Valore Probatorio della CTU Grafologica
Il parere espresso dal CTU grafologico riveste un valore probatorio significativo nel processo civile. Grazie alla sua competenza tecnica e all’applicazione di metodologie scientifiche, il CTU fornisce al giudice un’analisi oggettiva e specialistica difficilmente ottenibile da un profano.
Tuttavia, è cruciale sottolineare che il giudice non è vincolato dalle conclusioni del CTU. Il principio del libero convincimento del giudice (articolo 116 del Codice di Procedura Civile) gli conferisce il potere di valutare criticamente l’elaborato peritale, confrontandolo con gli altri elementi probatori acquisiti nel corso del giudizio.
Pertanto, il valore probatorio della CTU grafologica dipende da diversi fattori:
Qualità e rigore metodologico dell’analisi: Un’analisi accurata, ben motivata e basata su materiale comparativo idoneo avrà un peso maggiore.
Coerenza delle conclusioni: Conclusioni chiare, logiche e supportate dall’analisi dettagliata degli elementi grafici conferiscono maggiore credibilità al parere del CTU.
Assenza di vizi di nullità: Una CTU affetta da vizi procedurali o sostanziali vedrà inevitabilmente ridotto il suo valore probatorio, fino alla sua potenziale inutilizzabilità.
Confronto con le altre prove: Il giudice valuterà le conclusioni del CTU nel contesto complessivo del materiale probatorio, potendo anche discostarsene fornendo adeguata motivazione.


In Conclusione:
La CTU calligrafica rappresenta uno strumento di grande utilità per l’accertamento della verità in controversie legate all’autenticità di documenti. Tuttavia, la sua efficacia dipende dalla rigorosa applicazione delle procedure, dalla competenza del CTU e dalla qualità dell’analisi svolta. La consapevolezza delle cause di nullità e la corretta comprensione del suo valore probatorio sono elementi essenziali per le parti in causa e per i professionisti del diritto, al fine di garantire un processo equo e una decisione basata su elementi probatori solidi e affidabili.
Faq
Come si svolge la visita del CTU?
Il Consulente Tecnico d’Ufficio (Ctu) programma normalmente uno o più incontri con le parti per esaminare i documenti. In caso di perizia grafologica, la dott.ssa Marta Cappello, in qualità di Ctu, esamina le scritture contestate confrontandolo con altri documenti autografi per accertarne la genuinità. In questo ruolo, il Ctu redige una relazione tecnica che sarà poi consegnata al giudice, in quanto il Ctu funge da ausiliario del giudice.
Che valore ha una perizia calligrafica?
La perizia calligrafica ha valore sia in ambito legale che giudiziario, poiché fornisce dati utili all’indagine in corso. La perizia eseguita da un esperto, come la dott.ssa Marta Cappello, iscritta all’Albo dei Periti e dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano, può essere determinante nella risoluzione di controversie giudiziarie ed extra giudiziarie.
Quanto costa una CTU psicologo?
Il costo di una Consulenza Tecnica d’Ufficio (Ctu) eseguita da uno psicologo può variare in base alla complessità del caso, alla durata dell’intervento e alla tariffa oraria del professionista. Generalmente, i costi possono partire da qualche centinaio di euro. È consigliabile richiedere un preventivo dettagliato al professionista scelto per avere una stima precisa dei costi.
Perizia Calligrafica Attendibilità: Tutto quello che Devi Sapere
Introduzione alla Perizia Calligrafica

La perizia calligrafica nasce dall’esigenza di identificare l’autore di un documento manoscritto, che sia tratti di un testamento, un’opera d’arte, un contratto, una cambiale, un assegno e così via.
La scrittura a mano, a causa della variabilità grafica individuale, si presta, in alcuni casi, a diverse interpretazioni. Un soggetto intenzionato a disconoscere la propria firma potrebbe cercare di approfittarne.
In realtà, la scrittura rappresenta un gesto automatizzato che permette al perito di ricondurre anche piccoli gesti, pur diversi nella forma, alla mano scrivente. E’ paragonabile a un’impronta digitale.
La perizia calligrafica è una scienza che si occupa di esaminare la scrittura a mano e di stabilirne l’autenticità, identificandone l’autore.
Nel tempo, il metodo e la denominazione della pa perizia calligrafica sono cambiati. A partire dal 2024, con la Riforma Cartabia, si è passati da “perizia calligrafica” a “perizia grafologica forense”.
La perizia calligrafica ha orini antiche, con testimonianze che risalgono all’81 a.C., in cui una legge faceva rifermento alla falsificazione di testamenti e sigilli.
Oggi, il perito grafologo è uno specialista nel riconoscimento dell’identità grafica e grafometrica e dell’accertamento dell’integrità documentale.
Il perito grafologo studia la scrittura nel suo movimento espressivo e, attraverso lo studio compartivo riesce a stabilire la percentuale di compatibilità grafica.
La grafologia entra a far parte dell’ambio legale nell’ottocento.
Più precisamente, in Francia, nel 1871, Jean Hippolylite Michon diede vita alla nuova scienza della “grafologia”, utilizzata nelle aule giudiziarie per accertare l’autenticità di scritture. Jules Crépieux – Jamin contribuì all’approfondimento scientifico della disciplina grafologica.
Dalla Francia, lo studio di questa disciplina si diffuse nel resto d’Europa. In Germania, alla fine dell’Ottocento, Ludwig Klages, filosofo, individuò il Formniveau (attributo espressivo e dinamico della scrittura) Max Pulver, psicologo, approfondì il simbolismo dello spazio, e Rudolf Pophal , docente di grafologia presso l’Università di Amburgo, studiò la relazione tra la scrittura e il cervello, evidenziando la natura neuropsicologica del gesto grafico.
In Inghilterra, Robert Saudek, grafologo, nei primi del Novecento, studiò strumenti di indagine originali per l’epoca e condusse studi sulle scritture di gemelli omozigoti.
Successivamente alla formazione della scuola europea, in Italia si svilupparono due scuole grafologiche con Padre Girolamo Moretti e Marco Marchesan.
La scoperta della grafologia evidenzia le fragilità degli studi e dei metodi utilizzati precedentemente nella perizia grafica, basata esclusivamente su uno studio comparativo delle lettere.
L’apporto di questa nuova scienza consiste nell’introduzione di un metodo basato su leggi e rilevazioni scientifiche e oggettive.
L’osservazione diviene rigorosa e non si ferma alla semplice somiglianza. Due persone diverse possono tracciare la stessa lettera C, ma non saranno in grado di riprodurre gli stessi idiotismi grafici, tipici di una personalità. La corrispondenza tra la scrittura e il cervello postula le basi per discriminare la personale capacità scrittoria e, quindi, l’identità grafica.
In un confronto tra due grafie diverse, si possono individuare tratti comuni, ma ciò che le differenzia sono le personali creazioni grafiche, non comuni, che nel loro insieme mostrano la vera grafia del soggetto scrivente.
Michon scrive “le forme scritturali sono radicalmente opposte quando “non possono partire dal medesimo motore cerebrale”. “Se due scritture procedono da due motori cerebrali completamente opposti, una delle due è falsa”.
L’indagine scientifica peritale, come afferma il prof. Bruno Vettorazzo nel suo libro “Metodologia della perizia grafica su base grafologica”, deve osservare innanzitutto i requisiti del rigore e dell’oggettività, utilizzando l’esperienza e la dimostrazione del dato, che andranno successivamente descritti e spiegati attraverso le leggi che regolano il movimento grafico sotto l’aspetto della fisica, della fisiologia e della psicologia scritturale.
Affidabilità della Perizia Calligrafica
In Italia, la perizia calligrafica è considerata un indizio, non una prova. Nonostante si sia raggiunta una metodologia rigorosa e condivisa dalla comunità scientifica, questa disciplina non dispone di un archivio statistico e univoco di riferimento, e il risultato dipende dal ragionamento tecnico e logico intrapreso dal singolo perito.
In Italia, la perizia calligrafica è riconosciuta come una disciplina forense valida, ma il suo valore probatorio può variare da caso a caso. Negli Stati Uniti, la perizia calligrafica segue parametri stabiliti dall’America Society for Testing and Materials (ASTM) e un maggior controllo sull’affidabilità e dei dati.
Nel 1993, la Corte Suprema degli Stati Uniti, nekl caso “Daubert”, stabilì i criteri per l’ammissibilità delle prove scientifiche.
La sentenza stabiliva che sono gli stessi giudici a fungere da “guardiani” per garantire l’affidabilità delle prove scientifiche.
I criteri di Daubert includono:
- Se la teoria può essere testata;
- Se vi sono revisioni e altre pubblicazioni;
- Il tasso di errore;
- Se è accettata dalla comunità scientifica.
Questa sentenza ebbe un forte impatto nelle metodologie e sugli studi scientifici in generale, passando dal “test di Frye”, che richiedeva che le prove scientifiche fossero generalmente accettate dalla comunità scientifica, a un maggior controllo e aumentando la responsabilità dei giudici nel valutare le prove.
Allo stesso tempo le ricerche del dott. Moshe Kam, professore alla Drexel University (1993 e 1997), hanno fornito importati prove sull’affidabilità delle perizie calligrafiche. Nella sua ricerca dimostrò, attraverso un esperimento empirico, che questa professionalità è specializzata e che il margine di errore è molto basso.

La Tecnologia a Supporto della Grafologia Forense

Grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici e sofisticati, il perito calligrafo oggi riesce esaminare e a dimostrare nelle sue relazioni dettagli e dati maggiormente affidabili e certi.
Questi strumenti sono il microscopio, utile nell’esame della carta e dell’inchiostro, ma anche del tracciato grafico. La pressione della penna sul foglio, in relazione alla velocità e al tipo di impugnatura, determina una traccia grafica unica.
L’utilizzo di luci UV e IR permette di rilevare falsificazioni che l’occhio umano non vede, come cancellature ed abrasioni, cancellature o aggiunte ad un testo, utilizzo di più inchiostri. Le macchine fotografiche aiutano a riprendere dettagli con una maggior precisione. Gli attuali software per elaborare le immagini, così come le apparecchiature grafometriche e grafiche.
Nonostante tutte questa tecnologia, la figura del perito grafologo è indispensabile per l’interpretazione del dato.
Si veda, ad esempio, la firma grafometrica, che in soggetti con alta variabilità grafica, ogni volta non riconosce la firma della stessa persona.
Anche l’intelligenza artificiale, ad oggi, non è in grado di attribuire la paternità di una firma a un determinato soggetto.
Limiti e Sfide della Perizia Grafica
La perizia calligrafica, per ovvie ragioni, presenta dei limiti che possono influenzare l’affidabilità dell’analisi, come:
- Variazioni della scrittura: la scrittura varia nel tempo, in base allo stato emotivo, alla malattia, all’età e queste variazioni possono rendere difficile la periziabilità della grafia.
- Falsificazioni: i software a nostra disposizione possono manipolare le immagini e spesso la perizia viene svolta su copie.
- Limite e qualità dei campioni compartivi: la mancanza di variabili potrebbe limitare l’esame calligrafico.
- Soggettività dell’analisi: nonostante l’aiuto di metodologie scientifiche e strumenti di analisi performati, l’esame viene interpretato da una persona.


Sfide:
Standardizzazione: definizione di standard comuni
Validazione scientifica: pubblicazioni e studi a dimostrazione della validità della disciplina.
Accettazione legale: dimostrazione di prove solidi e accettate legalmente.
La Perizia Grafologica nel Processo Penale
La perizia grafologica nel processo penale è uno strumento utilissimo per stabilire l’autenticità documentale e per individuare l’autore.
Fornisce prove che posso essere utilizzate in tribunale per supportare o confutare le tesi delle parti coinvolte nel processo.
L’attendibilità viene valutata dal giudice in base alle altre prove raccolte.
E’ importate sottolineare che vi è una differenza tra verità assoluta e verità relativa nel processo penale. La prima è la ricostruzione esatta dei fatti accaduti, tuttavia questa è difficilmente raggiungibile; la seconda è una verità ricostruita su prove processuali, e la perizia contribuisce alla verità relativa, non assoluta.

Differenza tra Prova, Indizio e Sospetto
Per capire l’attendibilità di una perizia, è importante definire chiaramente cosa siano una prova, un indizio e un sospetto.
- La PROVA è un elemento oggettivo che dimostra un fatto, ad esempio un documento firmato o un video.
- L’INDIZIO è un elemento che suggerisce un fatto, ma non lo dimostra. Ad esempio, l’esame di una firma in cui si trovano similitudini alle caratteristiche dell’imputato. In questo caso, la perizia suggerisce che l’imputato potrebbe aver firmato, ma non lo dimostra con certezza, poicè la perizia non può fornire certezze assolute.
- Il SOSPETTO è una congettura sostenuta da deboli indizi, senza valore probatorio. In questo caso, non è necessaria la perizia grafologica.
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Esame Grafologico di Copie Fotostatiche

La perizia grafologica su copie fotostatiche viene eseguita considerando sempre i limiti che ne comporta.
- Il primo e il più importante è che non si può assicurare l’integrità documentale, ossia che quel documento sia effettivamente costituito nel modo in cui si presenta la fotocopia. Attraverso l’uso di software di fotoritocco, le firme possono essere state apposte da altro documento oppure il testo modificato a proprio interesse. Ad esempio, Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 2777 del 4 febbraio 2025, nella richiesta di accertare le sottoscrizioni apposte su una copia di una scrittura privata, si è espressa con valore indiziario, ma, in questo caso, il documento era presente nel fascicolo in originale che si è poi smarrito. Prima di ciò, controparte ha verificato la sua esistenza e la sua integralità. Mentre nella maggior parte dei casi, questa verifica non è possibile.
- Segue il limite di rilevamento delle caratteristiche grafo-dinamiche della scrittura. Nella copia manca la terza dimensione, ossia la pressione. Con una buona copia, è possibile però rilevate tutte le altre caratteristiche grafiche per raggiungere un buon grado di giudizio. In caso di pessima copia, l’esame è solo probabilistico e non attendibile.
Contatta la Dott.ssa Marta Cappello per una consulenza grafologica
FAQ
Che valore ha una perizia calligrafica?
La perizia calligrafica ha un valore relativo ma significativo all’interrino del processo civile e penale, poiché fornisce un’analisi scientifica della manoscrittura e dei documenti contestati. Affidarsi ad un perito esperto come la dott.ssa Marta Cappello, iscritta all’Albo dei Periti e dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano, con vent’anni di esperienza, può essere determinante nel risolvere controversie legali. La perizia calligrafica può essere utilizzata in ambito extragiudiziario e giudiziario e assume il ruolo di prova con un alto grado di credibilità.
Quanto costa una perizia calligrafica di una firma?
Il costo di una firma può variare a seconda della complessità del caso. In generale, il prezzo parte da poche centinaia di euro.
La dott.ssa Marta Cappello, esperta grafologa forense, può fornire un preventivo dettagliato dopo una prima consulenza, offrendo un’analisi attenta e professionale.
Cosa fa il perito grafologo?
Il perito grafologo è un professionista specializzato nell’analisi della manoscrittura e nelle sue alterazioni naturali (salute, età, disgrafia) e innaturali (imitazione e dissimulazione).
Questo gli permette di determinare l’autenticità o meno di scritture anche nei casi più complessi, utilizzando un metodo scientifico e condiviso dalla comunità scientifica.
La Dott.ssa Marta Cappello, ad esempio, offre servizi di perizia grafologica per supportare indagini legali e giudiziarie, autenticare documenti e risolvere controversie.
Grafologia: La Scienza della Scrittura
La grafologia è uno dei modi più affascinanti per scoprire ulteriormente la personalità e il mondo interiore di una persona, in particolare, mediante la sua grafia. A prima vista la scrittura è solo una modalità per trasmettere informazioni, ma in realtà è molto di più, un prodotto dell’espressione altrui, la mano scrittura esemplifica i tratti personologici del soggetto scrivente. La teoria base della grafologia esplica che le lettere tracciate da una persona, lo spazio tra le parole, la pressione sulla carta, ed altre variabili riassumibili in segni e combinazioni di questi ultimi. Influenzino il pensiero, i sentimenti e l’agito di un soggetto. La scrittura può essere più o meno grande, piccola o ampia, con pattern ben definiti o meno. Ecco perché la grafologia è comune in molti campi come: l’orientamento professionale, la selezione di personale e la consulenza.

Introduzione alla grafologia

Non è una novità che l’uomo abbia sempre cercato un collegamento tra scrittura e personalità. Fin dai tempi più antichi si sapeva della possibilità che il modo di tracciare le lettere potesse rivelare qualcosa della natura di un individuo. Ma fu solo nel XIX secolo con le opere di due grafologi francesi, Jean-Hippolyte Michon e Jules Crépieux-Jamin, che questa materia divenne più ‘scientifica’. I due crearono i primi elementi di un metodo che nel tempo si è sviluppata, perfezionato e successivamente diviso nelle varie diramazioni. Infatti la scrittura, come la voce o le impronte digitali, è un qualcosa di unico in ognuno di noi. Non esistono due grafie uguali, perché ciò è il prodotto una somma di fattori neurologici, psicologici ed esperienziali. Ogni volta che prendiamo una penna e tracciamo una lettera, lasciamo una traccia del nostro modo di essere. Da qui l’importanza della grafologia: essa può aiutarci a scoprire di più su noi stessi e sugli altri.
Cos'è la grafologia e a cosa serve
Poiché la grafologia offre informazioni dettagliate e approfondite sulla persona, essa viene utilizzata in vari settori. Ad esempio l’orientamento professionale può beneficiare dei caratteri propri della scrittura di rivelare le caratteristiche e le potenzialità delle persone. La ricerca del personale è un altro campo stato a cui la grafologia può essere applicata: il carattere e la personalità dei candidati sono chiari per i selezionatori e la loro compatibilità con determinati lavori e persone può risultare più chiara. Tuttavia, questa è parte dei modi in cui si può far uso della grafologia. Molti psicolologi e consulenti usano informazioni sulla scrittura per comprendere meglio i propri clienti, rivelare eventuali problematiche ed aiutarli nella crescita personale. Inoltre, in campo educativo, la scrittura può aiutare ad individuare problemi di alcuni studenti nei loro studi ed a determinati comportamenti. Inoltre, la grafologia viene applicata in campo forense, ovvero vengono effettuate analisi delle scritture in ambito di disconoscimento dei documenti. Pertanto la sua lista di applicazioni è davvero vasta.

L'analisi grafologica

Girolamo Moretti parte dal presupposto che la scrittura sia il riflesso esteriore della personalità dello scrivente. Moretti, considerato il padre della grafologia italiana, ha definito un metodo che prevede lo studio di 80 parametri grafici quali pressione, inclinazione, grandezza e continuità. Tra i punti cardine del suo sistema, l’argomento che ha scelto di evidenziare è la connessione tra dinamismo grafico e la sfera emotiva, identificato nella fluidità della scrittura. Infatti, una scrittura ampia e fluida indica apertura e spontaneità, mentre una stretta e rigida può evidenziare ipercontrollo o autocontrollo, nel senso di ristagno emotivo. L’inclinazione delle lettere definisce il gradiente di socievolezza e di apertura verso l’esterno, proporzionale all’inclinazione a destra, e, di rimando, rispetto e disinclinazione all’inclinazione a sinistra. Per ciò che concerne la pressione che la penna esercita sul foglio, la misura indica la forza biochimica dello scrivente e il suo livello di determinazione e di autoaffermazione. Un tratto più marcato indica infatti energia e decisione, mentre una pressione debole può evidenziare sensibilità emotiva o indecisione. Marcate differenze tra un tratto grafico e l’altro identificano, da parte di Moretti, sentimenti contrastanti e indole impulsiva. Con questo metodo, Moretti ha trasformato la grafologia in una disciplina utilizzabile a livello di analisi metodica e facilmente replicabile, ciò può dare importanti indicazioni anche a livello psicologico e criminologico.[1]
Un altro importante segno è la dimensione delle lettere, che risulta importante indicatore per capire il rapporto che si ha con gli altri. Persone che scrivono con un calibro elevato tendono ad essere più estroverse e sicure di sé, chi invece scrive piccolo è molto più riflessivo e introspettivo. Da non trascurare anche la spaziatura tra le singole lettere e sulle righe, infatti una scrittura molto estesa su rigo delinea chiaramente persone più riflessive ed autocritiche, visto che hanno costantemente bisogno controllo sulla realtà, mentre persone che scrivono aderendo molto al rigo di base risultano più orientate al lato pratico delle cose.
[1] Trattato di Grafologia di Girolamo Moretti ed. Messaggero di Padova 2013
Tecniche di analisi grafologica
Ogni aspetto caratterizzante della scrittura viene considerato attentamente, e possiamo dividere il procedimento in alcuni passi fondamentali: il primo consiste, come detto, nell’osservare la scrittura nella sua interezza. Successivamente si valutano i singoli tratti grafici. Infine, si considerano eventuali scritture passate, per capire possibili mutamenti causati da esperienze o situazioni traumatiche. In pratica, una grafia fluida e armonica spesso rappresenta una personalità rilassata e sicura, al contrario, se la scrittura è interrotta e “spezzata”, vuol dire che la personalità in gioco è tesa o necessita di continuo controlla sull’agito. Alla fine, quindi, ogni particolare è un piccolo elemento che, sommato agli altri in combinazioni di segni, permette di fare un giudizio complessivo sulla persona.

Esempi di Analisi Grafologica

Firma di Viollet-Le-Duc Eugene – Architetto (1814-1879)
In questo esempio di firma si osservano elementi di creatività, eleganza e rappresentazione della propria importanza sociale.

Napoleone Buonaparte – Imperatore (1769-1821)
Questa doppia sottolineatura, ad esempio, esprime una volontà di rimarcare il proprio ruolo.

Fuller Samuel – Cineasta Americano (1911-1997)
In questo caso troviamo una personalizzazione originale e legata alla professione.
Credit: Signatures di Frèdéric Castaing
Grafologia forense

Un altro ambito estremamente importante in cui viene utilizzata la grafologia è quello forense. Si occupa dell’esame e della valutazione della scrittura in testamenti, contratti bancari, lettere anonime ed altri tipi di documenti. Il grafologo che si occupa di questo tipo di analisi è incaricato di definire se il campione di scrittura fornito è autografo[1] o se, al contrario, sia apocrifo[2]. Con una base di dati di scrittura sufficientemente grande e valida, lo stesso esperto può confermare se una determinata scrittura sia stata prodotta o meno da parte della stessa persona. Si tratta di una delle tipologie di consulenza richiesta dai tribunali e nei procedimenti giudiziari, dove le frodi, le successioni o la violazione di contratti possono determinare l’esito delle cause legali.
[1] Proprio del soggetto scrivente.
[2] Scritto da un’altra mano.
Grafologia e psicologia
La grafologia e la psicologia hanno in comune l’obiettivo centrale di studiare la personalità e il comportamento umano. Mentre la psicologia si serve di test standardizzati, interviste cliniche e osservazioni per prendere in considerazione l’individuo. La grafologia studia il manoscritto come espressione spontanea della personalità dei soggetti. Poiché la scrittura è un atto motorio in cui sono implicati fattori neurologici, emotivi e caratteriali. Diventa il riflesso visibile dell’universo interiore della persona che scrive. Una delle parti più rilevanti della grafologia in psicologia riguarda lo studio della motricità del gesto grafico. La presenza di segni involontari, pressione irregolare, fluida o rigida, si prestano a molte interpretazioni sui livelli di equilibrio emotivo, impulsività e autocontrollo dell’individuo. La presenza di una grafia con un tratto non ben definito con caratteri di stentatezza grafica può rilevare situazioni emotive instabili o, al contrario, un tratto più rigido e statico può rivelare situazioni di eccessivo controllo o tensione. La grafometria poi caratterizza l’analisi di parametri fissi delle dimensioni della scrittura: dimensioni, spazio e inclinazione dei tratti scritti. Alcuni caratteri sono stati valutati sulla base di parametri d’analisi della personalità, come l’estroversione, l’introversione, l’ ansia, l’adattabilità sociale.
Molte correnti si sono districate nella valutazione della presenza di elementi grafici che distinguono uno scritto di una persona ‘sincera’ da una ‘ingannevole’ e più accurate.
Molti psicologi professionisti si servono dell’analisi grafologica. L’interpretazione della scrittura fornisce informazioni sullo stato emotivo del paziente, può mettere in evidenza alcune componenti interne allo stesso e confermare ciò che invece il professionista deduce dal colloquio con il paziente.
Nell’ambito della psicologia dinamica, la scrittura viene considerata una forma d’espressione del subconscio, quindi più legata ai “lapsus” o ai sogni come spiegazione teorico-analitica. In parole povere la grafologia e la psicologia si coadiuvano a vicenda eppure rimangono due materie completamente distinte.

Come diventare grafologo

Il percorso per diventare grafologo è abbastanza specifico ed allo stesso tempo vario per quanto riguarda le scuole. In Italia offrono corsi triennali di grafologia per specializzazione del percorso, qualsiasi esso possa essere: grafologia forense, grafologia dello sviluppo, orientamento e selezione del personale ecc. Una delle scuole più accreditate che svolgono questo tipo di formazione è la Seraphicum Grafologia. Sono da considerare anche l’ Arigraf e l’Agi ideali per iniziare un’educazione nel campo della grafologia, infatti l’impianto teorico è supportato dalla pratica, così da dare una conoscenza completa dell’utilizzo della scrittura nei vari contesti applicativi, come quelle giuridiche, aziendali o scolastiche.
Scuole di grafologia e corsi
Per diventare grafologo è necessario seguire una specifica formazione; in Italia esistono numerose scuole per la grafologia che offrono percorsi formativi organizzati su diversi livelli, comprendenti nozioni di psicologia, neuroscienze e diritto, specialmente per chi desideri specializzarsi in grafologia forense. Le forme di studio per questa professione durano mediamente tre anni e sono rilasciati diplomi o attestati che autorizzano l’esercizio della professione. Alcune delle scuole più note sono la Scuola Superiore di Grafologia[1] e la scuola di Grafologia Seraphicum[2]. Queste due scuole, peraltro, permettono di frequentare i corsi anche da remoto, in base alle esigenze del cliente. Questa professione conta diverse specializzazioni. La grafologia forense di cui si è già parlato necessaria per lavorare nel campo della giustizia, mentre la grafologia dell’età evolutiva è finalizzata all’analisi della grafia di bambini e adolescenti. La grafologia in ambito aziendale, viene utilizzata per la selezione del personale e per confermare le caratteristiche presenti nei CV.
Esistono anche master e corsi biennali di aggiornamento per chi desideri approfondire particolari branche di questa professione. Completato l’intero percorso formativo, il grafologo può lavorare con studi legali, d’impresa ed istituti giuridici o come consulente di privati o aziende. infatti, la professione è in continua evoluzione e si rivela un efficace servizio di consulenza in ambito legale, psicologico e nel settore investigativo.
[1] https://www.scuolasuperioredigrafologia.it/
[2] https://www.scuoladigrafologiaseraphicum.it/
Faq
Come capire la scrittura di una persona?
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Che cosa fa il grafologo?
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Grafologo forense - Perito grafologo forense Dott.ssa Marta Cappello
Introduzione alla grafologia forense
La grafologia forense è una scienza che si occupa dell’accertamento di manoscritture e dell’integrità documentale, applicando le linee guida dell’ENFSI (European Network of Forensic Science Institutes), organismo tecnico europeo di riferimento, sia della Comunità Europea, sia dei Laboratori di Polizia Scientifica.
La Dott.ssa Marta Cappello lavora da vent’anni come perito grafologo forense, è iscritta all’albo del Tribunale di Milano e alle Associazioni di categoria. Lavora su tutto il territorio nazionale e, su richiesta, anche a livello internazionale.

Cos’è la grafologia forense?
La grafologia forense permette di identificare l’autore di una manoscrittura e di smascherare eventuali falsi, sia dissimulati che imitati. Essendo la scrittura un gesto automatizzato e quindi divenuto inconscio, anche nei casi di imitazione e/o di dissimulazione, lo scrivente non può fare a meno di inserire nel suo repertorio grafico le proprie caratteristiche.
Al di là della capacità imitativa, lo scrivente, in base alla sua abilità scrittoria di base, traccerà le sue gestualità all’interno di una sequenza di lettere copiate che non gli appartengono. Anche a fronte di un allenamento per imitare una grafia, non riuscirà ad allontanarsi dalle sue caratteristiche grafiche.
L’individuazione di una mano scrivente è resa maggiormente complicata dall’inserimento di gestualità alterate, soprattutto in età senile, dove medicine e droghe modificano in modo considerevole l’attività grafo-motoria.
Il perito grafologo è molto utile nei casi in cui vi siano contenziosi relativi a manoscritture e documenti ritenuti falsi da una delle parti. Attraverso il suo ragionamento tecnico, permetterà, in qualità di ausiliario del giudice, di risolvere conflitti e contenziosi.
Applicazioni della grafologia forense


La grafologia forense, con la riforma Cartabia (2024), ha introdotto molte più specializzazioni all’interno del tribunale, creando albi appositi:
- Perito grafologo forense
- Grafologo esperto in grafometria
- Grafologo esperto in età evolutiva
La Dott.ssa Marta Cappello è specializzata in tutti e tre gli ambiti, poiché questi sono tra loro interconnessi, e ha conseguito tutti e tre i titoli di studio.
In ambito extragiudiziario, il grafologo si occupa di educazione e rieducazione del gesto grafico, selezione del personale, orientamento nelle scuole, ecc.
In particolare, come educatore del gesto grafico, potenzia e rieduca bambini in età evolutiva e in fase di apprendimento della scrittura. Si occupa di disgrafie e di modificare le impugnature disfunzionali in quei bambini che faticano a scrivere.
Si occupa anche di insegnare a chi ha perso l’uso della mano dominante a tornare a scrivere con la mano opposta, oppure di migliorare la scrittura di adulti che ne sentano il bisogno.
Nel campo della selezione del personale, si stilano profili su commissione delle aziende.
Nell’orientamento nelle scuole, il grafologo aiuta nella scelta delle future scuole attraverso l’esame della scrittura.
Esistono altri impieghi in supporto ad altre professioni, come quella psicologica e medica.
Metodi e Tecniche Utilizzati
Il metodo utilizzato nell’espletamento di un’indagine è quello condiviso dalla comunità scientifica europea e dalla polizia scientifica.
Di seguito i punti salienti del protocollo dell’ENFSI:
- Individuare la natura fisica del tracciato e della carta;
- Enunciare delle ipotesi;
- Raccolta ed elaborazione dei dati delle scritture da confrontare;
- Confronto delle scritture e dei relativi dati;
- Valutazione delle ipotesi e risultati delle indagini;
- Formulazione della risposta al quesito.
Il metodo di analisi permetterà al Magistrato o all’avvocato di valutare il ragionamento tecnico, seguendo passo dopo passo l’esame.
All’interno di questo metodo vengono eseguiti quelli che si chiamano esami tecnico-strumentali preventivi, che consistono in una serie di osservazioni mediate con strumenti e luci in grado di osservare ciò che non è visibile ad occhio nudo.
Ad esempio, individuare eventuali cancellature, modifiche di un testo, abrasioni del foglio, cambio di penna e quant’altro sia possibile osservare attraverso ingrandimenti con il microscopio da 50X a 200X e attraverso l’utilizzo di luci UV e IR, ultravioletti ed infrarossi.
Anche l’illuminazione a luce incidente e radente serve per rilevare pressione e conservazione del documento.
Questi accertamenti preliminari hanno una considerevole importanza all’interno dell’esame grafologico perché, in alcuni casi, possono dimostrare già di per sé la falsità di un documento.

Perizia grafica, grafologica e calligrafica

Il perito grafologo, il perito grafico e il perito calligrafo sono la stessa persona. Dal 2024, però, con la riforma Cartabia, il perito calligrafo, che è sempre stato un grafologo, passa dall’essere iscritto all’albo del tribunale come perito calligrafo a perito grafologo forense, sottolineando così la figura del grafologo.
Il perito grafico è un altro modo di chiamare il perito grafologo forense, poiché si occupa di manoscrittura ed integrità documentale.
Come si svolge una perizia grafologica?
Fasi di una perizia
Una perizia grafologica si svolge, in linea generale, attraverso la consulenza e lo studio di fattibilità del lavoro richiesto.
In questa fase, il cliente fornisce al perito:
- la documentazione da verificare e le scritture autografe a sua disposizione;
- un’eventuale cartella clinica;
- un’eventuale documentazione agli atti.
Una volta accettato il preventivo, si procede alla raccolta dei documenti in originale per espletare la perizia.
In questa fase, il perito grafologo:
- seleziona i documenti offerti;
- prende appuntamento presso notai e/o altri uffici per esaminare gli originali;
- esegue gli accertamenti tecnico-strumentali (scansione, macro e microfotografia, luci UV e IR);
- raccoglie immagini da elaborare nella relazione tecnica.
L’esame e il confronto delle grafie, attraverso lo studio della manualità dal punto di vista fisico, fisiologico, cinestetico e psicologico, permette di individuare e descrivere le manualità studiate.
In questa fase, lo studio è completo; ciò che cambia è il tipo di redazione del documento:
- parere verbale;
- parere motivato scritto;
- relazione tecnica dettagliata.
Consegna del documento e confronto con il legale.
La tipologia di perizia
- Firme e sigle su:
- contratti;
- fideiussioni;
- scritture private;
- cambiali;
- contratti preliminari;
- testamenti pubblici;
- verbali di assemblea;
- quadri e sculture;
- ecc.
- Testamenti olografi.
- Lettere anonime.
- Scritte murarie.

Perizia su testamenti olografi
La perizia su testamenti olografi è complessa e articolata nel suo svolgimento. Normalmente, viene richiesta una perizia per chiarire circostanze anomale oppure per il mancato riconoscimento della grafia del testatore.
Spesso si tratta di persone anziane e/o malate che assumono farmaci che possono alterare la grafia; pertanto, il perito grafologo deve necessariamente considerare le circostanze e giustificare eventuali anomalie, sia in caso di falsità che di autografia.
Perizia su firme e sigle
La perizia su firme e sigle, insieme ai testamenti olografi, è quella più richiesta. Oltre alla falsificazione, ricevo richieste di periziare documenti che non si ricordano di aver firmato. Può sembrare strano, ma ciò che porta al sospetto, molte volte, non è la firma, bensì il tipo di documento o i rapporti tra le parti. Le perizie su firme vengono svolte su documenti aziendali, legali, scritture private, cambiali, assegni, quadri, sculture, testamenti pubblici, compravendite, ecc.
Perizia su lettere anonime
Le perizie su lettere anonime sono meno richieste rispetto ai testamenti e alle firme. Le lettere anonime comportano spesso la necessità di dissimulare la grafia e di sembrare un’altra persona, al fine di non essere individuati. Quando viene richiesta una perizia su lettere anonime, ci sono già dei sospettati, e spesso il colpevole si trova tra le persone sospettate.
La grafologia forense nei tribunali

La grafologia forense nei tribunali è un valido aiuto per dirimere contestazioni sull’appartenenza di una grafia. Scoprire chi ha vergato una sottoscrizione o uno scritto può risultare decisivo in cause in cui il documento è motivo di contestazione. La grafologia forense aiuta avvocati e giudici nei dibattimenti di causa, rendendoli partecipi delle motivazioni tecniche.
Formazione e aggiornamento continuo
Il grafologo forense ha il dovere di aggiornarsi e di formarsi in base ai tipi di falsificazione in uso. Le associazioni di categoria garantiscono periodicamente aggiornamenti. Oggi, ad esempio, anche la falsificazione attraverso l’intelligenza artificiale è individuabile attraverso alcuni particolari non visibili a un occhio inesperto.
Contatti e richieste di consulenza
Per informazioni o per chiedere un preventivo, è possibile farlo via email all’indirizzo [email protected] e telefonicamente o via WhatsApp al numero 348.7262775. Richiedi una prima consulenza per spiegare il tuo caso e per effettuare uno studio di fattibilità del lavoro.
Faq
Cosa fa il grafologo forense?
Il grafologo forense si occupa di accertare la veridicità di uno scritto e di un documento attraverso l’esame comparativo su base grafologica.
Il perito grafologo forense lavora sia in ambito giudiziario che extragiudiziario.
Esegue perizie su firme, testamenti, lettere anonime, opere d’arte, murales e firme grafometriche.
Come diventare un perito grafologo?
Per diventare un perito grafologo, è necessario seguire un corso di grafologia di tre anni e uno di specializzazione in grafologia forense, post diploma e post laurea.
Sarebbe d’aiuto svolgere un tirocinio ai fini della pratica, per imparare a redigere una relazione tecnica, una testimonianza tecnica nel penale e apprendere le procedure del codice civile.
Quali sono le applicazioni della grafologia in ambito legale?
Le applicazioni della grafologia in ambito legale, dopo la riforma Cartabia, sono tre:
- grafologo forense;
- grafologo specializzato in firme grafometriche;
- grafologo dell’età evolutiva.
Marta Cappello è grafologa giudiziaria specializzata in tutti e tre gli ambiti.
Falso Documentale: Come Riconoscerlo e Prevenirlo
Introduzione al falso documentale
Cos’è il falso documentale?
Un falso documentale è l’uso fraudolento di un documento e, quindi, del suo contenuto, da parte di una persona che ne ha interesse. Si tratta della contraffazione di un documento, un fenomeno in costante aumento. Il falso documentale è un reato disciplinato dall’articolo 497 bis del codice penale e prevede una reclusione dai due ai cinque anni. Per “documento” si intende tutto il suo contenuto: testo, data e firme.

Falsificazione dei documenti nella storia

La falsificazione documentale è un fenomeno antico. I primi riferimenti storici risalgono alla legge Cornelia, promulgata da Silla (81 a.C.). In particolare, la Lex Cornelia de falsis introduce norme relative alla falsificazione dei testamenti e considera sia le falsificazioni della manoscrittura che le manomissioni dei sigilli.
Successivamente, venne scritto il De Officiis, un trattato filosofico in tre libri, considerato l’ultima opera filosofica di Cicerone (44 a.C.). In questo libro viene espressamente inserito l’esame comparativo delle scritture nella procedura di indagine all’interno del processo.
L’apertura dei confini e lo sviluppo dell’attività commerciale influirono notevolmente sul valore della scrittura privata e della sottoscrizione.
Nel tardo medioevo vennero introdotte ulteriori disposizioni in merito al riconoscimento della scrittura privata. La scrittura privata doveva essere riconosciuta dalla parte e, in caso di mancata risposta, la scrittura veniva considerata autentica. Al contrario, in caso di disconoscimento, si procedeva con il confronto con i testimoni che avevano sottoscritto il documento contestato, seguito dall’esame di comparazione affidato ad esperti. Questo esame non poteva essere effettuato in assenza di documentazione idonea e, in alternativa, il giudice richiedeva un saggio grafico sotto dettatura.
Fino a quel momento, il lavoro di esperti in scrittura era svolto dai rachimburgi, sostituiti da Carlo Magno dagli scabini.
Sarà Innocenzo III, in una nota decretale, a chiedere ai giudici di avvalersi di persone particolarmente esperte per accertare la verità. E solo Enrico IV, nel XVII secolo, istituzionalizzò la figura dei periti come persone capaci e sagge.
In Francia, un’ordinanza del XVI secolo stabilisce i criteri per accedere alle corporazioni delle persone esperte in scrittura. Da quel momento in poi, sia in Francia che in Italia, questa figura professionale rientra nella prassi civile e penale e proprio in questi anni compaiono vaste produzioni letterarie che costituiranno importanti punti di riferimento per i periti.
Nell’Ottocento, questa categoria usufruirà di importanti contributi per la perizia sulle scritture: i medici ricercano le influenze delle malattie sulla scrittura; i fisiologi studiano le leggi che regolano la scrittura; alcuni scienziati inseriscono nel metodo di indagine strumentazioni sempre più aggiornate, come il microscopio e la fotografia; i grafologi rivendicano il titolo di perito, affermando la scientificità della loro disciplina e portando avanti molti studi utilizzati ancora oggi in questa professione.
Riconoscimento di un Documento falso

Per riconoscere un falso documentale è necessario esaminare l’originale. Esistono, infatti, molti modi per falsificare un documento, come aggiungere una condizione al testo sottoscritto, aggiungere postille non condivise, modificare una data, redigere un documento su foglio con firma in bianco, ecc.
In caso di dubbi, è sempre meglio rivolgersi a un professionista che, con apposita strumentazione, sarà in grado di verificare l’integrità documentale.
Attraverso particolari luci non visibili ad occhio nudo, sarà possibile verificare, ad esempio, un cambio di penna o inchiostro.
Attraverso ingrandimenti, sarà possibile verificare l’utilizzo di più stampanti.
Attraverso lo studio delle traiettorie, sarà possibile controllare gli allineamenti del testo e la sua coerenza con le altre spaziature del testo.
Elementi Chiave da controllare
- Esistenza di un originale
- Esistenza di una filigrana
- Mancanza di cancellature e abrasioni del foglio
- Coerenza spaziale
- Eventuali sovrapposizioni dei tratti
- Continuità grafica
Esempio di falsificazione del documento con aggiunta di un 1 numero.




Tecniche di Analisi Grafologica
Le tecniche di analisi grafologica partono dagli accertamenti tecnico-strumentali, attraverso ingrandimenti con microscopio e illuminazione con luci UV e IR, al fine di escludere alcune ipotesi di falsificazione. Le riprese con luci UV permettono di vedere sotto la scrittura il solco scrittorio, ma anche eventuali segni di falsificazione, come scritture con matite e poi ripassate a penna, oppure segni di falsificazione effettuata con stampanti a colori, con il fine di riprodurre un originale che in realtà non è.
L’illuminazione con luce UV serve per esaminare l’integrità del supporto cartaceo, non visibile ad occhio nudo.
L’esame delle proporzioni, degli allineamenti e dei caratteri permette di scoprire eventuali aggiunte a un documento.
L’esame grafologico permette di rilevare eventuali aggiunte alla scrittura a mano, come numeri e parole.
Riprese al microscopio con luci UV e IR




Prevenzione del Falso Documentale
La migliore prevenzione è quella di farsi dare immediatamente una copia del documento, o ancor meglio una fotografia, subito dopo averlo sottoscritto o redatto.
Strategie per Proteggere i Documenti
Normalmente, per proteggere i documenti si utilizzano carte create con un impasto particolare, come fanno le banche negli assegni. Cancellare o modificare il documento sarà evidente nello studio dell’interazione carta-inchiostro.
Misure per prevenire ed evitare la falsificazione
In caso di scritture private:
- Potrebbe essere d’aiuto farsi anticipare via email il documento da sottoscrivere e mettere per iscritto i rapporti e i termini concordati.
- Prevedere la presenza di testimoni e non lasciare che la controparte porti via il documento originale per farne una copia in un’altra stanza. Meglio farsi una fotografia dell’originale con un telefono ad alta risoluzione.
- Cancellare eventuali spazi bianchi all’interno del documento per evitare che vengano aggiunte postille non richieste.
- Se si concorda l’aggiunta di punti o postille, siglare l’aggiunta da entrambe le parti.
- Controllare che vi sia la data, a conferma di quanto detto, per precisare il momento e l’accordo.
- Non firmare mai un foglio in bianco.
In caso di banche o Stato:
Ad esempio, per quanto riguarda le banconote, la fluorescenza data dalla filigrana della banconota permette di capire se è falsa.
Gli assegni utilizzano carte con impasto speciale, comprensive di dettagli fluorescenti che ne assicurano l’integrità. Cancellare il nome di un beneficiario, aggiungendo il nostro, sarà segnalato da scarse rispondenze in termini di fluorescenza.
Particolare carta di assegno


Formazione e sensibilizzazione
Le tecniche di falsificazione aumentano e si modificano di pari passo con l’evoluzione della tecnologia e il perito grafologo forense, attraverso la sua formazione continua, è in grado di riconoscere e di provare molti tipi di falsificazione che altrimenti passerebbero inosservati.
Ruolo della legge nel combattere il falso documentale
La legge combatte questo tipo di falsificazione attraverso una pena detentiva dai 2 ai 5 anni.
Legislazione e normative
Il falso materiale consiste nel contraffare i contenuti da parte di un soggetto che ha il potere di redigerlo.
Un pubblico ufficiale che alteri un atto pubblico (articolo 476 codice pensale) si pensi ad una modifica successiva di un documento come ad esempio un medico che aggiunga successivamente contenuti alla cartella clinica.
Il falso documentale in scrittura privata è disciplinato art. 482 del codice penale, ma scritture private come ad esempio testamento olografo, vengono equiparati ad atti pubblici e diversamente dagli artt. 476, 477, 478 e 478.
Faq
Come dimostrare che un documento è un falso?
Per provare che un documento è falso o una falsificazione di documenti, come ad esempio un testamento falso, è necessario affidarsi a un perito grafologo forense che, attraverso la sua esperienza e la sua strumentazione, potrà dimostrare eventuali segni di manomissione. La dottoressa Marta Cappello, nella sua esperienza ventennale, ha smascherato numerosi casi di falsificazione sia del documento manoscritto che dattiloscritto. In questi anni, le è capitato che le chiedessero anche come falsificare un documento o come copiare una firma, senza considerare che il perito grafologo smaschera i falsificatori e non fornisce elementi utili per chi chiede come copiare una firma.
Quando un documento è contraffatto?
Un documento contraffatto è un documento modificato all’insaputa del sottoscrivente, al fine di ingannare e far sembrare autentico un documento per proprio interesse.
Un documento falso è considerato tele quando viene modificato un numero, una data, quando avviene una falsificazione di firma o quando viene aggiunta una postilla all’insaputa del sottoscrivente. Oppure la produzione di documenti stampati da farli sembrare originali. Il perito grafologo può individuare la falsificazione attraverso lo studio del documento in originale, ma in alcuni casi anche sulla fotocopia, dipende dal tipo di manomissione.
Cosa si intende per falso in atto pubblico?
Il falso in atto pubblico è quando viene falsificato un documento redatto davanti a pubblico ufficiale. Questo tipo di falsificazione è grave e disciplinata dal codice procedura penale.
La dott.ssa Marta Cappello attraverso un esame accurato potrà identificare eventuali falsificazioni e attraverso un legale procedere in modo professionale e mirato.
Oltre la firma su carta: Un viaggio alla scoperta dei tipi di firma
La firma è un elemento centrale di quasi tutte le transazioni ed accordi legali, oltre a essere un meccanismo per confermare l’autenticità di un documento e l’identità del firmatario. Essa potrebbe essere intesa come sempre scrittura su carta, ma il concetto di firma in realtà non può essere facilmente ristretto alla sua definizione classica. Il progresso tecnologico e l’avanzamento progressivo della conoscenza nelle ultime decadi ha portato anche alla modifica e all’implementazione della firma, dunque il significato della stessa si è gradualmente esteso.
In questo articolo capiremo cos’è esattamente la firma intesa come: firma tradizionale, elettronica, digitale e grafometrica.
Esamineremo gli elementi che accomunano queste firme e quelli che li differenziano.
Firma Autografa: il classico intramontabile

Una parte del testo che spesso sembra banale ma cela significati rilevanti è una firma autografa, o semplicemente la firma apposta ad un documento. Essa consiste semplicemente nel tracciare il proprio nome e cognome a mano su carta.
La firma autografa rappresenta molto più della sequenza del tratto grafico, ovvero sintetizza in caratteri l’identità stessa di una persona, ed allo stesso tempo l’atto di apporre la firma equivale a confermare il proprio consenso e sottoscrivere un documento scritto.
Per questo motivo, ogni firma autografa è unica come un’impronta digitale, non solo per quanto concerne l’aspetto formale ma anche quelli fisiologici, come la pressione sul foglio o la velocità della scrittura.
La firma autografa costituisce un prodotto autentico e individualmente inconfondibile del suo proprietario.
Anche se viviamo in un’epoca di digitalizzazione, la firma autografa continua ad avere significato rilevante, poiché non può essere sostituita integralmente da una versione digitale o automatizzata. Come prova, la
firma tradizionale offre la possibilità se contestata, che un esperto possa confrontarla con una sottoscrizione autentica ed effettuare la comparazione.
Questo aspetto è piuttosto comune in materia di contratti in quanto le firme devono essere apposte da un soggetto che riconosce l’obbligazione e la natura del documento, e deve essere anche il titolare del diritto in questione.
Firm elettronica: praticità e sicurezza nell'era digitale
Per quanto riguarda la firma elettronica, è una firma elettronica in senso ampio e può essere definita firmata “con qualsiasi supporto digitale”. È il metodo più facile e rapido dopo la firma tradizionale, perché non richiede attrezzature altamente avanzate e viene utilizzata per stipulare accordi che spesso non sono legali o per operazioni che vengono gestite velocemente. Infatti è sufficiente cliccare su uno strumento digitale o scansionare la firma autografa su un supporto digitale bianco. La firma elettronica viene utilizzata principalmente per i documenti interni alle società, la bozza del contratto che non è vincolante e la modulistica per il consenso informato in formato elettronico.

Firma Digitale: il sigillo di garanzia per documenti altamente sensibili

Questa tipologia di firma utilizza una crittografia più avanzata rispetto alla firma elettronica, ciò assicura con più certezza l’identità del firmatario e l’integrità del documento firmato. Ha quindi un maggior livello di legittimità ed è solitamente utilizzata per atti giuridici, contratti e documenti altamente sensibili.
Quando si decide di firmare un documento digitalmente, il sistema crea una specie di impronta digitale del documento attraverso un processo chiamato “hashing”[1]. Questa impronta è un codice unico che rappresenta esattamente il contenuto del documento.
Pertanto con la chiave privata (una sorta di password segreta), viene crittografata e diventa la tua firma digitale. Al documento firmato viene allegata anche la chiave pubblica, che chiunque può usare per verificare la firma.
[1] L’hashing è un processo matematico che trasforma un insieme di dati di lunghezza arbitraria in una stringa di lunghezza fissa, chiamata digest o valore di hash. Questa funzione è progettata per essere unidirezionale, il che significa che è computazionalmente difficile risalire ai dati originali a partire dal valore di hash. Inoltre, anche una piccola modifica nei dati in ingresso produce un hash completamente diverso, caratteristica nota come effetto valanga. (Da Wikipedia.org).
[1] L’hashing è un processo matematico che trasforma un insieme di dati di lunghezza arbitraria in una stringa di lunghezza fissa, chiamata digest o valore di hash. Questa funzione è progettata per essere unidirezionale, il che significa che è computazionalmente difficile risalire ai dati originali a partire dal valore di hash. Inoltre, anche una piccola modifica nei dati in ingresso produce un hash completamente diverso, caratteristica nota come effetto valanga. (Da Wikipedia.org).
Firma Grafometrica: Quando l'estetica incontra la sicurezza
Nel caso della firma grafometrica, la firma è virtualizzata elettronicamente.
In breve, la firma grafometrica rappresenta l’evoluzione della firma manuale tradizionale nell’era digitale. Al posto di carta e inchiostro, si utilizza una tavoletta grafica, un tablet o lo schermo touch dello smartphone. La tavoletta può essere usata con un apposito stilo digitale, ma in molti casi basta il dito.
Non si tratta solo di tracciare il proprio nome sullo schermo: l’interazione con il dispositivo trasmette una quantità di informazioni e parametri con il gesto che esegui. Infatti il dispositivo registra dati biometrici come la velocità con cui si sposta la mano, la pressione che viene esercitata sullo schermo, l’inclinazione con cui si tiene lo stilo. Questi dati, insieme al gesto grafico in sé, sono criptati e collegati al documento specifico. Si può dire che il documento viene dotato di una specie di “impronta digitale”, rendendo praticamente molto complessa la falsificazione della firma. Naturalmente, si tratta di un requisito fondamentale in ambito legale, quando si parla di documenti finanziari o giuridici. La domanda più grande resta la loro legittimità. In molti paesi, inclusi quelli dell’Unione Europea con la legge eIDAS, la firma grafometrica gode della stessa legittimità di quella canonica fatta su carta. Chiaramente, alcuni vincoli relativi alla privacy sono garantiti, ad esempio, i dati biometrici durante e dopo la firma devono essere protetti in base a GDPR[1]. Tuttavia, nonostante sia una recente tecnologia, la firma grafometrica è utilizzata già in vari settori: bancario, documenti ufficiali, ospedali, logistica. Inoltre, la firma grafometrica rappresenta un ulteriore risparmio di carta da archiviare e, comprensibilmente, minore spreco di risorse. Semplice da usare e coerente con le attuali innovazioni informatiche, la firma grafometrica rappresenta un giusto compromesso tra affidabilità e praticità quotidiana.
[1] General Data Protection Regulation è il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’Unione Europea, entrato in vigore il 25 maggio 2018.

[1] General Data Protection Regulation è il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’Unione Europea, entrato in vigore il 25 maggio 2018.
Sigillo Elettronico: L'identità digitale di enti e aziende

Il sigillo elettronico è una tipologia di firma digitale che, invece, identifica la persona giuridica, consentendo all’azienda di autenticare i documenti inviati e ricevuti, assicurando così che i documenti siano effettivamente stati scambiati con la parte dichiarata e che il loro contenuto non sia stato alterato.
Grazie a questa tecnologia, le imprese possono digitalizzare e automatizzare la gestione dei processi istituzionali che richiedono contatti con l’esterno.
Ad esempio una banca che invia centinaia di estratti conto ogni mese, se questi ultimi cambiano firma grazie al sigillo elettronico, allora ogni documento inviato sarà considerato autentico e qualsiasi possibile falsario non avrà modo di inviarlo ai clienti in modo appropriato. Lo stesso vale per le pubbliche amministrazioni o venditori di imprese commerciali, in grado di inviare fatture, ordini o contratti in modo rapido e pienamente sicuro.
Uno dei grandi vantaggi del sigillo elettronico è la sua capacità di ridurre gli errori amministrativi, poiché non vi è possibilità di errore umano. Inoltre, il processo lavorativo moderno diventa digitalizzato e rapido.
Come Scegliere la firma giusta: una guida per non sbagliare
Le tipologie di firme non sono tutte uguali, e la scelta del tipo di firma giusto da utilizzare dipenderà sempre dal contesto. Ci sono determinati documenti per i quali firmare da remoto è sufficiente, mentre altri richiederanno più sicurezza dal punto di vista della validità legale e pertanto la presenza del firmatario. Un’alternativa alla sottoscrizione elettronica è la firma digitale. Questa utilizza la crittografia per identificare con un certo grado di sicurezza dell’utente che ha firmato, e garantisce che quel dato documento non sia stato alterato dopo la firma. Un’altra alternativa che è molto utile per le imprese è il sigillo elettronico. Con questo, i documenti saranno inviati dall’impresa stessa e in perfetta sicurezza verranno identificati come autentici. Ad esempio, le fatture e i certificati emessi da un’impresa possono essere sigillati digitalmente, rimanendo perfettamente sicuri. La firma elettronica è un aspetto molto importante per la sicurezza informatica aziendale e bisogna sempre prestare molta attenzione nella scelta giusta. Un’impresa che scelga male la firma digitale, potrà incorrere in situazione pericolose, come ad esempio l’alterazione di un contratto. Anche dal punto di vista dell’operatività la firma elettronica dovrà essere scelta strategicamente, non tutti i documenti necessitano un tipo di firma certificato, ma la firma digitale similmente non può essere utilizzata per un contratto fra due aziende o degli atti notarili.
È pertanto fondamentale parallelamente alle moderne soluzioni digitali, considerare la firma classica su carta. Essa infatti è spesso prescritta, specie in ambito legale e notarile. Oltre che gesto univoco, essa rappresenta infatti la prova materiale del fatto che il firmatario sia effettivamente tenuto alle misure contenute nel documento sottoscritto. In molti casi, pertanto, la firma autografa è obbligatoria per rendere giuridicamente vincolante il documento. Dagli atti pubblici ai contratti notarili, nonché a tutti i documenti redatti davanti ad altre autorità, incluso tribunale. La cosa unica in essa, che contempera aspetti fisiologici e comportamentali, la rende difficilmente contraffabile ed, eventualmente, soggetta a perizia grafologica. Tale verifica ne attribuisce la validità e la capacità di produrre legittimamente tale documento.
È quindi fondamentale scegliere con attenzione la tipologia di firma, in modo da garantire la massima sicurezza senza compromettere, anche in ottica aziendale, l’efficienza del flusso operativo.
Faq
Come capire il carattere di una persona dalla scrittura?
La grafologia deve capire la scrittura attraverso la combinazione di vari segni e caratteristiche della grafia, come ad esempio la forma, l’inclinazione, la grandezza e la pressione sul foglio che possono indicare peculiarità del carattere di una persona. Ad esempio una scrittura piccola, fluida e spaziosa può indicare una persona intellettuale, razionale e ben adattata invece una grafia di grandi dimensioni, tondeggiante che si espande nel foglio può essere indice di una persona estroversa e socialmente adattata.
Che cosa fa il grafologo?
Il grafologo si occupa di tutto ciò che concerne la scrittura a mano. A partire dall’apprendimento fino alle sue alterazioni naturali (come la malattia, l’età senile e assunzione di droghe o farmaci) o artificiose (come imitazione e la dissimulazione di una grafia). Il grafologo sa leggere la scrittura attraverso la grafologia di personalità. Il grafologo forense, come Marta Cappello, svolge indagini legali su mano scritture e documenti al fine di accertarne eventuali manomissioni o falsificazioni ai fini giudiziari.
Come si fa a diventare grafologo?
Come diventare grafologo
Per diventare grafologo è necessario seguire corsi di grafologia della durata di tre anni, più un anno per ogni tipologia di specializzazione. Le scuole di grafologia non sono tante e sono tenute per lo più dalle Associazioni di categoria. E’ necessario almeno essere diplomati. Esistono anche corsi di grafologia online con incontri in presenza per le esercitazioni.
Esistono pochi master in grafologia, associati a corsi di grafologia forense presieduti sempre da membri della comunità grafologica, il più famoso è quello tenuto presso l’università di Urbino. Attualmente una laurea in grafologia vera e propria non esiste.
Successivamente iscrivendosi alle associazioni di categoria (come ad esempio AGI, AGP), attraverso un esame di ammissione, sarà possibile da una parte continuare la formazione attraverso gli aggiornamenti e dall’altro le associazioni certificano la professionalità.
Solo dopo aver avuto una considerevole esperienza di lavoro sarà possibile iscriversi alla Camera di Commercio e al Tribunale della città di residenza.
La dott.ssa Marta Cappello, ad esempio, è iscritta all’albo dei periti e dei consulenti del tribunale di Milano come perito grafologo forense, perito grafologo dell’età evolutiva e perito grafologo forense in grafometrica.