Firma Calligrafica: Guida alla Creazione e Utilizzo
Cos’è la firma calligrafica
La firma calligrafica è molto più complessa della normale firma scritta di getto: è un insieme di segni accurato che segue un determinato stile scrittorio ben definito, un’impronta meno personale della firma tradizionale che punta più alla definizione dell’aspetto formale. A differenza anche della firma manoscritta e digitale, che hanno una funzione prevalentemente tecnica e legale, quella calligrafica vive nel mondo della forma, dell’espressione e dello stile. Rappresenta il modo in cui vogliamo interpretare un determinato stile: formali, creativi, eleganti o audaci. Può essere semplice e lineare oppure elaborata e artistica, ma in ogni caso non dice, se non parzialmente, qualcosa di noi a chi la osserva.

L’importanza della firma calligrafica

Nel contesto di un mondo che si sposta sempre più nel digitale, la firma a mano è quasi un atto rivoluzionario. E una firma calligrafica è letteralmente un salto indietro nel tempo. Per molti di noi creativi o che lavorano in ambito della comunicazione, o semplicemente per professione, una bella firma calligrafica offre un impatto visivo accattivante, anche per il branding. Ad esempio, una firma accurata su una lettera rende migliore e più gradevole il documento scritto. Ti invita a leggere qualcosa che sembra che qualcuno abbia scritto, non semplicemente un gesto meccanico. È un tocco che crea connessione, che trasmette autenticità.
Come creare una firma calligrafica unica
Creare una firma davvero personale è un’esperienza quasi artistica. Tutto sta nell’auto-osservazione. Che immagine vogliamo comunicare? Qual è il tono che ci piacerebbe assegnare al nostro nome. Cominciamo poi a sperimentare. Prendiamo carta e penna, o usiamo mezzi digitali, e iniziamo a giocare con le lettere, ad attorcigliare le curve, a rendere più spigolosa l’iniziale o aggiungere piccoli dettagli decorativi. A volte le persone scelgono tratti morbidi e sinuosi, altre preferiscono profili più netti e forti. Non c’è un modo giusto o sbagliato: esiste solamente una firma che corrisponde meglio a ciò che sia veramente nostra. Una volta trovata la combinazione giusta, bisogna esercitarsi per renderla naturale e coerente.

Le caratteristiche di una firma calligrafica autentica

Una firma autentica è distinguibile con uno sguardo. È singolare, perché riflette una persona singola, con la sua energia e il suo stile distintivo. È coerente, nel senso che mantiene tratti riconoscibili anche quando viene ripetuta frequentemente. E soprattutto è difficile da imitare, perché sorge da un gesto spontaneo ed istintivo, non replicabile meccanicamente. Una firma autentica è vivace, carica di significato, ed è per questo che riesce a lasciare il segno in modo duraturo.
Per quanto riguarda una firma calligrafica è più complesso riconoscerla perché si rifà ad un determinato modello grafico. Infatti l’imitazione del modello riduce determinati meccanismi esecutivi ma non li elimina, pertanto non è impossibile riconoscerne l’autenticità.
I vantaggi dell’utilizzo della firma calligrafica
Utilizzare una firma calligrafica significa fare una dichiarazione: “questa è lo stile che scelgo”. Ogni volta che la si impiega, si sta comunicando la cura per i dettagli, stile soggettivo e una certa attenzione alla forma, anche nei piccoli gesti. È un modo per distinguersi, per essere riconoscibili anche attraverso un semplice tratto d’inchiostro. Inoltre, una firma sapientemente progettata può diventare un vero e proprio strumento di autopromozione personale: può essere inserita in loghi, email, presentazioni, confezioni. Ovunque vada, se viene ben eseguita lascia un’impressione ben definita.

Firma calligrafica o firma digitale?

Molti si interrogano se abbia ancora valore parlare di firme scritte a mano in un’epoca digitale. Certamente la firma elettronica è indispensabile per la conclusione di contratti online e assicura protezione e tracciabilità, tuttavia la firma calligrafica possiede un significato emotivo che nessuna tecnologia riuscirà a soppiantare. La grafia e determinati stili scrittori incarnano sentimenti, bellezza ed umanità. Anziché contrapporsi, queste due modalità di sottoscrizione possono coesistere e valorizzarsi vicendevolmente. La prima garantisce efficacia giuridica, la seconda esprime l’identità unica.
Normative e validità legale della firma calligrafica
Dal punto di vista legale, la firma scritta a mano su carta ha piena validità nel nostro Paese, purché sia riconducibile al firmatario. Chiaro e semplice è ciò che stabilisce il Codice Civile: finché non viene contestata, una firma apposta su un atto ne conferma l’autenticità. Diversa è la questione nel digitale: una calligrafica scansionata da sola non è giuridicamente riconosciuta. In tali casi, per rispettare le norme dell’Unione, è necessaria una firma elettronica avanzata, corredata di certificato. Nulla vieta, ciò nonostante, di abbellire con una grafia manuale una sottoscrizione telematica, aggiungendo eleganza formale.

Servizi di creazione di firme calligrafiche professionali

Sempre più professionisti cercano una firma “Calligrafica” su misura per distinguersi. Questi servizi offrono più che il design, anche consulenza per trovare lo stile perfetto. Dopo analisi approfondita, vengono proposte bozze tra cui scegliere quella che meglio incarna ognuno. Una volta definita, la firma viene digitalizzata ad alta risoluzione per usarla dovunque: nei documenti ufficiali come nelle email e sui social. È un piccolo prezzo per comunicare in modo diverso.
Oltre ai servizi di creazione digitali non si può non citare l’Associazione Calligrafica Italiana[1], che organizza diverse tipologie di corsi in ambito calligrafico.
[1] https://www.calligrafia.org
Strumenti online per la creazione di firme calligrafiche
Oggi sono disponibili numerosi strumenti online che permettono a chiunque di creare la propria firma calligrafica, anche in assenza di capacità grafiche. Alcuni, come Artlogo[1], combinano il contributo umano dei designer con la praticità delle piattaforme digitali, fornendo risultati eleganti e personalizzati con grande varietà. Altri, più automatici, generano firme sulla base del nome inserito, consentendo di scegliere tra diversi stili e caratteri tipografici. Sono strumenti estremamente utili per chi desidera sperimentare, trovare ispirazione o semplicemente divertirsi nel vedere il proprio nome trasformato in “Un’opera d’arte” su piccola scala.
[1] https://it.artlogo.co

Esempi di firme calligrafiche di successo

La storia è piena di firme che sono diventate leggendarie. La firma di Walt Disney, ad esempio, non è solo un nome: è diventata un simbolo iconico, un logo che ha attraversato generazioni attraverso il suo stile inconfondibile e la capacità di trasmettere gioia e magia. Anche la firma di Coco Chanel incarna perfettamente l’eleganza e il lusso del suo brand, semplice ma impeccabile nella forma e ricca di significato. Steve Jobs ha reso la sua firma uno degli elementi distintivi di Apple, capace di trasmettere innovazione e audacia anche solo con un gesto. Tuttavia, non serve necessariamente essere una grande celebrità per lasciare il segno: anche il libero professionista o l’artista emergente possono comunicare in modo efficace la propria identità e il proprio stile unico attraverso una firma originale e riconoscibile.
Faq
Che cosa si intende per firma autografa?
La firma autografa è una firma scritta a mano dall’autore e può essere vergata con penna classica o con l’utilizzo di sistemi elettronici. Questa firma è personale e unica e viene utilizzata per sottoscrivere o redigere documenti.
Che cos'è la firma olografa?
La firma olografa è un sinonimo di firma autografa, ossia una firma manoscritta.
Quando la firma non è valida?
La firma non è valida se è falsa, ottenuta contro la volontà dell’autore, il soggetto scrivente è incapace di intendere e di volere al momento della firma.
Un’analisi grafologica forense, come quella effettuata dalla Dott.ssa Marta Cappello, può aiutare a determinare l’autenticità e la validità di una firma.
Contatti
Grafologia Peritale: Analisi e Comparazione della Grafia
Introduzione alla Grafologia Peritale
La Grafologia peritale è la disciplina utilizzata dall’esperto forense in ambito criminalistico per indentificare l’autore di uno scritto. Questa identificazione fornisce all’avvocato e al giudice elementi tecnici fondamentali per strategie legali e le conclusioni processuali.
Il grafologo peritale impiega quindi la grafologia peritale con metodo oggettivo e affidabile, supportando le proprie analisi con dimostrazioni tecniche e un ragionamento logico, in linea con le diverse metodologie del settore.
La perizia grafologica si basa su principi di fisica, fisiologia, psicologia e neurofisiologia per interpretare i fenomeni grafici. Negli ultimi dieci anni, la comunità scientifica internazionale ha promosso un approccio metodologico uniforme, simile a quello già in uso, per standardizzare le perizie.
La grafologia peritale giudiziaria aderisce alle Best Practice dell’ENFSI (European Network of Forensic Science Institute) al fine di seguire un protocollo che adotti un linguaggio comune, facilitando il dibattimento tecnico. La dott.ssa Marta Cappello condivide tali linee guida, con le riserve e gli aggiornamenti annuali derivanti dalle Associazioni di categoria.

Cos’è la Grafologia Peritale?

La grafologia peritale applica i principi della grafologia per individuare la manualità del soggetto scrivente indagato. La scrittura viene analizzata non staticamente, ma nella sua dinamicità. Attraverso la combinazione degli elementi grafici, il perito ricostruisce i movimenti compiuti dalla mano scrivere e dall’arto superiore durante la stesura. Ad esempio, un tratto leggero e lanciato indica una manualità con buona coordinazione motoria, diversamente da una pressione forte e incerta.
Ogni individuo presenta combinazioni grafiche uniche, risultato della personale rielaborazione del modello calligrafico appreso. Queste caratteristiche individuali si automatizzano e si ripetono costantemente in modo inconsapevole.
Dopo aver studiato gli automatismi e le variazioni grafiche legate ai movimenti dell’arto superiore, si procede alla raccolta delle caratteristiche distintive, che verranno poi confrontate con le scritture in esame. Questo esame compartivo permette al perito grafologo forense di individuare eventuali falsificazioni o dissimulazioni.
Ambiti di Applicazione della Grafologia Peritale
La grafologia peritale trova applicazione in numerosi contesti in cui è necessaria l’identificazione dell’autore di una manoscrittura: firme su scritture private, contratti, testamenti pubblici, lettere, cambiali, assegni, verbali di assemblea, opere d’arte, ecc.; testi in dichiarazioni, testamenti olografi, lettere private di riconoscimento del debito, lettere anonime, contratti, ecc.;
E’ inoltre richiesta l’esame dell’integrità documentale, al fine di accertare eventuali modifiche successive alla sottoscrizione o per determinare il numero di inchiostri e le diverse fasi di redazione di un documento.

Metodologie Utilizzate nella Grafologia Peritale

La grafologia peritale si avvale di diverse metodologie per analizzare e comparare la scrittura.
- Metodo Grafometrico: misura oggettivamente elementi grafici per confronti quantitativi.
- Metodo Grafonomico: analizza il movimento e l’organizzazione spaziale della scrittura.
- Metodo Grafologico Europeo/ Morettiano: interpreta i segni grafici.
- Metodo Grafoscopico: integra strumenti ottici e digitali per analisi dettagliate e precise.
Grafometria e Biometria Comportamentale
La grafometria, o biometria comportamentale, è un settore di competenza del perito grafologo forense. L’acquisizione della firma tramite dispositivi elettronici registra dati differenti rispetto a una firma manoscritta on penna. L’elaborazione informatica del movimento dinamico consente al perito di raccogliere i dati biometrici utili all’identificazione delle caratteristiche grafiche automatizzate, mettendole in relazione con le pratiche della scrittura manuale tradizionale.
Anche per la firma grafometrica si segue un protocollo oggettivo e condiviso, tradotto dall’AGI in collaborazione con ANORC – Associazione Nazionale Operatori e Responsabili della Custodia di contenuti digitali.
L’aggiornamento continuo del perito grafologo e il progresso tecnologico sono elementi sinergici per garantire un corretto utilizzo della grafometria e ridurre la percentuale di reati.

Normative e Linee Guida

Non esistono normative specifiche per l’esame grafologico. Cristofanelli, nel suo libro “Grafologicamente” afferma: “Ogni esperto deve adattare i criteri generali al caso concreto in esame, informando, in termini essenziali (sarebbe controproducente una premessa che costituisca un trattato), il destinatario e il lettore dell’elaborato circa i criteri seguiti dall’esperto nell’analisi e ad esplicitare i punti di rifermento fondamentali dei principi a cui si ispira”.
Tuttavia, per il suo riconoscimento professionale, la Riforma Cartabia ha introdotto importati cambiamenti, sostituendo la denominazione di Perito Giudiziario con Grafologo Forense, sottolineando la necessità di una formazione specifica per la categoria (Decreto Ministeriale 109/2023). Ciò evidenzia come diverse figure professionali esercitino la professione senza essere grafologi specializzati.
In passato, il perito grafologo, secondo le disposizioni del decreto legislativo n 12 del 14/1/1991, era indicato come esperto in “analisi e comparazione della grafia”.
Come accennato, l’introduzione del protocollo di indagine dell’ENFSI mira a standardizzare la procedura per assicurare una scala di giudizio comune e uniformare le fasi di analisi, al fine di ottenere un lavoro obiettivo e affidabile.
Nonostante la condivisione di teli intenti, si sottolinea che attualmente non esiste una banca dati che abbia raccolto, codificato e standardizzato i segni grafologici con relative statistiche su errori, complessità e rarità. Pertanto, le indicazioni teoriche, pur condivise dalla scrivente, rimangono linee guida generali, ad oggi prive di un formale obbligo, standardizzazione o ufficialità (dall’ultimo manuale dell’ENFSI, tradotto in Italia dall’AGI).
Il metodo scientifico è sempre stato applicato indipendentemente dalle suddette linee guida, come dimostra la letteratura grafologica che insegna a procedere secondo il metodo analitico comparativo su base grafologica (si vedano, ad esempio, i libri di Alberto Bravo e Pacifico Cristofanelli).
Grafologia Peritale su Fotocopia
L’esame di un documento in fotocopia è più complesso rispetto all’originale. Sulla copia è necessario un’analisi preventivo per escludere segni o indizi di manomissione, come la composizione di diverse parti del documento.
Non avendo visionato l’originale, in molti casi non è possibile accertare con certezza se una firma sia stata copiata o incollata da un altro documento; tuttavia, se risulta falsificata, si ha maggiore certezza sulla sua composizione.
In caso di falsificazione, è possibile raggiungere la certezza anche da una copia, poiché parametri grafici differenti non sarebbero modificati dall’originale (Renato Perrella).
Per l’autografia, invece, non è possibile giungere alla certezza a causa della mancanza della terza dimensione della scrittura (pressione), che impedisce una corrispondenza al 100%.
È fondamentale che la copia sia ad alta risoluzione per poter analizzare il percorso del tratto e il movimento scrittorio; diversamente, l’esame risulterebbe inefficace per l’indagine.

Certificazioni e Qualifiche della Dott.ssa Marta Cappello

La serietà e la professionalità di un perito grafologo iscritto all’Albo del Tribunale di Milano, con comprovata esperienza e disponibilità ad operare su tutto il territorio nazionale.
Iscritto alla Camera di Commercio e alle Associazioni di categoria AGP (Associazione Grafologi Professionisti), AGI (Associazione Grafologica Italiana), ARIGRAF (Associazione Italiana di Ricerca Grafologica), ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani).
Casi Studio e Successi
I casi di successo sono quelli in cui la perizia grafologica viene compresa, valutata e considerata nelle prove e nel ragionamento che conduce al giudizio.
Si allega un caso di una Consulenza Tecnica di Parte (CTP) in cui l’elaborato del Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) designato dal giudice era errato. Tuttavia, comprendendo le argomentazioni tecniche presentate del CTP, il giudice è dissociato dal suo CT, contribuendo alla vittoria della causa ad un uomo onesto.

Il caso Dreyfus è uno dei più celebri nella storia della perizia calligrafica. Alla fine del XIX secolo, fu ritrovato un appunto anonimo contenente informazioni militari riservate, destinato a un ufficiale tedesco a Parigi. Il Capitano Alfred Dreyfus fu accusato di tradimento.
Durante il processo, Alphonse Bertillon, noto criminologo, sostenne l’accusa di auto-falsificazione nei confronti di Dreyfus, affermando che questi aveva scritto l’appunto mascherando la propria grafia.
Il metodo di lavoro di Bertillon fu soggettivo e privo di basi scientifiche. Contrariamente, l’accusa presentò l’analisi grafologica come prova scientifica della colpevolezza di Dreyfus.
Nuove prove e ulteriori perizie grafologiche dimostrano l’innocenza del Capitano. Questa vicenda evidenzia il pericolo di una analisi soggettiva e influenzata da pregiudizi, presentata come scientifica, che fu l’elemento determinate nella condanna di Dreyfus.
Il caso Dreyfus rappresenta un monito sull’importanza dell’obiettività, della metodologia scientifica e della peer review (revisione tra pari) nelle scienze forensi. Non meno importante fu la dimostrazione dell’importanza della prova oggettiva e rigorosa dei fatti.
Contatti e Informazioni
Contratti, testamenti, firme contestate? la risposta è nella scrittura.
Faq
Cosa fa il perito grafologo?
Il perito grafologo esamina la manoscrittura per identificare l’autore, sia in caso di autografia che di eventuale falsificazione. Attraverso lo studio della scrittura e l’applicazione delle leggi fisiche, fisiologiche e psicologiche, individua le caratteristiche grafiche personali e le confronta con altre scritture al fine di stabilirne l’attribuzione. La Dott.ssa Marta Cappello, ad esempio, offre servizi di perizia grafologica a supporto di indagini legali e giudiziarie, autenticazione di documenti e risoluzione di controversie.
Come diventare un perito grafologo?
Per diventare un perito grafologo è necessario completare un percorso di studi specifico in grafologia, comprendente corsi teorici e pratici. Dopo aver conseguito il titolo di grafologo e specializzandosi in perizia, è necessario iscriversi alle Associazioni di categorie riconosciute, come l’Associazione Grafologica Italiana (AGI) e l’Associazione Grafologi Professionisti (AGP), che secondo la Riforma Cartabia devono attestare una formazione continua, oltre all’iscrizione alla Camera di Commercio e all’Albo del Tribunale di residenza.
Quanto costa far fare una perizia calligrafica?
Il costo di una perizia calligrafica varia in base alla complessità del caso e alla quantità di documenti da analizzare. Generalmente, il prezzo può partire da qualche centinaio di euro. La Dott.ssa Marta Cappello, esperta grafologa forense da più di vent’anni, può fornire un preventivo dettagliato dopo una prima consulenza, offrendo un’analisi accurata e professionale.
Firma grafologia: Analisi, Significato e Crescita Personale
Introduzione alla Firma Grafologia
In grafologia, la firma rappresenta un’impronta unica e la più caratterizzante della personalità di un individuo. È un’espressione personale non facilmente riproducibile da altri. Da questo punto di vista, molto più di ogni altro ambito della scrittura, è con la firma che ci mostriamo al mondo e lasciamo un’immagine simbolica di noi stessi. Ogni volta che mettiamo la firma a una lettera, un foglio, un contratto o anche ad un documento, stiamo mettendo in atto un gesto di grande significato: La volontà di affermare chi siamo, o per lo meno chi vogliamo che gli altri credano che siamo.
Non si tratta soltanto di un atto formale ma d’auto-affermazione. La firma è un punto d’incontro tra la dimensione pubblica e quella privata dell’essere umano. Da un lato, la nostra immagine sociale emerge in essa, è il nostro volto nel contesto lavorativo, familiare o relazionale; dall’altro, tratti più profondi e spesso inavvertiti della personalità, come difese automatiche, ambizioni, paure, risorse comunicative e relazionali.
Sebbene molte persone sembrino sempre firmare nello stesso modo, con tratti che ad un primo impatto appaiono abitudinari e ripetitivi, proprio in quella ripetizione si fissano e stabilizzano determinati schemi grafici, che, per la grafologia, sono significativi segni rivelatori psicologici e caratteriali del soggetto scrivente. La firma viene da sempre analizzata in ambito grafologico proprio perché, anche se con poche lettere o tratti, è un riepilogo della personalità di un individuo.
Analizzarla è come penetrare in una parte profonda dell’identità, e confrontandola con quanto scriviamo di solito, un grafologo può vedere facilmente se c’è coerenza tra l’immagine sociale e la realtà della persona, oppure se emergono divergenze significative che bisogna ulteriormente esplorare.
Per tutto questo, la firma è molto più di un semplice nome e cognome scritto: è un gesto simbolico, psicologico ed espressivo, in grado di narrare in qualche modo la storia personale di chi la appone. Per questo motivo si è uno degli elementi più interessanti e complessi della grafologia.

Il significato della firma in grafologia

Una persona può evolversi e svilupparsi, alla stessa maniera una firma è sempre e comunque in mutazione. Si parte dall’adolescenza, quando dare vita a molte firme differenti significa per piccoli gradi abituarsi a firmare, ma verso la fine della vita si torna a forme più basiche e stilizzate.
Evidentemente, la firma non è un aspetto casuale o puramente meccanico. Sebbene, in grafologia, essa sia considerata uno dei segni più rivelatori del carattere, tende a stabilirsi in maniera definitiva come lo specchio che riflette il nostro Io personale e sociale. Come se fosse una sintesi grafica del nostro modo di voler essere visti, ricordati, riconosciuti.
La persona esprime nella firma non solo tendenze del carattere, ma anche esigenze profonde sul piano dei desideri interiori, delle ansie, e forme nascoste di difesa di sé. Ogni scelta, segno o tratto compaiono nella firma come esiti condizionati da un processo differente, che sviluppa e difende la nostra identità o implementa comunque l’immagine che vogliamo dare di noi stessi.
In molti casi, quando un soggetto cambia la propria scrittura invece di rimanere la stessa. La ragione è che la firma assume nel tempo un significato piuttosto simbolico: essa si trasforma infatti nell’immagine di sé ormai affermata, che ci piace presentare agli altri e vorremmo sempre mantenere. È proprio questa sua natura ‘rappresentativa’ che la distingue dal resto scrittura quotidiana, in genere essa varia anche secondo l’umore del momento o condizioni psicofisiche.
Se la firma e il testo scritto coincidono in termini di stile, inclinazione e caratteristiche grafiche, il grafologo, tende a vedere in questo ultimo una buona coerenza dell’immagine pubblica con il mondo interiore della persona. Su questa base c’è un equilibrio tra essenza e apparenza che questa persona attua anche nei comportamenti sociali.
Oppure, se fra scrittura e firma ci sono notevoli differenze, si può pensare che potrebbero esserci conflitti interiori o strategie di autodifesa in atto oppure bisogni di compensazione. Ad esempio, tale differenza potrebbe indicare una persona una persona timida e riflessiva, che tende a difendersi dall’ambiente esterno.
In sostanza, la firma è un teatro dell’identità, in cui entrano in scena sia la personalità cosciente che i tratti meno visibili, quelli che spesso si manifestano solo nei dettagli grafici. Ed è proprio l’analisi di questi dettagli a rendere la grafologia uno strumento tanto affascinante quanto utile per la comprensione profonda del soggetto.
Elementi della firma e la loro interpretazione
Quando un grafologo si imbatte in una firma, egli non lo fa guardando solo l’aspetto grafico: egli legge una vera composizione ricca di significati. Ogni aspetto, dalle dimensioni alla pressione, agli abbellimenti, aggiunge vari particolari alla fisionomia ed il carattere del soggetto.
Prendiamo per esempio la dimensione della firma. Una firma molto grande (calibro elevato), può dare un’immagine di persona che vuole farsi vedere, che cerca di affermarsi o sentirsi riconosciuta. È come se si trattasse ad esempio di chi ha una forte inclinazione all’autorealizzazione o un senso dell’io ben sviluppato. Al contrario una firma piccola (calibro piccolo) può dare l’idea di una natura più discreta, più attenta, analitica ed introversa.
Un altro aspetto interessante è il rapporto tra nome e cognome. Se il nome è predominante sul cognome, ciò può significare che la persona si sente profondamente legato a sé stessa e alla propria individualità. Se invece è il cognome a prevalere, è probabile che ci sia un legame molto forte con la famiglia, le proprie origini o l’ambiente sociale in cui si ha vissuto. Alcune persone usano il solo nome, forse per apparire più amichevoli o informali. Altre, al contrario, firmano solo con il cognome, probabilmente per sottolineare un dato professionale o per distaccarsi dal fattore personale.
Anche l’inclinazione della firma ci dice molto. Una firma che si slancia verso destra suggerisce una persona aperta, dinamica, orientata verso il futuro e le relazioni. Se invece tende verso sinistra, potremmo trovarci di fronte a qualcuno di più riflessivo, prudente. Una firma dritta, senza apparente inclinazione, può indicare esigenza di equilibrio e controllo.
Non va trascurata neanche la pressione della penna: chi scrive e lascia un solco visibile sulla carta, normalmente è una persona energica, determinata. Al contrario, una pressione leggera può indicare sensibilità, tenerezza, ma anche una certa distanza emotiva o un po’ di stanchezza. Invece, se la pressione varia all’interno dello stesso scritto, con tratti marcati alternati ad altri deboli, potrebbero esserci nella persona instabilità emotive ed insicurezze.
Un altro indicatore valido è invece la velocità del gesto grafico. Infatti, mentre una firma veloce indica spontaneità, intuito, prontezza mentale, una più lenta e accurata, rivela riflessione, auto analisi ed autocontrollo. Ma una velocità eccessiva può nascondere indecisione o paura di sbagliare. E quanto alla leggibilità? Un segno comprensibile e chiaro è molto spesso appartiene a persone trasparenti, dirette, che non temono di mostrarsi per sé stesse. Viceversa, una forma quasi criptica, di difficile lettura, può indicare riservatezza, protezione, disinteresse per i giudizi altrui ma, in alcuni casi, anche modo per difendersi e non farsi leggere troppo facilmente.
Infine, i simboli e gli abbellimenti sottolineature, riccioli, tratti decorativi sono veri e propri messaggi grafici. Una sottolineatura netta e diritta sotto la firma, ad esempio, esprime determinazione, sicurezza, bisogno di lasciare il segno. Una linea curva, ondulata o incerta può riflettere invece emotività o bisogno di approvazione. Riccioli, abbellimenti o cerchi attorno al nome parlano di creatività, desiderio di essere notati o protetti, talvolta anche di vezzosità.
In conclusione, ogni firma è un piccolo simbolo, che ci dà parecchie informazioni di come siamo, come vogliamo vederci e, a volte, che preferiamo nasconderci. Di conseguenza, nonostante la superficie limitata che la firma occupa sul foglio rispetto al testo scritto, è uno degli elementi più importanti per analizzare la personalità di un soggetto.

Leggibilità della firma: firma leggibile vs illeggibile

Una delle caratteristiche più immediate e indicative di una firma è la sua leggibilità. A prima vista, infatti, è possibile cogliere se il nome e il cognome sono scritti con chiarezza o se la firma appare come un groviglio impenetrabile di tratti più o meno casuali. Eppure, proprio questo dettaglio apparentemente superficiale dice molto in realtà su come una persona si relazioni gli altri e con sé stessa. Una firma leggibile, infatti, è di solito segno di chiarezza interiore, autenticità e desiderio di trasparenza. Chi firma infatti in modo chiaro ha di solito ben pochi scrupoli nel mostrarsi per ciò che è. Non teme cioè di essere riconosciuto, si assume in modo piuttosto serio le proprie responsabilità e sente la necessità dell’immediatezza comunicativa. E la leggibilità è in effetti la traccia grafica di una certa coerenza tra ciò che si è realmente ovvero il soggetto dietro la firma e ciò che si manifesta pubblicamente: la persona si mostra senza veli e senza maschere, e magari se ne fregia, manifestando quindi una buona dose di consapevolezza di sé.
Al contrario, l’assenza di chiarezza apre a interpretazioni più complesse. L’immagine di una firma illeggibile è tipicamente associata a una certa riservatezza, o comunque a chi vuole proteggere una parte di sé, tenerla nascosta dalla curiosità altrui e dagli effetti di eventuali osservazioni esterne. Non è necessariamente un campanello d’allarme, piuttosto può significare una personalità molto riflessiva e selettiva nei rapporti, o ancora qualcuno che per semplice modestia non vuol dare all’occhio di chi guarda troppo in maniera disinvolta. In altri casi, potrebbe essere un segno di disperazione: è un po’ la donna che si copre con la borsa o il ragazzo che fissando i piedi dice “Non sono qua”. Significa che il foglio che mi chiede di firmare funge da barriera simbolica per ritirarsi, l’armatura con cui mi difendo da ferite o giudizi esterni. Quando la firma è così criptica da diventare letteralmente indecifrabile, allora segnala uno scarso coinvolgimento emotivo.
Inoltre, il contesto sarà di grande importanza: per alcuni la firma sarà meno leggibile in ambiente lavorativo, per automatismi o esigenze di rapidità, ma sceglierà un’altra firma, ordinata, in contesti personali. Anche questa sarà una questione interessante da osservare: in quali contesti la persona si adatta e quando inizia a scegliere livelli diversi di apertura o protezione. Proprio per questo, leggere la firma non è solo una questione grafica. È anche uno stile relazionale, è un bisogno di comunicare o non voler comunicare, è una questione di immagine di sé nel mondo. È un po’ come la voce; anche la firma parla, e talvolta lo fa con elevata intensità.
Firma e spazio
Un altro punto interessante nell’interpretazione grafologica, è vedere come una firma è disposta nello spazio del supporto cartaceo. Anche i sofisticati dettagli di questo aspetto raccontano più di quanto ci si possa aspettare sulla percezione del mondo da parte di una persona, sulle sue priorità e sulle sue inclinazioni. Perché possiamo immaginare che un pezzo di carta possa letteralmente raffigurare il mondo. E il posizionamento in esso della firma lo indica. A destra, a sinistra, al centro, in basso o nel quadro superiore, disperso attentamente in cima. E ciascuno di quelli ha un significato.
Al contrario, se la firma e posizionata verso del margine destro del foglio, si può presumere che il soggetto abbia uno slancio aperto e propulsivo verso il futuro; orientato agli altri, all’ esterno, all’ ampia comunicazione ed esplorazione. È un segno di chi si proietta, ama crescere, progredire, spontaneità, iniziativa e mettersi in rapporto. Spesso indica un temperamento marcato da dinamismi, movimento, talvolta dall’impazienza. Se, al contrario, la firma è nel centro o, si posiziona a sinistra, ecco che può significare un carattere più riflessivo e cauto, ancorato al passato. In alcuni casi, infine, può indicare la paura, la necessità di ritirarsi dall’ambiente esterno. Non indica una chiusura in senso stretto, è piuttosto un controllo del proprio spazio totalmente personale.
Anche la quantità di spazio occupato dalla firma è un indice prezioso. Una firma grande, che si allarga sul foglio, è spesso segnale di desiderio di visibilità, affermazione, bisogno di “esserci” e lasciare un’impronta. Chi scrive così tende ad avere una forte energia espressiva, talvolta anche una certa vanità. Al contrario, una firma piccola e raccolta, che occupa poco spazio, può rivelare una personalità più discreta, contenuta, con un buon senso del limite. In alcuni casi, può anche indicare autocontrollo, modestia, o un’intelligenza molto attenta ai dettagli.

Simboli e abbellimenti nella firma

Infine, molte firme non si esauriscono nel semplice nome e cognome, spesso essi sono sottolineati, hanno riccioli, svolazzi, tratti finali accentuati, cerchi o altri segni. Anche se questi segni sembrano estetici e non hanno nulla a che fare con la struttura della personalità, in realtà, anch’essi sono segni e sono traccia del subconscio. Se la linea direttiva è netta, diritta, decisa, esprime sicurezza. La persona desidera affermarsi, mettere un punto fermo su di sé e rafforzare la propria identità. Se è fluttuante, curvilinea, incerta, c’è insicurezza, bisogno di protezione o approvazione.
Allo stesso modo, i riccioli o gli ornamenti finali, come curve eleganti o tratti che si allungano, possono indicare creatività, gusto per l’estetica, ma anche un desiderio di attirare l’attenzione. A volte sono semplicemente espressione di una personalità artistica; altre volte riflettono un bisogno più profondo di piacere agli altri, di essere accettati o abbellire l’immagine di sé. Infine, se la firma include cerchi attorno al nome, linee che ritornano indietro o gesti simbolici, è importante osservarli con attenzione: possono rivelare tendenze protettive, meccanismi di difesa, o tratti del carattere come la testardaggine, la determinazione o la tendenza al controllo. Insomma, anche ciò che sembra solo “decorativo” ha un linguaggio. E in grafologia, ogni gesto conta.
Firma e pressione della penna
La forza con cui si imprime il tratto sul foglio è un altro elemento fondamentale. In grafologia si parla di “pressione” per indicare il livello di energia impiegato nel gesto grafico. Una pressione forte e decisa solitamente riflette un alto livello di vitalità, determinazione e presenza emotiva. La persona è coinvolta, sente con intensità, agisce con convinzione.
Al contrario, una pressione molto leggera può essere espressione di una sensibilità profonda, delicatezza, ma anche di un atteggiamento più distaccato o riservato. In certi casi, può segnalare una stanchezza interiore, un momento di fragilità o semplicemente uno stile di vita più pacato e controllato.
Se la pressione è irregolare con pochi tratti ben marcati e altri quasi invisibili c’è instabilità emotiva, conflitto tra quello che si vuole esprimere e ciò che si trattiene. La persona “oscilla” tra due impulsi; tra impulsi e frenate. Dunque, la pressione ci parla non solo di quanto la persona mette a disposizione di sé e degli altri, ma direttamente dello stato energetico, del temperamento e della disponibilità emotiva del soggetto. Osservare quanto altrui aiuta a vedere il “tono vitale” della firma e quindi della persona.

La firma nel tempo: evoluzioni e cambiamenti

La firma, nella sua banalità ripetitiva, non è immutabile. Anzi, è in costante evoluzione insieme a noi. Cresce con noi, attraversa i nostri momenti di crisi, le vette e le valli della nostra vita. La firma è in costante trasformazione, ma rivelatrice. Studiare la firma nel tempo e confrontare i tuoi modi di firmare è utile per verificare che cosa stia cambiando non solo nella tua firma, ma anche in te. Talvolta i cambiamenti si notano facilmente: tratti più lunghi; lettere più stilizzate; una scomparsa di nomi e cognomi o di altre lettere; rifiuto totale di alcune lettere e perfetto uso di iniziali. Altre volte sono meno chiari: pressioni più o meno intense; firma più fluida o rigida; più chiusa o più aperta.
Tutti i segnali appena elencati possono rivelare trasformazioni interiori consapevoli, semi-secretate o benissimo celate all’interno del sogno. Un cambiamento della propria firma non è puramente un’alterazione stilistica, ma rappresenta spesso una fase di rinascita: l’entrata in nuovi ruoli sociali, il desiderio di liberarsi del proprio passato, la volontà di costruirsi una nuova identità. Il non cambiare la propria firma nel corso degli anni può denotare stabilità e coerenza; oppure, a volte, vera e propria ostilità al mutamento. Conservare le firme effettuate durante i vari periodi della vita personale può essere un modo per tenere un diario esistenziale. Ed è anche per questo che molti grafologi non consigliano di portare firme risalenti a decenni diversi. Spesso, l’evoluzione della propria firma può essere un’anamnesi ideale.
Analisi di firme di personaggi famosi
Molti grafologi si sono cimentati nell’analisi delle firme di personalità note: politici, artisti, scienziati e celebrità. Ad esempio, la firma di Sigmund Freud ordinata ma decisa e rigida è spesso citata come emblema del rigore mentale e del controllo emotivo, mentre quella di John F. Kennedy, energica e inclinata a destra, è stata interpretata come espressione di leadership e dinamismo. Le firme dei grandi personaggi, se analizzate con attenzione, possono diventare veri e propri casi di studio grafologico.

Come richiedere un’analisi grafologica della firma

A questo punto, se leggendo hai sentito la voglia di scoprire cosa potrebbe dire la tua firma su di te, sappi che ottenere un’analisi grafologica è molto più semplice di quanto possa sembrare. Non ci vuole niente di particolare, basta un campione della tua scrittura accompagnato da almeno una firma. Meglio se la scrittura viene fatta in un momento di tranquillità ed utilizzando un foglio, senza righe o quadretti. Inutile dire che oggi come oggi inviare copie autentiche in mano ad un grafologo può non essere la scelta migliore. Potresti anche, in realtà, inviare OTTIMA qualità di scansione della scrittura e della firma. Indispensabile è scrivere anche un breve testo per consentire una comparazione tra firma e scrittura. Questo sarà fondamentale, in quanto permetterà di individuare le dissonanze tra ciò che mostriamo e ciò che siamo. A proposito, avete letto bene quest’ultimo passaggio: si, è possibile fare tutto a distanza da chiunque, basta far la scansione o trovare una fotografia con buona definizione.
Inoltre è importante che si tratti di un professionista qualificato. La grafologia è una disciplina che richiede quindi studio, esperienza e sensibilità: meglio affidarsi quindi a qualcuno che ci dia certezze sulla formazione svolta, magari diplomato in scuola riconosciuta o iscritto a specifica associazione di categoria. Così possiamo stare tranquilli che l’analisi avvenga con metodo, etica e rispetto. Ma a cosa può servire, concretamente, un’analisi grafologica della firma? In realtà, a molte cose. Può essere un primo passo per conoscersi meglio, per riflettere sulle proprie dinamiche interiori o per fare ordine su un momento di cambiamento. Oppure un riferimento da conservare per l’orientamento scolastico o professionale, per ottenere indicazioni utili sulle proprie attitudini, i propri punti di forza e le aree da sviluppare. E perché no inserirla come strumento nei percorsi di consulenza psicologica o educativa, come lettura del mondo interiore del paziente.
Soprattutto, la grafologia non ha lo scopo di “etichettare” o giudicare, ma di aprire una finestra sulla persona, sulle proprie potenzialità, sulle sue sfide e su ciò che a volte nemmeno lei stessa sa di comunicare attraverso la scrittura.
In fondo, la firma ci accompagna ovunque: è nostra, ci rappresenta, la tracciamo decine di volte senza pensarci. Ma proprio per questo, vale la pena fermarsi un attimo, guardarla con occhi nuovi, e chiederci: “Chi siamo davvero?”.
Faq
Cosa si capisce dalla firma di una persona?
La firma è rappresentativa dell’identità del suo autore, ma anche della sua autopercezione e dei suoi desideri.
Elementi come dimensione, leggibilità, inclinazione e gesti personalizzati possono indicare caratteristiche come sicurezza, autostima e creatività. La dott.ssa Marta Cappello utilizza l’analisi delle firme e del testo per ottenere un quadro dettagliato della personalità dello scrivente.
Chi sottolinea la propria firma?
Sottolineare la propria firma comunica sicurezza e desiderio di mettere la propria persona in primo piano, evidenziandola. La sottolineatura, però, può assumere altri significati in base allo stile e alla sua posizione.
Chi firma a destra o sinistra?
Normalmente chi firma a firma a destra esprime caratteristiche convenzionali e/o di orientamento al futuro, al contrario chi firma a sinistra mostra caratteristiche di una persona legata al passato, riflessiva e/o incerta. La posizione della firma aiuta anche a comprendere le modalità relazionali. La dott.ssa Marta Cappello analizza queste caratteristiche per comprendere meglio il profilo del soggetto scrivente.
Grafologia e Intelligenza Artificiale: Un Futuro di Collaborazione o Competizione?
La perizia grafologica, disciplina che analizza la scrittura manuale per identificare l’autore e rivelarne tratti di personalità, si trova oggi a un bivio interessante con l’avvento e la rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale (IA). Se da un lato l’IA offre strumenti potentissimi per l’analisi dei dati, dall’altro la complessità e la nuances insite nella scrittura umana pongono sfide uniche.
Tradizionalmente, il perito grafologo si affida all’osservazione meticolosa di innumerevoli elementi: la pressione del tratto, la forma delle lettere, la spaziatura, la velocità di esecuzione e le variazioni individuali. Questo processo, che richiede anni di esperienza e un occhio esperto, si basa su una comprensione profonda della fisiologia e della psicologia della scrittura.
L’IA, con le sue capacità di apprendimento automatico e analisi di grandi volumi di dati, sta aprendo nuove frontiere anche in questo campo. Algoritmi sofisticati possono essere addestrati per riconoscere pattern e anomalie nella scrittura con una velocità e una precisione potenzialmente superiori a quelle umane in determinate analisi quantitative. Software basati sull’IA sono già in grado di misurare con accuratezza angoli, curve e proporzioni delle lettere, fornendo dati oggettivi che possono supportare il lavoro del perito.
Tuttavia, la scrittura umana è intrinsecamente variabile e influenzata da una miriade di fattori contingenti: lo stato emotivo, la superficie di scrittura, lo strumento utilizzato, persino la fretta del momento. Cogliere queste sottili variazioni e interpretarle nel contesto di un’analisi autenticativa o di personalità rimane una sfida complessa per l’IA. La capacità di un perito umano di considerare il “gesto grafico” nella sua globalità, intuendo intenzionalità e sfumature, è un elemento difficilmente replicabile da un algoritmo pur sofisticato.
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Le Potenziali Sinnergie:

Piuttosto che una competizione diretta, il futuro più probabile sembra essere quello di una collaborazione sinergica tra il perito grafologo e l’IA. L’IA può diventare uno strumento prezioso per:
- Pre-analisi e Screening: Elaborare grandi quantità di documenti e identificare aree di potenziale interesse o anomalie preliminari, risparmiando tempo prezioso al perito.
- Analisi Quantitativa Oggettiva: Fornire misurazioni precise e dati statistici sulle caratteristiche della scrittura, riducendo la soggettività in alcuni aspetti dell’analisi.
- Creazione di Database Comparativi: Facilitare la creazione e la gestione di ampi database di scritture per confronti più efficienti.
Il perito grafologo, d’altro canto, apporterebbe:
- Capacità Interpretativa Olistica: La comprensione del contesto umano e delle sfumature psicologiche che influenzano la scrittura.
- Pensiero Critico e Giudizio Esperto: La capacità di valutare i risultati dell’IA alla luce della propria esperienza e di considerare fattori non quantificabili.
- Validazione Umana: La responsabilità finale dell’analisi e della redazione della perizia, elemento cruciale in contesti legali.
Le Sfide da Affrontare
Nonostante le promettenti prospettive, diverse sfide devono essere affrontate:
- Bias degli Algoritmi: L’IA apprende dai dati con cui viene addestrata. Se questi dati non sono rappresentativi della diversità della scrittura umana, gli algoritmi potrebbero sviluppare bias, portando a risultati inaccurati o discriminatori.
- Trasparenza e “Black Box”: Comprendere come un algoritmo arriva a una determinata conclusione può essere complesso. È fondamentale garantire la trasparenza dei processi di analisi dell’IA per assicurarne l’affidabilità e la validità scientifica.
- Standardizzazione e Validazione: È necessario sviluppare standard condivisi per l’utilizzo dell’IA nella grafologia e validare rigorosamente le prestazioni dei diversi software.
- Formazione dei Periti: I periti grafologi dovranno acquisire competenze nell’utilizzo degli strumenti di IA e nella loro interpretazione critica.
Conclusioni:
L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità significativa per evolvere la disciplina della perizia grafologica. Tuttavia, è improbabile che possa sostituire completamente l’esperienza e il giudizio umano. Il futuro più auspicabile è quello di una stretta collaborazione, dove l’IA agisce come un potente strumento di supporto al lavoro del perito, potenziandone l’efficienza e l’oggettività, ma lasciando alla competenza umana l’interpretazione finale e la comprensione profonda della complessità della scrittura manuale. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile sfruttare appieno il potenziale di entrambe le discipline, garantendo perizie grafologiche sempre più accurate e affidabili nell’era digitale.

Perizia grafologica su fotocopia: tutto ciò che devi sapere
Introduzione
Talvolta, nell’ambito di Consulenze Tecniche d’Ufficio (CTU) grafologiche, ci si trova nella condizione di dover verificare l’autenticità di una sottoscrizione avendo a disposizione unicamente una fotocopia. È importante sottolineare che l’analisi di una copia non esclude la possibilità di manomissione del documento originale.
L’esecuzione di una CTU su copie è certamente possibile, sebbene il giudizio debba essere espresso con riserva, in quanto la fotocopia rappresenta intrinsecamente una modificazione dell’originale.
L’esperienza ventennale di Marta Cappello come perito grafologo forense può offrire spunti utili per comprendere come esaminare le copie e quali accorgimenti adottare.

Ammissibilità della perizia grafologica su fotocopia

L’ammissibilità della perizia su fotocopia è spesso dettata dalla mancata reperibilità dell’originale. Si pensi, ad esempio, a contesti bancari, acquisizioni e cessioni in cui la documentazione prodotta è disponibile solo in copia, oppure a documenti depositati agli atti e successivamente smarriti.
Non esiste una normativa specifica che disciplini l’utilizzo di fotocopie in perizia grafologica, tuttavia diverse sentenze si sono espresse in merito.
È fondamentale ricordare che la perizia grafologica di per sé esprime un valore indiziario e, nel caso di un giudizio basato su una fotocopia, tale valore può essere considerato probante solo se corroborato da ulteriori elementi indiziari.
Condizioni per un'analisi efficace su fotocopia
La prima condizione per un’analisi efficace è la qualità della fotocopia; la seconda, meno rilevante, è il colore. Una fotocopia ad alta risoluzione consente l’individuazione di un maggior numero di dettagli utili all’esame delle caratteristiche grafiche. In alcuni casi, la riproduzione della copia può evidenziare particolari come le variazioni di pressione; in altri, può omettere collegamenti tra le lettere e alleggerimenti della penna, perdendo così dettagli significativi.
Una fotocopia di ottima qualità permette di eseguire una perizia grafologica e di raggiungere un elevato grado di certezza.

Tecniche di stampa e loro impatto sull'analisi grafologica

La stampa della copia può essere realizzata con stampanti laser o inkjet. Queste due tecnologie producono caratteristiche diverse e distinguibili sul foglio.
La stampante laser utilizza un toner in polvere che viene fuso sulla carta attraverso un laser e un rullo riscaldato. La firma risulterà più precisa, con bordi più definiti.
La stampa con stampante inkjet, invece, avviene tramite un inchiostro spruzzato sulla carta attraverso degli ugelli. La firma presenterà bordi meno netti e una qualità inferiore.
Eseguire una perizia grafologica su fotocopia permette non solo di distinguere il tipo di stampa, ma anche di individuare eventuali falsificazioni o modifiche apportate a un originale.
Metodologia dell'analisi grafologica su fotocopia
L’analisi della fotocopia prevede alcuni controlli preliminari sul testo dattiloscritto:
- delle spaziature di battitura;
- del carattere utilizzato;
- della dimensione dei caratteri;
- della coerenza dei vari elementi all’interno del documento;
- di eventuali differenze di stampa.
E sulla firma:
- coerenza dei rapporti spaziali con il testo;
- uniformità della firma e della sua stampa.
L’esame preventivo è fondamentale per individuare eventuali segni di composizioni artificiali del documento.
La firma manoscritta, in un documento in fotocopia ad alta risoluzione, può essere analizzata cogliendo aspetti legati alla dinamica del tracciato grafico e a elementi di spontaneità. Questi elementi permettono di escludere alcune tracce di manomissione. L’esame delle caratteristiche grafiche condurrà poi all’individuazione della tipologia di mano scrivente.
I limiti intrinseci alla fotocopia riguardano la composizione del documento e l’impossibilità di verificare la terza dimensione della scrittura, come la pressione esercitata.

Vantaggi e svantaggi dell'uso delle fotocopie in perizia grafologica

Le fotocopie, pur non offrendo certezze sull’integrità documentale, presentano il vantaggio di essere immediatamente disponibili. Tuttavia, i vantaggi sono nettamente inferiori rispetto agli svantaggi.
Il principale svantaggio nell’eseguire una perizia calligrafica su fotocopia è il rischio che la copia abbia alterato l’originale, compromettendo l’accuratezza del giudizio. Alcune copie possono omettere o aggiungere elementi non presenti nell’originale.
Per questo motivo, è cruciale esaminare tempestivamente l’originale per cogliere tutti gli elementi REALI necessari a impostare un’eventuale causa e definire le strategie legali.
Casi pratici e giurisprudenza rilevante
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FAQ sulla perizia grafologica su fotocopia
Quanto costa una perizia grafologica?
Il costo di una perizia grafologica dipende da diversi fattori:
- tipo di richiesta: orale, parere motivato scritto, relazione tecnica dettagliata;
- complessità del caso
- qualità del materiale fornito: fotocopia o originali, numero e qualità della documentazione;
- Urgenza della perizia;
- richiesta di sopralluoghi e di dibattimento.
Fasce di prezzo:
- Parere preliminare (su una firma): a partire da 300-700 euro;
- Parere preliminare (testamento olografo): a partire da 1000 euro;
- Perizia calligrafica (su firma): a partire da 600 euro;
- perizia calligrafica (su testamento olografo): a partire da 1500-2000 euro.
- Consulenza tecnica: a partire da 1200 euro.
E’ consigliabile chiedere un preventivo dettagliato, illustrando il caso e i documenti disponibili.
Quanto è attendibile una perizia calligrafica?
Fattori che influenzano l’attendibilità?
- Qualità del materiale in esame: originale o copie
- Scritture di comparazione adeguate;
- Competenza ed esperienza del perito grafologo;
Esistono sentenze della Cassazione in merito alle fotocopie?
Qui di seguito alcune sentenze:
- Corte di Cassazione n. 12978/2020
- Corte di Cassazione n. 13163/2021
- Corte di Cassazione n. 46603/2021
- Corte di Cassazione n. 8980/2022
Corte di Cassazione n. 12978/2020
Corte di Cassazione (n. 12978/2020):
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla parte civile Salvatore Angela (erede di Salvatore Camillo) contro la sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila che aveva assolto Giancarlo Rabuffo dal reato di calunnia.
I fatti alla base del procedimento:
Rabuffo aveva denunciato per falso Salvatore Camillo, legale rappresentante della società SAIES, sostenendo che nel procedimento civile di sfratto per morosità era stata depositata una dichiarazione integrativa del contratto di locazione con una sua firma falsa. La Corte d’Appello ha riformato la sentenza di primo grado (che aveva condannato Rabuffo), assolvendolo perché il fatto non sussiste, ritenendo non provata la falsità della querela.
Motivi del ricorso di Salvatore Angela:
La parte civile ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la motivazione della Corte d’Appello su tre punti principali:
- Inattendibilità dei testimoni: La Corte d’Appello aveva ritenuto inattendibile la versione di Salvatore Camillo e attendibile quella di un altro testimone (D’Alessandro), trascurando alcune incongruenze e il fatto che Rabuffo non avesse mai disconosciuto una dichiarazione integrativa successiva (senza data) relativa alla conversione in euro dei canoni.
- Inattendibilità delle perizie grafologiche: La Corte d’Appello aveva sminuito il valore delle perizie che attestavano l’autografia della firma di Rabuffo sulla dichiarazione integrativa disconosciuta, in quanto svolte su una fotocopia. La parte civile sottolineava che i periti avevano ritenuto la fotocopia chiara e avevano utilizzato anche un documento originale di comparazione.
- Disattenzione degli argomenti del Tribunale: La Corte d’Appello non aveva considerato che Rabuffo non aveva contestato la dichiarazione integrativa in euro e aveva pagato l’intero importo del canone indicato nella scrittura privata disconosciuta, rendendo implausibile la sua giustificazione successiva.
Il ricorso contestava anche l’erronea deduzione di Rabuffo sulla prescrizione del reato.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha ritenuto i motivi del ricorso manifestamente infondati. Ha ribadito il principio secondo cui, in caso di riforma in senso assolutorio di una sentenza di condanna, il giudice d’appello deve fornire una motivazione adeguata e plausibile, ancorata alle risultanze processuali, confutando specificamente gli argomenti della sentenza di primo grado.
Nel caso specifico, la Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello, pur riconoscendo l’ammissibilità di una perizia su fotocopia, aveva correttamente evidenziato i limiti di tale analisi e la necessità di integrarla con una valutazione logico-indiziaria del contesto. La Corte d’Appello aveva, inoltre, evidenziato lacune e imprecisioni nella testimonianza della persona offesa e fornito una spiegazione (seppur opinabile) sul pagamento dei canoni con assegni nonostante l’asserito accordo “in nero”.
In definitiva, la Cassazione ha concluso che la motivazione della sentenza impugnata era rafforzata e aveva evidenziato un’insufficienza probatoria tale da giustificare il ragionevole dubbio che aveva portato all’assoluzione di Rabuffo.
Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, e la parte civile è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di 2000 euro alla cassa delle ammende.
Corte di Cassazione (n. 13163/2021)
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Massimo Lo Surdo contro la sentenza della Corte d’Appello di Torino che aveva confermato la sua condanna per il reato di calunnia (art. 368 cod. pen.).
I fatti alla base del procedimento:
Il Tribunale di Torino aveva condannato Lo Surdo per calunnia. La Corte d’Appello di Torino aveva confermato tale condanna. Lo Surdo ha quindi presentato ricorso in Cassazione.
Motivi del ricorso di Massimo Lo Surdo:
Lo Surdo ha articolato cinque motivi di ricorso:
- Erronea integrazione dell’elemento materiale della calunnia: Sosteneva che la sua denuncia appariva talmente assurda e inverosimile da essere stata inizialmente iscritta come fatto non costituente reato.
- Omessa verifica della perizia svolta in altro giudizio: Lamentava che la Corte d’Appello non avesse verificato la correttezza di una perizia svolta in un altro procedimento, la cui assenza renderebbe impossibile sostenere la sua coscienza e volontà di muovere un’accusa mendace.
- Erronea valutazione della perizia grafologica eseguita su fotocopie: Contestava che i giudici d’appello avessero ritenuto corretta una perizia grafologica eseguita su documenti in fotocopia.
- Illogicità e contraddittorietà della motivazione sul risarcimento del danno: Criticava la conferma del risarcimento del danno alla parte civile e l’assegnazione di una provvisionale.
- Violazione di legge e vizio di motivazione sulla mancata concessione delle attenuanti generiche.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per le seguenti ragioni:
- Primi tre motivi (ricostruzione in fatto): Sono stati ritenuti inammissibili in quanto riproponevano rilievi già dedotti in appello senza confrontarsi con la motivazione della Corte distrettuale e sollecitavano una rilettura delle prove non consentita in sede di legittimità. La Cassazione ha sottolineato che il suo compito è verificare la logicità e la completezza dell’iter argomentativo del giudice di merito, non valutare la rispondenza della motivazione alle acquisizioni processuali.
- La Corte ha comunque osservato che la Corte d’Appello aveva adeguatamente motivato gli elementi a carico di Lo Surdo, evidenziando come le sue accuse avessero travalicato il diritto di difesa, come le critiche alla consulenza tecnica fossero infondate (anche per il suo rifiuto di sottoporsi al saggio grafico) e ricordando che la calunnia è un reato di pericolo che non richiede l’effettivo inizio di un procedimento penale a carico del calunniato, purché la falsa accusa contenga gli elementi necessari per l’esercizio dell’azione penale.
- Quarto e quinto motivo (statuizioni civili e attenuanti generiche): Sono stati ritenuti totalmente generici in quanto il ricorrente si era limitato a dolersi delle decisioni senza indicare chiaramente le ragioni di fatto e di diritto a sostegno delle sue censure, venendo meno al suo onere di critica argomentata avverso la sentenza impugnata.
Conseguenze della decisione:
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, Lo Surdo è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.
Corte di Cassazione (n. 46603/2021)
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Palermo limitatamente alla questione della sospensione condizionale della pena, dichiarando inammissibile il ricorso nel resto.
I fatti alla base del procedimento:
Baldassare Lo Duca era stato condannato dal Tribunale e successivamente dalla Corte d’Appello di Palermo per il reato di calunnia (art. 367 cod. pen.) per aver mendacemente disconosciuto un contratto di fornitura elettrica, simulando una truffa a suo danno e provocando l’inizio di un procedimento penale.
Motivi del ricorso di Baldassare Lo Duca:
Lo Duca presentò ricorso in Cassazione articolando tre motivi:
- Vizio di motivazione sul rigetto della richiesta di nuova perizia: Contestava che la prima perizia fosse stata svolta su una fotocopia del documento con la sua sottoscrizione (una mera sigla), nonostante le presunte obiezioni del perito sull’impossibilità di effettuare l’analisi.
- Vizio di motivazione sulla responsabilità: Criticava la fondazione della sua responsabilità su una registrazione fonica, una perizia grafologica e le dichiarazioni di tre testimoni di cui non sarebbe stata vagliata l’attendibilità.
- Violazione di legge e mancanza di motivazione sul diniego della sospensione condizionale della pena: Lamentava il mancato accoglimento della richiesta di sospensione condizionale della pena nonostante l’assenza di precedenti penali.
Decisione della Corte di Cassazione:
- Primo e secondo motivo (richiesta di nuova perizia e responsabilità): La Corte di Cassazione li ha dichiarati inammissibili. Ha rilevato che i motivi si presentavano come generiche negazioni delle prove raccolte e non si confrontavano adeguatamente con le argomentazioni convergenti dei giudici di merito, senza evidenziarne manifeste illogicità. In particolare, la Cassazione ha precisato che la sentenza d’appello chiariva che la perizia grafologica, pur svolta su una fotocopia di buona qualità, aveva concluso attribuendo la sottoscrizione a Lo Duca. Inoltre, la Corte d’Appello aveva basato la sua decisione anche su testimonianze che confermavano la stipulazione del contratto.
- Terzo motivo (sospensione condizionale della pena): La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato questo motivo e ha annullato con rinvio la sentenza limitatamente a tale punto. Ha constatato che la Corte d’Appello non aveva fornito alcuna risposta specifica al motivo d’appello riguardante la sospensione condizionale della pena. La motivazione del Tribunale sul punto (che si rifaceva alle ragioni del diniego delle attenuanti generiche, ossia la mancata ritrattazione dell’imputato) non era pertinente ai criteri di valutazione della sospensione condizionale, che si basano sulla prognosi di non recidiva. Non emergendo cause ostative radicali alla potenziale concessione della sospensione, la Cassazione ha ritenuto necessario un nuovo giudizio sul punto da parte di un’altra sezione della Corte d’Appello di Palermo.
In sintesi:
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di Lo Duca per calunnia, ma ha accolto il ricorso limitatamente all’omessa motivazione sulla richiesta di sospensione condizionale della pena, rinviando il caso ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Palermo per una nuova valutazione su questo specifico aspetto. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per il resto.
Corte di Cassazione (n. 8980/2022)
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Ferruccio Calvani contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma che aveva confermato il rigetto della sua querela di falso relativa alla girata di azioni della società Fiuggi Medicai Service spa (poi Villa Stuart srl) a favore del Gruppo Italfin ’80 spa.
I fatti alla base del procedimento:
Calvani, ex titolare di azioni privilegiate della suddetta società, aveva citato in giudizio il Gruppo Italfin ’80 e Villa Stuart srl in liquidazione, chiedendo di accertare la falsità della girata del titolo azionario a favore di Italfin ’80, autenticata da un notaio nel 1992. Calvani sosteneva di non aver mai sottoscritto quella girata o, in alternativa, di aver firmato un foglio diverso in assenza di un pubblico ufficiale. Il Tribunale aveva respinto la querela di falso, e la Corte d’Appello aveva confermato tale decisione.
Motivi del ricorso di Ferruccio Calvani:
Calvani ha presentato ricorso in Cassazione articolando tre motivi:
- Nullità della sentenza per violazione delle norme sul procedimento peritale: Contestava la legittimità della consulenza tecnica d’ufficio grafologica svolta su una fotocopia della girata azionaria, ritenendo tale esame inattendibile e la CTU affetta da nullità assoluta. Evidenziava, inoltre, che la consulenza aveva espresso un giudizio di mera probabilità sull’autografia della firma, non di certezza, e che l’indisponibilità dell’originale impediva di verificare eventuali manomissioni.
- Nullità della sentenza per violazione dell’art. 116 c.p.c.: Criticava la Corte d’Appello per aver desunto un argomento di prova dalla sua presunta condotta processuale in un precedente giudizio. Calvani sosteneva che non vi era contraddizione nel suo comportamento, avendo contestato in precedenza la validità sostanziale della cessione per vizi del consenso, e che la condotta processuale in altro giudizio non poteva essere utilizzata ai fini dell’art. 116 c.p.c.
- Nullità della sentenza per violazione dell’art. 132 n. 4 c.p.c.: Lamentava la motivazione contraddittoria della Corte d’Appello che aveva rigettato la querela per asserita carenza probatoria, non ammettendo la prova testimoniale del notaio e non valutando altre prove documentali (il registro delle girate del notaio e le dichiarazioni rese dal notaio in un procedimento penale), che avrebbero potuto dimostrare la mancata autenticazione della firma e quindi una manipolazione del titolo.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha dichiarato tutti e tre i motivi di ricorso infondati o inammissibili:
- Primo motivo: La Cassazione ha richiamato la propria giurisprudenza secondo cui la querela di falso è ammissibile anche contro una fotocopia non disconosciuta, fermo restando la valutazione del grado di probatorietà degli accertamenti eseguiti sulla copia. Nel caso specifico, la necessità della querela derivava dall’autenticazione notarile della firma. La Corte ha inoltre osservato che il ricorrente non aveva eccepito tempestivamente la nullità della CTU per essere stata svolta su copia, configurandosi una nullità relativa sanata dalla mancata eccezione nei termini. Infine, ha rilevato che la CTU aveva comunque espresso un giudizio di “alta probabilità” di autografia.
- Secondo motivo: La Cassazione ha affermato che il giudice di merito può utilizzare, per formare il proprio convincimento, anche prove o risultanze istruttorie di altri giudizi, considerandole come semplici indizi ai sensi dell’art. 116 c.p.c. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva correttamente rilevato la contraddittorietà nel comportamento processuale di Calvani tra il primo giudizio (in cui contestava la validità per vizi del consenso) e il secondo (in cui deduceva la falsità della firma). Tale motivazione è stata ritenuta logica e non sindacabile in sede di legittimità.
- Terzo motivo: La Cassazione ha ribadito che il mancato esercizio del potere discrezionale del giudice d’appello di ammettere prove testimoniali o richiedere la produzione di documenti non è sindacabile in sede di legittimità, salvo motivazione palesemente incongrua o contraddittoria, che nel caso non sussisteva.
Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali.
Esempi di grafologia: Cosa rivela la tua scrittura
Introduzione alla grafologia
La grafologia è una disciplina interessante perché attraverso l’analisi della scrittura a mano delle persone rivela varie caratteristiche comportamentali e psicologiche.
La scrittura infatti non era solo un mezzo di comunicazione sin dai tempi antichi, ma anche una via di espressione della personalità e delle emozioni dello scrivente del testo stesso. Con il tempo, ciò è cambiato, e la grafologia ha cominciato a prendere forma e ad essere coadiuvata da un metodo.
Molto spesso viene concepita come uno strumento di interesse con cui esplorare meglio se stessi o comprendere le altre persone.

Cos'è la grafologia

La grafologia è la materia che studia la scrittura a mano per dedurne i tratti caratteriali del soggetto scrivente. La parola deriva dalle parole greche γραφή (graphé) che significa “scrittura” e λόγος (lógos) “studio”. È interessante far notare che, benché spesso venga confusa con la perizia grafologica, la quale è una disciplina diversa e di rilevanza legale, mentre la grafologia resta un’interpretazione e analisi psicologica-caratteriale. Infatti, la perizia cerca di scoprire se un documento scritto sia autografo o meno, mentre la grafologia ne delinea caratteristiche interne alla persona, le emozioni, le motivazioni e i tratti del carattere. I segni, la pressione, la velocità della scrittura, insomma, i segni grafici, in quanto espressione del sistema nervoso lavorano insieme per rivelare la realtà psicologica del soggetto. I grafologi attraverso lo studio della scrittura riescono a conoscere meglio la persona, il suo carattere, i suoi comportamenti, le sue potenzialità e i suoi limiti, in quanto è un’ottima occasione di prendere coscienza di sé.
Esempi di analisi grafologica
Un esempio pratico di analisi grafologica potrebbe essere quello sui membri di una famiglia. Siamo abituati a riconoscere alcune scritture e immaginare come possano essere i parenti di una persona analizzando quello che scrivono.
Per esempio un sintomo di chiarezza mentale e stabilità emotiva potrebbe essere una scrittura ordinata ed omogenea, mentre un tratto più lieve può essere indice di una persona sensibile.
La grafologia, spesso si propone come punto di partenza per la riflessione sull’aspetto caratteriale della propria persona.
Si possono prendere in considerazione diversi tipi di analisi della grafologia. Uno dei quali è il francese, tra cui elementi come la pressione sulla carta, la dimensione delle lettere, la forma, la continuità e la velocità, è uno dei più usati. Un altro è il metodo italiano, la cui procedura prevede una visione globale iniziale, seguita da un’analisi particolareggiata, fino ad una sintesi generale delle combinazioni di segni prevalenti.
Le scuole grafologiche hanno anche interpretazioni simili. Alcuni segni rispetto ad altri sono semplicemente maggiormente rappresentativi del soggetto scrivente. Ad esempio, le lettere di grandi dimensioni (calibro alto) e pendenza delle lettere verso destra, possono simboleggiare l’estroversione e la socievolezza, mentre le lettere di dimensioni piccole (calibro piccolo) significano timidezza e riservatezza. Infine, l’inclinazione ha un significato specifico, e la scrittura inclinata verso destra significa apertura e spontaneità, mentre inclinata a sinistra riservatezza e cautela.
La maggiore consapevolezza della personalità che la scrittura può attribuire ad una determinata persona può applicarsi a molteplici campi. In effetti, alcune aziende usano la grafologia come parte del processo di selezione di nuovi lavoratori. Essendo profondamente concentrata sulla personalità, viene anche usata per l’orientamento lavorativo, facendo comprendere ai lavoratori le proprie abilità e interessi.
Infine, alcuni terapisti in ambito psicologico e pedagogico la usano durante la consulenza.
Per quanto riguarda la formazione dei grafologi ci sono scuole e istituti specializzati che offrono una preparazione ottimale per lo svolgimento di tale attività. Per esempio, l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo ha un diploma in Grafologia. Associazioni private di settore organizzano anche corsi sulla materia ogni anno per l’aggiornamento dei professionisti.

Metodi di analisi grafologica

Ancora, in base agli approcci metodologici impiegati, la grafologia può fondarsi su diverse logiche interpretative, ciascuna delle quali propone una specifica modalità di analisi. Tra i metodi più diffusi a livello internazionale si annovera quello francese, basato sugli studi di Jules Crépieux-Jamin. Questo metodo solitamente si ispira alle dimensioni formali della scrittura: la pressione esercitata sul foglio, che rimanda a una variabile emozionale o di vitalità; la dimensione delle lettere e la forma, arrotondata o angolosa, rigida o fluida; la scrittura continua o spezzettata; la celerità nell’atto grafico. Tali parametri di descrittivi e variabili vengono valutati attraverso una griglia sistematica, dalla quale dedurre le competenze cognitive e affettive e le aspettative comportamentali del soggetto esaminato.
Il metodo italiano, promosso da autori quali Girolamo Moretti, ripreso e ampliato anche dalle elaborazioni autoriali contemporanee. Questo approccio è più sinottico e contempla tre diverse fasi. La prima fase è la cosiddetta globalità, che consiste in un’anteposizione su come l’insieme si presenta alla prima occhiata: ordinato o disordinato, omogeneo o disomogeneo, dinamico o rigido. In una parola, si tratta di una lettura immediata e informale del temperamento del soggetto. Segue una fase analitica, dove si osservano uno per uno il tratto, l’interlineo, l’attacco e lo stacco delle lettere, le maiuscole, i collegamenti tra lettere, ogni elemento ha un determinato significato a livello personologico. Infine, si arriva alla fase di sintesi finale, in cui i dati osservativi raccolti vengono riuniti in modo coerente, tenendo conto degli eventuali punti deboli e forti del soggetto.
Interpretazioni comuni nella grafologia
Nelle interpretazioni più comuni della grafologia, si attribuiscono diverse caratteristiche della scrittura a specifici tratti della personalità, secondo una lettura che è simbolica, ma che si pone anche in una prospettiva psico-dinamica del gesto grafico. Ogni segno è infatti considerato come l’espressione visibile di un atteggiamento interiore, un segno, dunque, che il soggetto lascia sulla carta, e che con un’attenta osservazione può essere decifrato e interpretato. A titolo esemplificativo, la dimensione delle lettere (calibro) è un esempio di ciò. Infatti, lettere di grandi dimensioni sono interpretabili come segno di estroversione, espansività, bisogno di visibilità e talvolta di ambizione. Scrivere con lettere ampie, infatti, indica la volontà di occupare spazio, non soltanto sul foglio ma anche nell’ambiente reale, la spinta all’autodeterminazione del soggetto scrivente.
Lettere piccole, al contrario, si interpretano spesso come segno di riservatezza, introversione o protezione dall’altro. Una scrittura minuta può anche essere indice di precisione, cura del dettaglio, attenzione analitica, e anche protezione emotiva o senso di inadeguatezza, se la contrattezza è elevata. Un altro elemento significante è l’inclinazione delle lettere. Una scrittura inclinata verso destra si interpreta solitamente come indice di apertura e spontaneità emotiva verso gli altri. Indica un orizzonte e una proiezione ottimali. Inversamente, una scrittura inclinata verso sinistra può denotare controllo sull’ambiente circostante, su sé stessi come meccanismo di autodifesa.

Applicazioni della grafologia

Le applicazioni della grafologia sono molteplici e si estendono a diversi ambiti professionali, educativi e terapeutici, grazie alla sua capacità di offrire uno sguardo profondo e personalizzato sull’individuo.
Nel settore delle risorse umane, ad esempio, la grafologia viene talvolta utilizzata come strumento di supporto nei processi di selezione del personale, affiancando i metodi più tradizionali come i colloqui, i test attitudinali e le prove pratiche. Attraverso l’analisi della scrittura, è possibile ottenere indicazioni sulle caratteristiche comportamentali del candidato, come il livello di autonomia, la capacità di lavorare in gruppo, il modo di gestire lo stress o la propensione al problem solving. Sebbene non sia considerata una tecnica scientifica universalmente riconosciuta nel campo della psicometria, in alcuni contesti aziendali viene apprezzata come strumento complementare per approfondire la conoscenza del profilo umano e relazionale del candidato.
Un altro ambito di applicazione è quello dell’orientamento scolastico e professionale. Qui, la grafologia può offrire un valido aiuto nel riconoscimento delle attitudini naturali, delle predisposizioni cognitive ed emotive, e dei potenziali punti di forza di un individuo. Attraverso l’analisi grafologica, è possibile supportare giovani e adulti nei momenti di scelta scolastica, universitaria o lavorativa, fornendo una mappa più chiara delle proprie inclinazioni, delle modalità relazionali e delle esigenze interiori. L’obiettivo non è tanto di indirizzare, quanto favorire una maggiore consapevolezza di sé e dei propri mezzi, elemento fondamentale per prendere decisioni ottimali e più coerenti con la propria natura.
In ambito terapeutico e psicologico, alcuni professionisti integrano la grafologia nei loro percorsi di consulenza come strumento esplorativo e diagnostico. Non si tratta di un’alternativa alla terapia, ma di un mezzo di osservazione che può facilitare la comprensione dei problemi emotivi, delle dinamiche interiori e delle modalità relazionali del paziente. In particolare, la grafologia è utile per mettere in luce conflitti interni, schemi ricorrenti, blocchi emotivi o aspetti della personalità, che potrebbero sfuggire alla consapevolezza del soggetto scrivente.
Limiti e critiche della grafologia
In realtà, pur palesando un evidentissimo fascino per il fatto di consentire, attraverso uno strumento apparentemente semplice come la scrittura, una lettura caratteriale di certo non superficiale. La grafologia si trova ad essere a dir poco sottoposta a dure critiche in virtù di ciò che potremmo definire il suo essere “pseudoscienza”. La trasversalità del metodo di indagine, la mancanza di basi empiriche solide e di un consenso metodologico che ne certificano rigorosamente l’affidabilità e la validità, infatti, ne contestano fortemente la possibilità di offrire valutazioni oggettive e ripetibili della personalità. Sono stati infatti numerosi gli studi scientifici che hanno portato i ricercatori a mettere in discussione l’effettivo posizionamento della grafologia nello status di pseudoscienza dovuto anche allo scarso coinvolgimento e interesse da parte della classe scientifica a produrre verifiche sperimentali.
Altri criticano la questione delle attribuzioni eccessive o stereotipate che, soprattutto in ambiti professionali, scolastici o terapeutici, potrebbero avere delle importanti implicazioni etiche, per lo più nel caso in cui si possano prendere decisioni di qualsiasi tipo su un soggetto analizzato senza alcuna certificazione scientifica.

Come diventare un grafologo (associazioni e scuole)

Se desideri diventare grafologo, consigliamo vivamente di seguire una formazione strutturata, seria e accreditata, che ti permetta di acquisire una solida formazione teorica e pratica nel campo dell’analisi grafologica.
In Italia, la grafologia è una disciplina diffusa, quindi sono abbastanza numerose le scuole e le associazioni che offrono corsi di diversa durata e approfondimento.
Tra le realtà più autorevoli in Italia, c’è senz’altro l’università pubblica: l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” offre un corso con relativo diploma in Grafologia, per la sua approfondita impostazione accademica e il rigore metodologico. Un’altra è la Scuola superiore di Grafologia a Roma che offre un percorso triennale, riconosciuto e conforme alle linee guida dell’Associazione Grafologi Professionisti (A.G.P.). Oltre alla scuola di Grafologia “Seraphicum” sempre a Roma, con un corso triennale e diploma, e propone un percorso attento alla dimensione più umanistica e psicologica della disciplina ma anche scientifica.
Come grafologo, in ogni caso, dovrai continuare a formarti costantemente nel corso della tua vita professionale: in tutte le discipline che trattano la persona, è indispensabile una formazione anch’essa continua e solida base di etica e riflessione critica sul proprio operato. Solo in questo modo la lettura della scrittura potrà essere utile, professionale e rispettosa, sfruttando appieno il suo potenziale nei diversi contesti applicativi.
Faq
Come capire la scrittura di una persona?
La scrittura di una persona viene studiata da diverse angolazioni : spaziale, pressorio, formale e dinamico. Questi elementi sono tra di loro interidipendenti e creano nella loro interazione un gesto unico e personalizzato. La dott.ssa Marta Cappello offre uno studio approdondito e obiettivo.
Cosa si capisce dalla firma di una persona?
Lo studio della firma permette di comprendere molti aspetti della personalità di una persona come il senso di sè, l’autostima, la tenacia, la sicurezza e così via. La firma racchiude elementi aggiuntivi e spesso compensativi rispetto al testo. La dott.ssa Marta Cappello esegue l’esame della scrittura e della firma, fornendo un quadro dettagliato delal eprsonalità del soggetto scrivente.
Quali sono gli elementi di base per l'analisi grafologica?
Gli elementi di basi per una analsi grafologica sono il testo e la firma, ma posso completare l’indagine ache appunti e altri scritti vergati con velocità e accuratezza differente. Ognuno di noi presenta molti modi di scrivere e l’insieme di questi permette di eseguire uno studio approfondito e professionale.
La Dott.ssa Marta Cappello applica questi principi per fornire valutazioni accurate.
CTU Grafologica: Analisi, Nullità e Valore Probatorio
Premessa
Nel complesso mondo delle dispute legali, dove la verità si cela spesso tra documenti e firme, la Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) Grafologica emerge come uno strumento cruciale per far luce sull’autenticità di scritti e sottoscrizioni. Questa disciplina, che fonde competenze grafologiche con rigore giuridico, analizza minuziosamente i tratti di penna per accertare la genuinità o la falsità di un documento. Ma qual è il suo reale valore probatorio? Quando una CTU grafologica può essere dichiarata nulla? Esploriamo insieme questi aspetti fondamentali.

Quando la CTU Grafologica Incontra la Nullità: Vizi Procedurali e Sostanziali

Nonostante la sua importanza, la CTU grafologica non è immune da vizi che possono inficiarne la validità, fino a determinarne la nullità. Le cause di nullità possono essere di diversa natura:
Vizi procedurali: Mancato rispetto delle norme processuali che regolamentano l’espletamento della CTU. Ad esempio:
Omessa comunicazione alle parti dell’inizio delle operazioni peritali.
Mancata partecipazione dei consulenti di parte alle operazioni peritali (in determinate circostanze).
Violazione del contraddittorio tra le parti e il CTU.
Nomina di un CTU privo delle specifiche competenze tecniche richieste.
Vizi sostanziali: Irregolarità o carenze intrinseche all’elaborato peritale stesso. Ad esempio:
Mancanza di motivazione o motivazione insufficiente e contraddittoria delle conclusioni.
Utilizzo di materiale comparativo inadeguato o di provenienza incerta.
Errori metodologici o scientifici nell’analisi grafologica.
Eccesso di mandato da parte del CTU, che sconfina in valutazioni giuridiche o in ambiti estranei al suo compito.
È fondamentale che le parti vigilino attentamente sullo svolgimento della CTU e sull’elaborato peritale, sollevando tempestivamente eventuali eccezioni di nullità qualora riscontrino vizi procedurali o sostanziali.
Valore Probatorio della CTU Grafologica
Il parere espresso dal CTU grafologico riveste un valore probatorio significativo nel processo civile. Grazie alla sua competenza tecnica e all’applicazione di metodologie scientifiche, il CTU fornisce al giudice un’analisi oggettiva e specialistica difficilmente ottenibile da un profano.
Tuttavia, è cruciale sottolineare che il giudice non è vincolato dalle conclusioni del CTU. Il principio del libero convincimento del giudice (articolo 116 del Codice di Procedura Civile) gli conferisce il potere di valutare criticamente l’elaborato peritale, confrontandolo con gli altri elementi probatori acquisiti nel corso del giudizio.
Pertanto, il valore probatorio della CTU grafologica dipende da diversi fattori:
Qualità e rigore metodologico dell’analisi: Un’analisi accurata, ben motivata e basata su materiale comparativo idoneo avrà un peso maggiore.
Coerenza delle conclusioni: Conclusioni chiare, logiche e supportate dall’analisi dettagliata degli elementi grafici conferiscono maggiore credibilità al parere del CTU.
Assenza di vizi di nullità: Una CTU affetta da vizi procedurali o sostanziali vedrà inevitabilmente ridotto il suo valore probatorio, fino alla sua potenziale inutilizzabilità.
Confronto con le altre prove: Il giudice valuterà le conclusioni del CTU nel contesto complessivo del materiale probatorio, potendo anche discostarsene fornendo adeguata motivazione.


In Conclusione:
La CTU calligrafica rappresenta uno strumento di grande utilità per l’accertamento della verità in controversie legate all’autenticità di documenti. Tuttavia, la sua efficacia dipende dalla rigorosa applicazione delle procedure, dalla competenza del CTU e dalla qualità dell’analisi svolta. La consapevolezza delle cause di nullità e la corretta comprensione del suo valore probatorio sono elementi essenziali per le parti in causa e per i professionisti del diritto, al fine di garantire un processo equo e una decisione basata su elementi probatori solidi e affidabili.
Faq
Come si svolge la visita del CTU?
Il Consulente Tecnico d’Ufficio (Ctu) programma normalmente uno o più incontri con le parti per esaminare i documenti. In caso di perizia grafologica, la dott.ssa Marta Cappello, in qualità di Ctu, esamina le scritture contestate confrontandolo con altri documenti autografi per accertarne la genuinità. In questo ruolo, il Ctu redige una relazione tecnica che sarà poi consegnata al giudice, in quanto il Ctu funge da ausiliario del giudice.
Che valore ha una perizia calligrafica?
La perizia calligrafica ha valore sia in ambito legale che giudiziario, poiché fornisce dati utili all’indagine in corso. La perizia eseguita da un esperto, come la dott.ssa Marta Cappello, iscritta all’Albo dei Periti e dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano, può essere determinante nella risoluzione di controversie giudiziarie ed extra giudiziarie.
Quanto costa una CTU psicologo?
Il costo di una Consulenza Tecnica d’Ufficio (Ctu) eseguita da uno psicologo può variare in base alla complessità del caso, alla durata dell’intervento e alla tariffa oraria del professionista. Generalmente, i costi possono partire da qualche centinaio di euro. È consigliabile richiedere un preventivo dettagliato al professionista scelto per avere una stima precisa dei costi.
Perizia Calligrafica Attendibilità: Tutto quello che Devi Sapere
Introduzione alla Perizia Calligrafica

La perizia calligrafica nasce dall’esigenza di identificare l’autore di un documento manoscritto, che sia tratti di un testamento, un’opera d’arte, un contratto, una cambiale, un assegno e così via.
La scrittura a mano, a causa della variabilità grafica individuale, si presta, in alcuni casi, a diverse interpretazioni. Un soggetto intenzionato a disconoscere la propria firma potrebbe cercare di approfittarne.
In realtà, la scrittura rappresenta un gesto automatizzato che permette al perito di ricondurre anche piccoli gesti, pur diversi nella forma, alla mano scrivente. E’ paragonabile a un’impronta digitale.
La perizia calligrafica è una scienza che si occupa di esaminare la scrittura a mano e di stabilirne l’autenticità, identificandone l’autore.
Nel tempo, il metodo e la denominazione della pa perizia calligrafica sono cambiati. A partire dal 2024, con la Riforma Cartabia, si è passati da “perizia calligrafica” a “perizia grafologica forense”.
La perizia calligrafica ha orini antiche, con testimonianze che risalgono all’81 a.C., in cui una legge faceva rifermento alla falsificazione di testamenti e sigilli.
Oggi, il perito grafologo è uno specialista nel riconoscimento dell’identità grafica e grafometrica e dell’accertamento dell’integrità documentale.
Il perito grafologo studia la scrittura nel suo movimento espressivo e, attraverso lo studio compartivo riesce a stabilire la percentuale di compatibilità grafica.
La grafologia entra a far parte dell’ambio legale nell’ottocento.
Più precisamente, in Francia, nel 1871, Jean Hippolylite Michon diede vita alla nuova scienza della “grafologia”, utilizzata nelle aule giudiziarie per accertare l’autenticità di scritture. Jules Crépieux – Jamin contribuì all’approfondimento scientifico della disciplina grafologica.
Dalla Francia, lo studio di questa disciplina si diffuse nel resto d’Europa. In Germania, alla fine dell’Ottocento, Ludwig Klages, filosofo, individuò il Formniveau (attributo espressivo e dinamico della scrittura) Max Pulver, psicologo, approfondì il simbolismo dello spazio, e Rudolf Pophal , docente di grafologia presso l’Università di Amburgo, studiò la relazione tra la scrittura e il cervello, evidenziando la natura neuropsicologica del gesto grafico.
In Inghilterra, Robert Saudek, grafologo, nei primi del Novecento, studiò strumenti di indagine originali per l’epoca e condusse studi sulle scritture di gemelli omozigoti.
Successivamente alla formazione della scuola europea, in Italia si svilupparono due scuole grafologiche con Padre Girolamo Moretti e Marco Marchesan.
La scoperta della grafologia evidenzia le fragilità degli studi e dei metodi utilizzati precedentemente nella perizia grafica, basata esclusivamente su uno studio comparativo delle lettere.
L’apporto di questa nuova scienza consiste nell’introduzione di un metodo basato su leggi e rilevazioni scientifiche e oggettive.
L’osservazione diviene rigorosa e non si ferma alla semplice somiglianza. Due persone diverse possono tracciare la stessa lettera C, ma non saranno in grado di riprodurre gli stessi idiotismi grafici, tipici di una personalità. La corrispondenza tra la scrittura e il cervello postula le basi per discriminare la personale capacità scrittoria e, quindi, l’identità grafica.
In un confronto tra due grafie diverse, si possono individuare tratti comuni, ma ciò che le differenzia sono le personali creazioni grafiche, non comuni, che nel loro insieme mostrano la vera grafia del soggetto scrivente.
Michon scrive “le forme scritturali sono radicalmente opposte quando “non possono partire dal medesimo motore cerebrale”. “Se due scritture procedono da due motori cerebrali completamente opposti, una delle due è falsa”.
L’indagine scientifica peritale, come afferma il prof. Bruno Vettorazzo nel suo libro “Metodologia della perizia grafica su base grafologica”, deve osservare innanzitutto i requisiti del rigore e dell’oggettività, utilizzando l’esperienza e la dimostrazione del dato, che andranno successivamente descritti e spiegati attraverso le leggi che regolano il movimento grafico sotto l’aspetto della fisica, della fisiologia e della psicologia scritturale.
Affidabilità della Perizia Calligrafica
In Italia, la perizia calligrafica è considerata un indizio, non una prova. Nonostante si sia raggiunta una metodologia rigorosa e condivisa dalla comunità scientifica, questa disciplina non dispone di un archivio statistico e univoco di riferimento, e il risultato dipende dal ragionamento tecnico e logico intrapreso dal singolo perito.
In Italia, la perizia calligrafica è riconosciuta come una disciplina forense valida, ma il suo valore probatorio può variare da caso a caso. Negli Stati Uniti, la perizia calligrafica segue parametri stabiliti dall’America Society for Testing and Materials (ASTM) e un maggior controllo sull’affidabilità e dei dati.
Nel 1993, la Corte Suprema degli Stati Uniti, nekl caso “Daubert”, stabilì i criteri per l’ammissibilità delle prove scientifiche.
La sentenza stabiliva che sono gli stessi giudici a fungere da “guardiani” per garantire l’affidabilità delle prove scientifiche.
I criteri di Daubert includono:
- Se la teoria può essere testata;
- Se vi sono revisioni e altre pubblicazioni;
- Il tasso di errore;
- Se è accettata dalla comunità scientifica.
Questa sentenza ebbe un forte impatto nelle metodologie e sugli studi scientifici in generale, passando dal “test di Frye”, che richiedeva che le prove scientifiche fossero generalmente accettate dalla comunità scientifica, a un maggior controllo e aumentando la responsabilità dei giudici nel valutare le prove.
Allo stesso tempo le ricerche del dott. Moshe Kam, professore alla Drexel University (1993 e 1997), hanno fornito importati prove sull’affidabilità delle perizie calligrafiche. Nella sua ricerca dimostrò, attraverso un esperimento empirico, che questa professionalità è specializzata e che il margine di errore è molto basso.

La Tecnologia a Supporto della Grafologia Forense

Grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici e sofisticati, il perito calligrafo oggi riesce esaminare e a dimostrare nelle sue relazioni dettagli e dati maggiormente affidabili e certi.
Questi strumenti sono il microscopio, utile nell’esame della carta e dell’inchiostro, ma anche del tracciato grafico. La pressione della penna sul foglio, in relazione alla velocità e al tipo di impugnatura, determina una traccia grafica unica.
L’utilizzo di luci UV e IR permette di rilevare falsificazioni che l’occhio umano non vede, come cancellature ed abrasioni, cancellature o aggiunte ad un testo, utilizzo di più inchiostri. Le macchine fotografiche aiutano a riprendere dettagli con una maggior precisione. Gli attuali software per elaborare le immagini, così come le apparecchiature grafometriche e grafiche.
Nonostante tutte questa tecnologia, la figura del perito grafologo è indispensabile per l’interpretazione del dato.
Si veda, ad esempio, la firma grafometrica, che in soggetti con alta variabilità grafica, ogni volta non riconosce la firma della stessa persona.
Anche l’intelligenza artificiale, ad oggi, non è in grado di attribuire la paternità di una firma a un determinato soggetto.
Limiti e Sfide della Perizia Grafica
La perizia calligrafica, per ovvie ragioni, presenta dei limiti che possono influenzare l’affidabilità dell’analisi, come:
- Variazioni della scrittura: la scrittura varia nel tempo, in base allo stato emotivo, alla malattia, all’età e queste variazioni possono rendere difficile la periziabilità della grafia.
- Falsificazioni: i software a nostra disposizione possono manipolare le immagini e spesso la perizia viene svolta su copie.
- Limite e qualità dei campioni compartivi: la mancanza di variabili potrebbe limitare l’esame calligrafico.
- Soggettività dell’analisi: nonostante l’aiuto di metodologie scientifiche e strumenti di analisi performati, l’esame viene interpretato da una persona.


Sfide:
Standardizzazione: definizione di standard comuni
Validazione scientifica: pubblicazioni e studi a dimostrazione della validità della disciplina.
Accettazione legale: dimostrazione di prove solidi e accettate legalmente.
La Perizia Grafologica nel Processo Penale
La perizia grafologica nel processo penale è uno strumento utilissimo per stabilire l’autenticità documentale e per individuare l’autore.
Fornisce prove che posso essere utilizzate in tribunale per supportare o confutare le tesi delle parti coinvolte nel processo.
L’attendibilità viene valutata dal giudice in base alle altre prove raccolte.
E’ importate sottolineare che vi è una differenza tra verità assoluta e verità relativa nel processo penale. La prima è la ricostruzione esatta dei fatti accaduti, tuttavia questa è difficilmente raggiungibile; la seconda è una verità ricostruita su prove processuali, e la perizia contribuisce alla verità relativa, non assoluta.

Differenza tra Prova, Indizio e Sospetto
Per capire l’attendibilità di una perizia, è importante definire chiaramente cosa siano una prova, un indizio e un sospetto.
- La PROVA è un elemento oggettivo che dimostra un fatto, ad esempio un documento firmato o un video.
- L’INDIZIO è un elemento che suggerisce un fatto, ma non lo dimostra. Ad esempio, l’esame di una firma in cui si trovano similitudini alle caratteristiche dell’imputato. In questo caso, la perizia suggerisce che l’imputato potrebbe aver firmato, ma non lo dimostra con certezza, poicè la perizia non può fornire certezze assolute.
- Il SOSPETTO è una congettura sostenuta da deboli indizi, senza valore probatorio. In questo caso, non è necessaria la perizia grafologica.
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Esame Grafologico di Copie Fotostatiche

La perizia grafologica su copie fotostatiche viene eseguita considerando sempre i limiti che ne comporta.
- Il primo e il più importante è che non si può assicurare l’integrità documentale, ossia che quel documento sia effettivamente costituito nel modo in cui si presenta la fotocopia. Attraverso l’uso di software di fotoritocco, le firme possono essere state apposte da altro documento oppure il testo modificato a proprio interesse. Ad esempio, Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 2777 del 4 febbraio 2025, nella richiesta di accertare le sottoscrizioni apposte su una copia di una scrittura privata, si è espressa con valore indiziario, ma, in questo caso, il documento era presente nel fascicolo in originale che si è poi smarrito. Prima di ciò, controparte ha verificato la sua esistenza e la sua integralità. Mentre nella maggior parte dei casi, questa verifica non è possibile.
- Segue il limite di rilevamento delle caratteristiche grafo-dinamiche della scrittura. Nella copia manca la terza dimensione, ossia la pressione. Con una buona copia, è possibile però rilevate tutte le altre caratteristiche grafiche per raggiungere un buon grado di giudizio. In caso di pessima copia, l’esame è solo probabilistico e non attendibile.
Contatta la Dott.ssa Marta Cappello per una consulenza grafologica
FAQ
Che valore ha una perizia calligrafica?
La perizia calligrafica ha un valore relativo ma significativo all’interrino del processo civile e penale, poiché fornisce un’analisi scientifica della manoscrittura e dei documenti contestati. Affidarsi ad un perito esperto come la dott.ssa Marta Cappello, iscritta all’Albo dei Periti e dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano, con vent’anni di esperienza, può essere determinante nel risolvere controversie legali. La perizia calligrafica può essere utilizzata in ambito extragiudiziario e giudiziario e assume il ruolo di prova con un alto grado di credibilità.
Quanto costa una perizia calligrafica di una firma?
Il costo di una firma può variare a seconda della complessità del caso. In generale, il prezzo parte da poche centinaia di euro.
La dott.ssa Marta Cappello, esperta grafologa forense, può fornire un preventivo dettagliato dopo una prima consulenza, offrendo un’analisi attenta e professionale.
Cosa fa il perito grafologo?
Il perito grafologo è un professionista specializzato nell’analisi della manoscrittura e nelle sue alterazioni naturali (salute, età, disgrafia) e innaturali (imitazione e dissimulazione).
Questo gli permette di determinare l’autenticità o meno di scritture anche nei casi più complessi, utilizzando un metodo scientifico e condiviso dalla comunità scientifica.
La Dott.ssa Marta Cappello, ad esempio, offre servizi di perizia grafologica per supportare indagini legali e giudiziarie, autenticare documenti e risolvere controversie.
Grafologia: La Scienza della Scrittura
La grafologia è uno dei modi più affascinanti per scoprire ulteriormente la personalità e il mondo interiore di una persona, in particolare, mediante la sua grafia. A prima vista la scrittura è solo una modalità per trasmettere informazioni, ma in realtà è molto di più, un prodotto dell’espressione altrui, la mano scrittura esemplifica i tratti personologici del soggetto scrivente. La teoria base della grafologia esplica che le lettere tracciate da una persona, lo spazio tra le parole, la pressione sulla carta, ed altre variabili riassumibili in segni e combinazioni di questi ultimi. Influenzino il pensiero, i sentimenti e l’agito di un soggetto. La scrittura può essere più o meno grande, piccola o ampia, con pattern ben definiti o meno. Ecco perché la grafologia è comune in molti campi come: l’orientamento professionale, la selezione di personale e la consulenza.

Introduzione alla grafologia

Non è una novità che l’uomo abbia sempre cercato un collegamento tra scrittura e personalità. Fin dai tempi più antichi si sapeva della possibilità che il modo di tracciare le lettere potesse rivelare qualcosa della natura di un individuo. Ma fu solo nel XIX secolo con le opere di due grafologi francesi, Jean-Hippolyte Michon e Jules Crépieux-Jamin, che questa materia divenne più ‘scientifica’. I due crearono i primi elementi di un metodo che nel tempo si è sviluppata, perfezionato e successivamente diviso nelle varie diramazioni. Infatti la scrittura, come la voce o le impronte digitali, è un qualcosa di unico in ognuno di noi. Non esistono due grafie uguali, perché ciò è il prodotto una somma di fattori neurologici, psicologici ed esperienziali. Ogni volta che prendiamo una penna e tracciamo una lettera, lasciamo una traccia del nostro modo di essere. Da qui l’importanza della grafologia: essa può aiutarci a scoprire di più su noi stessi e sugli altri.
Cos'è la grafologia e a cosa serve
Poiché la grafologia offre informazioni dettagliate e approfondite sulla persona, essa viene utilizzata in vari settori. Ad esempio l’orientamento professionale può beneficiare dei caratteri propri della scrittura di rivelare le caratteristiche e le potenzialità delle persone. La ricerca del personale è un altro campo stato a cui la grafologia può essere applicata: il carattere e la personalità dei candidati sono chiari per i selezionatori e la loro compatibilità con determinati lavori e persone può risultare più chiara. Tuttavia, questa è parte dei modi in cui si può far uso della grafologia. Molti psicolologi e consulenti usano informazioni sulla scrittura per comprendere meglio i propri clienti, rivelare eventuali problematiche ed aiutarli nella crescita personale. Inoltre, in campo educativo, la scrittura può aiutare ad individuare problemi di alcuni studenti nei loro studi ed a determinati comportamenti. Inoltre, la grafologia viene applicata in campo forense, ovvero vengono effettuate analisi delle scritture in ambito di disconoscimento dei documenti. Pertanto la sua lista di applicazioni è davvero vasta.

L'analisi grafologica

Girolamo Moretti parte dal presupposto che la scrittura sia il riflesso esteriore della personalità dello scrivente. Moretti, considerato il padre della grafologia italiana, ha definito un metodo che prevede lo studio di 80 parametri grafici quali pressione, inclinazione, grandezza e continuità. Tra i punti cardine del suo sistema, l’argomento che ha scelto di evidenziare è la connessione tra dinamismo grafico e la sfera emotiva, identificato nella fluidità della scrittura. Infatti, una scrittura ampia e fluida indica apertura e spontaneità, mentre una stretta e rigida può evidenziare ipercontrollo o autocontrollo, nel senso di ristagno emotivo. L’inclinazione delle lettere definisce il gradiente di socievolezza e di apertura verso l’esterno, proporzionale all’inclinazione a destra, e, di rimando, rispetto e disinclinazione all’inclinazione a sinistra. Per ciò che concerne la pressione che la penna esercita sul foglio, la misura indica la forza biochimica dello scrivente e il suo livello di determinazione e di autoaffermazione. Un tratto più marcato indica infatti energia e decisione, mentre una pressione debole può evidenziare sensibilità emotiva o indecisione. Marcate differenze tra un tratto grafico e l’altro identificano, da parte di Moretti, sentimenti contrastanti e indole impulsiva. Con questo metodo, Moretti ha trasformato la grafologia in una disciplina utilizzabile a livello di analisi metodica e facilmente replicabile, ciò può dare importanti indicazioni anche a livello psicologico e criminologico.[1]
Un altro importante segno è la dimensione delle lettere, che risulta importante indicatore per capire il rapporto che si ha con gli altri. Persone che scrivono con un calibro elevato tendono ad essere più estroverse e sicure di sé, chi invece scrive piccolo è molto più riflessivo e introspettivo. Da non trascurare anche la spaziatura tra le singole lettere e sulle righe, infatti una scrittura molto estesa su rigo delinea chiaramente persone più riflessive ed autocritiche, visto che hanno costantemente bisogno controllo sulla realtà, mentre persone che scrivono aderendo molto al rigo di base risultano più orientate al lato pratico delle cose.
[1] Trattato di Grafologia di Girolamo Moretti ed. Messaggero di Padova 2013
Tecniche di analisi grafologica
Ogni aspetto caratterizzante della scrittura viene considerato attentamente, e possiamo dividere il procedimento in alcuni passi fondamentali: il primo consiste, come detto, nell’osservare la scrittura nella sua interezza. Successivamente si valutano i singoli tratti grafici. Infine, si considerano eventuali scritture passate, per capire possibili mutamenti causati da esperienze o situazioni traumatiche. In pratica, una grafia fluida e armonica spesso rappresenta una personalità rilassata e sicura, al contrario, se la scrittura è interrotta e “spezzata”, vuol dire che la personalità in gioco è tesa o necessita di continuo controlla sull’agito. Alla fine, quindi, ogni particolare è un piccolo elemento che, sommato agli altri in combinazioni di segni, permette di fare un giudizio complessivo sulla persona.

Esempi di Analisi Grafologica

Firma di Viollet-Le-Duc Eugene – Architetto (1814-1879)
In questo esempio di firma si osservano elementi di creatività, eleganza e rappresentazione della propria importanza sociale.

Napoleone Buonaparte – Imperatore (1769-1821)
Questa doppia sottolineatura, ad esempio, esprime una volontà di rimarcare il proprio ruolo.

Fuller Samuel – Cineasta Americano (1911-1997)
In questo caso troviamo una personalizzazione originale e legata alla professione.
Credit: Signatures di Frèdéric Castaing
Grafologia forense

Un altro ambito estremamente importante in cui viene utilizzata la grafologia è quello forense. Si occupa dell’esame e della valutazione della scrittura in testamenti, contratti bancari, lettere anonime ed altri tipi di documenti. Il grafologo che si occupa di questo tipo di analisi è incaricato di definire se il campione di scrittura fornito è autografo[1] o se, al contrario, sia apocrifo[2]. Con una base di dati di scrittura sufficientemente grande e valida, lo stesso esperto può confermare se una determinata scrittura sia stata prodotta o meno da parte della stessa persona. Si tratta di una delle tipologie di consulenza richiesta dai tribunali e nei procedimenti giudiziari, dove le frodi, le successioni o la violazione di contratti possono determinare l’esito delle cause legali.
[1] Proprio del soggetto scrivente.
[2] Scritto da un’altra mano.
Grafologia e psicologia
La grafologia e la psicologia hanno in comune l’obiettivo centrale di studiare la personalità e il comportamento umano. Mentre la psicologia si serve di test standardizzati, interviste cliniche e osservazioni per prendere in considerazione l’individuo. La grafologia studia il manoscritto come espressione spontanea della personalità dei soggetti. Poiché la scrittura è un atto motorio in cui sono implicati fattori neurologici, emotivi e caratteriali. Diventa il riflesso visibile dell’universo interiore della persona che scrive. Una delle parti più rilevanti della grafologia in psicologia riguarda lo studio della motricità del gesto grafico. La presenza di segni involontari, pressione irregolare, fluida o rigida, si prestano a molte interpretazioni sui livelli di equilibrio emotivo, impulsività e autocontrollo dell’individuo. La presenza di una grafia con un tratto non ben definito con caratteri di stentatezza grafica può rilevare situazioni emotive instabili o, al contrario, un tratto più rigido e statico può rivelare situazioni di eccessivo controllo o tensione. La grafometria poi caratterizza l’analisi di parametri fissi delle dimensioni della scrittura: dimensioni, spazio e inclinazione dei tratti scritti. Alcuni caratteri sono stati valutati sulla base di parametri d’analisi della personalità, come l’estroversione, l’introversione, l’ ansia, l’adattabilità sociale.
Molte correnti si sono districate nella valutazione della presenza di elementi grafici che distinguono uno scritto di una persona ‘sincera’ da una ‘ingannevole’ e più accurate.
Molti psicologi professionisti si servono dell’analisi grafologica. L’interpretazione della scrittura fornisce informazioni sullo stato emotivo del paziente, può mettere in evidenza alcune componenti interne allo stesso e confermare ciò che invece il professionista deduce dal colloquio con il paziente.
Nell’ambito della psicologia dinamica, la scrittura viene considerata una forma d’espressione del subconscio, quindi più legata ai “lapsus” o ai sogni come spiegazione teorico-analitica. In parole povere la grafologia e la psicologia si coadiuvano a vicenda eppure rimangono due materie completamente distinte.

Come diventare grafologo

Il percorso per diventare grafologo è abbastanza specifico ed allo stesso tempo vario per quanto riguarda le scuole. In Italia offrono corsi triennali di grafologia per specializzazione del percorso, qualsiasi esso possa essere: grafologia forense, grafologia dello sviluppo, orientamento e selezione del personale ecc. Una delle scuole più accreditate che svolgono questo tipo di formazione è la Seraphicum Grafologia. Sono da considerare anche l’ Arigraf e l’Agi ideali per iniziare un’educazione nel campo della grafologia, infatti l’impianto teorico è supportato dalla pratica, così da dare una conoscenza completa dell’utilizzo della scrittura nei vari contesti applicativi, come quelle giuridiche, aziendali o scolastiche.
Scuole di grafologia e corsi
Per diventare grafologo è necessario seguire una specifica formazione; in Italia esistono numerose scuole per la grafologia che offrono percorsi formativi organizzati su diversi livelli, comprendenti nozioni di psicologia, neuroscienze e diritto, specialmente per chi desideri specializzarsi in grafologia forense. Le forme di studio per questa professione durano mediamente tre anni e sono rilasciati diplomi o attestati che autorizzano l’esercizio della professione. Alcune delle scuole più note sono la Scuola Superiore di Grafologia[1] e la scuola di Grafologia Seraphicum[2]. Queste due scuole, peraltro, permettono di frequentare i corsi anche da remoto, in base alle esigenze del cliente. Questa professione conta diverse specializzazioni. La grafologia forense di cui si è già parlato necessaria per lavorare nel campo della giustizia, mentre la grafologia dell’età evolutiva è finalizzata all’analisi della grafia di bambini e adolescenti. La grafologia in ambito aziendale, viene utilizzata per la selezione del personale e per confermare le caratteristiche presenti nei CV.
Esistono anche master e corsi biennali di aggiornamento per chi desideri approfondire particolari branche di questa professione. Completato l’intero percorso formativo, il grafologo può lavorare con studi legali, d’impresa ed istituti giuridici o come consulente di privati o aziende. infatti, la professione è in continua evoluzione e si rivela un efficace servizio di consulenza in ambito legale, psicologico e nel settore investigativo.
[1] https://www.scuolasuperioredigrafologia.it/
[2] https://www.scuoladigrafologiaseraphicum.it/
Faq
Come capire la scrittura di una persona?
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Che cosa fa il grafologo?
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Come si fa a diventare grafologo?
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Grafologo forense - Perito grafologo forense Dott.ssa Marta Cappello
Introduzione alla grafologia forense
La grafologia forense è una scienza che si occupa dell’accertamento di manoscritture e dell’integrità documentale, applicando le linee guida dell’ENFSI (European Network of Forensic Science Institutes), organismo tecnico europeo di riferimento, sia della Comunità Europea, sia dei Laboratori di Polizia Scientifica.
La Dott.ssa Marta Cappello lavora da vent’anni come perito grafologo forense, è iscritta all’albo del Tribunale di Milano e alle Associazioni di categoria. Lavora su tutto il territorio nazionale e, su richiesta, anche a livello internazionale.

Cos’è la grafologia forense?
La grafologia forense permette di identificare l’autore di una manoscrittura e di smascherare eventuali falsi, sia dissimulati che imitati. Essendo la scrittura un gesto automatizzato e quindi divenuto inconscio, anche nei casi di imitazione e/o di dissimulazione, lo scrivente non può fare a meno di inserire nel suo repertorio grafico le proprie caratteristiche.
Al di là della capacità imitativa, lo scrivente, in base alla sua abilità scrittoria di base, traccerà le sue gestualità all’interno di una sequenza di lettere copiate che non gli appartengono. Anche a fronte di un allenamento per imitare una grafia, non riuscirà ad allontanarsi dalle sue caratteristiche grafiche.
L’individuazione di una mano scrivente è resa maggiormente complicata dall’inserimento di gestualità alterate, soprattutto in età senile, dove medicine e droghe modificano in modo considerevole l’attività grafo-motoria.
Il perito grafologo è molto utile nei casi in cui vi siano contenziosi relativi a manoscritture e documenti ritenuti falsi da una delle parti. Attraverso il suo ragionamento tecnico, permetterà, in qualità di ausiliario del giudice, di risolvere conflitti e contenziosi.
Applicazioni della grafologia forense


La grafologia forense, con la riforma Cartabia (2024), ha introdotto molte più specializzazioni all’interno del tribunale, creando albi appositi:
- Perito grafologo forense
- Grafologo esperto in grafometria
- Grafologo esperto in età evolutiva
La Dott.ssa Marta Cappello è specializzata in tutti e tre gli ambiti, poiché questi sono tra loro interconnessi, e ha conseguito tutti e tre i titoli di studio.
In ambito extragiudiziario, il grafologo si occupa di educazione e rieducazione del gesto grafico, selezione del personale, orientamento nelle scuole, ecc.
In particolare, come educatore del gesto grafico, potenzia e rieduca bambini in età evolutiva e in fase di apprendimento della scrittura. Si occupa di disgrafie e di modificare le impugnature disfunzionali in quei bambini che faticano a scrivere.
Si occupa anche di insegnare a chi ha perso l’uso della mano dominante a tornare a scrivere con la mano opposta, oppure di migliorare la scrittura di adulti che ne sentano il bisogno.
Nel campo della selezione del personale, si stilano profili su commissione delle aziende.
Nell’orientamento nelle scuole, il grafologo aiuta nella scelta delle future scuole attraverso l’esame della scrittura.
Esistono altri impieghi in supporto ad altre professioni, come quella psicologica e medica.
Metodi e Tecniche Utilizzati
Il metodo utilizzato nell’espletamento di un’indagine è quello condiviso dalla comunità scientifica europea e dalla polizia scientifica.
Di seguito i punti salienti del protocollo dell’ENFSI:
- Individuare la natura fisica del tracciato e della carta;
- Enunciare delle ipotesi;
- Raccolta ed elaborazione dei dati delle scritture da confrontare;
- Confronto delle scritture e dei relativi dati;
- Valutazione delle ipotesi e risultati delle indagini;
- Formulazione della risposta al quesito.
Il metodo di analisi permetterà al Magistrato o all’avvocato di valutare il ragionamento tecnico, seguendo passo dopo passo l’esame.
All’interno di questo metodo vengono eseguiti quelli che si chiamano esami tecnico-strumentali preventivi, che consistono in una serie di osservazioni mediate con strumenti e luci in grado di osservare ciò che non è visibile ad occhio nudo.
Ad esempio, individuare eventuali cancellature, modifiche di un testo, abrasioni del foglio, cambio di penna e quant’altro sia possibile osservare attraverso ingrandimenti con il microscopio da 50X a 200X e attraverso l’utilizzo di luci UV e IR, ultravioletti ed infrarossi.
Anche l’illuminazione a luce incidente e radente serve per rilevare pressione e conservazione del documento.
Questi accertamenti preliminari hanno una considerevole importanza all’interno dell’esame grafologico perché, in alcuni casi, possono dimostrare già di per sé la falsità di un documento.

Perizia grafica, grafologica e calligrafica

Il perito grafologo, il perito grafico e il perito calligrafo sono la stessa persona. Dal 2024, però, con la riforma Cartabia, il perito calligrafo, che è sempre stato un grafologo, passa dall’essere iscritto all’albo del tribunale come perito calligrafo a perito grafologo forense, sottolineando così la figura del grafologo.
Il perito grafico è un altro modo di chiamare il perito grafologo forense, poiché si occupa di manoscrittura ed integrità documentale.
Come si svolge una perizia grafologica?
Fasi di una perizia
Una perizia grafologica si svolge, in linea generale, attraverso la consulenza e lo studio di fattibilità del lavoro richiesto.
In questa fase, il cliente fornisce al perito:
- la documentazione da verificare e le scritture autografe a sua disposizione;
- un’eventuale cartella clinica;
- un’eventuale documentazione agli atti.
Una volta accettato il preventivo, si procede alla raccolta dei documenti in originale per espletare la perizia.
In questa fase, il perito grafologo:
- seleziona i documenti offerti;
- prende appuntamento presso notai e/o altri uffici per esaminare gli originali;
- esegue gli accertamenti tecnico-strumentali (scansione, macro e microfotografia, luci UV e IR);
- raccoglie immagini da elaborare nella relazione tecnica.
L’esame e il confronto delle grafie, attraverso lo studio della manualità dal punto di vista fisico, fisiologico, cinestetico e psicologico, permette di individuare e descrivere le manualità studiate.
In questa fase, lo studio è completo; ciò che cambia è il tipo di redazione del documento:
- parere verbale;
- parere motivato scritto;
- relazione tecnica dettagliata.
Consegna del documento e confronto con il legale.
La tipologia di perizia
- Firme e sigle su:
- contratti;
- fideiussioni;
- scritture private;
- cambiali;
- contratti preliminari;
- testamenti pubblici;
- verbali di assemblea;
- quadri e sculture;
- ecc.
- Testamenti olografi.
- Lettere anonime.
- Scritte murarie.

Perizia su testamenti olografi
La perizia su testamenti olografi è complessa e articolata nel suo svolgimento. Normalmente, viene richiesta una perizia per chiarire circostanze anomale oppure per il mancato riconoscimento della grafia del testatore.
Spesso si tratta di persone anziane e/o malate che assumono farmaci che possono alterare la grafia; pertanto, il perito grafologo deve necessariamente considerare le circostanze e giustificare eventuali anomalie, sia in caso di falsità che di autografia.
Perizia su firme e sigle
La perizia su firme e sigle, insieme ai testamenti olografi, è quella più richiesta. Oltre alla falsificazione, ricevo richieste di periziare documenti che non si ricordano di aver firmato. Può sembrare strano, ma ciò che porta al sospetto, molte volte, non è la firma, bensì il tipo di documento o i rapporti tra le parti. Le perizie su firme vengono svolte su documenti aziendali, legali, scritture private, cambiali, assegni, quadri, sculture, testamenti pubblici, compravendite, ecc.
Perizia su lettere anonime
Le perizie su lettere anonime sono meno richieste rispetto ai testamenti e alle firme. Le lettere anonime comportano spesso la necessità di dissimulare la grafia e di sembrare un’altra persona, al fine di non essere individuati. Quando viene richiesta una perizia su lettere anonime, ci sono già dei sospettati, e spesso il colpevole si trova tra le persone sospettate.
La grafologia forense nei tribunali

La grafologia forense nei tribunali è un valido aiuto per dirimere contestazioni sull’appartenenza di una grafia. Scoprire chi ha vergato una sottoscrizione o uno scritto può risultare decisivo in cause in cui il documento è motivo di contestazione. La grafologia forense aiuta avvocati e giudici nei dibattimenti di causa, rendendoli partecipi delle motivazioni tecniche.
Formazione e aggiornamento continuo
Il grafologo forense ha il dovere di aggiornarsi e di formarsi in base ai tipi di falsificazione in uso. Le associazioni di categoria garantiscono periodicamente aggiornamenti. Oggi, ad esempio, anche la falsificazione attraverso l’intelligenza artificiale è individuabile attraverso alcuni particolari non visibili a un occhio inesperto.
Contatti e richieste di consulenza
Per informazioni o per chiedere un preventivo, è possibile farlo via email all’indirizzo [email protected] e telefonicamente o via WhatsApp al numero 348.7262775. Richiedi una prima consulenza per spiegare il tuo caso e per effettuare uno studio di fattibilità del lavoro.
Faq
Cosa fa il grafologo forense?
Il grafologo forense si occupa di accertare la veridicità di uno scritto e di un documento attraverso l’esame comparativo su base grafologica.
Il perito grafologo forense lavora sia in ambito giudiziario che extragiudiziario.
Esegue perizie su firme, testamenti, lettere anonime, opere d’arte, murales e firme grafometriche.
Come diventare un perito grafologo?
Per diventare un perito grafologo, è necessario seguire un corso di grafologia di tre anni e uno di specializzazione in grafologia forense, post diploma e post laurea.
Sarebbe d’aiuto svolgere un tirocinio ai fini della pratica, per imparare a redigere una relazione tecnica, una testimonianza tecnica nel penale e apprendere le procedure del codice civile.
Quali sono le applicazioni della grafologia in ambito legale?
Le applicazioni della grafologia in ambito legale, dopo la riforma Cartabia, sono tre:
- grafologo forense;
- grafologo specializzato in firme grafometriche;
- grafologo dell’età evolutiva.
Marta Cappello è grafologa giudiziaria specializzata in tutti e tre gli ambiti.