Grafologia lavoro: Come diventare grafologo professionista
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Introduzione alla Grafologia
La grafologia è una disciplina affascinante, ha come scopo quello di studiare la scrittura manuale per scoprire qualcosa di più sulla persona che l’ha eseguita. Molto spesso, si pensa solo all’aspetto formale delle lettere, ma le capacità del grafologo sono differenti. Si interessa e analizza il processo scrittorio, osservando e studiando attentamente componenti quali: la pressione, l’inclinazione di lettere, l’aspetto dimensionale, la velocità esecutiva della scrittura, il ritmo. Quasi ogni dettaglio della penna sulla carta ci parla di noi stessi.
Perché lo scrittura a mano non è un atto che può essere considerato puramente meccanico. Infatti, è una combinazione complessa di input dal nostro cervello che si trasmettono ai muscoli preposti dell’arto. Si trasmette su carta anche il proprio aspetto caratteriale ed emotivo. Proprio per questo motivo, la scrittura è un elemento per rilevare alcune peculiarità caratteriali, relative allo stato emotivo e, in alcune situazioni, persino rivelare la potenzialità del soggetto scrivente e la predisposizione professionale.
Il grafologo lavora in diversi ambiti. In contesti più personali, può aiutare a comprendere meglio se stessi o a orientare scelte scolastiche e lavorative, analizzando potenzialità e inclinazioni. Nelle risorse umane, la grafologia viene talvolta usata per supportare la selezione del personale, affiancando altri strumenti per valutare tratti come l’affidabilità, la capacità organizzativa, l’attitudine al lavoro in team o la propensione alla leadership.
Gli ambiti in cui opera il grafologo sono molti. Si distingue tra una dimensione più di tipo personale, in cui si può ricorrere alla grafologia per capire meglio se stessi o per fare chiarezza, ad esempio, nel momento dell’orientamento scolastico o professionale, occupandosi delle possibili potenzialità e inclinazioni. Un altro campo è quello delle risorse umane in cui il perito agisce come consulente nella selezione del personale, in grado di valutare attitudine all’affidabilità, alla capacità organizzativa, al lavoro di gruppo e alla leadership di un soggetto.
Un campo molto complesso e, nello stesso tempo, molto radicato della grafologia è quello forense. In questo ambito essa viene impiegata per stabilire l’autenticità delle firme o delle scritture in documenti quali: testamenti, contratti, assegni ecc.. Il grafologo forense non si limita ad un’opinione soggettiva per decidere se una firma sia autografa o apocrifa, egli si avvale di strumenti tecnici, e dell’analisi comparativa e collabora spesso altri periti.
in conclusione, la grafologia è disciplina che riunisce molti campi di conoscenza come: psicologia della scrittura, linguistica, neuroscienza, osservazione clinica e persino diritto. Ci ricorda che la scrittura non è solo un modo per condividere i pensieri con gli altri, ma anche un gesto che ci rappresenta come persone. Dalle emozioni più profonde alla nostra storia personale, fino al nostro stato di salute.
È un campo in continua evoluzione, che unisce rigore e una certa dose di sensibilità, scienza e umanità. E ci ricorda, in fondo, che anche una semplice firma o scrittura può raccontare una storia.
Percorso formativo per diventare grafologo
Chi desidera diventare grafologo deve sapere che si tratta di una professione che non si improvvisa. Un requisito non negoziabile è la formazione specifica, strutturata e approfondita. ll grafologo utilizza strumenti complessi e si muove all’interno di ambiti molto delicati, nei quali la psicologia, l’area clinica o giuridica risultano alla portata di pochi. La preparazione per diventare grafologo, pertanto, non può che essere strutturata e approfondita.
In generale, chi desidera intraprendere questa carriera si iscrive a corsi triennali o quadriennali, organizzati da scuole private specializzate, riconosciute da associazioni di categoria come l’AGI ovvero Associazione Grafologica Italiana o l’ARIGRAF. Queste scuole forniscono infatti un programma di studi ampio e complesso, che attinge in maniera multidisciplinare dalla psicologia, dalle neuroscienze, dalla linguistica, dalla pedagogia, dal diritto e naturalmente dalle tipiche tecniche di analisi grafologica. Alcuni di questi corsi dedicano, inoltre, particolare spazio all’analisi forense, clinica o di ricerca del personale, a seconda della natura dei futuri sbocchi lavorativi.
Oltre ai percorsi privati, diversi atenei italiani e stranieri propongono corsi universitari, master o percorsi post-diploma anche interamente o prevalentemente dedicati alla grafologia. Molto spesso questi ultimi sono inseriti in facoltà di psicologia, di scienze umane o giurisprudenza e rappresentano una soluzione ideale per avvicinarsi alla grafologia da un punto di vista teorico e interdisciplinare.
Soltanto al termine del corso di studi il futuro grafologo si sottopone, o può farlo, a esami teorico-pratici, e al superamento degli stessi acquisisce la possibilità di ottenere una certificazione di competenze, spesso rilasciata dalla stessa scuola o da enti accreditati. Tale certificazione, oggi, non è un albo ufficiale statale, esattamente perché la professione non ha titolo all’operatività in Italia in forma ordinistica. Ha valore professionale riconosciuto tuttavia, soprattutto quanto va corredata da una formazione seria e documentata, ma anche da un aggiornamento continuo.
Inoltre, per esercitare in modo professionale e trasparente, è fortemente consigliato e in certi casi richiesto dall’iscrizione a un’associazione professionale. Questi organismi svolgono un ruolo importante nel garantire la qualità del lavoro dei grafologi, ne tutelano la deontologia e offrono opportunità di formazione continua, convegni, aggiornamenti, confronti professionali.
Inoltre, essere iscritti a un’associazione riconosciuta è altro modo per trasmettere affidabilità e competenza a chi si rivolge al grafologo. In settori come la perizia grafica su testamenti, ad esempio, l’affidabilità della firma del professionista sarà cruciale. Insomma, diventare grafologo non vuol dire soltanto imparare a decifrare una scrittura, ma formarsi con rigore, acquisire una competenza che unisce conoscenze scientifiche e sensibilità umana e inserirsi in un contesto lavorativo in cui etica, scrupolosità e aggiornamento continuo siano onnipresenti.

Competenze e requisiti per un grafologo

Praticare la professione di grafologo non implica solo l’analisi di segni su un foglio, è un complesso di competenze personali, tecniche e relazionali. Ma prima di tutto, ci sono alcune qualità che interagiscono davvero in modo chiaro nella vita quotidiana di un esperto.
Per quanto riguarda il profilo professionale, il primo aspetto su cui si può soffermare è l’osservazione dei dettagli. Molto spesso, infatti, la grafologia si basa su elementi apparentemente secondari o comunque anche impercettibili a un osservatore non attento e non preparato: la pressione o meno del tratto grafico, la distanza tra una parola e l’altra, la velocità del tratto, eventuali esitazioni o accelerazioni presenti in un determinato punto della scrittura o persino il deterioramento della stessa.
Alla base di questa attenzione, c’è anche un’osservazione molto acuta e un approccio analitico. Il grafologo infatti, non si limita a descrivere la scrittura: deve interpretare, comprendere cosa ci sia dietro il gesto grafico, costruire un profilo che sia armonico e coerente, e che tenga nella giusta considerazione l’essere umano. Ecco, allora, che ci vuole molta pazienza, perché ogni caso richiede tempo, confronto, studio e verifica. E ci vuole anche, in certi casi, una buona sensibilità psicologica: il tratto grafico infatti può riflettere emozioni, conflitti, processi mentali, e talvolta addirittura sofferenze e fragilità.
Accanto a quella attenzione, osservazione e approccio analitico. Infatti il grafologo non si limita a descrivere la scrittura: deve interpretare, capire cosa c’è “dietro” il gesto grafico, costruire un profilo completo e coerente di tutta la persona. Quindi pazienza, perché ogni analisi richiede tempo, confronto, studio e verifiche incrociate; e anche una certa sensibilità psicologica, ricerca nei segni grafici di caratteristiche emotive, conflitti, stati d’animo, talvolta anche patologici.
Inoltre, il grafologo deve avere una naturale predisposizione all’ascolto. Che lavori in ambito orientativo, clinico, forense o professionale, ha spesso a che fare con persone che si mettono in gioco, che condividono aspetti delicati della propria vita o che sono coinvolte in situazioni sensibili. Come anche in ambito peritale una perizia su un testamento o una firma contestata. Serve quindi tatto, rispetto per il cliente e capacità di creare un clima di fiducia.
Infine, ma non di minore importanza, è richiesto un certo spirito critico e rigidità metodologica. La grafologia non dipende dall’intuizione o dall’impressione, ma piuttosto da un metodo di osservazione oggettiva. Il quale deve essere in costante collegamento con la teoria e ciò che si osserva. Il grafologo dovrebbe avere la capacità di valutare il proprio lavoro su basi obiettive. Il grafologo deve saper analizzare i propri risultati con lucidità, senza farsi condizionare da aspettative o pregiudizi.
In sintesi, quella del grafologo è una figura che unisce scienza e sensibilità, tecnica e intuizione e rigore. Non è solo un interprete della scrittura, ma un professionista capace di leggere tra le righe dell’identità personale, con rispetto, competenza e responsabilità.
Ambiti di lavoro per un grafologo
I grafologi possono prestare il proprio servizio in una pluralità di contesti professionali, in quanto le abilità sviluppate sono trasversali e generali. Pertanto, possono risultare utili non solo in contesto di problematicità o conflittualità, ma anche come strumento inserito in processi di sviluppo della personalità, di orientamento, di supporto all’educazione.
Il campo in cui la grafologia è maggiormente applicata è il forense. In questo ambito il grafologo lavora con vari professionisti legali: avvocati, notai, magistrati e consulenti tecnici, in quanto è chiamato sempre più spesso a comparire in giudizio quando bisogna verificare se una firma o uno scritto siano autografi o meno. I documenti da analizzare sono ad esempio testamenti olografi (come un testamento olografo senza data), contratti, assegni, lettere anonime e altro ancora. Il perito analizza e confronta scritture con metodo scientifico, valutando per iscritto se un documento sia autentico o dissimulato. Lo stesso si avvale dell’uso sempre più determinante di strumenti specifici per le rilevazioni. La perizia può avere un valore legale determinante, in sede di causa legale. Questo è il cuore della grafologia peritale.
In ambito aziendale, la grafologia inoltre viene impiegata nei processi di selezione e valutazione del personale. Alcune aziende, soprattutto in ambito in cui la variabile umana e relazionale è molto forte, richiedono la consulenza del grafologo per indagare eventuali aspetti caratteriali, attitudinali o comportamentali dei candidati. La scrittura può fornire indicazioni sul livello di affidabilità, la predisposizione al lavoro di gruppo, il grado di autonomia, la flessibilità, la gestione dello stress, l’autocontrollo, a o la predisposizione al ruolo di leader. Ovviamente la grafologia in questi casi non sostituisce gli altri strumenti di valutazione ma ne rappresenta un utile integrazione nel corso dei colloqui o nei percorsi di assesment.
Il grafologo può svolgere un ruolo nell’ambito scolastico e pedagogico. Collaborando con insegnanti, genitori e psicopedagogisti, può aiutare ad identificare segni precoci di difficoltà di apprendimento come difficoltà cognitive, disturbi dell’attenzione, blocchi emotivi o migliorare stili di apprendimento. Inoltre, la consulenza riguardante la scrittura degli studenti fornisce una visione differenziata di come un bambino o adolescente pensi e affronti le sfide scolastiche. Questo potrebbe essere particolarmente utile in casi individuali che riguardano il benessere dell’alunno.
Esistono poi dei grafologi che lavorano più sulla sfera caratteriale della scrittura di una persona, offrendo analisi di personalità individuali o di coppia e familiari. In tal caso, la scrittura stessa diventa uno strumento di introspezione e consapevolezza. Questo supporta la riflessione attorno a sé stessi, alla propria modalità di stare con gli altri e di interagire con sé stessi, ai propri punti di forza e di criticità. Alcuni professionisti, infatti, propongono percorsi di consulenza grafologica uniti ad altre forme di supporto come il counseling, la mediazione familiare, o il coaching.
Infine, in ambito clinico e neuropsicologico, la grafologia può adattarsi a contesti più specialistici nei quali fungere da possibile marker nella diagnosi precoce di disturbi cognitivi o neurologici. Infatti, i disturbi del gesto grafico possono essere i primi segnali di patologie come il morbo di Parkinson, l’Alzheimer e altre forme di decadimento. In questi casi in cui il grafologo può collaborare con psicologi, neurologi e terapisti contribuendo ad analizzare l’andamento del quadro clinico.
Per concludere, il grafologo si muove tra materie come: le scienze umane, la psicologia e osservazione comportamentale, e offre un contributo inedito e capace di essere collegato a tutte e tre queste discipline simultaneamente. La scrittura, che fa parte della routine quotidiana di ciascuno e rappresenta anche l’espressione del sé, diventa uno specchio della realtà del soggetto, e il professionista in questione un interprete della medesima dalle caratteristiche particolarmente raffinate e dalla sensibilità profonda.

Specializzazioni in grafologia

La grafologia è una disciplina articolata che si estende ben oltre un unico ambito di applicazione. Nel tempo, ha sviluppato diverse aree di interesse, ognuna focalizzata su contesti specifici. Le varie branche della grafologia rispondono a esigenze differenti, che spaziano dall’ambito giudiziario a quello educativo, aziendale e personale.
Una delle branche più note è la grafologia giudiziaria, anche detta forense. La quale si occupa della scrittura, ma in particolare lo fa al fine di verificare la sua autenticità. Il perito grafologo che lavora in ambito giuridico, svolge solitamente funzioni di consulenza in ambito civile o penale. Allo stesso modo, lo fa spesso se occorre fornire un aiuto a avvocati, notai, giudici o forze dell’ordine. analizzare manoscritti sospetti, confrontarli con scritture di provenienza certa e fornire un parere tecnico sull’eventuale autografia o apocrifia. Il suo lavoro può apparire un contributo determinante in casi in cui una causa riguardi testamenti, accordi, assegni, lettere anonime (come una perizia calligrafica processo penale). Questo è un ruolo che deve garantire un rigore metodologico oggettivo basandosi su degli standard riconosciuti a livello peritale.
Un’altra branca molto importante è la grafologia dell’età evolutiva, che studia soprattutto la scrittura del bambino e dell’adolescente. Questa disciplina è interconnessa con la pedagogia, psicologia evolutiva e osservazione clinica. Il grafologo evolutivo può quindi aiutare insegnanti, genitori e specialisti a individuare difficoltà grafo-motorie, disagi emotivi, disturbi dell’attenzione o apprendimento mediante l’osservazione delle caratteristiche del gesto grafico e come queste ultime evolvano nel tempo. In ambito scolastico, il grafologo può contribuire concretamente a personalizzare i percorsi educativi; in ambito clinico, invece, consente di individuare precocemente problemi neuropsicologici o comportamentali, rendendo di conseguenza più efficaci e tempestive le strategie d’intervento.
Infine c’è la grafologia professionale, che lega la scrittura all’ambito lavorativo. In questo caso, infatti, la scrittura viene analizzata esclusivamente alla ricerca di: potenziale, attitudini, predisposizioni e qualità facilmente trasferibili alla sfera lavorativa. L’analisi va anche ad esaminare la compatibilità con ruoli aziendali, ambienti e responsabilità. Anche in questo caso, l’analisi grafologica aiuta a capire se il soggetto abbia la motivazione necessaria per ricoprire un determinato ruolo, se sappia prendere decisioni adeguate, quanto sia flessibile e autonomo, quanto sia responsabile e, infine, quanto sia consono al team work. Ovviamente, la scrittura non preclude la necessità di un colloquio oppure test psicologici ma può rappresentare un elemento aggiuntivo e determinante in contesti aziendali molto complessi o di forte impatto relazionale.
Vi sono poi alcune aree di specializzazione, meno conosciute ma tuttavia in fase di sviluppo, come la grafoterapia, che propone terapie mirate utilizzando esercizi legate alla scrittura, oppure la grafologia relazionale, che tramite lo studio comparato delle scritture permette al grafologo di cogliere determinate dinamiche di coppia o famiglia.
Per concludere, la grafologia si presenta attualmente come una disciplina poliedrica, capace di seguire le esigenze di contesti molto differente tra loro, pur mantenendo al centro un medesimo elemento, ovvero l’analisi della scrittura.
Strumenti e tecniche usati dai grafologi
In definitiva, il lavoro del grafologo si avvale di strumenti semplici ma essenziali: microscopi elettronici, fotocamere, righelli, griglie millimetrate e software specializzati per l’analisi della scrittura. Grazie al loro utilizzo, infatti, ogni individuo può osservare in dettaglio ciascun tratto grafico: proporzioni, inclinazioni, pressione, micro variazioni dei tratti, ogni singolo aspetto che, senza strumenti appositi, potrebbe sfuggire.
In ogni caso, lo strumento più importante è l’occhio dell’esperto. Il grafologo analizza i parametri della scrittura valutando: pressione, modulazione della velocità di scrittura, ritmo e coerenza dell’insieme. Nessun aspetto viene valutato singolarmente, ma analizzato nel contesto generale del documento e comparato con altri campioni di sicura provenienza, per verificare l’eventuale autografia o apocrifia.
Gli stessi criteri di analisi si basano su metodologie consolidatissime all’interno della disciplina grafologica; le quali non variano significativamente neanche a seconda della “scuola”, per esempio francese, italiana o tedesca, che li elabora. Questo perché si fondano sempre su quella comune base di osservazione oggettiva e interpretazione esperta. Nel contesto lavorativo e forense, tali obblighi diventano ancora più rigorosi: ogni giudizio grafologico deve basarsi su confronti sistematici e oggettivabili, e conformarsi ai requisiti previsti dal vigente canone giuridico.

Come avviare la propria attività di grafologo

L’apertura della partita IVA è il primo passo a iniziare a lavorare come grafologo purché la professione venga svolta in modo regolare e autonomo. Anche un piccolo studio professionale al di là del mero domicilio del lavoratore può essere ottimale affinché il professionista possa ricevere i clienti, conservare i fascicoli.
Oltre a ciò è indispensabile lavorare alla costruzione di una solida rete di contatti e collaborazioni. Le principali opportunità lavorative per il grafologo, infatti, si concentrano spesso in contesti multidisciplinari. Studi legali richiedono perizie su firme e testamenti, scuole si avvalgono del grafologo per progetti educativi o per attività di orientamento scolastico, aziende manifestano l’interesse sull’opportunità di consulenze nell’ambito della selezione del personale. Infine, centri di formazione e di divulgazione culturale ospitano corsi o seminari dove la disciplina grafologica può essere inclusa tra le materie di approfondimento.
Altrettanto importante è la propria promozione personale. Un sito web ben fatto, professionale, sintetico e ben strutturato, ormai è indispensabile per descrivere chi siamo e cosa offriamo, la propria formazione e le specializzazioni. I canali social, se gestiti in maniera appropriata, permettono di interfacciarsi con un più ampio pubblico, condividere contenuti divulgativi e aggiornamenti professionali, e costruire una propria autorevolezza nel settore.
Infine, partecipare a convegni, corsi di aggiornamento, eventi formativi e fiere di settore è un’ottima occasione non solo per migliorare la propria competenza e rimanere allineati alle novità del settore, ma soprattutto per entrare in contatto con colleghi e possibili futuri clienti. Inoltre, si può anche partecipare a questo tipo di eventi in maniera attiva e mettersi in mostra con casi studio, articoli, workshop o anche semplicemente un intervento di divulgazione.
Risorse utili e corsi di aggiornamento
La formazione continua rappresenta un tassello essenziale per la preparazione di qualsiasi grafologo che intenda mantenere un elevato livello professionale, soprattutto riguardo alle novità del settore. E poiché la conoscenza è in costante evoluzione, la grafologia è sempre in divenire, ciò dunque richiede approfondimento delle tecniche di analisi, dei nuovi approcci interpretativi e delle integrazioni con altre discipline affini, come la psicologia, la pedagogia o le neuroscienze.
Numerose associazioni di grafologia nazionali ed internazionali tra le quali poter scegliere l’ambito formativo che meglio si adatta alle proprie esigenze. Parte dei corsi offerti comprende sessioni di aggiornamento professionale, workshop pratici, seminari a tema e laboratori intensivi. Queste opportunità permettono di raffinare le proprie capacità.
Convegni e congressi, organizzati da enti accademici o professionali, sono inoltre un’opportunità unica per venire in contatto con colleghi, esperti e studiosi del settore. Questi eventi favoriscono la discussione, stimolano la riflessione, incentivando l’apertura a nuove prospettive e un’ottica che promuova la crescita personale e professionale.
Non meno rilevante sono le risorse legate alla letteratura specialistica, che favoriscono la formazione permanente autonoma e flessibile. Letture di libri di settore, consultazione periodica di riviste scientifiche, ma anche e-learning con lezioni online tramite webinar e video-lezioni. Anche in tal caso, le nuove tecnologie possono aiutare le persone a studiare e aggiornarsi, conciliando l’apprendimento con le esigenze lavorative.
Investire nel proprio aggiornamento professionale, quindi, non è un dovere etico unicamente per garantire la qualità e l’affidabilità del proprio operato, bensì rappresenta un’opportunità di consolidare la propria autorevolezza, ampliare le competenze specialistiche in senso interdisciplinare e rispondere con efficacia alle richieste di un mercato sempre più esigente ed in continua evoluzione.

Faq
Dove lavora il grafologo?
Un grafologo lavora in diversi contesti come : tribunali (ad esempio come CTU grafologica), studi legali, istituti di credito, aziende e assicurazioni al fine di verificare l’autenticità di documenti e firme e di selezionare e orientare in campo professionale. La dott.ssa Marta Cappello, ad esempio, opera come perito grafologo forense, offrendo servizi di consulenza in ambito legale, giudiziario e aziendale.
Qual è il lavoro del grafologo?
Il lavoro del grafologo consiste nell’analisi della scrittura a mano per dedurre caratteristiche del soggetto scrivente in ambito di selezione e orientamento professionale e di identificare l’autore di uno scritto o la sua autenticità in campo legale e giudiziario. In ambito forense, un grafologo come la dott.ssa Marta Cappello esegue perizie grafologiche per supportare indagini legali e giudiziarie, autenticare documenti e risolvere controversie legali. Questo include anche valutazioni sulla perizia calligrafica attendibilità e l’analisi di un testamento olografo senza data.
Quanto costa un corso di grafologia?
Il costo di un corso di grafologia può variare in base alla durata e al livello di approfondimento. In generale i prezzi possono partire da qualche centinaio di euro per corsi introduttivi e a diverse migliaia per quelli completi e di approfondimento. Si consiglia di rivolgersi alle associazioni di grafologia per ottenere tutte le informazioni su costi e contenuti.
Perizia Calligrafica Processo, Verifica dell'Autenticità dei Documenti
Temppo di lettura 33,31 minuti
Introduzione alla Perizia Calligrafica nel Processo

La giustizia penale è un campo estremamente delicato, dove precisione e responsabilità sono fondamentali. Ogni piccolo dettaglio può contare molto per il verdetto finale, che porterebbe alla mare fatti oggettivi o mandare un innocente carcere per errore giudiziario. La base di ogni procedura e indagine giudiziaria sono raccolta e analisi delle singole prove, e considerato che la tecnologia offre un valido aiuto agli uffici
giudiziari o le forze di polizia per svolgere al meglio il proprio lavoro, in questo determinato ambito la perizia grafologica merita molta attenzione.
Questa tipologia di accertamento tecnico è indispensabile e viene utilizzato nel caso si renda necessario verificare l’autenticità di una determinata scrittura. Da una firma dubbia in calce a un contratto, a un testamento, fino a una dichiarazione contenuta in una lettera, fino ad arrivare alla lettera anonima. In tutti questi casi, l’attribuzione del all’autore materiale del testo può risultare cruciale al fine di costruire o confutare un impianto accusatorio.
L’analisi grafologica, pertanto, non si limita alla forma, analizza nel dettaglio la scrittura e va ad esplorare i movimenti esecutivi e gli schemi motori del soggetto scrivente.
In altre parole, va oltre l’aspetto esteriore della scrittura per indagare i complessi meccanismi neuromotori che ne determinano il gesto scritturale. Poiché, come è stato detto in precedenza ciascun individuo, infatti, scrive in modo unico. E anche se cerca di dissimulare, traccia tratti apparentemente diversi, ma per chi è competente in materia, risultano assimilabili, A tale fine, la perizia di un perito grafologo forense può essere decisiva per chiarire i dubbi e le ambiguità che emergono e contribuire, in modo scientifico e imparziale, all’indagine in sede processuale. Anche se il diffondersi della digitalizzazione dei documenti ha reso la pratica della scrittura a mano meno diffusa. Tuttavia quest’ultima non perde il proprio valore periziale, soprattutto in un ambito forense dove la scrittura autografa gode di un’importanza più che rilevante.
Pertanto in un’epoca caratterizzata dalla crescente digitalizzazione tutto ciò che ruota attorno alla gestione documentale, è indubbio che scrivere su carta in molti ambiti stia diventando una pratica desueta. Questo, però, non toglie valore alla perizia grafologica, frequentemente determinante e rilevante nei procedimenti giudiziari, soprattutto penali: che si tratti del caso mediatico o di una semplice querela, la possibilità di dimostrare con certezza scientifica o negare la riconducibilità di una determinata scrittura può cambiare le sorti di un’intera causa.
La perizia grafologica rappresenta uno degli strumenti più utili e frequentemente impiegati nel processo penale, soprattutto nei casi in cui vi sia la necessità di accertare l’autenticità di una firma, una scrittura o un’intera documentazione manoscritta. Questo tipo di analisi, affidata a un perito esperto in grafologia forense, può fornire elementi tecnici rilevanti per l’accertamento, contribuendo a chiarire dubbi su documenti contesi o sospettati di falsificazione.
Tuttavia, è importante sottolineare che la perizia grafologica non ha valore vincolante per il giudice.
È sottoposta al principio della libera valutazione del giudice, sancito dall’articolo 192, comma 1, del Codice di Procedura Penale, secondo cui “Il giudice valuta la prova secondo il suo prudente apprezzamento”. Ciò significa che, anche di fronte a una relazione peritale che esprima conclusioni chiare e tecnicamente fondate, il giudice non è tenuto ad accoglierle automaticamente, ma può decidere in senso contrario, purché motivi adeguatamente la propria scelta, come previsto dall’art. 125, comma 3, c.p.p.
Questa discrezionalità trova fondamento in un principio tradizionale del diritto processuale: il giudice è “Peritus peritorum”, cioè l’esperto tra gli esperti, ed è chiamato a valutare complessivamente tutti gli elementi del processo, inclusi quelli tecnici, senza esserne vincolato.
Tuttavia, proprio per la sua natura oggettiva, una perizia grafologica ben condotta, redatta secondo criteri scientifici, con metodo trasparente e nel rispetto del contraddittorio tra le parti (come previsto dall’art. 230 c.p.p.), può acquisire un peso probatorio significativo.
In particolare, la perizia grafologica assume rilievo nei casi in cui la scrittura contestata rappresenta l’unico o il principale elemento di prova: si pensi a una confessione firmata, a un testamento olografo o a una lettera anonima a contenuto minatorio o diffamatorio. In questi casi, l’affidabilità del parere tecnico è cruciale, e una relazione peritale dettagliata, eventualmente corroborata da consulenze di parte convergenti o da altri riscontri oggettivi, può contribuire in modo determinante all’accertamento dei fatti e all’individuazione dell’autore del reato.
D’altro canto, una perizia mal condotta, lacunosa o priva di rigore scientifico, può essere facilmente contestata dai consulenti tecnici di parte (CTP), perdendo così la propria efficacia persuasiva.
Questo evidenzia l’importanza della competenza del perito, della chiarezza dell’elaborato peritale e del rispetto delle regole formali previste dagli articoli 220-228 del c.p.p., che disciplinano l’incarico peritale, i doveri del perito e la relazione scritta.
In conclusione, pur non essendo una prova “Assoluta”, la perizia grafologica, quando svolta con precisione, metodo e imparzialità, rappresenta uno strumento tecnico fondamentale nel processo penale. Integrata con altri elementi probatori, e valutata secondo i principi di legalità e garanzia previsti dalla legge, può diventare un mezzo decisivo per la formazione del libero convincimento del giudice, contribuendo a un processo equo e fondato sulla verità. 1
1 Protocollo Operativo in Perizia Grafologica A. Bravo, Ed. Studio Grafologico Bravo
Definizione di Perizia Calligrafica
La perizia grafologica è una procedura tecnico forense la cui funzione è quella di stabilire l’autore
di una determinata scrittura, tramite un confronto tra il documento da verificare e campioni di
scrittura di sicura provenienza. La grafologia forense si basa su principi scientifici ben precisi che
derivano da una conoscenza maturata grazie all’esperienza del gesto grafico nel campo della
scrittura. Attraverso l’uso di strumenti ottici e metodi analitici codificati, lo specialista osserva ed
esamina ogni tipo di dettaglio contenuto nella grafia: spazialità, forza e direzione del tracciato sul
supporto cartaceo, inclinazione delle lettere, forma del tratto; inclinazione, velocità, ritmo ecc….
Diversamente dalla grafologia classica, il cui scopo è capire la personalità di un individuo
attraverso il tratto scritturale, la perizia grafologica ha lo scopo esclusivo d’identificare. Non
considera la caratterialità del soggetto, né la finalità creativa del gesto grafico, ma solo elementi
oggettivi, misurabili e ripetibili. La perizia grafologica viene dunque concepita come autentica
analisi forense, utilizzata non per rispondere a domande di significato, ma per stabilire se esista
compatibilità tra uno scritto in particolare e il suo possibile autore.
L’obiettivo principale, dunque, è quello di poter stabilire, con un elevato grado di probabilità, se uno
scritto, che si tratti di una firma, di una nota, o di un testo qualsiasi, sia stato effettivamente vergato
da quella specifica persona. Questa valutazione si fonda sull’esame comparativo e minuzioso in
cui nulla viene lasciato al caso. Si studia in particolare la variabilità grafica, le deviazioni, le micro-
variazioni. Caratteristiche che hanno un ruolo chiave nella perizia calligrafica nei contesti giudiziari
civili e penali, per poter valutare in modo oggettivo e rigoroso una scrittura.

L’Importanza della Perizia calligrafica nel Processo Civile
Nel contesto del processo civile, la perizia grafologica è uno strumento tecnico fondamentale, utilizzato nei casi in cui sorge una controversia sull’autenticità di una scrittura o di una firma. Si pensi, ad esempio, a un testamento olografo oggetto di contestazione, a un contratto di compravendita firmato da una delle parti, o ancora a una cambiale o a un assegno. In tutte queste situazioni, stabilire con certezza se una determinata grafia appartenga effettivamente alla persona indicata può risultare decisivo per la risoluzione della causa.
Per questo motivo, il giudice, ai sensi dell’art. 61 del Codice di Procedura Civile, può disporre una consulenza tecnica, nominando un consulente tecnico d’ufficio (CTU grafologica), esperto in grafologia forense, al quale viene affidato il compito di svolgere accertamenti approfonditi e redigere una
relazione tecnica che possa orientare la decisione giudiziale.
Il CTU non è una figura improvvisata: deve possedere una solida preparazione grafologica, ma anche una conoscenza adeguata delle norme giuridiche e procedurali, perché errori formali o metodologici possono compromettere la validità dell’elaborato e, in alcuni casi, esporlo a
responsabilità professionali (civili o disciplinari).
Dopo la nomina, il consulente deve accettare formalmente l’incarico e può astenersi o essere ricusato in presenza di situazioni di incompatibilità (ad esempio legami personali o professionali con una delle parti), secondo quanto previsto dagli articoli 63 e 64 c.p.c.. Una volta accettato l’incarico, è tenuto a prestare giuramento, impegnandosi a svolgere il proprio compito con onestà, diligenza e imparzialità (art. 193 c.p.c.), con l’unico obiettivo di far emergere l’oggettività dei fatti.
Il lavoro del CTU si concretizza nella redazione di una relazione tecnica scritta, in cui egli espone le operazioni svolte, i documenti analizzati, il metodo seguito, e le conclusioni tratte. La relazione, che va depositata entro il termine indicato dal giudice, deve essere chiara, coerente, ben argomentata e priva di vizi procedurali, per poter essere ritenuta attendibile e utile in sede decisionale.
Oltre al consulente del giudice, ciascuna parte ha il diritto di nominare un proprio consulente tecnico di parte (CTP), in base all’art. 201 c.p.c. Il CTP partecipa alle operazioni peritali, osserva, formula osservazioni, e può anche redigere le proprie osservazioni. A differenza del CTU, il consulente di parte non deve essere neutrale, ma rappresenta e tutela la posizione della parte che lo ha nominato, pur nel rispetto delle regole del procedimento e della deontologia professionale.
Un aspetto molto rilevante in sede civile è quello legato alla scrittura privata: un documento sottoscritto da una o più parti, la cui efficacia è subordinata all’autenticità della firma. Ai sensi dell’art. 2702 del Codice Civile, “la scrittura privata fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza delle dichiarazioni da chi l’ha sottoscritta, se colui contro il quale è prodotta ne riconosce la sottoscrizione”. Se una parte intende contestare l’autenticità della propria firma, deve disconoscerla formalmente, come stabilito dall’art. 214 c.p.c., ossia dichiarare espressamente che non è sua, alla prima udienza utile, altrimenti la firma si considera tacitamente riconosciuta (art. 215, comma 2, c.p.c.), e non potrà più essere messa in discussione, salvo querela di falso.
In caso di disconoscimento, il giudice può disporre un accertamento tecnico per verificare l’autenticità della firma, dando così incarico al CTU di eseguire l’analisi grafologica. Quest’ultimo procederà alla comparazione tra la firma contestata e scritture di sicura provenienza attribuibili alla
parte, avvalendosi di strumenti scientifici e criteri scientificamente riconosciuti, al fine di giungere a una conclusione obiettiva e attendibile. 2
2 Protocollo Operativo in Perizia Grafologica A. Bravo, Ed. Studio Grafologico Bravo
Procedura per Richiedere una Perizia Calligrafica
La perizia è uno degli strumenti fondamentali del processo, che il giudice o le parti utilizzano per
acquisire conoscenze tecniche o scientifiche che non detengono direttamente. La perizia viene
disposta d’ufficio dal giudice ogniqualvolta questi ritenga di dovere avvalersi dell’ausilio di un
esperto per acquisire una migliore conoscenza in merito a fatti di natura tecnica rilevanti ai fini
della decisione. Tuttavia, essa può essere richiesta dal pubblico ministero, in particolare nel
processo penale, nonché essere proposta dalle parti sia in ambito civile che penale.
In genere, quando è disposta la perizia il giudice nomina un perito d’ufficio, figura imparziale e
competente nella materia oggetto dell’accertamento. Egli viene scelto da un albo apposito dei
consulenti tecnici del tribunale oppure, in mancanza, tra persone con particolare competenza
tecnica, che non sono iscritte.
Allo stesso tempo, le parti hanno il diritto di far intervenire il proprio consulente tecnico di parte. Il
CTP svolge una duplice funzione: da un lato, partecipa alle operazioni peritali, vigilando su
congruità e imparzialità del CTP giudiziale; dall’altro, scrive osservazioni, controrelazioni o
integrazioni con le quali redige una replica analitica o più specifica rispetto a quella del perito. Con
ciò, il contraddittorio è garantito anche in termini tecnico-scientifici.
In ogni caso, durante le operazioni peritali, è necessaria la presenza di tutte le parti, pronte a
partecipare attivamente, a sollevare eccezioni o domande al perito, oppure a consegnargli
documenti o atti utili. Al termine della stessa, il perito d’ufficio redige una relazione scritta che viene
depositata agli atti del processo e su cui il giudice o le parti possono discutere, criticare o chiedere
chiarimenti.
In conclusione, la perizia, sebbene non vincolante per il giudice nella decisione finale, riveste
frequentemente un ruolo di rilievo, soprattutto quando verte su materie complesse quali la
medicina, la valutazione immobiliare, la dinamica dei sinistri, l’analisi di bilanci o sistemi informatici
e così via. La perizia, come si è detto, costituisce un ausilio alla qualità e all’equità della decisione
giuridica, poiché compie un’attività di integrazione colmando il tradizionale dislivello culturale tra
diritto ed altri saperi rilevanti ai fini del processo.

Metodologia della Perizia Calligrafica

La procedura per l’accertamento grafico, spesso richiesta nei casi di presunta falsificazione di
firme o documenti manoscritti, segue una serie di passaggi rigorosi e metodici, che mirano a
garantire la massima oggettività e attendibilità del risultato. Questo tipo di accertamento viene
generalmente affidato a un perito grafologo nominato dal giudice, il quale opera seguendo criteri
tecnico-scientifici riconosciuti.
Il primo passo fondamentale è rappresentato dalla raccolta del materiale comparativo, cioè gli
elementi sui quali l’analisi verrà svolta. Si reperisce da una parte il documento contestato, cioè la
scrittura sospettata di falsa attribuzione; dall’altra parte bisognerà rintracciare scritture sicuramente
attribuibili alla persona di riferimento, il cosiddetto scritto comparativo, che dovrà offrire un termine
di paragone. Il materiale in esame deve essere prodotto nello stesso tempo della scrittura
comparativa, possedere le stesse caratteristiche principali.
Una volta in possesso della documentazione necessaria, il perito può dare inizio all’effettiva analisi
tecnica. Anche in questo caso numerosi aspetti della grafia, uno per uno, possono fornire utili
indicazioni sulla persona autrice del testo. Si osserva l’inclinazione delle lettere, la pressione sul
supporto fisico, la regolarità e la continuità del tratto, la forma e la proporzione delle singole lettere
che compongono le parole e, infine, i tratti individualizzanti, elementi formali e stilistici caratteristici
della grafia di un individuo, difficilmente imitabili.
Dopodiché, il perito passa alla fase del confronto diretto. Ovvero, pone direttamente a confronto il
documento in verifica con gli scritti di provenienza certa, alla ricerca di analogie oppure di
discordanze. Si precisa che il confronto grafico non viene mai fatto su un solo elemento. Anche in
questo caso, infatti, l’obiettivo del perito è evitare giudizi affrettati e personali. E fare una
valutazione complessiva degli elementi della scrittura in esame.
Infine, il perito redige una relazione tecnica dettagliata, che espone con chiarezza il metodo
seguito, gli elementi riscontrati e le conclusioni tratte. Tali conclusioni possono essere di diverso
tipo: si può arrivare ad attribuire con un buon grado di certezza la scrittura a un determinato
soggetto, si può escludere con certezza la possibilità che questa sia stata eseguita. In alcuni casi,
quando gli elementi non sono sufficienti o le scritture troppo disomogenee, il perito può anche
formulare un giudizio sospensivo o di probabilità, indicando che non è possibile esprimere una
conclusione definitiva.
Tutto l’iter procedurale è sottoposto al principio del contraddittorio: le parti e i rispettivi consulenti
tecnici (CTP) possono assistere alle operazioni peritali, sollevare eccezioni, controparti, reperire
altri documenti e presentare le proprie controdeduzioni. Questo garantisce un’adeguata
trasparenza e imparzialità, due elementi essenziali in un’indagine che può avere un peso
essenziale per l’esito della causa.
Valore Probatorio della Perizia Calligrafica
La perizia calligrafica è una degli strumenti più utili e più spesso impiegati nell’ambito del processo
penale. In particolare, quando si tratti di accertare l’autenticità di una firma, di una scrittura nonché
di una intera documentazione manoscritta. Grazie all’analisi svolta da un perito esperto in
grafologia forense è possibile acquisire un insieme di elementi su base tecnica e logicamente validi
per stabilire un’oggettiva verità. Va comunque puntualizzato che la perizia calligrafica non fornisce
al giudice una soluzione vincolante, bensì uno strumento di prova libero apprezzamento e
valutazione, come tutti gli altri elementi dell’inchiesta.
In pratica, questo significa che, anche se la relazione del perito d’ufficio è chiara e fondata, il
giudice non è tenuto a recepirla passivamente: può anche decidere in senso opposto, purché
motivi adeguatamente la propria scelta. Questa discrezionalità deriva da uno dei principi
fondamentali del processo penale. Il giudice è “Peritus peritorum”, ossia l’esperto tra gli esperti e
deve avere la possibilità di considerare tutti i contributi, inclusi quelli tecnici, alla luce dell’intero
procedimento.
Eppure, proprio per le sue caratteristiche scientifiche ed oggettive, una perizia grafologica ben
condotta non può che avere un valore intrinseco di prova. In condizioni rigorose, effettuate
secondo criteri attendibili e trasparenti, la relazione del perito o dell’esperto può contribuire ad
alimentare il quadro accusatorio o difensivo, come strumento d’indagine o a conferma di altri
elementi disponibili, quali l’indagine tecnica, la prova testimoniale documentale o direttiva.

Formazione e Qualifiche del Perito Calligrafico

In definitiva, il perito calligrafo, o perito grafologo forense, è una figura altamente specializzata e che ricopre un ruolo chiave in diversi procedimenti giudiziari, sia civili che penali. La sua funzione, dunque, è qualcosa di molto complesso e non si limita al mero confronto visuale di scritture. Per questo motivo, richiede una preparazione tecnica, scientifica e metodologica molto estesa: ad esempio, il “saper leggere” uno scritto o riconoscere uno stile grafico non è affatto sufficiente per agire in ambito forense. Il perito deve poter effettuare un’analisi rigorosa del gesto grafico considerando numerosi fattori che possono modulare la scrittura in ogni momento.
Infatti, la scrittura non è solo un tratto grafico visibile. Essa è espressione di uno schema motorio complesso, determinato da variabili come l’età, lo stato di salute, la condizione emotiva, l’ambiente, il dispositivo su cui si scrive e persino l’avvenenza. Il perito dovrà riconoscere tutte queste componenti e a interpretarle, discriminando ad esempio tra alterazioni spontanee e forzate, tra scritture autografe ed apocrife, tra variabilità fisiologica e artificio frutto di dissimulazione. Questo aspetto è strettamente legato alla psicologia della scrittura.
In Italia, non ci si riferisce ad un albo unico e ufficiale dei periti grafologi, ma di diversi albi settoriali
regionali. Questo significa che è ancora più importante assicurarsi che il perito con cui si intende
collaborare abbia seguito un percorso formativo di qualità e tracciabile. Tuttavia, ci sono percorsi
formativi riconosciuti e certificati per diventare professionisti in questo settore. Uno di questi
percorsi noto è la norma UNI 11822:2021 3 , ossia il requisito relativo all’attività professionale del
grafologo forense, che stabilisce gli standard minimi in termini di competenze, conoscenze, abilità
e responsabilità.
Il percorso formativo di chi intende esercitare la professione seriamente non può prescindere dal
dover approfondire una vasta gamma di discipline: la grafologia, la psicologia, le neuroscienze e
fisiologia del movimento, il diritto processuale, nonché tecniche di perizia e la formazione con
esperienza diretta sul campo. Analisi di casi reali, analisi delle relazioni tecniche, confronto di
pareri con altri esperti.
È importante notare che l’analisi grafica richiede un continuo aggiornamento e apprendimento in
quanto molte tecniche e strumenti utilizzati per analisi si sono evoluti nel tempo. L’avvento del
software di analisi grafica online, dei programmi di analisi e delle tecnologie di analisi grafica di
base ha apportato ulteriori modifiche. Questi cambiamenti significano che un perito deve
partecipare a seminari, workshop, convegni per rimanere aggiornato sulla sua pratica
professionale.
In ultimo, non va dimenticato l’aspetto etico: il perito grafologo, infatti, opera spesso in situazioni
delicate, in cui le sue valutazioni possono influenzare l’andamento di un processo. È quindi
indispensabile che egli mantenga indipendenza, imparzialità e rigore metodologico, redigendo
relazioni tecniche chiare, ben documentate e coerenti con le evidenze raccolte.
3 Come definito dalla UNI 11822:2021, l’Esperto in Grafologia Forense è un criminalista che si occupa di verificare la paternità di uno scritto ignoto
mediante la comparazione di scritture note, ovvero accertare il falso documentale, nel rispetto dei protocolli e delle best practices. Da sito AICQ
SICEV.
Casi di Studio e Esempi Pratici
Uno dei capisaldi dell’attività del perito calligrafo è senza dubbio costituito dai procedimenti legati alla validità dei testamenti: in particolare, è la perizia calligrafica a trovare una delle sue massime applicazioni nel contesto del testamento olografo, ossia del testamento completamente scritto di pugno dal testatore stesso. Si tratta di una forma testamentaria apparentemente molto diretta e semplice. Ciò nondimeno, spesso si rivelata al centro di importanti e lunghe controversie giudiziarie: tutto ciò accade quando in gioco c’è l’autografia della scrittura o la legittimità della firma. Infatti, spesso si giungono a distinguere casi in cui l’erede dichiari che è un falso, sostanzialmente che il testatore non lo ha scritto con le proprie mani. Precisamente in tale casistica entra in azione il perito grafologo, il quale è chiamato ad accertare se quel determinato
documento è stato redatto dal testatore, tramite l’analisi dettagliata della scrittura e della firma.
Ma non è solo la scrittura di un testamento a essere disciplinata da queste tecniche. La perizia grafologica è molto spesso applicata anche in campo contrattuale. Nel caso si debba stabilire l’autenticità delle firme apposte su contratti di compravendita, fidejussioni, assegni bancari,
deleghe, cambiali e documenti firmati aventi valore economico-giuridico. Nella maggior parte dei casi l’atto su cui viene apposta la firma è di notevole importanza. E solitamente una scrittura posta da altri soggetti comporta gravi danni economici e penali. Il giudice quindi necessita della relazione tecnica per valutare la causa con certezza dei fatti.
Altro campo particolarmente delicato è quello delle lettere anonime, spesso redatte con lo scopo di minaccia, calunnia o diffamazione. Anche in questo caso, la figura del mittente anonimo rende difficile l’individuazione dell’autore, ma un’accurata analisi grafica del testo, specie se confrontata con scritture certe dei sospettati, può altresì fornire indizi decisivi. Il perito non si limita, infatti a valutare gli aspetti grafici e formali del testo, osserva la grafia, la modalità espressiva, la pressione, l’andamento del tratto, e quanti altri elementi individualizzanti permettono al perito di scoprire queste “Firme” che, troppo spesso, tradiscono il reale autore del messaggio, persino quando vengono usati mezzi per coprire la scrittura dell’effettivo autore.
Indubbiamente più complessa e delicata è la situazione in cui il materiale con il quale il perito è chiamato a confrontarsi è costituito da fotocopie o scansioni di un documento oggetto di verifica. In tali circostanze, infatti, il lavoro del perito è reso più complesso dalla mancanza di una serie di informazioni quali: la pressione esercitata sulla carta, la presenza o meno di interventi sul supporto cartaceo e le microvariazioni del tratto. Fino alle diverse caratteristiche legate al supporto fisico, come il tipo di carta, l’inchiostro ecc…
Nonostante la carenza di tutti questi elementi, il tecnico, è comunque in grado di effettuare un’analisi morfologica e comparativa. morfologica, ovvero di ricostruzione del tracciato in analisi.
Ad esempio anche le proporzioni delle lettere, l’inclinazione e la fluidità del gesto grafico. In ogni caso, bisognerà specificare che si sta svolgendo un’analisi su copia, e si giungerà a conclusioni molto più “Caute” che dovranno essere supportate da altri elementi.
In ogni scenario, la perizia grafologica resta uno strumento tecnico insostituibile per chiarire dubbi sull’autenticità della scrittura, contribuendo in modo determinante all’accertamento della verità oggettiva, sempre nel rispetto del contraddittorio e delle garanzie processuali.
Norme Deontologiche e Responsabilità del Perito
Il lavoro del perito grafologo è non solo tecnico, ma anche di responsabilità. Infatti le sue conclusioni delle perizie spesso influenzano l’esito di un procedimento giudiziario. In molti casi, è il perito grafologo che incaricato di stabilire se un determinato documento sia stato scritto da una persona, chi sia l’autore della lettera minatoria, se sia in realtà autore della firma apposta su un documento bancario. Una valutazione inesatta, difetti metodologici, scarsa imparzialità possono avere conseguenze negative sul procedimento giudiziario ed anche su un piano etico.
Per queste ragioni, il perito grafologo deve sempre lavorare con grande correttezza, imparzialità e scientificità. Deve essere consapevole che non è una semplice analisi tecnica che sta svolgendo, ma un contributo all’iter processuale che sarà valutato e scrutinato dai giudici, dagli avvocati, dalle parti in causa. L’ imparzialità è uno dei principi cardine dell’attività peritale. Anche se il perito è nominato d’ufficio o è stato scelto da una delle parti, non deve farsi condizionare da interessi personali, pressioni sia economiche che morali. La valutazione del perito dovrà essere basata solo su dati oggettivi e verificabili ed il suo metodo chiaro e trasparente.
Un altro aspetto essenziale è il rispetto della riservatezza. Il perito ha accesso a documenti sensibili, informazioni personali, contenuti privati, e deve trattare tutto il materiale con massima discrezione, evitando qualsiasi divulgazione impropria, e mantenendo la massima confidenzialità anche dopo la conclusione del procedimento in essere.
Al fine di garantire la correttezza e la qualità professionale, esistono codici deontologici specifici che disciplinano il comportamento del perito grafico forense perizie. Questi codici disciplinano le norme di condotta relative all’obbligo di formazione e aggiornamento, alla trasparenza nei rapporti con le parti, al rispetto dei tempi processuali. In tal senso, diverse organizzazioni professionali, come l’AGI Associazione Grafologi Italiani o AGP Associazione Grafologi Professionisti, promuovono la formazione etica e tecnica dei propri iscritti, fornendo loro strumenti di vigilanza e autodisciplina.
In ultima analisi, il perito è tenuto a un esame incrociato, ovvero a dover difendere e sostenere le proprie conclusioni, anche contro le osservazioni delle parti o del giudice. Questo aspetto richiede serenità, determinazione e, soprattutto, onestà intellettuale, ovvero la capacità di riuscire ad esprimere sempre e comunque proprie conclusioni, anche nel momento in cui emergano elementi che mettano in discussione i propri giudizi provvisori. In definitiva, il grafologo non può prescindere
da un codice etico, giacché il suo lavoro è un insieme di tecnica, etica e diritto. Solo attraverso tale disciplina che il suo lavoro potrà essere un vero e proprio asset a livello giuridico a tutti gli effetti.

Associazioni Professionali e Risorse Utili

I periti calligrafi possono anche contare su diverse associazioni professionali che rappresentano un riferimento stabile per la promozione di un percorso professionale virtuoso, della formazione e
dell’impostazione di elevati standard qualitativi nell’applicazione scientifica della disciplina. Le principali realtà esistenti in Italia sono:
L’Associazione Grafologi Professionisti (AGP), che promuove la valorizzazione della figura del grafologo professionista, anche in ambito giudiziario. L’AGP si occupa di accreditare i propri iscritti secondo criteri di formazione, esperienza e deontologia, offrendo anche eventi formativi, seminari specialistici e pubblicazioni di settore.
L’Associazione Grafologica Italiana (AGI) è una delle realtà più storiche e autorevoli nel panorama grafologico italiano. Oltre a promuovere la formazione scientifica dei grafologi, l’AGI cura la diffusione della cultura grafologica attraverso convegni, riviste, corsi e certificazioni. Al suo interno opera una sezione forense, dedicata espressamente alla grafologia giudiziaria, che rappresenta un punto di incontro tra teoria, pratica e aggiornamento normativo.
Il Coordinamento Nazionale Periti ed Esperti Forensi (CONPEF), invece, si rivolge a una platea più ampia di esperti e periti in diverse discipline tecniche, tra cui anche i grafologi forensi. Il CONPEF svolge una funzione importante di tutela della professione peritale, promuovendo la formazione multidisciplinare, la trasparenza professionale e il rispetto delle regole deontologiche. Fornisce inoltre un registro consultabile da parte di magistrati, avvocati e privati cittadini in cerca di professionisti qualificati per incarichi tecnici.
Tutte queste associazioni costituiscono quindi un importante risorsa nella pratica professionale, sia per la struttura dei percorsi formativi, sia per le occasioni di confronto e scambio tra colleghi, sia per gli strumenti messi a disposizione dei propri iscritti per aggiornarsi e affrontare le nuove sfide alle quali la professione dovrà confrontarsi, come: evoluzione tecnologica, nuove normative ecc…
Inoltre, per i cittadini e i professionisti che necessitino di supporto da parte di un perito, le associazioni di riferimento rappresentano un canale attraverso il quale scegliere con sicurezza un esperto qualificato, regolarmente aggiornato e sempre in linea con una formazione certificata e un preciso codice etico.
Data la delicatezza della materia e l’importanza del ruolo del professionista, l’appartenenza a un’associazione affermata non è soltanto un valore aggiunto, ma rappresenta anche una patente di serietà ed affidabilità. Nonché di continuo aggiornamento e massimo rispetto delle linee guida deontologiche.
Faq
Come si svolge una perizia calligrafica?
La perizia calligrafica prevede un rigido protocollo di analisi per giungere ad un giudizio con il massimo grado di certezza possibile. Partendo dall’esame del documento in verifica si raccolgono tutte le informazioni che lo caratterizzano , attraverso esami visivi, digitali, e tecnici. Successivamente viene raccolto il materiale autografo più idoneo al confornto (coevità, omogeneità della forma, numero sufficiente, origine certa, ecc).
In base alle esigenze del committente vengono redatti diverse tipologie di perizia: parere verbale, parere sintetico, parere motivato scritto, relazione tecnica dettagliata. La Dott.ssa Marta Cappello è esperta in questo tipo di analisi e fornisce perizie accurate e professionali.
Che valore ha una perizia calligrafica?
Una perizia calligrafica ha un valore significativo in ambito legale e giudiziario, poiché offre un’analisi scientifica dell’autenticità delle firme e della scrittura su documenti contestati. Una perizia eseguita da un esperto qualificato, come la Dott.ssa Marta Cappello, iscritta all’Albo dei Periti e dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano, può essere determinante per risolvere controversie legali, autenticare documenti e prevenire frodi. La perizia può essere utilizzata come prova in tribunale e ha un alto grado di credibilità.
Chi fa perizie calligrafiche?
Le perizie calligrafiche sono effettuate da periti grafologi forensi, professionisti specializzati nell’analisi della scrittura. Questi esperti hanno una formazione specifica in grafologia e spesso sono iscritti a registri professionali e associazioni riconosciute. La Dott.ssa Marta Cappello, è iscritta all’Albo dei Periti e dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano e alle Associazioni di categoria da oltre vent’anni, e offre servizi di perizia calligrafica per supportare indagini legali e giudiziarie.
Psicologia della Scrittura per Analisi Comportamentale
Tempo di lettura 27,45 minuti
Introduzione alla Grafologia
La scrittura è uno dei modi più complessi e affascinanti attraverso il quale la nostra mente riesce a comunicare con il mondo. Non è solo un mezzo per scambiare informazioni o pensieri tra una persona e l’altra, bensì un linguaggio non verbale del corpo abbastanza caratteristico, visto che si manifesta per mezzo della mano, ma il suo sviluppo parte dal cervello. Ogni particolare gesto grafico, ogni forma, spazio o pressione del tratto contiene un input preciso del cervello. Inoltre, è un’impronta del nostro carattere, che si imprime in modo involontario sul supporto cartaceo.
Pertanto la scrittura esprime i propri elementi identitari. Riflette le emozioni, i vissuti, le abitudini, persino i conflitti interiori del soggetto scrivente. È una fotografia in movimento della nostra personalità: in ogni momento essa, cioè noi, siamo sempre diversi, e la scrittura risente di ciò. Ecco perché due persone non scriveranno mai in modo identico, neanche se cercano di imitarsi: ogni testo è come un’impronta digitale, individuale e irripetibile.
In quest’ambito si colloca la psicologia della scrittura, ovvero la grafologia, una disciplina che si occupa di analizzare il rapporto tra il gesto grafico e le caratteristiche psicologiche e caratteriali della persona. Infatti, dall’aspetto delle singole lettere, al loro inserimento nello spazio, dalla pressione esercitata al ritmo di scrittura è possibile trarre indicazioni sulla struttura del carattere, sulle condizioni emotive e persino sull’equilibrio psicofisico in quel determinato momento della persona.
Infatti, l’interesse per la grafologia è sorto sulla base del fatto ovvio che il modo in cui scriviamo è influenzato dal nostro stesso sistema nervoso, dalla psiche e dall’esperienza di vita. Tutto ciò che il soggetto scrive non può essere casuale. Senza esagerare, la scrittura è un riflesso della totalità del soggetto. Gli scopi e le tattiche dei grafologi sono molto diversi. Questi includono: la valutazione grafologica delle risorse personali; l’adattamento professionale, analisi della compatibilità relazionale, scienza forense, medicina legale, orientamento professionale e altri.
Studiare la scrittura significa, dunque, esplorare un territorio intimo e affascinante, dove mente e corpo si incontrano in un gesto tanto semplice quanto rivelatore. Per approfondire questi temi, puoi consultare la pagina grafologia blog o cercare al suo interno grafologia esempi di analisi.

Psicologia della Scrittura ed Analisi Comportamentale

Una delle massime della psicologia sulla scrittura è intrinseca a un principio fondamentale e affascinante: la grafia non è soltanto atto di trasferimento attuato come conseguenza di un automatismo appreso, ma piuttosto un’estensione della motricità del pensiero. Scrivere è una funzione che viene svolta, in primo luogo, da alcune aree cerebrali, che il sistema nervoso e l’apparato motorio trasformano simbolo e infine anche dall’emotività e la motricità non direttamente controllabile della persona. Scrivere, dunque, non significa solo la traduzione di simboli su carta. È, invece, un’azione motoria programmata ed in parte automatizzata che viene eseguita.
Le variazioni individuali dipendono da moltissimi fattori: dallo stato d’animo, dalle routine o dalle abitudini ormai automatiche, dall’umore, dalla condizione psicofisica, dalla personalità nel suo insieme. La scrittura si trasforma in specie di specchio comportamentale, dove si riflettono le paure, le insicurezze, le rigidità, l’apertura mentale, la necessità di controllo ecc…
Quello che rende ancora più interessante tutto questo processo è che la maggior parte dei movimenti si manifesta in modo del tutto inconscio: ciò significa che nessuno decide volontariamente di scrivere in un modo o in un altro per raffigurare sé stesso, ed è proprio questo l’elemento in grado di dare un valore ulteriore dal punto di vista psicologico all’osservazione grafologica.
L’attenta osservazione e l’approfondita analisi dei gesti grafici, come la pressione esercitata sul foglio, la rapidità nella scrittura, la pendenza della scrittura, l’utilizzo o meno di spazi, permettono di esplorare aree profonde della personalità umana; infatti, porre attenzione a questi aspetti consente di accedere ad elementi psicologici che l’individuo non percepisce, o di cui non conosce la consapevolezza. Ad esempio, ci si può rendere conto del paradigma relazionale che la persona in questione mette in atto con altri individui, della sua adattabilità alle situazioni, del senso di autostima, del suo controllo emotivo, oltre alla propensione all’introspezione.
In questo senso, la grafologia diventa uno strumento di psicodiagnosi comportamentale indispensabile, da affiancare ad altre tecniche, capaci di arricchirsi con un proprio codice, l’alfabeto e segni grafici che fungono da indicatori di disposizione emotiva e condotta interiore, nascosta talvolta anche al diretto interessato.
La grande fortuna dell’analisi grafologica è il carattere immediato e genuino. Non sono necessari lunghi e noiosi questionari né auto-narrazioni, ma lo stesso materiale che il soggetto scrivente fornisce naturalmente. Bastano pochi minuti davanti a una pagina scritta per un grafologo esperto per raccogliere i fattori psicologici chiave e restituire un quadro psicologico-caratteriale chiaro e sintetico.
Principali Scuole di Grafologia
La grafologia si è sviluppata in diversi paesi in contesti sostanzialmente diversi, generando così diverse correnti di pensiero. In Francia, Jean-Hippolyte Michon ha creato la prima sistematizzazione moderna della grafologia, che è stata poi promossa da Jules Crepieux-Jamin, sottolineando il primato non della lettera, ma del segno grafico. In Germania, il movimento ha scelto una visione scientifica e rigorosa, enfatizzando la forma delle lettere e l’impronta generale della scrittura. In Italia, invece, con Girolamo Moretti, la grafologia ha assunto una forma estremamente dettagliata e tecnica; i suoi sostenitori hanno relativamente presto creato una serie ben identificata di segni grafologici che possono essere collegati a questa o quella “caratteristica” psicologica. In questo un messaggio rimane in tutti loro non in termini specifici ma l’idea che una scrittura umana riflette l’immensa complessità della sua psiche.

Caratteristiche della Scrittura e Cosa Rivelano

Come osservato prima, ogni aspetto della scrittura, da quello più evidente e importante a quello più piccolo e apparentemente irrilevante, trasmette diversi sottotesti e significati. Scrivere non è solo un’azione fisica, ma un equilibrio complesso tra cervello, ragione ed emozioni. Ogni parola e gesto grafico sul foglio fornisce indizi psicologici sulla mente, i tratti caratteriali e la storia di una persona.
Anche la dimensione delle lettere rivela molto su come la persona si vede rispetto al mondo esterno. Scrivere a caratteri grandi potrebbe essere l’espressione di un temperamento espansivo, di un’indole socievole, della necessità di emergere o farsi riconosce. Lettere piccole mostrano, invece, concentrazione, attenzione al dettaglio, tendenza alla riservatezza. Spesso, però, una grafia molto piccola nascondere all’interno di sé un mondo tanto vasto quanto complesso, un universo privato che però la persona preferisce proteggere.
Un altro aspetto rilevante riguarda la pressione impressa sul foglio. Una pressione di grado elevato è sintomo di forte coinvolgimento emotivo, forza d’animo, volontà e intensa partecipazione: alcune volte, può riflettere un’eccessiva tensione interna o una manifestazione di rigidità. Al contrario, una pressione di grado più basso può essere sintomo di sensibilità, di scarsa forza mentale e nervosa, di affaticamento psicofisico e psichico o di vera e propria demotivazione.
Anche la velocità del tratto ci può comunicare molti dettagli della persona. Una scrittura rapida e dinamica rimanda sovente all’agilità mentale e alla prontezza, alla capacità di adattamento, cioè qualcosa che può appartenere a persone dinamiche, briose, dalla mente sempre in movimento; una grafia lenta e controllata, invece, fa pensare all’attenuazione del tratto e alla riflessività, all’attenzione e, talvolta, alla prudenza o al perfezionismo. A volte è segno di insicurezza, in altri casi denota molta difficoltà a slanciarsi.
La direzione dell’inclinazione delle lettere determina la posizione dell’interesse umano. I caratteri inclinati verso destra manifestano apertura verso il futuro, desiderio di entrare in contatto con gli altri, disponibilità e accettazione emotiva. Ciò è possibile per qualsiasi azione spontanea e facilità nel creare amicizie. Al contrario, la scrittura inclinata a sinistra indica introversione, maggiore propensione a rifugiarsi nel proprio passato e, in generale, cautela e distaccamento emotivo. Il verticale puro esprime controllo di sé e fornisce ponderazione tra impulso ed emozione, distanza eccessivamente forzata.
È però d’obbligo precisare che, in grafologia, non esiste segno isolato. Ogni attribuzione di significato, dunque, si può dire valida esclusivamente in relazione agli altri segni (combinazioni di segni), in un iter di formazione di senso che investe necessariamente l’insieme della scrittura e dell’individuo. La grafologia, infatti, non calca formule, ma procedure di comprensione dell’insieme, delle armonie e delle disarmonie di presenti sul foglio.
n conclusione, possiamo affermare che l’analisi della scrittura esprime, tutto sommato, un ritratto psicologico dettagliato e profondo, che rivela non solo la struttura dell’io della persona, ma anche le sue sottili sfumature, le risorse interiori e l’esperienza emotiva, non osservabili in nessun altro modo.
Grafologia e Salute
Pertanto, la scrittura è un’espressione diretta e spontanea del nostro Sistema Nervoso Centrale, e come tale è in grado di fornire importanti indizi sullo stato di salute fisica e neurologica di una persona molto tempo prima che possano emergere evidenti segni e sintomi clinici. Anche piccole variazioni nella grafia possono, infatti, rappresentare i primi preavvisi o la spia di uno squilibrio interno o di una condizione patologica nascente.
Per esempio, un’alterazione improvvisa della fluidità del tratto, della pressione esercitata sulla carta e della regolarità delle lettere può essere un campanello d’allarme per l’insorgere disturbo neurologico del tratto o di malattie neurodegenerativa. Malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, alcuni tipi di demenza o patologie del sistema nervoso periferico incide successivamente nel gesto grafico che si presenta in modo incerto e tremolante, a tratti rigidamente bloccato, a tratti rallentato. La scrittura, in molti casi, cambia prima ancora che si manifestino i sintomi neurologici, segna quindi un campanello d’allarme per le patologie.
Tuttavia, la scrittura è altrettanto sensibile allo squilibrio che vige nella personalità. L’ansia, la stanchezza psichica, lo stress cronico, la depressione si rispecchiano nel disegno caratterologico in una serie di interruzioni ed un’assenza dj coesione unitaria. L’andamento del rigo, la forma delle lettere, lo spazio e il ritmo coi quali si sviluppano, diventano il riflesso visibile di ciò che accade nella sfera interiore. Ad esempio, una rigidità intensa indica tensioni e chiusure emotive. Una eccessiva espansione e dinamicità invece denuncia agitazione, oscillazioni emotiva, impulsività, incapacità di contenersi e volontà di distinguersi.
Per le stesse ragioni già elencate sopra, la grafologia può essere affiancata alla valutazione clinica quando ci si trova in situazioni di tipo psicologico, neurologico o geriatrico. In tal caso, essa non viene considerata uno strumento diagnostico, ma osservativo: il cui significato viene ridefinito mediante l’interpretazione degli esperti sponsorizzati che sono in grado di aiutare a comprendere il paziente stesso. Tuttavia, viene utilizzata anche in terapia o riabilitazione, con lo scopo di tracciare miglioramenti e progressi alla base dell’apprendimento di cambiamenti nell’area psico-emotiva o cognitiva: permettendone l’effettivo tracciamento.
Infine, la scrittura è un indicatore sottile ma potente di benessere psicofisico. La sua valutazione attenta e competente può diventare una chiave per rilevare segnali poco visibili altrimenti. Delineare un’immagine globale del paziente e, talvolta, persino aiutare a diagnosticare più rapidamente ed efficacemente alcuni tipi di patologie (es. Alzheimer e Parkinson).

Grafologia Applicata nelle Cause Legali

Il grafologo forense ha il compito di esaminare attentamente scritture sospette, ad esempio firme su contratti, testamenti, cambiali o assegni. E in un secondo momento di confrontarle con campioni di scrittura di sicura provenienza. L’obiettivo è valutare la compatibilità tra i due schemi grafomotori; non bastano, a questo scopo, le somiglianze formali, bensì appaiono di interesse soprattutto le caratteristiche profonde e ricorrenti che ciascun individuo imprime inconsciamente nella propria grafia. Questi elementi sono chiamati “movimenti individualizzanti” e sono difficilmente replicabili, costituendo il vero cuore dell’analisi peritale.
Grazie a tale metodo, la grafologia forense può essere utilizzata per smascherare le falsificazioni, riconoscere le scritture imitate, ricollegare la stesura di lettere anonime al reale autore e stabilire la volontarietà della sottoscrizione in situazioni di presunta costrizione o fraintendimento. Il lavoro esperto sul campo potrebbe essere vitale nei casi di contenzioso successorio, frode bancaria, investigazioni giudiziarie di qualsiasi tipo, presso il tribunale civile o penale, poiché la validità di un documento prodotto è spesso una componente chiave del procedimento. In questi casi, si ricorre a una perizia calligrafica processo penale.
L’esperto grafologo, nella redazione della propria relazione tecnica, segue le linee guida di un protocollo scientifico riconosciuto (ENFSI)[1], documentando con attenzione ogni passo dell’analisi e motivando con precisione ciascuna delle proprie conclusioni. In molteplici ordinamenti giuridici, tra cui quello italiano, le perizie grafologiche sono ammesse come prove tecniche in ragione di causa e come tali sono non solo ammesse come prove tecniche in sede di giudizio, ma possono essere richieste da un avvocato, da un giudice, da un notaio e ovviamente anche da un privato cittadino, che decide di intraprendere una causa legale.
Il lavoro di un grafologo forense, per quanto serio e preciso, è la causa del fatto che la grafologia forense venga utilizzata con sempre maggiore frequenza nei casi civili e penali e viene fatta mentre sono svolte anche altre misure investigative. Allo stesso tempo, un simile approccio scientifico richiede una seria conoscenza tecnica della materia in questione. E allo stesso tempo queste conoscenze devono essere abbinate anche a nozioni riguardanti il diritto civile e penale.
[1] The European Network of Forensic Science Institutes (ENFSI) was founded in 1995 with the purpose of improving the mutual exchange of information in the field of forensic science. This, as well as improving the quality of forensic science delivery in Europe have become the main issues of the network. Besides the general work in the fields of quality and competence management, research and development and education and training, different forensic expertizes are dealt with by 17 different Expert Working Groups. ENFSI therefore has been recognized as the monopoly organization in the field of forensic science by the European Commission (da enfsi.eu).
[1] The European Network of Forensic Science Institutes (ENFSI) was founded in 1995 with the purpose of improving the mutual exchange of information in the field of forensic science. This, as well as improving the quality of forensic science delivery in Europe have become the main issues of the network. Besides the general work in the fields of quality and competence management, research and development and education and training, different forensic expertizes are dealt with by 17 different Expert Working Groups. ENFSI therefore has been recognized as the monopoly organization in the field of forensic science by the European Commission (da enfsi.eu).
Grafologia ed Autoconoscenza
Analizzare la propria scrittura non è solo un pretesto per intrattenimento o per guardare più attentamente a sé stessi. In realtà, questo percorso può essere un viaggio davvero profondo, alla scoperta reale di sé stessi. Dopo tutto, dallo studio delle combinazioni di segni, si rendono più chiari molti aspetti poco visibili della personalità che a malapena vengono osservati nella vita di tutti i giorni o non vengono individuati dagli altri.
Attraverso la grafologia possiamo quindi scoprire non solo le nostre inclinazioni naturali, i tratti del carattere, i talenti inespressi o latenti, ma anche i nostri bisogni affettivi, le paure latenti, le tensioni o i desideri che faticano ad emergere. La scrittura diventa un mezzo straordinariamente efficace per farlo perché è un atto spontaneo e solitamente non mente, non si adatta alle convenzioni sociali ma ci comunica ciò che siamo in quanto individui.
Quando osserviamo un nostro scritto con occhi nuovi, se sono già quelli di un esperto di grafologia ancor meglio, ci accorgiamo che vi sono dei modelli ripetitivi nel nostro modo di: esprimerci, pensare, di reagire alle emozioni, di interpretare la realtà o di relazionarci agli altri. Ci accorgiamo magari di conflitti interiori mai risolti o delle risorse e dei punti di forza che abbiamo dentro ma che ancora non siamo riusciti a sviluppare appieno.
La scrittura è una rappresentazione interessante e profonda del nostro mondo interiore. Non sono solo ogni lettera, ogni spazio e ogni variazione nel tratto può comunicare qualcosa di noi, ma anche cambiamenti, una scrittura cambiata dopo eventi importanti può dirci molto non solo sulla nostro stato psico-fisico in un momento specifico, ma anche sulla dinamica e le caratteristiche della nostra evoluzione.
In un’epoca in cui tutto scorre a velocità altissima e in cui ci si sente spesso scollegati da sé, la riflessione offerta dalla grafologia è quanto di più vicino si possa immaginare ad uno spazio di ascolto dedicato alla propria persona. Ci invita a fermarci, a gettare uno sguardo su chi siamo oggi e chi potremmo essere domani. È altrettanto uno strumento di sensibilizzazione e autenticità che ci induce allo sviluppo personale.
Ecco pertanto un buon motivo per il quale l’analisi grafologica può rivelarsi molto utile anche in sedute di counseling, coaching, orientamento scolastico o lavorativo, aiutando a scoprire il potenziale di ciascuno e a rinforzare la fiducia nei propri mezzi.

Storia e Importanza della Firma

Anche una firma, malgrado il suo aspetto apparentemente semplice, è uno dei simboli grafici più ricchi di significato simbolico e psicologico. Non è un semplice gesto di abbellimento del documento; è l’ausilio della personalità, espressione creativa di un individuo, cioè un’azione in cui una persona assume volontariamente la responsabilità di ciò che afferma o con ciò che sottoscrive. Per questi motivi, la firma, attesta un’importanza giuridica, sociale e culturale per l’intera esistenza umana, diventando un simbolo personale e caratteristico.
Dal punto di vista grafologico, la firma è una forma più automatizzata ed identificativa del testo nel suo insieme: viene considerata come un “biglietto da visita” poiché è l’immagine che il firmatario tenta di creare di sé.
La scrittura in generale è una forma espressione spesso casuale, mentre la firma è il solo ambito solo intenzionale.
Dal punto di vista psicologico, sono molteplici gli aspetti della firma che possono essere considerati: il calibro, infatti grandi dimensioni possono riflettere una persona dall’ego smisurato o con elevate capacità di autoaffermazione, piccoli tratti di personalità più riservate e contenute. La firma sottolineata riguarda piena identificazione, se la firma è posizionata vicino al nome con cui una persona si identifica, sentendo un forte legame con la propria famiglia, oppure osserviamo uno spazio evidente tra il nome e cognome, il rapporto è disinteressato o si identifica molto di meno nel proprio cognome. L’accuratezza indica ricerca della forma ed a volte insincerità. Una persona che ha una forte necessità di dimostrare sicurezza, con tratti essenziali che emergono implica stima del sé, l’umiltà e la praticità.
Anche il livello di leggibilità è rilevante. Se una firma è completamente decifrabile, è probabile che vi siano coerenza tra identità privata e pubblica, mentre si può immaginare una necessità di protezione, riservatezza o ambiguità se la firma è del tutto illeggibile. L’inclinazione, l’andamento del tratto, la pressione, l’uso dello spazio, se il cognome o il nome vengono scritti completamente o meno, sono altri elementi che forniscono informazioni interessanti.
L’analisi della firma, dunque, non si limita al valore formale, ma fornisce una chiave per leggere differenze e congiunzioni con l’identità sociale e con il modo in cui quel soggetto affronta il il mondo esterno, dimostrando sicurezza, ambizione, timidezza, desiderio di controllo, senso di appartenenza. Spesso, confrontandola con la scrittura spontanea si scopre che vi sono forti dissonanze tra ciò che la persona è e ciò che vuole apparire, una proiezione immaginata sul piano simbolico: che apre ulteriori piste di riflessione sia sul piano psicologico che relazionale. La firma, dunque, proprio perché gesto, è carico di significati, racconta una storia personale che solo un occhio attento e formato può realmente decifrare.
Grafologia: Strumento di Valutazione Personale
La grafologia, quindi, oltre alla sua tradizionale valenza di analisi psicologica, si sta sempre più affermando in vari campi come ad esempio la valutazione personale. La sua capacità di analizzare aspetti della personalità spesso profondi e non sempre visibili, la rendono uno strumento eccezionale in una vasta gamma di ambiti, dal mondo lavorativo a quello scolastico, dagli iter formativi.
Dal punto di vista professionale, l’analisi della scrittura può essere un prezioso strumento di supporto nella selezione del personale per supportare i compiti di valutazione delle risorse umane. Data la sua capacità di analizzare le capacità naturali di un soggetto, la grafologia aiuta a mostrare i tratti della sua personalità che potrebbero influire sulla sua capacità di adattamento a un certo ambiente lavorativo, affrontare lo stress, collaborare, assumere incarichi di gestione ecc…
Nel campo scolastico e dell’istruzione, la grafologia può servire come guida per l’orientamento degli studenti. Fornire indicazioni sugli interessi e i punti di forza cognitiva, sugli stili di apprendimento e sulle inclinazioni personali è cruciale per supportare gli studenti in età scolare e universitaria. Riconoscere fin da piccoli la predisposizione naturale per alcune attività logico-matematiche, artistiche, organizzative, pratiche o comunicative. Ciò può aiutare a ridurre la frustrazione e l’insoddisfazione. Inoltre, può essere uno strumento utile per identificare eventuali disagi emotivi o blocchi espressivi. Ne caso dovessero verificarsi, riconoscerli in tempo può darci una solida base per sostenerli con un adeguato supporto educativo.
La grafologia è un alleato potente anche dei percorsi di coaching, counseling e di crescita personale. Attraverso l’analisi della scrittura, infatti, è possibile mettere in luce alcune delle risorse interiori della persona, i meccanismi di difesa, le modalità con le quali essa entra in relazione con sé stessa e con gli altri, ma anche le margini di miglioramento. La consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza, quindi, diventa materia prima e punto di partenza per obiettivi personalizzati e realistici di lavoro su di sé.
Un altro campo emergente è la valutazione dei talenti e del potenziale inespresso, che è rilevante non solo per i contesti aziendali, ma anche per i progetti di sviluppo del capitale umano a disposizione di un’azienda. La scrittura, a sua volta, rifletterebbe una spinta motivazionale, uno sforzo creativo, una flessibilità mentale o persino la capacità di leadership, tutti aspetti vitali per una società in rapida evoluzione.
In conclusione, la grafologia contribuisce non semplicemente a “descrivere” un individuo, ma a definire l’aspetto caratteriale di una persona. Con un’applicazione competente e il supporto di altri strumenti, la grafologia si propone di sviluppare il benessere personale, collettivo e professionale.

Analisi delle Scritture Celebri

Studiare lo scritto delle figure celebri è affascinante, poiché intreccia tre dimensioni fondamentali: quella psicologia, quella storica e infine anche quella artistica. Ogni tratto grafico tracciato da un personaggio noto ci parla non solo del suo tempo, ma anche e soprattutto di sé, delle proprie passioni, delle sue visioni. L’analisi grafologica ci permette di gettare uno sguardo del tutto nuovo e, a volte, rivelatore, su persone che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità. Per esplorare più a fondo, si possono cercare grafologia esempi di analsi di personaggi famosi.
Un testo come quello scritto da Leonardo Da Vinci, con la sua peculiare simmetria e la sua struttura flessuosa e dinamica, è una rappresentazione di un’intelligenza brillante, curiosa, creativa e, allo stesso tempo, radicalmente avanguardista. I suoi segni rivelano una personalità eclettica, passando dalla scienza all’arte meccanica e alla filosofia.
Un contesto totalmente diverso e quello della scrittura di Napoleone Bonaparte. Veloce, impetuosa, decisa, tracciata con angoli. Un temperamento da stratega, che pianifica di governare e che però cela allo stesso tempo la manifestazione di una tensione interna, una forza questa che lo spinse a dover sempre impressionare, dominare, controllare. La pressione del tratto, l’irregolarità dei margini e l’andamento irruente raccontano una personalità potente, ma anche in perenne lotta con sé stessa e con il mondo.
Studiare la scrittura di grandi personaggi, siano essi leader politici, artisti, scienziati o filosofi, è uno dei modi più efficaci di esplorare il complesso rapporto tra genio e fragilità, idealismo e concretezza, interiorità e immagine pubblica. Ogni loro grafia costituisce una traccia viva della loro esperienza umana. Spesso, infatti, riportano fatti che le biografie ufficiali non possono raccontare: la sensibilità che si cela sotto la forza, il dubbio dietro l’autorità, l’insicurezza interiore dietro la genialità.
Esaminare la scrittura delle celebrità permette anche di rendersi conto che la grafia è, alla fine, un linguaggio. Poche righe scritte a mano da persone lontane nel tempo e nello spazio trasmettono emozioni, intenzioni e stati d’animo, probabilmente con ritardi ma necessariamente al di là delle barriere linguistiche e culturali. Sarà un’opportunità non convenzionale per esplorare la psicologia profonda degli uomini e delle donne che hanno influenzato il corso della storia e al tempo stesso dare la possibilità di pensare alla natura stessa della scrittura come un’altra forma di linguaggio genuino.
Contatti per un' Analisi Grafologica
(ESEMPIO) Se desideri scoprire cosa la tua scrittura dice davvero di te oppure se ti serve un parere grafologico per lavoro, per te stesso o un eventuale contenzioso, non esitare a contattarci. La scrittura è una rappresentazione del tuo mondo interiore: interpretare tale aspetto significa conoscere sé stessi.
Mettono a tua disposizione le nostre competenze per sviluppare un’analisi dettagliata e personalizzata. Lavoriamo sulla base dei principi metodologici scientifici, così come adottiamo un approccio umanistico.
Faq
Cosa si può capire dalla grafia di una persona?
L’analisi grafologica consente di desumere un’ampia gamma di tratti distintivi della personalità, del carattere e dello stato emotivo di un individuo. Questa analisi può essere effettuata su firma grafometrica. Attraverso l’esame di parametri grafici quali la morfologia delle lettere, l’intensità della pressione, la distribuzione degli spazi e l’angolazione della scrittura, è possibile identificare caratteristiche quali l’organizzazione, l’accuratezza, la vitalità, l’inventiva e la stabilità emotiva. La Dott.ssa Marta Cappello impiega tale metodologia per elaborare una valutazione personalizzata dettagliata e fedele.
Come si chiama la disciplina che studia la scrittura?
La grafologia è la scienza dedicata all’analisi della scrittura. Tramite l’esame della grafia, si possono dedurre caratteristiche della personalità, modelli di comportamento e aspetti dello stato psicologico di chi scrive. Le sue applicazioni sono ampie e includono campi come le perizie forensi, l’orientamento professionale e le consulenze personali.
Chi scrive piccolo cosa significa?
Quando una persona ha una scrittura piccola, si tende a pensare che sia introversa, riflessiva e che presti molta attenzione ai dettagli. Questo tipo di grafia può anche segnalare una mente analitica e una forte capacità di concentrazione. È importante ricordare che per una valutazione accurata, si deve sempre guardare al quadro generale della scrittura. La Dott.ssa Marta Cappello è l’esperta che può fornirti un’analisi approfondita, tenendo conto di questi e di molti altri aspetti della tua grafia.
Firma Calligrafica: Guida alla Creazione e Utilizzo
Tempo di lettura 7,52 minuti
Cos’è la firma calligrafica
La firma calligrafica è molto più complessa della normale firma scritta di getto: è un insieme di segni accurato che segue un determinato stile scrittorio ben definito, un’impronta meno personale della firma grafologia tradizionale che punta più alla definizione dell’aspetto formale. A differenza anche della firma manoscritta e digitale, che hanno una funzione prevalentemente tecnica e legale, quella calligrafica vive nel mondo della forma, dell’espressione e dello stile. Rappresenta il modo in cui vogliamo interpretare un determinato stile: formali, creativi, eleganti o audaci. Può essere semplice e lineare oppure elaborata e artistica, ma in ogni caso non dice, se non parzialmente, qualcosa di noi a chi la osserva.

L’importanza della firma calligrafica

Nel contesto di un mondo che si sposta sempre più nel digitale, la firma a mano è quasi un atto rivoluzionario. E una firma calligrafica è letteralmente un salto indietro nel tempo. Per molti di noi creativi o che lavorano in ambito della comunicazione, o semplicemente per professione, una bella firma calligrafica offre un impatto visivo accattivante, anche per il branding. Ad esempio, una firma accurata su una lettera rende migliore e più gradevole il documento scritto. Ti invita a leggere qualcosa che sembra che qualcuno abbia scritto, non semplicemente un gesto meccanico. È un tocco che crea connessione, che trasmette autenticità.
Come creare una firma calligrafica unica
Creare una firma davvero personale è un’esperienza quasi artistica. Tutto sta nell’auto-osservazione. Che immagine vogliamo comunicare? Qual è il tono che ci piacerebbe assegnare al nostro nome. Cominciamo poi a sperimentare. Prendiamo carta e penna, o usiamo mezzi digitali, e iniziamo a giocare con le lettere, ad attorcigliare le curve, a rendere più spigolosa l’iniziale o aggiungere piccoli dettagli decorativi. A volte le persone scelgono tratti morbidi e sinuosi, altre preferiscono profili più netti e forti. Non c’è un modo giusto o sbagliato: esiste solamente una firma che corrisponde meglio a ciò che sia veramente nostra. Una volta trovata la combinazione giusta, bisogna esercitarsi per renderla naturale e coerente. Questo definisce il tipo di firma che ci rappresenta.

Le caratteristiche di una firma calligrafica autentica

Una firma autentica è distinguibile con uno sguardo. È singolare, perché riflette una persona singola, con la sua energia e il suo stile distintivo. È coerente, nel senso che mantiene tratti riconoscibili anche quando viene ripetuta frequentemente. E soprattutto è difficile da imitare, perché sorge da un gesto spontaneo ed istintivo, non replicabile meccanicamente. Una firma autentica è vivace, carica di significato, ed è per questo che riesce a lasciare il segno in modo duraturo.
Per quanto riguarda una firma calligrafica è più complesso riconoscerla perché si rifà ad un determinato modello grafico. Infatti l’imitazione del modello riduce determinati meccanismi esecutivi ma non li elimina, pertanto non è impossibile riconoscerne l’autenticità. In caso di dubbi, è opportuno richiedere una perizia grafologica e un saggio grafico per verificarne l’autenticità.
I vantaggi dell’utilizzo della firma calligrafica
Utilizzare una firma calligrafica significa fare una dichiarazione: “questa è lo stile che scelgo”. Ogni volta che la si impiega, si sta comunicando la cura per i dettagli, stile soggettivo e una certa attenzione alla forma, anche nei piccoli gesti. È un modo per distinguersi, per essere riconoscibili anche attraverso un semplice tratto d’inchiostro. Inoltre, una firma sapientemente progettata può diventare un vero e proprio strumento di autopromozione personale: può essere inserita in loghi, email, presentazioni, confezioni. Ovunque vada, se viene ben eseguita lascia un’impressione ben definita.

Firma calligrafica o firma digitale?

Molti si interrogano se abbia ancora valore parlare di firme scritte a mano in un’epoca digitale. Certamente la firma grafometrica è indispensabile per la conclusione di contratti online e assicura protezione e tracciabilità, tuttavia la firma calligrafica possiede un significato emotivo che nessuna tecnologia riuscirà a soppiantare. La grafia e determinati stili scrittori incarnano sentimenti, bellezza ed umanità. Anziché contrapporsi, queste due modalità di sottoscrizione possono coesistere e valorizzarsi vicendevolmente. La prima garantisce efficacia giuridica, la seconda esprime l’identità unica.
Normative e validità legale della firma calligrafica
Dal punto di vista legale, la firma scritta a mano su carta ha piena validità nel nostro Paese, purché sia riconducibile al firmatario. Chiaro e semplice è ciò che stabilisce il Codice Civile: finché non viene contestata, una firma apposta su un atto ne conferma l’autenticità. La firma falsa si configura come reato. Diversa è la questione nel digitale: una calligrafica scansionata da sola non è giuridicamente riconosciuta. In tali casi, per rispettare le norme dell’Unione, è necessaria una firma elettronica avanzata, corredata di certificato. Nulla vieta, ciò nonostante, di abbellire con una grafia manuale una sottoscrizione telematica, aggiungendo eleganza formale.

Servizi di creazione di firme calligrafiche professionali

Sempre più professionisti cercano una firma “Calligrafica” su misura per distinguersi. Questi servizi offrono più che il design, anche consulenza per trovare lo stile perfetto. Dopo analisi approfondita, vengono proposte bozze tra cui scegliere quella che meglio incarna ognuno. Una volta definita, la firma viene digitalizzata ad alta risoluzione per usarla dovunque: nei documenti ufficiali come nelle email e sui social. È un piccolo prezzo per comunicare in modo diverso.
Oltre ai servizi di creazione digitali non si può non citare l’Associazione Calligrafica Italiana[1], che organizza diverse tipologie di corsi in ambito calligrafico. Se hai bisogno di una perizia grafologica o di un perito grafologo Milano per questioni legali, come la perizia calligrafica processo penale o la perizia calligrafica testamento olografo, è fondamentale affidarsi a profesisonisti esperti in grafologia peritale.
[1] https://www.calligrafia.org
Strumenti online per la creazione di firme calligrafiche
Oggi sono disponibili numerosi strumenti online che permettono a chiunque di creare la propria firma calligrafica, anche in assenza di capacità grafiche. Alcuni, come Artlogo[1], combinano il contributo umano dei designer con la praticità delle piattaforme digitali, fornendo risultati eleganti e personalizzati con grande varietà. Altri, più automatici, generano firme sulla base del nome inserito, consentendo di scegliere tra diversi stili e caratteri tipografici. Sono strumenti estremamente utili per chi desidera sperimentare, trovare ispirazione o semplicemente divertirsi nel vedere il proprio nome trasformato in “Un’opera d’arte” su piccola scala.
[1] https://it.artlogo.co

Esempi di firme calligrafiche di successo

La storia è piena di firme che sono diventate leggendarie. La firma di Walt Disney, ad esempio, non è solo un nome: è diventata un simbolo iconico, un logo che ha attraversato generazioni attraverso il suo stile inconfondibile e la capacità di trasmettere gioia e magia. Anche la firma di Coco Chanel incarna perfettamente l’eleganza e il lusso del suo brand, semplice ma impeccabile nella forma e ricca di significato. Steve Jobs ha reso la sua firma uno degli elementi distintivi di Apple, capace di trasmettere innovazione e audacia anche solo con un gesto. Tuttavia, non serve necessariamente essere una grande celebrità per lasciare il segno: anche il libero professionista o l’artista emergente possono comunicare in modo efficace la propria identità e il proprio stile unico attraverso una firma originale e riconoscibile.
Faq
Che cosa si intende per firma autografa?
La firma autografa è una firma scritta a mano dall’autore e può essere vergata con penna classica o con l’utilizzo di sistemi elettronici. Questa firma è personale e unica e viene utilizzata per sottoscrivere o redigere documenti.
Che cos'è la firma olografa?
La firma olografa è un sinonimo di firma autografa, ossia una firma manoscritta.
Quando la firma non è valida?
La firma non è valida se è falsa, ottenuta contro la volontà dell’autore, il soggetto scrivente è incapace di intendere e di volere al momento della firma. In questi casi, è possibile avviare una procedura per disconoscere firma.
Un’analisi grafologica forense, come quella effettuata dalla Dott.ssa Marta Cappello, può aiutare a determinare l’autenticità e la validità di una firma.
Contatti
Grafologia Peritale: Analisi e Comparazione della Grafia
Tempo di lettura 10,48 minuti
Introduzione alla Grafologia Peritale
La Grafologia peritale è la disciplina utilizzata dal grafologo forense in ambito criminalistico per indentificare l’autore di uno scritto. Questa identificazione fornisce all’avvocato e al giudice elementi tecnici fondamentali per strategie legali e le conclusioni processuali.
Il grafologo peritale impiega quindi la grafologia peritale con metodo oggettivo e affidabile, supportando le proprie analisi con dimostrazioni tecniche e un ragionamento logico, in linea con le diverse metodologie del settore.
La perizia grafologica si basa su principi di fisica, fisiologia, psicologia della scrittura e neurofisiologia per interpretare i fenomeni grafici. Negli ultimi dieci anni, la comunità scientifica internazionale ha promosso un approccio metodologico uniforme, simile a quello già in uso, per standardizzare le perizie.
La grafologia peritale giudiziaria aderisce alle Best Practice dell’ENFSI (European Network of Forensic Science Institute) al fine di seguire un protocollo che adotti un linguaggio comune, facilitando il dibattimento tecnico. La dott.ssa Marta Cappello condivide tali linee guida, con le riserve e gli aggiornamenti annuali derivanti dalle Associazioni di categoria.

Cos’è la Grafologia Peritale?

La grafologia peritale applica i principi della grafologia per individuare la manualità del soggetto scrivente indagato. La scrittura viene analizzata non staticamente, ma nella sua dinamicità. Attraverso la combinazione degli elementi grafici, il perito ricostruisce i movimenti compiuti dalla mano scrivere e dall’arto superiore durante la stesura. Ad esempio, un tratto leggero e lanciato indica una manualità con buona coordinazione motoria, diversamente da una pressione forte e incerta. Per comprendere meglio questi concetti, è utile consulntare grafologia esempi di analisi di tratti specifici.
Ogni individuo presenta combinazioni grafiche uniche, risultato della personale rielaborazione del modello calligrafico appreso. Queste caratteristiche individuali si automatizzano e si ripetono costantemente in modo inconsapevole.
Dopo aver studiato gli automatismi e le variazioni grafiche legate ai movimenti dell’arto superiore, si procede alla raccolta delle caratteristiche distintive, che verranno poi confrontate con le scritture in esame. Questo esame compartivo permette al perito grafologo forense di individuare eventuali falsificazioni o dissimulazioni.
Ambiti di Applicazione della Grafologia Peritale
La grafologia peritale trova applicazione in numerosi contesti in cui è necessaria l’identificazione dell’autore di una manoscrittura: firme su scritture private, contratti, testamenti pubblici, lettere, cambiali, assegni, verbali di assemblea, opere d’arte, ecc.; testi in dichiarazioni, testamento olografo, lettere private di riconoscimento del debito, lettere anonime, contratti, ecc.;
E’ inoltre richiesta l’esame dell’integrità documentale, al fine di accertare eventuali modifiche successive alla sottoscrizione o per determinare il numero di inchiostri e le diverse fasi di redazione di un documento. Un esempio comune è la perizia calligrafica testamento olografo.

Metodologie Utilizzate nella Grafologia Peritale

La grafologia peritale si avvale di diverse metodologie per analizzare e comparare la scrittura.
- Metodo Grafometrico: misura oggettivamente elementi grafici per confronti quantitativi.
- Metodo Grafonomico: analizza il movimento e l’organizzazione spaziale della scrittura.
- Metodo Grafologico Europeo/ Morettiano: interpreta i segni grafici, con focus sulla firma grafologia.
- Metodo Grafoscopico: integra strumenti ottici e digitali per analisi dettagliate e precise.
Grafometria e Biometria Comportamentale
La grafometria, o biometria comportamentale, è un settore di competenza del perito grafologo forense. L’acquisizione della firma tramite dispositivi elettronici registra dati differenti rispetto a una firma manoscritta on penna. L’elaborazione informatica del movimento dinamico consente al perito di raccogliere i dati biometrici utili all’identificazione delle caratteristiche grafiche automatizzate, mettendole in relazione con le pratiche della scrittura manuale tradizionale.
Anche per la firma grafometrica si segue un protocollo oggettivo e condiviso, tradotto dall’AGI in collaborazione con ANORC – Associazione Nazionale Operatori e Responsabili della Custodia di contenuti digitali.
L’aggiornamento continuo del perito grafologo e il progresso tecnologico sono elementi sinergici per garantire un corretto utilizzo della grafometria e ridurre la percentuale di reati.

Normative e Linee Guida

Non esistono normative specifiche per l’esame grafologico. Cristofanelli, nel suo libro “Grafologicamente” afferma: “Ogni esperto deve adattare i criteri generali al caso concreto in esame, informando, in termini essenziali (sarebbe controproducente una premessa che costituisca un trattato), il destinatario e il lettore dell’elaborato circa i criteri seguiti dall’esperto nell’analisi e ad esplicitare i punti di rifermento fondamentali dei principi a cui si ispira”.
Tuttavia, per il suo riconoscimento professionale, la Riforma Cartabia ha introdotto importati cambiamenti, sostituendo la denominazione di Perito Giudiziario con Grafologo Forense, sottolineando la necessità di una formazione specifica per la categoria (Decreto Ministeriale 109/2023). Ciò evidenzia come diverse figure professionali esercitino la professione senza essere grafologi specializzati.
In passato, il perito grafologo, secondo le disposizioni del decreto legislativo n 12 del 14/1/1991, era indicato come esperto in “analisi e comparazione della grafia”.
Come accennato, l’introduzione del protocollo di indagine dell’ENFSI mira a standardizzare la procedura per assicurare una scala di giudizio comune e uniformare le fasi di analisi, al fine di ottenere un lavoro obiettivo e affidabile.
Nonostante la condivisione di teli intenti, si sottolinea che attualmente non esiste una banca dati che abbia raccolto, codificato e standardizzato i segni grafologici con relative statistiche su errori, complessità e rarità. Pertanto, le indicazioni teoriche, pur condivise dalla scrivente, rimangono linee guida generali, ad oggi prive di un formale obbligo, standardizzazione o ufficialità (dall’ultimo manuale dell’ENFSI, tradotto in Italia dall’AGI).
Il metodo scientifico è sempre stato applicato indipendentemente dalle suddette linee guida, come dimostra la letteratura grafologica che insegna a procedere secondo il metodo analitico comparativo su base grafologica (si vedano, ad esempio, i libri di Alberto Bravo e Pacifico Cristofanelli).
Grafologia Peritale su Fotocopia
L’esame di un documento in fotocopia è più complesso rispetto all’originale. Sulla copia è necessario un’analisi preventivo per escludere segni o indizi di manomissione, come la composizione di diverse parti del documento.
Non avendo visionato l’originale, in molti casi non è possibile accertare con certezza se una firma sia stata copiata o incollata da un altro documento; tuttavia, se risulta falsificata, si ha maggiore certezza sulla sua composizione.
In caso di falsificazione, è possibile raggiungere la certezza anche da una copia, poiché parametri grafici differenti non sarebbero modificati dall’originale (Renato Perrella).
Per l’autografia, invece, non è possibile giungere alla certezza a causa della mancanza della terza dimensione della scrittura (pressione), che impedisce una corrispondenza al 100%.
È fondamentale che la copia sia ad alta risoluzione per poter analizzare il percorso del tratto e il movimento scrittorio; diversamente, l’esame risulterebbe inefficace per l’indagine.

Certificazioni e Qualifiche della Dott.ssa Marta Cappello

La serietà e la professionalità di un perito grafologo iscritto all’Albo del Tribunale di Milano, con comprovata esperienza e disponibilità ad operare su tutto il territorio nazionale.
Iscritto alla Camera di Commercio e alle Associazioni di categoria AGP (Associazione Grafologi Professionisti), AGI (Associazione Grafologica Italiana), ARIGRAF (Associazione Italiana di Ricerca Grafologica), ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani).
Casi Studio e Successi
I casi di successo sono quelli in cui la perizia grafologica viene compresa, valutata e considerata nelle prove e nel ragionamento che conduce al giudizio.
Si allega un caso di una Consulenza Tecnica di Parte (CTP) in cui l’elaborato del Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU grafologica) designato dal giudice era errato. Tuttavia, comprendendo le argomentazioni tecniche presentate del CTP, il giudice è dissociato dal suo CT, contribuendo alla vittoria della causa ad un uomo onesto.

Il caso Dreyfus è uno dei più celebri nella storia della perizia calligrafica. Alla fine del XIX secolo, fu ritrovato un appunto anonimo contenente informazioni militari riservate, destinato a un ufficiale tedesco a Parigi. Il Capitano Alfred Dreyfus fu accusato di tradimento.
Durante il processo, Alphonse Bertillon, noto criminologo, sostenne l’accusa di auto-falsificazione nei confronti di Dreyfus, affermando che questi aveva scritto l’appunto mascherando la propria grafia.
Il metodo di lavoro di Bertillon fu soggettivo e privo di basi scientifiche. Contrariamente, l’accusa presentò l’analisi grafologica come prova scientifica della colpevolezza di Dreyfus.
Nuove prove e ulteriori perizie grafologiche dimostrano l’innocenza del Capitano. Questa vicenda evidenzia il pericolo di una analisi soggettiva e influenzata da pregiudizi, presentata come scientifica, che fu l’elemento determinate nella condanna di Dreyfus.
Il caso Dreyfus rappresenta un monito sull’importanza dell’obiettività, della metodologia scientifica e della peer review (revisione tra pari) nelle scienze forensi. Non meno importante fu la dimostrazione dell’importanza della prova oggettiva e rigorosa dei fatti.
Contatti e Informazioni
Contratti, testamenti, firme contestate? la risposta è nella scrittura.
Faq
Cosa fa il perito grafologo?
Il perito grafologo esamina la manoscrittura per identificare l’autore, sia in caso di autografia che di eventuale falsificazione. Attraverso lo studio della scrittura e l’applicazione delle leggi fisiche, fisiologiche e psicologiche, individua le caratteristiche grafiche personali e le confronta con altre scritture al fine di stabilirne l’attribuzione. La Dott.ssa Marta Cappello, ad esempio, offre servizi di perizia grafologica a supporto di indagini legali e giudiziarie, autenticazione di documenti e risoluzione di controversie.
Come diventare un perito grafologo?
Per diventare un perito grafologo è necessario completare un percorso di studi specifico in grafologia, comprendente corsi teorici e pratici. Dopo aver conseguito il titolo di grafologo e specializzandosi in perizia, è necessario iscriversi alle Associazioni di categorie riconosciute, come l’Associazione Grafologica Italiana (AGI) e l’Associazione Grafologi Professionisti (AGP), che secondo la Riforma Cartabia devono attestare una formazione continua, oltre all’iscrizione alla Camera di Commercio e all’Albo del Tribunale di residenza.
Quanto costa far fare una perizia calligrafica?
Il costo di una perizia calligrafica varia in base alla complessità del caso e alla quantità di documenti da analizzare. Generalmente, il prezzo può partire da qualche centinaio di euro. La Dott.ssa Marta Cappello, esperta grafologa forense da più di vent’anni, può fornire un preventivo dettagliato dopo una prima consulenza, offrendo un’analisi accurata e professionale.
Firma grafologia: Analisi, Significato e Crescita Personale
Tempo di lettura 21,16 minuti
Introduzione alla Firma Grafologia
In grafologia, la firma rappresenta un’impronta unica e la più caratterizzante della personalità di un individuo. È un’espressione personale non facilmente riproducibile da altri. Da questo punto di vista, molto più di ogni altro ambito della scrittura, è con la firma che ci mostriamo al mondo e lasciamo un’immagine simbolica di noi stessi. Ogni volta che mettiamo la firma a una lettera, un foglio, un contratto o anche ad un documento, stiamo mettendo in atto un gesto di grande significato: La volontà di affermare chi siamo, o per lo meno chi vogliamo che gli altri credano che siamo.
Non si tratta soltanto di un atto formale ma d’auto-affermazione. La firma è un punto d’incontro tra la dimensione pubblica e quella privata dell’essere umano. Da un lato, la nostra immagine sociale emerge in essa, è il nostro volto nel contesto lavorativo, familiare o relazionale; dall’altro, tratti più profondi e spesso inavvertiti della personalità, come difese automatiche, ambizioni, paure, risorse comunicative e relazionali.
Sebbene molte persone sembrino sempre firmare nello stesso modo, con tratti che ad un primo impatto appaiono abitudinari e ripetitivi, proprio in quella ripetizione si fissano e stabilizzano determinati schemi grafici, che, per la grafologia, sono significativi segni rivelatori psicologici e caratteriali del soggetto scrivente. La firma viene da sempre analizzata in ambito grafologico proprio perché, anche se con poche lettere o tratti, è un riepilogo della personalità di un individuo.
Analizzarla è come penetrare in una parte profonda dell’identità, e confrontandola con quanto scriviamo di solito, un grafologo può vedere facilmente se c’è coerenza tra l’immagine sociale e la realtà della persona, oppure se emergono divergenze significative che bisogna ulteriormente esplorare.
Per tutto questo, la firma è molto più di un semplice nome e cognome scritto: è un gesto simbolico, psicologico ed espressivo, in grado di narrare in qualche modo la storia personale di chi la appone. Per questo motivo si è uno degli elementi più interessanti e complessi della grafologia.

Il significato della firma in grafologia

Una persona può evolversi e svilupparsi, alla stessa maniera una firma è sempre e comunque in mutazione. Si parte dall’adolescenza, quando dare vita a molte firme differenti significa per piccoli gradi abituarsi a firmare, ma verso la fine della vita si torna a forme più basiche e stilizzate.
Evidentemente, la firma non è un aspetto casuale o puramente meccanico. Sebbene, in grafologia, essa sia considerata uno dei segni più rivelatori del carattere, tende a stabilirsi in maniera definitiva come lo specchio che riflette il nostro Io personale e sociale. Come se fosse una sintesi grafica del nostro modo di voler essere visti, ricordati, riconosciuti.
La persona esprime nella firma non solo tendenze del carattere, ma anche esigenze profonde sul piano dei desideri interiori, delle ansie, e forme nascoste di difesa di sé. Ogni scelta, segno o tratto compaiono nella firma come esiti condizionati da un processo differente, che sviluppa e difende la nostra identità o implementa comunque l’immagine che vogliamo dare di noi stessi.
In molti casi, quando un soggetto cambia la propria scrittura invece di rimanere la stessa. La ragione è che la firma assume nel tempo un significato piuttosto simbolico: essa si trasforma infatti nell’immagine di sé ormai affermata, che ci piace presentare agli altri e vorremmo sempre mantenere. È proprio questa sua natura ‘rappresentativa’ che la distingue dal resto scrittura quotidiana, in genere essa varia anche secondo l’umore del momento o condizioni psicofisiche.
Se la firma e il testo scritto coincidono in termini di stile, inclinazione e caratteristiche grafiche, il grafologo, tende a vedere in questo ultimo una buona coerenza dell’immagine pubblica con il mondo interiore della persona. Su questa base c’è un equilibrio tra essenza e apparenza che questa persona attua anche nei comportamenti sociali.
Oppure, se fra scrittura e firma ci sono notevoli differenze, si può pensare che potrebbero esserci conflitti interiori o strategie di autodifesa in atto oppure bisogni di compensazione. Ad esempio, tale differenza potrebbe indicare una persona una persona timida e riflessiva, che tende a difendersi dall’ambiente esterno.
In sostanza, la firma è un teatro dell’identità, in cui entrano in scena sia la personalità cosciente che i tratti meno visibili, quelli che spesso si manifestano solo nei dettagli grafici. Ed è proprio l’analisi di questi dettagli a rendere la grafologia uno strumento tanto affascinante quanto utile per la comprensione profonda del soggetto.
Elementi della firma e la loro interpretazione
Quando un grafologo si imbatte in una firma, egli non lo fa guardando solo l’aspetto grafico: egli legge una vera composizione ricca di significati. Ogni aspetto, dalle dimensioni alla pressione, agli abbellimenti, aggiunge vari particolari alla fisionomia ed il carattere del soggetto.
Prendiamo per esempio la dimensione della firma. Una firma molto grande (calibro elevato), può dare un’immagine di persona che vuole farsi vedere, che cerca di affermarsi o sentirsi riconosciuta. È come se si trattasse ad esempio di chi ha una forte inclinazione all’autorealizzazione o un senso dell’io ben sviluppato. Al contrario una firma piccola (calibro piccolo) può dare l’idea di una natura più discreta, più attenta, analitica ed introversa.
Un altro aspetto interessante è il rapporto tra nome e cognome. Se il nome è predominante sul cognome, ciò può significare che la persona si sente profondamente legato a sé stessa e alla propria individualità. Se invece è il cognome a prevalere, è probabile che ci sia un legame molto forte con la famiglia, le proprie origini o l’ambiente sociale in cui si ha vissuto. Alcune persone usano il solo nome, forse per apparire più amichevoli o informali. Altre, al contrario, firmano solo con il cognome, probabilmente per sottolineare un dato professionale o per distaccarsi dal fattore personale.
Anche l’inclinazione della firma ci dice molto. Una firma che si slancia verso destra suggerisce una persona aperta, dinamica, orientata verso il futuro e le relazioni. Se invece tende verso sinistra, potremmo trovarci di fronte a qualcuno di più riflessivo, prudente. Una firma dritta, senza apparente inclinazione, può indicare esigenza di equilibrio e controllo.
Non va trascurata neanche la pressione della penna: chi scrive e lascia un solco visibile sulla carta, normalmente è una persona energica, determinata. Al contrario, una pressione leggera può indicare sensibilità, tenerezza, ma anche una certa distanza emotiva o un po’ di stanchezza. Invece, se la pressione varia all’interno dello stesso scritto, con tratti marcati alternati ad altri deboli, potrebbero esserci nella persona instabilità emotive ed insicurezze.
Un altro indicatore valido è invece la velocità del gesto grafico. Infatti, mentre una firma veloce indica spontaneità, intuito, prontezza mentale, una più lenta e accurata, rivela riflessione, auto analisi ed autocontrollo. Ma una velocità eccessiva può nascondere indecisione o paura di sbagliare. E quanto alla leggibilità? Un segno comprensibile e chiaro è molto spesso appartiene a persone trasparenti, dirette, che non temono di mostrarsi per sé stesse. Viceversa, una forma quasi criptica, di difficile lettura, può indicare riservatezza, protezione, disinteresse per i giudizi altrui ma, in alcuni casi, anche modo per difendersi e non farsi leggere troppo facilmente.
Infine, i simboli e gli abbellimenti sottolineature, riccioli, tratti decorativi sono veri e propri messaggi grafici. Una sottolineatura netta e diritta sotto la firma, ad esempio, esprime determinazione, sicurezza, bisogno di lasciare il segno. Una linea curva, ondulata o incerta può riflettere invece emotività o bisogno di approvazione. Riccioli, abbellimenti o cerchi attorno al nome parlano di creatività, desiderio di essere notati o protetti, talvolta anche di vezzosità.
In conclusione, ogni firma è un piccolo simbolo, che ci dà parecchie informazioni di come siamo, come vogliamo vederci e, a volte, che preferiamo nasconderci. Di conseguenza, nonostante la superficie limitata che la firma occupa sul foglio rispetto al testo scritto, è uno degli elementi più importanti per analizzare la personalità di un soggetto.

Leggibilità della firma: firma leggibile vs illeggibile

Una delle caratteristiche più immediate e indicative di una firma è la sua leggibilità. A prima vista, infatti, è possibile cogliere se il nome e il cognome sono scritti con chiarezza o se la firma appare come un groviglio impenetrabile di tratti più o meno casuali. Eppure, proprio questo dettaglio apparentemente superficiale dice molto in realtà su come una persona si relazioni gli altri e con sé stessa. Una firma leggibile, infatti, è di solito segno di chiarezza interiore, autenticità e desiderio di trasparenza. Chi firma infatti in modo chiaro ha di solito ben pochi scrupoli nel mostrarsi per ciò che è. Non teme cioè di essere riconosciuto, si assume in modo piuttosto serio le proprie responsabilità e sente la necessità dell’immediatezza comunicativa. E la leggibilità è in effetti la traccia grafica di una certa coerenza tra ciò che si è realmente ovvero il soggetto dietro la firma e ciò che si manifesta pubblicamente: la persona si mostra senza veli e senza maschere, e magari se ne fregia, manifestando quindi una buona dose di consapevolezza di sé.
Al contrario, l’assenza di chiarezza apre a interpretazioni più complesse. L’immagine di una firma illeggibile è tipicamente associata a una certa riservatezza, o comunque a chi vuole proteggere una parte di sé, tenerla nascosta dalla curiosità altrui e dagli effetti di eventuali osservazioni esterne. Non è necessariamente un campanello d’allarme, piuttosto può significare una personalità molto riflessiva e selettiva nei rapporti, o ancora qualcuno che per semplice modestia non vuol dare all’occhio di chi guarda troppo in maniera disinvolta. In altri casi, potrebbe essere un segno di disperazione: è un po’ la donna che si copre con la borsa o il ragazzo che fissando i piedi dice “Non sono qua”. Significa che il foglio che mi chiede di firmare funge da barriera simbolica per ritirarsi, l’armatura con cui mi difendo da ferite o giudizi esterni. Quando la firma è così criptica da diventare letteralmente indecifrabile, allora segnala uno scarso coinvolgimento emotivo.
Inoltre, il contesto sarà di grande importanza: per alcuni la firma sarà meno leggibile in ambiente lavorativo, per automatismi o esigenze di rapidità, ma sceglierà un’altra firma, ordinata, in contesti personali. Anche questa sarà una questione interessante da osservare: in quali contesti la persona si adatta e quando inizia a scegliere livelli diversi di apertura o protezione. Proprio per questo, leggere la firma non è solo una questione grafica. È anche uno stile relazionale, è un bisogno di comunicare o non voler comunicare, è una questione di immagine di sé nel mondo. È un po’ come la voce; anche la firma parla, e talvolta lo fa con elevata intensità.
Firma e spazio
Un altro punto interessante nell’interpretazione grafologica, è vedere come una firma è disposta nello spazio del supporto cartaceo. Anche i sofisticati dettagli di questo aspetto raccontano più di quanto ci si possa aspettare sulla percezione del mondo da parte di una persona, sulle sue priorità e sulle sue inclinazioni. Perché possiamo immaginare che un pezzo di carta possa letteralmente raffigurare il mondo. E il posizionamento in esso della firma lo indica. A destra, a sinistra, al centro, in basso o nel quadro superiore, disperso attentamente in cima. E ciascuno di quelli ha un significato.
Al contrario, se la firma e posizionata verso del margine destro del foglio, si può presumere che il soggetto abbia uno slancio aperto e propulsivo verso il futuro; orientato agli altri, all’ esterno, all’ ampia comunicazione ed esplorazione. È un segno di chi si proietta, ama crescere, progredire, spontaneità, iniziativa e mettersi in rapporto. Spesso indica un temperamento marcato da dinamismi, movimento, talvolta dall’impazienza. Se, al contrario, la firma è nel centro o, si posiziona a sinistra, ecco che può significare un carattere più riflessivo e cauto, ancorato al passato. In alcuni casi, infine, può indicare la paura, la necessità di ritirarsi dall’ambiente esterno. Non indica una chiusura in senso stretto, è piuttosto un controllo del proprio spazio totalmente personale.
Anche la quantità di spazio occupato dalla firma è un indice prezioso. Una firma grande, che si allarga sul foglio, è spesso segnale di desiderio di visibilità, affermazione, bisogno di “esserci” e lasciare un’impronta. Chi scrive così tende ad avere una forte energia espressiva, talvolta anche una certa vanità. Al contrario, una firma piccola e raccolta, che occupa poco spazio, può rivelare una personalità più discreta, contenuta, con un buon senso del limite. In alcuni casi, può anche indicare autocontrollo, modestia, o un’intelligenza molto attenta ai dettagli.

Simboli e abbellimenti nella firma

Infine, molte firme non si esauriscono nel semplice nome e cognome, spesso essi sono sottolineati, hanno riccioli, svolazzi, tratti finali accentuati, cerchi o altri segni. Anche se questi segni sembrano estetici e non hanno nulla a che fare con la struttura della personalità, in realtà, anch’essi sono segni e sono traccia del subconscio. Se la linea direttiva è netta, diritta, decisa, esprime sicurezza. La persona desidera affermarsi, mettere un punto fermo su di sé e rafforzare la propria identità. Se è fluttuante, curvilinea, incerta, c’è insicurezza, bisogno di protezione o approvazione.
Allo stesso modo, i riccioli o gli ornamenti finali, come curve eleganti o tratti che si allungano, possono indicare creatività, gusto per l’estetica, ma anche un desiderio di attirare l’attenzione. A volte sono semplicemente espressione di una personalità artistica; altre volte riflettono un bisogno più profondo di piacere agli altri, di essere accettati o abbellire l’immagine di sé. Infine, se la firma include cerchi attorno al nome, linee che ritornano indietro o gesti simbolici, è importante osservarli con attenzione: possono rivelare tendenze protettive, meccanismi di difesa, o tratti del carattere come la testardaggine, la determinazione o la tendenza al controllo. Insomma, anche ciò che sembra solo “decorativo” ha un linguaggio. E in grafologia, ogni gesto conta.
Firma e pressione della penna
La forza con cui si imprime il tratto sul foglio è un altro elemento fondamentale. In grafologia si parla di “pressione” per indicare il livello di energia impiegato nel gesto grafico. Una pressione forte e decisa solitamente riflette un alto livello di vitalità, determinazione e presenza emotiva. La persona è coinvolta, sente con intensità, agisce con convinzione.
Al contrario, una pressione molto leggera può essere espressione di una sensibilità profonda, delicatezza, ma anche di un atteggiamento più distaccato o riservato. In certi casi, può segnalare una stanchezza interiore, un momento di fragilità o semplicemente uno stile di vita più pacato e controllato.
Se la pressione è irregolare con pochi tratti ben marcati e altri quasi invisibili c’è instabilità emotiva, conflitto tra quello che si vuole esprimere e ciò che si trattiene. La persona “oscilla” tra due impulsi; tra impulsi e frenate. Dunque, la pressione ci parla non solo di quanto la persona mette a disposizione di sé e degli altri, ma direttamente dello stato energetico, del temperamento e della disponibilità emotiva del soggetto. Osservare quanto altrui aiuta a vedere il “tono vitale” della firma e quindi della persona.

La firma nel tempo: evoluzioni e cambiamenti

La firma, nella sua banalità ripetitiva, non è immutabile. Anzi, è in costante evoluzione insieme a noi. Cresce con noi, attraversa i nostri momenti di crisi, le vette e le valli della nostra vita. La firma è in costante trasformazione, ma rivelatrice. Studiare la firma nel tempo e confrontare i tuoi modi di firmare è utile per verificare che cosa stia cambiando non solo nella tua firma, ma anche in te. Talvolta i cambiamenti si notano facilmente: tratti più lunghi; lettere più stilizzate; una scomparsa di nomi e cognomi o di altre lettere; rifiuto totale di alcune lettere e perfetto uso di iniziali. Altre volte sono meno chiari: pressioni più o meno intense; firma più fluida o rigida; più chiusa o più aperta.
Tutti i segnali appena elencati possono rivelare trasformazioni interiori consapevoli, semi-secretate o benissimo celate all’interno del sogno. Un cambiamento della propria firma non è puramente un’alterazione stilistica, ma rappresenta spesso una fase di rinascita: l’entrata in nuovi ruoli sociali, il desiderio di liberarsi del proprio passato, la volontà di costruirsi una nuova identità. Il non cambiare la propria firma nel corso degli anni può denotare stabilità e coerenza; oppure, a volte, vera e propria ostilità al mutamento. Conservare le firme effettuate durante i vari periodi della vita personale può essere un modo per tenere un diario esistenziale. Ed è anche per questo che molti grafologi non consigliano di portare firme risalenti a decenni diversi. Spesso, l’evoluzione della propria firma può essere un’anamnesi ideale.
Analisi di firme di personaggi famosi
Molti grafologi si sono cimentati nell’analisi delle firme di personalità note: politici, artisti, scienziati e celebrità. Ad esempio, la firma di Sigmund Freud ordinata ma decisa e rigida è spesso citata come emblema del rigore mentale e del controllo emotivo, mentre quella di John F. Kennedy, energica e inclinata a destra, è stata interpretata come espressione di leadership e dinamismo. Le firme dei grandi personaggi, se analizzate con attenzione, possono diventare veri e propri casi di studio grafologico.

Come richiedere un’analisi grafologica della firma
A questo punto, se leggendo hai sentito la voglia di scoprire cosa potrebbe dire la tua firma su di te, sappi che per ottenere una perizia grafologica è molto più semplice di quanto possa sembrare. Non ci vuole niente di particolare, basta un campione della tua scrittura accompagnato da almeno una firma. Meglio se la scrittura viene fatta in un momento di tranquillità ed utilizzando un foglio, senza righe o quadretti. Inutile dire che oggi come oggi inviare copie autentiche in mano ad un grafologo può non essere la scelta migliore. Potresti anche, in realtà, inviare OTTIMA qualità di scansione della scrittura e della firma. In questi casi, però, una perizia grafologica su fotocopia, si preferisce sempre un saggio grafico originale per una maggior accuratezza.
Indispensabile è scrivere anche un breve testo per consentire una comparazione tra firma e scrittura. Questo sarà fondamentale, in quanto permetterà di individuare le dissonanze tra ciò che mostriamo e ciò che siamo. A proposito, avete letto bene quest’ultimo passaggio: si, è possibile fare tutto a distanza da chiunque, basta far la scansione o trovare una fotografia con buona definizione.
Inoltre è importante che si tratti di un professionista qualificato. La grafologia è una disciplina che richiede quindi studio, esperienza e sensibilità: meglio affidarsi quindi a qualcuno che ci dia certezze sulla formazione svolta, magari diplomato in scuola riconosciuta o iscritto a specifica associazione di categoria. Per questioni legali, si ricorre a un grafologo forense o a una perizia calligrafica processo penale. Così possiamo stare tranquilli che l’analisi avvenga con metodo, etica e rispetto. Ma a cosa può servire, concretamente, un’analisi grafologica della firma? In realtà, a molte cose. Può essere un primo passo per conoscersi meglio, per riflettere sulle proprie dinamiche interiori o per fare ordine su un momento di cambiamento. Oppure un riferimento da conservare per l’orientamento scolastico o professionale, per ottenere indicazioni utili sulle proprie attitudini, i propri punti di forza e le aree da sviluppare. E perché no inserirla come strumento nei percorsi di consulenza psicologica o educativa, come lettura del mondo interiore del paziente.
Soprattutto, la grafologia non ha lo scopo di “etichettare” o giudicare, ma di aprire una finestra sulla persona, sulle proprie potenzialità, sulle sue sfide e su ciò che a volte nemmeno lei stessa sa di comunicare attraverso la scrittura. Un grafologo a Milano o in altre città offre servizi di perizia grafologica e di psicologia della scrittura, anche per la verifica di una perizia calligrafica testamento olografo o per individuare un caso di firma falsa reato o firma grafometrica.
In fondo, la firma ci accompagna ovunque: è nostra, ci rappresenta, la tracciamo decine di volte senza pensarci. Ma proprio per questo, vale la pena fermarsi un attimo, guardarla con occhi nuovi, e chiederci: “Chi siamo davvero?”
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Cosa si capisce dalla firma di una persona?
La firma è rappresentativa dell’identità del suo autore, ma anche della sua autopercezione e dei suoi desideri.
Elementi come dimensione, leggibilità, inclinazione e gesti personalizzati possono indicare caratteristiche come sicurezza, autostima e creatività. La dott.ssa Marta Cappello utilizza l’analisi delle firme e del testo per ottenere un quadro dettagliato della personalità dello scrivente.
Chi sottolinea la propria firma?
Sottolineare la propria firma comunica sicurezza e desiderio di mettere la propria persona in primo piano, evidenziandola. La sottolineatura, però, può assumere altri significati in base allo stile e alla sua posizione.
Chi firma a destra o sinistra?
Normalmente chi firma a firma a destra esprime caratteristiche convenzionali e/o di orientamento al futuro, al contrario chi firma a sinistra mostra caratteristiche di una persona legata al passato, riflessiva e/o incerta. La posizione della firma aiuta anche a comprendere le modalità relazionali. La dott.ssa Marta Cappello analizza queste caratteristiche per comprendere meglio il profilo del soggetto scrivente.
Grafologia e Intelligenza Artificiale: Un Futuro di Collaborazione o Competizione?
Tempo di lettura 4.43 minuti
La perizia grafologica, disciplina che analizza la scrittura manuale per identificare l’autore e rivelarne tratti di personalità, si trova oggi a un bivio interessante con l’avvento e la rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale (IA). Se da un lato l’IA offre strumenti potentissimi per l’analisi dei dati, dall’altro la complessità e la nuances insite nella scrittura umana pongono sfide uniche.
Tradizionalmente, il perito grafologo si affida all’osservazione meticolosa di innumerevoli elementi: la pressione del tratto, la forma delle lettere, la spaziatura, la velocità di esecuzione e le variazioni individuali. Questo processo, che richiede anni di esperienza e un occhio esperto, si basa su una comprensione profonda della fisiologia e della psicologia della scrittura.
L’IA, con le sue capacità di apprendimento automatico e analisi di grandi volumi di dati, sta aprendo nuove frontiere anche in questo campo. Algoritmi sofisticati possono essere addestrati per riconoscere pattern e anomalie nella scrittura con una velocità e una precisione potenzialmente superiori a quelle umane in determinate analisi quantitative. Software basati sull’IA sono già in grado di misurare con accuratezza angoli, curve e proporzioni delle lettere, fornendo dati oggettivi che possono supportare il lavoro del perito.
Tuttavia, la scrittura umana è intrinsecamente variabile e influenzata da una miriade di fattori contingenti: lo stato emotivo, la superficie di scrittura, lo strumento utilizzato, persino la fretta del momento. Cogliere queste sottili variazioni e interpretarle nel contesto di un’analisi autenticativa o di personalità rimane una sfida complessa per l’IA. La capacità di un perito umano di considerare il “gesto grafico” nella sua globalità, intuendo intenzionalità e sfumature, è un elemento difficilmente replicabile da un algoritmo pur sofisticato.
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Le Potenziali Sinnergie:

Piuttosto che una competizione diretta, il futuro più probabile sembra essere quello di una collaborazione sinergica tra il perito grafologo e l’IA. L’IA può diventare uno strumento prezioso per:
- Pre-analisi e Screening: Elaborare grandi quantità di documenti e identificare aree di potenziale interesse o anomalie preliminari, risparmiando tempo prezioso al perito.
- Analisi Quantitativa Oggettiva: Fornire misurazioni precise e dati statistici sulle caratteristiche della scrittura, riducendo la soggettività in alcuni aspetti dell’analisi.
- Creazione di Database Comparativi: Facilitare la creazione e la gestione di ampi database di scritture per confronti più efficienti.
Il perito grafologo, d’altro canto, apporterebbe:
- Capacità Interpretativa Olistica: La comprensione del contesto umano e delle sfumature psicologiche che influenzano la scrittura.
- Pensiero Critico e Giudizio Esperto: La capacità di valutare i risultati dell’IA alla luce della propria esperienza e di considerare fattori non quantificabili.
- Validazione Umana: La responsabilità finale dell’analisi e della redazione della perizia, elemento cruciale in contesti legali.
Le Sfide da Affrontare
Nonostante le promettenti prospettive, diverse sfide devono essere affrontate:
- Bias degli Algoritmi: L’IA apprende dai dati con cui viene addestrata. Se questi dati non sono rappresentativi della diversità della scrittura umana, gli algoritmi potrebbero sviluppare bias, portando a risultati inaccurati o discriminatori.
- Trasparenza e “Black Box”: Comprendere come un algoritmo arriva a una determinata conclusione può essere complesso. È fondamentale garantire la trasparenza dei processi di analisi dell’IA per assicurarne l’affidabilità e la validità scientifica.
- Standardizzazione e Validazione: È necessario sviluppare standard condivisi per l’utilizzo dell’IA nella grafologia e validare rigorosamente le prestazioni dei diversi software.
- Formazione dei Periti: I periti grafologi dovranno acquisire competenze nell’utilizzo degli strumenti di IA e nella loro interpretazione critica.
Conclusioni:
L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità significativa per evolvere la disciplina della perizia grafologica. Tuttavia, è improbabile che possa sostituire completamente l’esperienza e il giudizio umano. Il futuro più auspicabile è quello di una stretta collaborazione, dove l’IA agisce come un potente strumento di supporto al lavoro del perito, potenziandone l’efficienza e l’oggettività, ma lasciando alla competenza umana l’interpretazione finale e la comprensione profonda della complessità della scrittura manuale. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile sfruttare appieno il potenziale di entrambe le discipline, garantendo perizie grafologiche sempre più accurate e affidabili nell’era digitale.

Perizia grafologica su fotocopia: tutto ciò che devi sapere
Tempo di lettura 6,16 minuti
Introduzione
Talvolta, nell’ambito di Consulenze Tecniche d’Ufficio (CTU grafologica) o una perizia grafologica, ci si trova nella condizione di dover verificare l’autenticità di una sottoscrizione avendo a disposizione unicamente una fotocopia. È importante sottolineare che l’analisi di una copia non esclude la possibilità di manomissione del documento originale.
L’esecuzione di una CTU su copie è certamente possibile, sebbene il giudizio debba essere espresso con riserva, in quanto la fotocopia rappresenta intrinsecamente una modificazione dell’originale, specialmente in casi di sospetta firma falsa reato.
L’esperienza ventennale di Marta Cappello come perito grafologo forense può offrire spunti utili per comprendere come esaminare le copie e quali accorgimenti adottare, anche in un contesto di grafologia lavoro.

Ammissibilità della perizia grafologica su fotocopia

L’ammissibilità della perizia grafologica su fotocopia è spesso dettata dalla mancata reperibilità dell’originale. Si pensi, ad esempio, a contesti bancari, acquisizioni e cessioni in cui la documentazione prodotta è disponibile solo in copia, oppure a documenti depositati agli atti e successivamente smarriti. Questo è particolarmente rilevante per una perizia calligrafica testamento olografo o per valutare un testamento olografo in stampatello o un testamento olografo senza data.
Non esiste una normativa specifica che disciplini l’utilizzo di fotocopie in perizia grafologica, tuttavia diverse sentenze si sono espresse in merito.
È fondamentale ricordare che la perizia grafologica di per sé esprime un valore indiziario e, nel caso di un giudizio basato su una fotocopia, tale valore può essere considerato probante solo se corroborato da ulteriori elementi indiziari. La perizia calligrafica attendibilità è maggiore con l’originale.
Condizioni per un'analisi efficace su fotocopia
La prima condizione per un’analisi efficace è la qualità della fotocopia; la seconda, meno rilevante, è il colore. Una fotocopia ad alta risoluzione consente l’individuazione di un maggior numero di dettagli utili all’esame delle caratteristiche grafiche. In alcuni casi, la riproduzione della copia può evidenziare particolari come le variazioni di pressione; in altri, può omettere collegamenti tra le lettere e alleggerimenti della penna, perdendo così dettagli significativi.
Una fotocopia di ottima qualità permette di eseguire una perizia grafologica e di raggiungere un elevato grado di certezza.

Tecniche di stampa e loro impatto sull'analisi grafologica

La stampa della copia può essere realizzata con stampanti laser o inkjet. Queste due tecnologie producono caratteristiche diverse e distinguibili sul foglio.
La stampante laser utilizza un toner in polvere che viene fuso sulla carta attraverso un laser e un rullo riscaldato. La firma risulterà più precisa, con bordi più definiti.
La stampa con stampante inkjet, invece, avviene tramite un inchiostro spruzzato sulla carta attraverso degli ugelli. La firma presenterà bordi meno netti e una qualità inferiore.
Eseguire una perizia grafologica su fotocopia permette non solo di distinguere il tipo di stampa, ma anche di individuare eventuali falsificazioni o modifiche apportate a un originale, analizzando anche il tipo di firma e la presenza di firma grafometrica eventualmente copiata.
Metodologia dell'analisi grafologica su fotocopia
L’analisi della fotocopia prevede alcuni controlli preliminari sul testo dattiloscritto:
- delle spaziature di battitura;
- del carattere utilizzato;
- della dimensione dei caratteri;
- della coerenza dei vari elementi all’interno del documento;
- di eventuali differenze di stampa.
E sulla firma:
- coerenza dei rapporti spaziali con il testo;
- uniformità della firma e della sua stampa.
L’esame preventivo è fondamentale per individuare eventuali segni di composizioni artificiali del documento.
La firma manoscritta, in un documento in fotocopia ad alta risoluzione, può essere analizzata cogliendo aspetti legati alla dinamica del tracciato grafico e a elementi di spontaneità. Questi elementi permettono di escludere alcune tracce di manomissione. L’esame delle caratteristiche grafiche condurrà poi all’individuazione della tipologia di mano scrivente. Questo studio si inserisce nel campo della psicologia della scrittura.
I limiti intrinseci alla fotocopia riguardano la composizione del documento e l’impossibilità di verificare la terza dimensione della scrittura, come la pressione esercitata.

Vantaggi e svantaggi dell'uso delle fotocopie in perizia grafologica

Le fotocopie, pur non offrendo certezze sull’integrità documentale, presentano il vantaggio di essere immediatamente disponibili. Tuttavia, i vantaggi sono nettamente inferiori rispetto agli svantaggi.
Il principale svantaggio nell’eseguire una perizia calligrafica su fotocopia è il rischio che la copia abbia alterato l’originale, compromettendo l’accuratezza del giudizio. Alcune copie possono omettere o aggiungere elementi non presenti nell’originale.
Per questo motivo, è cruciale esaminare tempestivamente l’originale per cogliere tutti gli elementi REALI necessari a impostare un’eventuale causa e definire le strategie legali.
Casi pratici e giurisprudenza rilevante
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FAQ sulla perizia grafologica su fotocopia
Quanto costa una perizia grafologica?
Il costo di una perizia grafologica dipende da diversi fattori:
- tipo di richiesta: orale, parere motivato scritto, relazione tecnica dettagliata;
- complessità del caso
- qualità del materiale fornito: fotocopia o originali, numero e qualità della documentazione;
- Urgenza della perizia;
- richiesta di sopralluoghi e di dibattimento.
Fasce di prezzo:
- Parere preliminare (su una firma): a partire da 300-700 euro;
- Parere preliminare (testamento olografo): a partire da 1000 euro;
- Perizia calligrafica (su firma): a partire da 600 euro;
- perizia calligrafica testamento olografo: a partire da 1500-2000 euro.
- Consulenza tecnica: a partire da 1200 euro.
E’ consigliabile chiedere un preventivo dettagliato, illustrando il caso e i documenti disponibili.
Quanto è attendibile una perizia calligrafica?
Fattori che influenzano la perizia calligrafica attendibilità?
- Qualità del materiale in esame: originale o copie
- Scritture di comparazione adeguate (saggio grafico);
- Competenza ed esperienza del perito grafologo;
- Contesto legale, come una perizia calligrafica processo penale.
Esistono sentenze della Cassazione in merito alle fotocopie?
Qui di seguito alcune sentenze:
- Corte di Cassazione n. 12978/2020
- Corte di Cassazione n. 13163/2021
- Corte di Cassazione n. 46603/2021
- Corte di Cassazione n. 8980/2022
Corte di Cassazione n. 12978/2020
Corte di Cassazione (n. 12978/2020):
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla parte civile Salvatore Angela (erede di Salvatore Camillo) contro la sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila che aveva assolto Giancarlo Rabuffo dal reato di calunnia.
I fatti alla base del procedimento:
Rabuffo aveva denunciato per falso Salvatore Camillo, legale rappresentante della società SAIES, sostenendo che nel procedimento civile di sfratto per morosità era stata depositata una dichiarazione integrativa del contratto di locazione con una sua firma falsa. La Corte d’Appello ha riformato la sentenza di primo grado (che aveva condannato Rabuffo), assolvendolo perché il fatto non sussiste, ritenendo non provata la falsità della querela.
Motivi del ricorso di Salvatore Angela:
La parte civile ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la motivazione della Corte d’Appello su tre punti principali:
- Inattendibilità dei testimoni: La Corte d’Appello aveva ritenuto inattendibile la versione di Salvatore Camillo e attendibile quella di un altro testimone (D’Alessandro), trascurando alcune incongruenze e il fatto che Rabuffo non avesse mai disconosciuto una dichiarazione integrativa successiva (senza data) relativa alla conversione in euro dei canoni.
- Inattendibilità delle perizie grafologiche: La Corte d’Appello aveva sminuito il valore delle perizie che attestavano l’autografia della firma di Rabuffo sulla dichiarazione integrativa disconosciuta, in quanto svolte su una fotocopia. La parte civile sottolineava che i periti avevano ritenuto la fotocopia chiara e avevano utilizzato anche un documento originale di comparazione.
- Disattenzione degli argomenti del Tribunale: La Corte d’Appello non aveva considerato che Rabuffo non aveva contestato la dichiarazione integrativa in euro e aveva pagato l’intero importo del canone indicato nella scrittura privata disconosciuta, rendendo implausibile la sua giustificazione successiva.
Il ricorso contestava anche l’erronea deduzione di Rabuffo sulla prescrizione del reato.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha ritenuto i motivi del ricorso manifestamente infondati. Ha ribadito il principio secondo cui, in caso di riforma in senso assolutorio di una sentenza di condanna, il giudice d’appello deve fornire una motivazione adeguata e plausibile, ancorata alle risultanze processuali, confutando specificamente gli argomenti della sentenza di primo grado.
Nel caso specifico, la Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello, pur riconoscendo l’ammissibilità di una perizia su fotocopia, aveva correttamente evidenziato i limiti di tale analisi e la necessità di integrarla con una valutazione logico-indiziaria del contesto. La Corte d’Appello aveva, inoltre, evidenziato lacune e imprecisioni nella testimonianza della persona offesa e fornito una spiegazione (seppur opinabile) sul pagamento dei canoni con assegni nonostante l’asserito accordo “in nero”.
In definitiva, la Cassazione ha concluso che la motivazione della sentenza impugnata era rafforzata e aveva evidenziato un’insufficienza probatoria tale da giustificare il ragionevole dubbio che aveva portato all’assoluzione di Rabuffo.
Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, e la parte civile è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di 2000 euro alla cassa delle ammende.
Corte di Cassazione (n. 13163/2021)
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Massimo Lo Surdo contro la sentenza della Corte d’Appello di Torino che aveva confermato la sua condanna per il reato di calunnia (art. 368 cod. pen.).
I fatti alla base del procedimento:
Il Tribunale di Torino aveva condannato Lo Surdo per calunnia. La Corte d’Appello di Torino aveva confermato tale condanna. Lo Surdo ha quindi presentato ricorso in Cassazione.
Motivi del ricorso di Massimo Lo Surdo:
Lo Surdo ha articolato cinque motivi di ricorso:
- Erronea integrazione dell’elemento materiale della calunnia: Sosteneva che la sua denuncia appariva talmente assurda e inverosimile da essere stata inizialmente iscritta come fatto non costituente reato.
- Omessa verifica della perizia svolta in altro giudizio: Lamentava che la Corte d’Appello non avesse verificato la correttezza di una perizia svolta in un altro procedimento, la cui assenza renderebbe impossibile sostenere la sua coscienza e volontà di muovere un’accusa mendace.
- Erronea valutazione della perizia grafologica eseguita su fotocopie: Contestava che i giudici d’appello avessero ritenuto corretta una perizia grafologica eseguita su documenti in fotocopia.
- Illogicità e contraddittorietà della motivazione sul risarcimento del danno: Criticava la conferma del risarcimento del danno alla parte civile e l’assegnazione di una provvisionale.
- Violazione di legge e vizio di motivazione sulla mancata concessione delle attenuanti generiche.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per le seguenti ragioni:
- Primi tre motivi (ricostruzione in fatto): Sono stati ritenuti inammissibili in quanto riproponevano rilievi già dedotti in appello senza confrontarsi con la motivazione della Corte distrettuale e sollecitavano una rilettura delle prove non consentita in sede di legittimità. La Cassazione ha sottolineato che il suo compito è verificare la logicità e la completezza dell’iter argomentativo del giudice di merito, non valutare la rispondenza della motivazione alle acquisizioni processuali.
- La Corte ha comunque osservato che la Corte d’Appello aveva adeguatamente motivato gli elementi a carico di Lo Surdo, evidenziando come le sue accuse avessero travalicato il diritto di difesa, come le critiche alla consulenza tecnica fossero infondate (anche per il suo rifiuto di sottoporsi al saggio grafico) e ricordando che la calunnia è un reato di pericolo che non richiede l’effettivo inizio di un procedimento penale a carico del calunniato, purché la falsa accusa contenga gli elementi necessari per l’esercizio dell’azione penale.
- Quarto e quinto motivo (statuizioni civili e attenuanti generiche): Sono stati ritenuti totalmente generici in quanto il ricorrente si era limitato a dolersi delle decisioni senza indicare chiaramente le ragioni di fatto e di diritto a sostegno delle sue censure, venendo meno al suo onere di critica argomentata avverso la sentenza impugnata.
Conseguenze della decisione:
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, Lo Surdo è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.
Corte di Cassazione (n. 46603/2021)
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Palermo limitatamente alla questione della sospensione condizionale della pena, dichiarando inammissibile il ricorso nel resto.
I fatti alla base del procedimento:
Baldassare Lo Duca era stato condannato dal Tribunale e successivamente dalla Corte d’Appello di Palermo per il reato di calunnia (art. 367 cod. pen.) per aver mendacemente disconosciuto un contratto di fornitura elettrica, simulando una truffa a suo danno e provocando l’inizio di un procedimento penale.
Motivi del ricorso di Baldassare Lo Duca:
Lo Duca presentò ricorso in Cassazione articolando tre motivi:
- Vizio di motivazione sul rigetto della richiesta di nuova perizia: Contestava che la prima perizia fosse stata svolta su una fotocopia del documento con la sua sottoscrizione (una mera sigla), nonostante le presunte obiezioni del perito sull’impossibilità di effettuare l’analisi.
- Vizio di motivazione sulla responsabilità: Criticava la fondazione della sua responsabilità su una registrazione fonica, una perizia grafologica e le dichiarazioni di tre testimoni di cui non sarebbe stata vagliata l’attendibilità.
- Violazione di legge e mancanza di motivazione sul diniego della sospensione condizionale della pena: Lamentava il mancato accoglimento della richiesta di sospensione condizionale della pena nonostante l’assenza di precedenti penali.
Decisione della Corte di Cassazione:
- Primo e secondo motivo (richiesta di nuova perizia e responsabilità): La Corte di Cassazione li ha dichiarati inammissibili. Ha rilevato che i motivi si presentavano come generiche negazioni delle prove raccolte e non si confrontavano adeguatamente con le argomentazioni convergenti dei giudici di merito, senza evidenziarne manifeste illogicità. In particolare, la Cassazione ha precisato che la sentenza d’appello chiariva che la perizia grafologica, pur svolta su una fotocopia di buona qualità, aveva concluso attribuendo la sottoscrizione a Lo Duca. Inoltre, la Corte d’Appello aveva basato la sua decisione anche su testimonianze che confermavano la stipulazione del contratto.
- Terzo motivo (sospensione condizionale della pena): La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato questo motivo e ha annullato con rinvio la sentenza limitatamente a tale punto. Ha constatato che la Corte d’Appello non aveva fornito alcuna risposta specifica al motivo d’appello riguardante la sospensione condizionale della pena. La motivazione del Tribunale sul punto (che si rifaceva alle ragioni del diniego delle attenuanti generiche, ossia la mancata ritrattazione dell’imputato) non era pertinente ai criteri di valutazione della sospensione condizionale, che si basano sulla prognosi di non recidiva. Non emergendo cause ostative radicali alla potenziale concessione della sospensione, la Cassazione ha ritenuto necessario un nuovo giudizio sul punto da parte di un’altra sezione della Corte d’Appello di Palermo.
In sintesi:
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di Lo Duca per calunnia, ma ha accolto il ricorso limitatamente all’omessa motivazione sulla richiesta di sospensione condizionale della pena, rinviando il caso ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Palermo per una nuova valutazione su questo specifico aspetto. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per il resto.
Corte di Cassazione (n. 8980/2022)
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Ferruccio Calvani contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma che aveva confermato il rigetto della sua querela di falso relativa alla girata di azioni della società Fiuggi Medicai Service spa (poi Villa Stuart srl) a favore del Gruppo Italfin ’80 spa.
I fatti alla base del procedimento:
Calvani, ex titolare di azioni privilegiate della suddetta società, aveva citato in giudizio il Gruppo Italfin ’80 e Villa Stuart srl in liquidazione, chiedendo di accertare la falsità della girata del titolo azionario a favore di Italfin ’80, autenticata da un notaio nel 1992. Calvani sosteneva di non aver mai sottoscritto quella girata o, in alternativa, di aver firmato un foglio diverso in assenza di un pubblico ufficiale. Il Tribunale aveva respinto la querela di falso, e la Corte d’Appello aveva confermato tale decisione.
Motivi del ricorso di Ferruccio Calvani:
Calvani ha presentato ricorso in Cassazione articolando tre motivi:
- Nullità della sentenza per violazione delle norme sul procedimento peritale: Contestava la legittimità della consulenza tecnica d’ufficio grafologica svolta su una fotocopia della girata azionaria, ritenendo tale esame inattendibile e la CTU affetta da nullità assoluta. Evidenziava, inoltre, che la consulenza aveva espresso un giudizio di mera probabilità sull’autografia della firma, non di certezza, e che l’indisponibilità dell’originale impediva di verificare eventuali manomissioni.
- Nullità della sentenza per violazione dell’art. 116 c.p.c.: Criticava la Corte d’Appello per aver desunto un argomento di prova dalla sua presunta condotta processuale in un precedente giudizio. Calvani sosteneva che non vi era contraddizione nel suo comportamento, avendo contestato in precedenza la validità sostanziale della cessione per vizi del consenso, e che la condotta processuale in altro giudizio non poteva essere utilizzata ai fini dell’art. 116 c.p.c.
- Nullità della sentenza per violazione dell’art. 132 n. 4 c.p.c.: Lamentava la motivazione contraddittoria della Corte d’Appello che aveva rigettato la querela per asserita carenza probatoria, non ammettendo la prova testimoniale del notaio e non valutando altre prove documentali (il registro delle girate del notaio e le dichiarazioni rese dal notaio in un procedimento penale), che avrebbero potuto dimostrare la mancata autenticazione della firma e quindi una manipolazione del titolo.
Decisione della Corte di Cassazione:
La Corte di Cassazione ha dichiarato tutti e tre i motivi di ricorso infondati o inammissibili:
- Primo motivo: La Cassazione ha richiamato la propria giurisprudenza secondo cui la querela di falso è ammissibile anche contro una fotocopia non disconosciuta, fermo restando la valutazione del grado di probatorietà degli accertamenti eseguiti sulla copia. Nel caso specifico, la necessità della querela derivava dall’autenticazione notarile della firma. La Corte ha inoltre osservato che il ricorrente non aveva eccepito tempestivamente la nullità della CTU per essere stata svolta su copia, configurandosi una nullità relativa sanata dalla mancata eccezione nei termini. Infine, ha rilevato che la CTU aveva comunque espresso un giudizio di “alta probabilità” di autografia.
- Secondo motivo: La Cassazione ha affermato che il giudice di merito può utilizzare, per formare il proprio convincimento, anche prove o risultanze istruttorie di altri giudizi, considerandole come semplici indizi ai sensi dell’art. 116 c.p.c. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva correttamente rilevato la contraddittorietà nel comportamento processuale di Calvani tra il primo giudizio (in cui contestava la validità per vizi del consenso) e il secondo (in cui deduceva la falsità della firma). Tale motivazione è stata ritenuta logica e non sindacabile in sede di legittimità.
- Terzo motivo: La Cassazione ha ribadito che il mancato esercizio del potere discrezionale del giudice d’appello di ammettere prove testimoniali o richiedere la produzione di documenti non è sindacabile in sede di legittimità, salvo motivazione palesemente incongrua o contraddittoria, che nel caso non sussisteva.
Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali.
Esempi di grafologia: Cosa rivela la tua scrittura
Grafologia esempi 14,09 minuti di lettura con modalità audio
Introduzione alla grafologia
La grafologia è una disciplina interessante perché attraverso l’analisi della scrittura a mano delle persone rivela varie caratteristiche comportamentali e psicologiche.
La scrittura infatti non era solo un mezzo di comunicazione sin dai tempi antichi, ma anche una via di espressione della personalità e delle emozioni dello scrivente del testo stesso. Con il tempo, ciò è cambiato, e la grafologia ha cominciato a prendere forma e ad essere coadiuvata da un metodo.
Molto spesso viene concepita come uno strumento di interesse con cui esplorare meglio se stessi o comprendere le altre persone.

Cos'è la grafologia

La grafologia è la materia che studia la scrittura a mano per dedurne i tratti caratteriali del soggetto scrivente. La parola deriva dalle parole greche γραφή (graphé) che significa “scrittura” e λόγος (lógos) “studio”. È interessante far notare che, benché spesso venga confusa con la perizia grafologica, la quale è una disciplina diversa e di rilevanza legale, mentre la grafologia resta un’interpretazione e analisi psicologica-caratteriale. Infatti, la perizia cerca di scoprire se un documento scritto sia autografo o meno, mentre la grafologia ne delinea caratteristiche interne alla persona, le emozioni, le motivazioni e i tratti del carattere. I segni, la pressione, la velocità della scrittura, insomma, i segni grafici, in quanto espressione del sistema nervoso lavorano insieme per rivelare la realtà psicologica del soggetto. I grafologi attraverso lo studio della scrittura riescono a conoscere meglio la persona, il suo carattere, i suoi comportamenti, le sue potenzialità e i suoi limiti, in quanto è un’ottima occasione di prendere coscienza di sé. La psicologia della scrittura è un campo strettamente correlato.
Esempi di analisi grafologica
Un esempio pratico di analisi grafologica potrebbe essere quello sui membri di una famiglia. Siamo abituati a riconoscere alcune scritture e immaginare come possano essere i parenti di una persona analizzando quello che scrivono.
Per esempio un sintomo di chiarezza mentale e stabilità emotiva potrebbe essere una scrittura ordinata ed omogenea, mentre un tratto più lieve può essere indice di una persona sensibile.
La grafologia, spesso si propone come punto di partenza per la riflessione sull’aspetto caratteriale della propria persona.
Si possono prendere in considerazione diversi tipi di analisi della grafologia. Uno dei quali è il francese, tra cui elementi come la pressione sulla carta, la dimensione delle lettere, la forma, la continuità e la velocità, è uno dei più usati. Un altro è il metodo italiano, la cui procedura prevede una visione globale iniziale, seguita da un’analisi particolareggiata, fino ad una sintesi generale delle combinazioni di segni prevalenti.
Le scuole grafologiche hanno anche interpretazioni simili. Alcuni segni rispetto ad altri sono semplicemente maggiormente rappresentativi del soggetto scrivente. Ad esempio, le lettere di grandi dimensioni (calibro alto) e pendenza delle lettere verso destra, possono simboleggiare l’estroversione e la socievolezza, mentre le lettere di dimensioni piccole (calibro piccolo) significano timidezza e riservatezza. Infine, l’inclinazione ha un significato specifico, e la scrittura inclinata verso destra significa apertura e spontaneità, mentre inclinata a sinistra riservatezza e cautela.
La maggiore consapevolezza della personalità che la scrittura può attribuire ad una determinata persona può applicarsi a molteplici campi. In effetti, alcune aziende usano la grafologia come parte del processo di selezione di nuovi lavoratori. Essendo profondamente concentrata sulla personalità, viene anche usata per l’orientamento lavorativo, facendo comprendere ai lavoratori le proprie abilità e interessi.
Infine, alcuni terapisti in ambito psicologico e pedagogico la usano durante la consulenza.
Per quanto riguarda la formazione dei grafologi ci sono scuole e istituti specializzati che offrono una preparazione ottimale per lo svolgimento di tale attività. Per esempio, l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo ha un diploma in Grafologia. Associazioni private di settore organizzano anche corsi sulla materia ogni anno per l’aggiornamento dei professionisti.

Metodi di analisi grafologica

Ancora, in base agli approcci metodologici impiegati, la grafologia può fondarsi su diverse logiche interpretative, ciascuna delle quali propone una specifica modalità di analisi. Tra i metodi più diffusi a livello internazionale si annovera quello francese, basato sugli studi di Jules Crépieux-Jamin. Questo metodo solitamente si ispira alle dimensioni formali della scrittura: la pressione esercitata sul foglio, che rimanda a una variabile emozionale o di vitalità; la dimensione delle lettere e la forma, arrotondata o angolosa, rigida o fluida; la scrittura continua o spezzettata; la celerità nell’atto grafico. Tali parametri di descrittivi e variabili vengono valutati attraverso una griglia sistematica, dalla quale dedurre le competenze cognitive e affettive e le aspettative comportamentali del soggetto esaminato.
Il metodo italiano, promosso da autori quali Girolamo Moretti, ripreso e ampliato anche dalle elaborazioni autoriali contemporanee. Questo approccio è più sinottico e contempla tre diverse fasi. La prima fase è la cosiddetta globalità, che consiste in un’anteposizione su come l’insieme si presenta alla prima occhiata: ordinato o disordinato, omogeneo o disomogeneo, dinamico o rigido. In una parola, si tratta di una lettura immediata e informale del temperamento del soggetto. Segue una fase analitica, dove si osservano uno per uno il tratto, l’interlineo, l’attacco e lo stacco delle lettere, le maiuscole, i collegamenti tra lettere, ogni elemento ha un determinato significato a livello personologico. Infine, si arriva alla fase di sintesi finale, in cui i dati osservativi raccolti vengono riuniti in modo coerente, tenendo conto degli eventuali punti deboli e forti del soggetto.
Interpretazioni comuni nella grafologia
Nelle interpretazioni più comuni della grafologia, si attribuiscono diverse caratteristiche della scrittura a specifici tratti della personalità, secondo una lettura che è simbolica, ma che si pone anche in una prospettiva psico-dinamica del gesto grafico. Ogni segno è infatti considerato come l’espressione visibile di un atteggiamento interiore, un segno, dunque, che il soggetto lascia sulla carta, e che con un’attenta osservazione può essere decifrato e interpretato. A titolo esemplificativo, la dimensione delle lettere (calibro) è un esempio di ciò. Infatti, lettere di grandi dimensioni sono interpretabili come segno di estroversione, espansività, bisogno di visibilità e talvolta di ambizione. Scrivere con lettere ampie, infatti, indica la volontà di occupare spazio, non soltanto sul foglio ma anche nell’ambiente reale, la spinta all’autodeterminazione del soggetto scrivente.
Lettere piccole, al contrario, si interpretano spesso come segno di riservatezza, introversione o protezione dall’altro. Una scrittura minuta può anche essere indice di precisione, cura del dettaglio, attenzione analitica, e anche protezione emotiva o senso di inadeguatezza, se la contrattezza è elevata. Un altro elemento significante è l’inclinazione delle lettere. Una scrittura inclinata verso destra si interpreta solitamente come indice di apertura e spontaneità emotiva verso gli altri. Indica un orizzonte e una proiezione ottimali. Inversamente, una scrittura inclinata verso sinistra può denotare controllo sull’ambiente circostante, su sé stessi come meccanismo di autodifesa.

Applicazioni della grafologia

Le applicazioni della grafologia sono molteplici e si estendono a diversi ambiti professionali, educativi e terapeutici, grazie alla sua capacità di offrire uno sguardo profondo e personalizzato sull’individuo.
Nel settore delle risorse umane, ad esempio, la grafologia viene talvolta utilizzata come strumento di supporto nei processi di selezione del personale, affiancando i metodi più tradizionali come i colloqui, i test attitudinali e le prove pratiche. Attraverso l’analisi della scrittura, è possibile ottenere indicazioni sulle caratteristiche comportamentali del candidato, come il livello di autonomia, la capacità di lavorare in gruppo, il modo di gestire lo stress o la propensione al problem solving. Sebbene non sia considerata una tecnica scientifica universalmente riconosciuta nel campo della psicometria, in alcuni contesti aziendali viene apprezzata come strumento complementare per approfondire la conoscenza del profilo umano e relazionale del candidato.
Un altro ambito di applicazione è quello dell’orientamento scolastico e professionale. Qui, la grafologia può offrire un valido aiuto nel riconoscimento delle attitudini naturali, delle predisposizioni cognitive ed emotive, e dei potenziali punti di forza di un individuo. Attraverso l’analisi grafologica, è possibile supportare giovani e adulti nei momenti di scelta scolastica, universitaria o lavorativa, fornendo una mappa più chiara delle proprie inclinazioni, delle modalità relazionali e delle esigenze interiori. L’obiettivo non è tanto di indirizzare, quanto favorire una maggiore consapevolezza di sé e dei propri mezzi, elemento fondamentale per prendere decisioni ottimali e più coerenti con la propria natura.
In ambito terapeutico e psicologico, alcuni professionisti integrano la grafologia nei loro percorsi di consulenza come strumento esplorativo e diagnostico. Non si tratta di un’alternativa alla terapia, ma di un mezzo di osservazione che può facilitare la comprensione dei problemi emotivi, delle dinamiche interiori e delle modalità relazionali del paziente. In particolare, la grafologia è utile per mettere in luce conflitti interni, schemi ricorrenti, blocchi emotivi o aspetti della personalità, che potrebbero sfuggire alla consapevolezza del soggetto scrivente.
Limiti e critiche della grafologia
In realtà, pur palesando un evidentissimo fascino per il fatto di consentire, attraverso uno strumento apparentemente semplice come la scrittura, una lettura caratteriale di certo non superficiale. La grafologia si trova ad essere a dir poco sottoposta a dure critiche in virtù di ciò che potremmo definire il suo essere “pseudoscienza”. La trasversalità del metodo di indagine, la mancanza di basi empiriche solide e di un consenso metodologico che ne certificano rigorosamente l’affidabilità e la validità, infatti, ne contestano fortemente la possibilità di offrire valutazioni oggettive e ripetibili della personalità. Sono stati infatti numerosi gli studi scientifici che hanno portato i ricercatori a mettere in discussione l’effettivo posizionamento della grafologia nello status di pseudoscienza dovuto anche allo scarso coinvolgimento e interesse da parte della classe scientifica a produrre verifiche sperimentali.
Altri criticano la questione delle attribuzioni eccessive o stereotipate che, soprattutto in ambiti professionali, scolastici o terapeutici, potrebbero avere delle importanti implicazioni etiche, per lo più nel caso in cui si possano prendere decisioni di qualsiasi tipo su un soggetto analizzato senza alcuna certificazione scientifica.

Come diventare un grafologo (associazioni e scuole)

Se desideri diventare grafologo, consigliamo vivamente di seguire una formazione strutturata, seria e accreditata, che ti permetta di acquisire una solida formazione teorica e pratica nel campo dell’analisi grafologica. In caso di controversie legali, si ricorre alla grafologia peritale.
In Italia, la grafologia è una disciplina diffusa, quindi sono abbastanza numerose le scuole e le associazioni che offrono corsi di diversa durata e approfondimento.
Tra le realtà più autorevoli in Italia, c’è senz’altro l’università pubblica: l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” offre un corso con relativo diploma in Grafologia, per la sua approfondita impostazione accademica e il rigore metodologico. Un’altra è la Scuola superiore di Grafologia a Roma che offre un percorso triennale, riconosciuto e conforme alle linee guida dell’Associazione Grafologi Professionisti (A.G.P.). Oltre alla scuola di Grafologia “Seraphicum” sempre a Roma, con un corso triennale e diploma, e propone un percorso attento alla dimensione più umanistica e psicologica della disciplina ma anche scientifica.
Come grafologo, in ogni caso, dovrai continuare a formarti costantemente nel corso della tua vita professionale: in tutte le discipline che trattano la persona, è indispensabile una formazione anch’essa continua e solida base di etica e riflessione critica sul proprio operato. Solo in questo modo la lettura della scrittura potrà essere utile, professionale e rispettosa, sfruttando appieno il suo potenziale nei diversi contesti applicativi.
Faq
Come capire la scrittura di una persona?
La scrittura di una persona viene studiata da diverse angolazioni : spaziale, pressorio, formale e dinamico. Questi elementi sono tra di loro interidipendenti e creano nella loro interazione un gesto unico e personalizzato. La dott.ssa Marta Cappello offre uno studio approdondito e obiettivo.
Cosa si capisce dalla firma di una persona?
Lo studio della firma permette di comprendere molti aspetti della personalità di una persona come il senso di sè, l’autostima, la tenacia, la sicurezza e così via. La firma racchiude elementi aggiuntivi e spesso compensativi rispetto al testo. La dott.ssa Marta Cappello esegue l’esame della scrittura e della firma, fornendo un quadro dettagliato delal personalità del soggetto scrivente.
Quali sono gli elementi di base per l'analisi grafologica?
Gli elementi di basi per una analsi grafologica sono il testo e la firma, ma posso completare l’indagine ache appunti e altri scritti vergati con velocità e accuratezza differente. Ognuno di noi presenta molti modi di scrivere e l’insieme di questi permette di eseguire uno studio approfondito e professionale.
La Dott.ssa Marta Cappello applica questi principi per fornire valutazioni accurate.
CTU Grafologica: Analisi, Nullità e Valore Probatorio
Tempo di lettura 6.05 minuti
Premessa
Nel complesso mondo delle dispute legali, dove la verità si cela spesso tra documenti e firme, la Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) Grafologica emerge come uno strumento cruciale per far luce sull’autenticità di scritti e sottoscrizioni. Questa disciplina, che fonde competenze di grafologia con rigore giuridico, analizza minuziosamente i tratti di penna per accertare la genuinità o la falsità di un documento. Ma qual è il suo reale valore probatorio? Quando una perizia grafologica può essere dichiarata nulla? Esploriamo insieme questi aspetti fondamentali.

Quando la CTU Grafologica Incontra la Nullità: Vizi Procedurali e Sostanziali

Nonostante la sua importanza, la CTU grafologica non è immune da vizi che possono inficiarne la validità, fino a determinarne la nullità. Le cause di nullità possono essere di diversa natura:
Vizi procedurali: Mancato rispetto delle norme processuali che regolamentano l’espletamento della CTU. Ad esempio:
Omessa comunicazione alle parti dell’inizio delle operazioni peritali.
Mancata partecipazione dei consulenti di parte alle operazioni peritali (in determinate circostanze).
Violazione del contraddittorio tra le parti e il CTU.
Nomina di un CTU privo delle specifiche competenze tecniche richieste.
Vizi sostanziali: Irregolarità o carenze intrinseche all’elaborato peritale stesso. Ad esempio:
Mancanza di motivazione o motivazione insufficiente e contraddittoria delle conclusioni.
Utilizzo di materiale comparativo inadeguato o di provenienza incerta (ad esempio il saggio grafico).
Errori metodologici o scientifici nell’analisi grafologica.
Eccesso di mandato da parte del CTU, che sconfina in valutazioni giuridiche o in ambiti estranei al suo compito.
È fondamentale che le parti vigilino attentamente sullo svolgimento della CTU e sull’elaborato peritale, sollevando tempestivamente eventuali eccezioni di nullità qualora riscontrino vizi procedurali o sostanziali.
Valore Probatorio della CTU Grafologica
Il parere espresso nella CTU grafologica riveste un valore probatorio significativo nel processo civile. Grazie alla sua competenza tecnica e all’applicazione di metodologie scientifiche, il CTU fornisce al giudice un’analisi oggettiva e specialistica difficilmente ottenibile da un profano. Si pensi, ad esempio, alla validità di una firma grafometrica o alla contestazione di una firma falsa reato.
Tuttavia, è cruciale sottolineare che il giudice non è vincolato dalle conclusioni del CTU. Il principio del libero convincimento del giudice (articolo 116 del Codice di Procedura Civile) gli conferisce il potere di valutare criticamente l’elaborato peritale, confrontandolo con gli altri elementi probatori acquisiti nel corso del giudizio.
Pertanto, il valore probatorio della perizia grafologica dipende da diversi fattori:
Qualità e rigore metodologico dell’analisi: Un’analisi accurata, ben motivata e basata su materiale comparativo idoneo avrà un peso maggiore.
Coerenza delle conclusioni: Conclusioni chiare, logiche e supportate dall’analisi dettagliata degli elementi grafici conferiscono maggiore credibilità al parere del CTU.
Assenza di vizi di nullità: Una CTU affetta da vizi procedurali o sostanziali vedrà inevitabilmente ridotto il suo valore probatorio, fino alla sua potenziale inutilizzabilità.
Confronto con le altre prove: Il giudice valuterà le conclusioni del CTU nel contesto complessivo del materiale probatorio, potendo anche discostarsene fornendo adeguata motivazione.


In Conclusione:
La CTU calligrafica rappresenta uno strumento di grande utilità per l’accertamento della verità in controversie legate all’autenticità di documenti. Ad esempio, è fondamentale per una perizia calligrafica testamento olografo o in un contesto di perizia calligrafica processo penale. Tuttavia, la sua efficacia dipende dalla rigorosa applicazione delle procedure, dalla competenza del CTU e dalla qualità dell’analisi svolta. La consapevolezza delle cause di nullità e la corretta comprensione del suo valore probatorio sono elementi essenziali per le parti in causa e per i professionisti del diritto, al fine di garantire un processo equo e una decisione basata su elementi probatori solidi e affidabili.
Faq
Come si svolge la visita del CTU?
Il Consulente Tecnico d’Ufficio (Ctu) programma normalmente uno o più incontri con le parti per esaminare i documenti. In caso di perizia grafologica, la dott.ssa Marta Cappello, in qualità di Ctu, esamina le scritture contestate confrontandolo con altri documenti autografi per accertarne la genuinità. In questo ruolo, il Ctu redige una relazione tecnica che sarà poi consegnata al giudice, in quanto il Ctu funge da ausiliario del giudice.
Che valore ha una perizia calligrafica?
La perizia calligrafica ha valore sia in ambito legale che giudiziario, poiché fornisce dati utili all’indagine in corso. La perizia eseguita da un esperto, come la dott.ssa Marta Cappello, iscritta all’Albo dei Periti e dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano, può essere determinante nella risoluzione di controversie giudiziarie ed extra giudiziarie.
Quanto costa una CTU psicologo?
Il costo di una Consulenza Tecnica d’Ufficio (Ctu) eseguita da uno psicologo può variare in base alla complessità del caso, alla durata dell’intervento e alla tariffa oraria del professionista. Generalmente, i costi possono partire da qualche centinaio di euro. È consigliabile richiedere un preventivo dettagliato al professionista scelto per avere una stima precisa dei costi.