psicologia della scrittura

La scrittura è uno dei modi più complessi e affascinanti attraverso il quale la nostra mente riesce a comunicare con il mondo. Non è solo un mezzo per scambiare informazioni o pensieri tra una persona e l’altra, bensì un linguaggio non verbale del corpo abbastanza caratteristico, visto che si manifesta per mezzo della mano, ma il suo sviluppo parte dal cervello.

Ogni particolare gesto grafico, ogni forma, spazio o pressione del tratto contiene un input preciso del cervello. Inoltre, è un’impronta del nostro carattere, che si imprime in modo involontario sul supporto cartaceo.

Pertanto la scrittura esprime i propri elementi identitari. Riflette le emozioni, i vissuti, le abitudini, persino i conflitti interiori del soggetto scrivente. È una fotografia in movimento della nostra personalità: in ogni momento essa, cioè noi, siamo sempre diversi, e la scrittura risente di ciò.

Ecco perché due persone non scriveranno mai in modo identico, neanche se cercano di imitarsi: ogni testo è come un’impronta digitale, individuale e irripetibile.

In quest’ambito si colloca la psicologia della scrittura, ovvero la grafologia, una disciplina che si occupa di analizzare il rapporto tra il gesto grafico e le caratteristiche psicologiche e caratteriali della persona.

Infatti, dall’aspetto delle singole lettere, al loro inserimento nello spazio, dalla pressione esercitata al ritmo di scrittura è possibile trarre indicazioni sulla struttura del carattere, sulle condizioni emotive e persino sull’equilibrio psicofisico in quel determinato momento della persona.

Infatti, l’interesse per la grafologia è sorto sulla base del fatto ovvio che il modo in cui scriviamo è influenzato dal nostro stesso sistema nervoso, dalla psiche e dall’esperienza di vita. Tutto ciò che il soggetto scrive non può essere casuale.

Senza esagerare, la scrittura è un riflesso della totalità del soggetto. Gli scopi e le tattiche dei grafologi sono molto diversi. Questi includono: la valutazione grafologica delle risorse personali; l’adattamento professionale, analisi della compatibilità relazionale, scienza forense, medicina legale, orientamento professionale e altri.

Studiare la scrittura significa, dunque, esplorare un territorio intimo e affascinante, dove mente e corpo si incontrano in un gesto tanto semplice quanto rivelatore.

Per approfondire questi temi, puoi consultare la pagina grafologia blog o cercare al suo interno grafologia esempi di analisi.

Psicologia della Scrittura ed Analisi Comportamentale

psicologia della scrittura legale

Una delle massime della psicologia sulla scrittura è intrinseca a un principio fondamentale e affascinante: la grafia non è soltanto atto di trasferimento attuato come conseguenza di un automatismo appreso, ma piuttosto un’estensione della motricità del pensiero.

Scrivere è una funzione che viene svolta, in primo luogo, da alcune aree cerebrali, che il sistema nervoso e l’apparato motorio trasformano in simbolo, e infine anche dall’emotività e dalla motricità non direttamente controllabile della persona. Scrivere, dunque, non significa solo la traduzione di simboli su carta. È, invece, un’azione motoria programmata ed in parte automatizzata che viene eseguita.

Le variazioni individuali dipendono da moltissimi fattori: dallo stato d’animo, dalle routine o abitudini automatiche, dall’umore, dalla condizione psicofisica, dalla personalità nel suo insieme. La scrittura si trasforma in una specie di specchio comportamentale, dove si riflettono paure, insicurezze, rigidità, apertura mentale, necessità di controllo, ecc…

Quello che rende ancora più interessante tutto questo processo è che la maggior parte dei movimenti si manifesta in modo del tutto inconscio: ciò significa che nessuno decide volontariamente di scrivere in un modo o in un altro per raffigurare sé stesso, ed è proprio questo l’elemento in grado di dare un valore ulteriore dal punto di vista psicologico all’osservazione grafologica.

L’attenta osservazione e l’approfondita analisi dei gesti grafici, come la pressione esercitata sul foglio, la rapidità nella scrittura, la pendenza della scrittura, l’utilizzo o meno di spazi, permettono di esplorare aree profonde della personalità umana; infatti, porre attenzione a questi aspetti consente di accedere ad elementi psicologici che l’individuo non percepisce, o di cui non conosce la consapevolezza.

Ad esempio, ci si può rendere conto del paradigma relazionale che la persona in questione mette in atto con altri individui, della sua adattabilità alle situazioni, del senso di autostima, del suo controllo emotivo, oltre alla propensione all’introspezione.

In questo senso, la grafologia diventa uno strumento di psicodiagnosi comportamentale indispensabile, da affiancare ad altre tecniche, capaci di arricchirsi con un proprio codice, l’alfabeto e segni grafici che fungono da indicatori di disposizione emotiva e condotta interiore, nascosta talvolta anche al diretto interessato.

La grande fortuna dell’analisi grafologica è il suo carattere immediato e genuino. Non sono necessari lunghi e noiosi questionari né auto-narrazioni, ma lo stesso materiale che il soggetto scrivente fornisce naturalmente. Bastano pochi minuti davanti a una pagina scritta, per un grafologo esperto, per raccogliere i fattori psicologici chiave e restituire un quadro psicologico-caratteriale chiaro e sintetico.

Principali Scuole di Grafologia

La grafologia si è sviluppata in diversi paesi in contesti sostanzialmente diversi, generando così diverse correnti di pensiero.

In Francia, Jean-Hippolyte Michon ha creato la prima sistematizzazione moderna della grafologia, che è stata poi promossa da Jules Crepieux-Jamin, sottolineando il primato non della lettera, ma del segno grafico.

In Germania, il movimento ha scelto una visione scientifica e rigorosa, enfatizzando la forma delle lettere e l’impronta generale della scrittura.

In Italia, invece, con Girolamo Moretti, la grafologia ha assunto una forma estremamente dettagliata e tecnica; i suoi sostenitori hanno relativamente presto creato una serie ben identificata di segni grafologici che possono essere collegati a questa o quella “caratteristica” psicologica.

In questo un messaggio rimane in tutti loro — non in termini specifici — ma l’idea che una scrittura umana riflette l’immensa complessità della sua psiche.

Caratteristiche della Scrittura e Cosa Rivelano

caratteristiche della scrittura

Come osservato prima, ogni aspetto della scrittura, da quello più evidente e importante a quello più piccolo e apparentemente irrilevante, trasmette diversi sottotesti e significati. Scrivere non è solo un’azione fisica, ma un equilibrio complesso tra cervello, ragione ed emozioni. Ogni parola e gesto grafico sul foglio fornisce indizi psicologici sulla mente, i tratti caratteriali e la storia di una persona.

Anche la dimensione delle lettere rivela molto su come la persona si vede rispetto al mondo esterno. Scrivere a caratteri grandi potrebbe essere l’espressione di un temperamento espansivo, di un’indole socievole, della necessità di emergere o farsi riconoscere. Lettere piccole mostrano, invece, concentrazione, attenzione al dettaglio, tendenza alla riservatezza. Spesso, però, una grafia molto piccola nasconde all’interno di sé un mondo tanto vasto quanto complesso, un universo privato che però la persona preferisce proteggere.

Un altro aspetto rilevante riguarda la pressione impressa sul foglio. Una pressione di grado elevato è sintomo di forte coinvolgimento emotivo, forza d’animo, volontà e intensa partecipazione: alcune volte, può riflettere un’eccessiva tensione interna o una manifestazione di rigidità. Al contrario, una pressione di grado più basso può essere sintomo di sensibilità, di scarsa forza mentale e nervosa, di affaticamento psicofisico e psichico o di vera e propria demotivazione.

Anche la velocità del tratto ci può comunicare molti dettagli della persona. Una scrittura rapida e dinamica rimanda sovente all’agilità mentale, alla prontezza, alla capacità di adattamento: qualcosa che può appartenere a persone dinamiche, briose, dalla mente sempre in movimento. Una grafia lenta e controllata, invece, fa pensare all’attenuazione del tratto e alla riflessività, all’attenzione e, talvolta, alla prudenza o al perfezionismo. A volte è segno di insicurezza, in altri casi denota molta difficoltà a slanciarsi.

La direzione dell’inclinazione delle lettere determina la posizione dell’interesse umano. I caratteri inclinati verso destra manifestano apertura verso il futuro, desiderio di entrare in contatto con gli altri, disponibilità e accettazione emotiva. Ciò è possibile per qualsiasi azione spontanea e facilità nel creare amicizie. Al contrario, la scrittura inclinata a sinistra indica introversione, maggiore propensione a rifugiarsi nel proprio passato e, in generale, cautela e distaccamento emotivo. Il verticale puro esprime controllo di sé e fornisce ponderazione tra impulso ed emozione, distanza eccessivamente forzata.

È però d’obbligo precisare che, in grafologia, non esiste segno isolato. Ogni attribuzione di significato, dunque, si può dire valida esclusivamente in relazione agli altri segni (combinazioni di segni), in un iter di formazione di senso che investe necessariamente l’insieme della scrittura e dell’individuo. La grafologia, infatti, non calca formule, ma procedure di comprensione dell’insieme, delle armonie e delle disarmonie presenti sul foglio.

In conclusione, possiamo affermare che l’analisi della scrittura esprime, tutto sommato, un ritratto psicologico dettagliato e profondo, che rivela non solo la struttura dell’io della persona, ma anche le sue sottili sfumature, le risorse interiori e l’esperienza emotiva, non osservabili in nessun altro modo.

Grafologia e Salute

Pertanto, la scrittura è un’espressione diretta e spontanea del nostro Sistema Nervoso Centrale, e come tale è in grado di fornire importanti indizi sullo stato di salute fisica e neurologica di una persona molto tempo prima che possano emergere evidenti segni e sintomi clinici. Anche piccole variazioni nella grafia possono, infatti, rappresentare i primi preavvisi o la spia di uno squilibrio interno o di una condizione patologica nascente.

Per esempio, un’alterazione improvvisa della fluidità del tratto, della pressione esercitata sulla carta e della regolarità delle lettere può essere un campanello d’allarme per l’insorgere di un disturbo neurologico del tratto o di malattie neurodegenerative. Malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, alcuni tipi di demenza o patologie del sistema nervoso periferico incidono successivamente nel gesto grafico, che si presenta in modo incerto e tremolante, a tratti rigidamente bloccato, a tratti rallentato.

La scrittura, in molti casi, cambia prima ancora che si manifestino i sintomi neurologici, segnando quindi un campanello d’allarme per le patologie.

Tuttavia, la scrittura è altrettanto sensibile allo squilibrio che vige nella personalità. L’ansia, la stanchezza psichica, lo stress cronico, la depressione si rispecchiano nel disegno caratterologico in una serie di interruzioni ed un’assenza di coesione unitaria. L’andamento del rigo, la forma delle lettere, lo spazio e il ritmo coi quali si sviluppano, diventano il riflesso visibile di ciò che accade nella sfera interiore.

Ad esempio, una rigidità intensa indica tensioni e chiusure emotive. Una eccessiva espansione e dinamicità, invece, denuncia agitazione, oscillazioni emotive, impulsività, incapacità di contenersi e volontà di distinguersi.

Per le stesse ragioni già elencate sopra, la grafologia può essere affiancata alla valutazione clinica quando ci si trova in situazioni di tipo psicologico, neurologico o geriatrico. In tal caso, essa non viene considerata uno strumento diagnostico, ma osservativo: il cui significato viene ridefinito mediante l’interpretazione degli esperti specializzati, che sono in grado di aiutare a comprendere il paziente stesso.

Tuttavia, viene utilizzata anche in terapia o riabilitazione, con lo scopo di tracciare miglioramenti e progressi alla base dell’apprendimento di cambiamenti nell’area psico-emotiva o cognitiva, permettendone l’effettivo tracciamento.

Infine, la scrittura è un indicatore sottile ma potente di benessere psicofisico. La sua valutazione attenta e competente può diventare una chiave per rilevare segnali poco visibili altrimenti, delineare un’immagine globale del paziente e, talvolta, persino aiutare a diagnosticare più rapidamente ed efficacemente alcuni tipi di patologie (es. Alzheimer e Parkinson).

Grafologia Applicata nelle Cause Legali

grafologia applicata alle cause legali

Il grafologo forense ha il compito di esaminare attentamente scritture sospette, ad esempio firme su contratti, testamenti, cambiali o assegni, e in un secondo momento di confrontarle con campioni di scrittura di sicura provenienza.

L’obiettivo è valutare la compatibilità tra i due schemi grafomotori; non bastano, a questo scopo, le somiglianze formali, bensì appaiono di interesse soprattutto le caratteristiche profonde e ricorrenti che ciascun individuo imprime inconsciamente nella propria grafia. Questi elementi sono chiamati “movimenti individualizzanti” e sono difficilmente replicabili, costituendo il vero cuore dell’analisi peritale.

Grazie a tale metodo, la grafologia forense può essere utilizzata per smascherare le falsificazioni, riconoscere le scritture imitate, ricollegare la stesura di lettere anonime al reale autore e stabilire la volontarietà della sottoscrizione in situazioni di presunta costrizione o fraintendimento.

Il lavoro esperto sul campo potrebbe essere vitale nei casi di contenzioso successorio, frode bancaria, investigazioni giudiziarie di qualsiasi tipo, presso il tribunale civile o penale, poiché la validità di un documento prodotto è spesso una componente chiave del procedimento. In questi casi, si ricorre a una perizia calligrafica in processo penale.

L’esperto grafologo, nella redazione della propria relazione tecnica, segue le linee guida di un protocollo scientifico riconosciuto (ENFSI), documentando con attenzione ogni passo dell’analisi e motivando con precisione ciascuna delle proprie conclusioni.

In molteplici ordinamenti giuridici, tra cui quello italiano, le perizie grafologiche sono ammesse come prove tecniche in ragione di causa e come tali sono non solo ammesse in sede di giudizio, ma possono essere richieste da un avvocato, da un giudice, da un notaio e ovviamente anche da un privato cittadino, che decide di intraprendere una causa legale.

Il lavoro di un grafologo forense, per quanto serio e preciso, è la causa del fatto che la grafologia forense venga utilizzata con sempre maggiore frequenza nei casi civili e penali, e viene fatta mentre sono svolte anche altre misure investigative.

Allo stesso tempo, un simile approccio scientifico richiede una seria conoscenza tecnica della materia, che deve essere abbinata anche a nozioni riguardanti il diritto civile e penale.

Grafologia ed Autoconoscenza

grafologia autocoscienza

Analizzare la propria scrittura non è solo un pretesto per intrattenimento o per guardare più attentamente a sé stessi. In realtà, questo percorso può essere un viaggio davvero profondo, alla scoperta reale di sé stessi. Dopo tutto, dallo studio delle combinazioni di segni, si rendono più chiari molti aspetti poco visibili della personalità che a malapena vengono osservati nella vita di tutti i giorni o non vengono individuati dagli altri.

Attraverso la grafologia possiamo quindi scoprire non solo le nostre inclinazioni naturali, i tratti del carattere, i talenti inespressi o latenti, ma anche i nostri bisogni affettivi, le paure latenti, le tensioni o i desideri che faticano ad emergere. La scrittura diventa un mezzo straordinariamente efficace per farlo perché è un atto spontaneo e solitamente non mente, non si adatta alle convenzioni sociali, ma ci comunica ciò che siamo in quanto individui.

Quando osserviamo un nostro scritto con occhi nuovi — se sono già quelli di un esperto di grafologia, ancor meglio — ci accorgiamo che vi sono dei modelli ripetitivi nel nostro modo di: esprimerci, pensare, di reagire alle emozioni, di interpretare la realtà o di relazionarci agli altri. Ci accorgiamo magari di conflitti interiori mai risolti o delle risorse e dei punti di forza che abbiamo dentro ma che ancora non siamo riusciti a sviluppare appieno.

La scrittura è una rappresentazione interessante e profonda del nostro mondo interiore. Non sono solo ogni lettera, ogni spazio e ogni variazione nel tratto a comunicare qualcosa di noi, ma anche i cambiamenti: una scrittura cambiata dopo eventi importanti può dirci molto non solo sul nostro stato psico-fisico in un momento specifico, ma anche sulla dinamica e le caratteristiche della nostra evoluzione.

In un’epoca in cui tutto scorre a velocità altissima e in cui ci si sente spesso scollegati da sé, la riflessione offerta dalla grafologia è quanto di più vicino si possa immaginare a uno spazio di ascolto dedicato alla propria persona. Ci invita a fermarci, a gettare uno sguardo su chi siamo oggi e chi potremmo essere domani. È altresì uno strumento di sensibilizzazione e autenticità che ci induce allo sviluppo personale.

Ecco pertanto un buon motivo per il quale l’analisi grafologica può rivelarsi molto utile anche in sedute di counseling, coaching, orientamento scolastico o lavorativo, aiutando a scoprire il potenziale di ciascuno e a rinforzare la fiducia nei propri mezzi.

Storia e Importanza della Firma

Anche una firma, malgrado il suo aspetto apparentemente semplice, è uno dei simboli grafici più ricchi di significato simbolico e psicologico. Non è un semplice gesto di abbellimento del documento; è l’ausilio della personalità, espressione creativa di un individuo, cioè un’azione in cui una persona assume volontariamente la responsabilità di ciò che afferma o con ciò che sottoscrive.

Per questi motivi, la firma attesta un’importanza giuridica, sociale e culturale per l’intera esistenza umana, diventando un simbolo personale e caratteristico.

Dal punto di vista grafologico, la firma è una forma più automatizzata ed identificativa del testo nel suo insieme: viene considerata come un “biglietto da visita”, poiché è l’immagine che il firmatario tenta di creare di sé.

La scrittura in generale è una forma espressiva spesso casuale, mentre la firma è l’unico ambito esclusivamente intenzionale.

Dal punto di vista psicologico, sono molteplici gli aspetti della firma che possono essere considerati:

  • il calibrograndi dimensioni possono riflettere una persona dall’ego smisurato o con elevate capacità di autoaffermazione; 
  • piccoli tratti indicano personalità più riservate e contenute. 

La firma sottolineata riguarda una piena identificazione. Se la firma è posizionata vicino al nome, la persona si identifica fortemente con la propria famiglia. Se invece si osserva uno spazio evidente tra nome e cognome, il rapporto è disinteressato o vi è una minore identificazione con il cognome.

L’accuratezza indica ricerca della forma e, a volte, insincerità. Una persona che ha una forte necessità di dimostrare sicurezza, con tratti essenziali, mostra stima di sé, umiltà e praticità.

Anche il livello di leggibilità è rilevante. Se una firma è completamente decifrabile, è probabile che vi sia coerenza tra identità privata e pubblica. Al contrario, una firma del tutto illeggibile può indicare necessità di protezione, riservatezza o ambiguità.

L’inclinazione, l’andamento del tratto, la pressione, l’uso dello spazio, se il cognome o il nome vengono scritti completamente o meno, sono altri elementi che forniscono informazioni interessanti.

L’analisi della firma, dunque, non si limita al valore formale, ma fornisce una chiave per leggere differenze e congiunzioni con l’identità sociale e con il modo in cui quel soggetto affronta il mondo esterno: sicurezza, ambizione, timidezza, desiderio di controllo, senso di appartenenza.

Spesso, confrontandola con la scrittura spontanea, si scopre che vi sono forti dissonanze tra ciò che la persona è e ciò che vuole apparire, una proiezione immaginata sul piano simbolico, che apre ulteriori piste di riflessione sia sul piano psicologico che relazionale.

La firma, dunque, proprio perché gesto, è carica di significati, racconta una storia personale che solo un occhio attento e formato può realmente decifrare.

Grafologia: Strumento di Valutazione Personale

grafologia e valutazione del personale

La grafologia, quindi, oltre alla sua tradizionale valenza di analisi psicologica, si sta sempre più affermando in vari campi, come ad esempio la valutazione personale. La sua capacità di analizzare aspetti della personalità profondi e non sempre visibili la rende uno strumento eccezionale in una vasta gamma di ambiti, dal mondo lavorativo a quello scolastico, fino agli iter formativi.

Dal punto di vista professionale, l’analisi della scrittura può essere un prezioso strumento di supporto nella selezione del personale, per supportare i compiti di valutazione delle risorse umane. Data la sua capacità di analizzare le capacità naturali di un soggetto, la grafologia aiuta a mostrare i tratti della sua personalità che potrebbero influire sulla capacità di adattamento a un certo ambiente lavorativo, affrontare lo stress, collaborare, assumere incarichi di gestione, ecc…

Nel campo scolastico e dell’istruzione, la grafologia può servire come guida per l’orientamento degli studenti. Fornire indicazioni su interessi, punti di forza cognitivi, stili di apprendimento e inclinazioni personali è cruciale per supportare gli studenti in età scolare e universitaria.

Riconoscere fin da piccoli la predisposizione naturale per attività logico-matematiche, artistiche, organizzative, pratiche o comunicative può aiutare a ridurre frustrazione e insoddisfazione. Inoltre, può essere uno strumento utile per identificare disagi emotivi o blocchi espressivi. Nel caso si verifichino, riconoscerli in tempo può darci una solida base per offrire supporto educativo adeguato.

La grafologia è un alleato potente nei percorsi di coaching, counseling e crescita personale. Attraverso l’analisi della scrittura, infatti, è possibile mettere in luce risorse interiori, meccanismi di difesa, le modalità relazionali con sé stessi e con gli altri, ma anche i margini di miglioramento.

La consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza diventa così materia prima e punto di partenza per obiettivi personalizzati e realistici di lavoro su di sé.

Un altro campo emergente è la valutazione dei talenti e del potenziale inespresso, rilevante non solo nei contesti aziendali, ma anche nei progetti di sviluppo del capitale umano all’interno di un’azienda.

La scrittura riflette una spinta motivazionale, uno sforzo creativo, una flessibilità mentale o persino la capacità di leadership, tutti aspetti vitali per una società in rapida evoluzione.

In conclusione, la grafologia contribuisce non semplicemente a “descrivere” un individuo, ma a definirne l’aspetto caratteriale. Con un’applicazione competente e il supporto di altri strumenti, la grafologia si propone di sviluppare il benessere personale, collettivo e professionale.

 

Analisi delle Scritture Celebri

analisi delle scritture celebri

Studiare lo scritto delle figure celebri è affascinante, poiché intreccia tre dimensioni fondamentali: quella psicologica, quella storica e infine anche quella artistica.

Ogni tratto grafico tracciato da un personaggio noto ci parla non solo del suo tempo, ma anche e soprattutto di , delle proprie passioni, delle sue visioni.

L’analisi grafologica ci permette di gettare uno sguardo del tutto nuovo e, a volte, rivelatore, su persone che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità. Per esplorare più a fondo, si possono cercare grafologia esempi di analisi di personaggi famosi.

Un testo come quello scritto da Leonardo Da Vinci, con la sua peculiare simmetria e la sua struttura flessuosa e dinamica, è una rappresentazione di un’intelligenza brillante, curiosa, creativa e, allo stesso tempo, radicalmente avanguardista.

I suoi segni rivelano una personalità eclettica, passando dalla scienza all’arte meccanica e alla filosofia.

Un contesto totalmente diverso è quello della scrittura di Napoleone Bonaparte. Veloce, impetuosa, decisa, tracciata con angoli. Un temperamento da stratega, che pianifica di governare, e che però cela allo stesso tempo la manifestazione di una tensione interna, una forza che lo spinse a dover sempre impressionare, dominare, controllare.

La pressione del tratto, l’irregolarità dei margini e l’andamento irruente raccontano una personalità potente, ma anche in perenne lotta con sé stessa e con il mondo.

Studiare la scrittura di grandi personaggi, siano essi leader politici, artisti, scienziati o filosofi, è uno dei modi più efficaci di esplorare il complesso rapporto tra genio e fragilità, idealismo e concretezza, interiorità e immagine pubblica.

Ogni loro grafia costituisce una traccia viva della loro esperienza umana. Spesso, infatti, riportano fatti che le biografie ufficiali non possono raccontare: la sensibilità che si cela sotto la forza, il dubbio dietro l’autorità, l’insicurezza interiore dietro la genialità.

Esaminare la scrittura delle celebrità permette anche di rendersi conto che la grafia è, alla fine, un linguaggio. Poche righe scritte a mano da persone lontane nel tempo e nello spazio trasmettono emozioni, intenzioni e stati d’animo, probabilmente con ritardi, ma necessariamente al di là delle barriere linguistiche e culturali.

Sarà un’opportunità non convenzionale per esplorare la psicologia profonda degli uomini e delle donne che hanno influenzato il corso della storia, e al tempo stesso dare la possibilità di pensare alla natura stessa della scrittura come a un’altra forma di linguaggio genuino.

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Domande frequenti

Cosa si può capire dalla grafia di una persona?

L’analisi grafologica consente di desumere un’ampia gamma di tratti distintivi della personalità, del carattere e dello stato emotivo di un individuo. Questa analisi può essere effettuata su firma grafometrica. Attraverso l’esame di parametri grafici quali la morfologia delle lettere, l’intensità della pressione, la distribuzione degli spazi e l’angolazione della scrittura, è possibile identificare caratteristiche quali l’organizzazione, l’accuratezza, la vitalità, l’inventiva e la stabilità emotiva. La Dott.ssa Marta Cappello impiega tale metodologia per elaborare una valutazione personalizzata dettagliata e fedele.

La grafologia è la scienza dedicata all’analisi della scrittura. Tramite l’esame della grafia, si possono dedurre caratteristiche della personalità, modelli di comportamento e aspetti dello stato psicologico di chi scrive. Le sue applicazioni sono ampie e includono campi come le perizie forensi, l’orientamento professionale e le consulenze personali.

Quando una persona ha una scrittura piccola, si tende a pensare che sia introversa, riflessiva e che presti molta attenzione ai dettagli. Questo tipo di grafia può anche segnalare una mente analitica e una forte capacità di concentrazione. È importante ricordare che per una valutazione accurata, si deve sempre guardare al quadro generale della scrittura. La Dott.ssa Marta Cappello è l’esperta che può fornirti un’analisi approfondita, tenendo conto di questi e di molti altri aspetti della tua grafia.